TWIN PEAKS - Secondo quanto riportato da Sherilyn Fenn, c'è speranza per una stagione quattro!


La nostra amata Audrey Horne ha fatto una dichiarazione molto importante ai microfoni di Inews, durante una sua recentissima intervista, interessante anche per altri versi, che vi riportiamo fedelmente.
Dopo i sorrisini di Kyle McLachlan, le speranze ribadite con una certa fermezza da parte di molti, tra cui Walter Olkewitcz, intervistato da noi stessi, le svariate dichiarazioni di Nevine, direttore della Showtime, "Noi ci siamo se LUI c'è" e frasi simili, ecco LA conferma definitiva da parte di Sherilyn Fenn di quello che abbiamo detto dall'inizio: la porta è aperta in attesa di vedere il riscontro sulla terza stagione. Più esattamente: "He said that if people loves it [la terza stagione, ndr.] he would do another one". Adesso che ho sganciato la bomba, troverete ancora più interessante leggere la traduzione dell'intera intervista.

I: Che episodio per Audrey quello di domenica scorsa. La serie pone un sacco di quesiti e lo so bene che non potete parlare del fnale. Primo pensiero, anche tu vedi la serie puntata per puntata ogni settimana come tutti noi?

S.F.: No.

I: Quindi l'hai vista tutta, dall'inizio alla fine?

S.F.: No. All'inizio non avevo...come si chiama, Showtime, ed è stata un'estate molto impegnativa con mio figlio che è appena tornato a scuola, Quindi non l'ho ancora vista tutta.

I: E' sorprendente. Anche gli altri attori non l'hanno vista per intero?

S.F.: E neanche letta, sai. La maggior parte di noi non l'ha mai letta. Forse Kyle [McLachlan] perchè nella maggior parte delle scene. Lascia fare a David [Lynch], sai, lui è sempre unico!

I: Quindi hai ricevuto solo la sceneggiatura della tua parte?

S.F.: In questo particolare frangente, sì. Non era mai stato così prima, ma in questa stagione, sì. Non sapevamo esattamente dove eravamo incastrati o come avrebbe funzionato.

I: Per mantenere il mistero?

S.F.: Sì, e forse questo dà a David il potere di fare quello che vuole durante la fase di montaggio, non lo so.

I: Audrey era uno dei personaggi più amati della serie durante gli anni '90, e un'ispirazione per molte adolescenti. Te ne rendevi conto all'epoca?

S.F.: No, voglio dire, non quando lo stavamo girando. Me ne sono resa conto una volta che ero a New York mentre facevo le interviste e la gente gridava "Audrey!" e quello è stato un momento dove ho pensato "Wow, sta succedendo qualcosa". In California sei nel tuo mondo e non entri a contatto col pubblico in quel modo. Non me l'aspettavo affatto. E' fantastico, ed è davvero un bel regalo.

I: Non c'era modo di sapere che reazione ci sarebbe stata per Twin Peaks allora.

S.F.: No, affatto. Dal giorno in cui l'ho letta [la sceneggiatura, ndr.] ho detto a David "Bene, tutti vanno a letto con tutti", e non ero contenta di questo, e non so se tu sai che Audrey non era presente nel pilot, e quando mi ha incontrata ha deciso che avebbe scritto questo ruolo per Audrey. Quindi questa era una cosa molto bella.  Non ne avevo idea, nessuna. Non credo che loro lo sapessero, non credo che David ne avesse idea affatto.

Se la gente avesse quella ricetta [per il successo] la userebbero ogni giorno, no? E' solo una cosa bella che tu inciampi in qualcosa, e credo che tutti fossero famelici per qualcosa che era più profonda, e, non so, più romantica, e psicologica e spaventosa, più profonda in ogni modo all'epoca.

Detto questo, David è sempre un passo avanti, no? Perchè adesso la nuova stagione è così diversa, e meravigliosa e astratta. E' proprio il regno di David Lynch, sai. Ho dovuto solo orbitare attorno a lui!
Qualcuno si ostina ancora a negare che sia un capolavoro
I: Qual è il tuo rapporto con il personaggio di Audrey? Hai mai preso in considerazione come sarebbe stata la tua vita senza che fossi approdata a quel ruolo? O è del tutto parte di quello che sei ora?

S.F.: E' del tutto radicato in quello che sono. La cosa figa è che - il mio agente ha dovuto ricordarmelo perchè spesso dimentico le cose -  lavoro da quando avevo 17 anni, ho incontrato David quando ne avevo 24, avevo fatto "Two Moon Junction", avevo fatto televisione. Ma lui ha scritto un ruolo che mi ha cambato la vita, sarebbe dovuta essere una cosa piccola che invece è sbocciata in una bellissima rosa. Ha preso delle cose che io ho detto e ce le ha messe dentro. Era perfetto. Ma no, non ho mai pensato " hey questa è una cosa grossa". Ma è stata la cosa più grande che sia successa in tutta la mia piccola carriera. Ero shockata, ma molto felice.

Ma non avrei pensato nemmeno che dopo 25 anni a qualcuno sarebbe importato. Quei diciottenni che mi vengono incontro e dicono "Amo il tuo personaggio" e io sono tipo "Potrei essere tua mamma!"  E' dolce, ed è fantastico, è una specie di miracolo. Non lo capisco ma ne sono grata. Sepro che qualunque cosa ispiri, sia positiva e sia l'essere se stessa, per le ragazze. Audrey era forte, corretta anche se un po' spezzata.
 

I: Come sei venuta a sapere di "The Return"? E quale è stata la tua prima reazione?

S.F.: L'ho sentito forse al notiziario o nei social media che le cose sarebbero potute succedere. Così poi ho scritto a David e gli ho detto che non ci avrei creduto fino a quando l'avessi sentito da lui. Lui ha risposto "Sta succedendo, sta succedendo". E' stato in un ristorante e mi sono messa a urlare e letteralmente a correre fuori dal ristorante.

I: Com'è stato lavorare di nuovo con Lynch, e come ti dirige come Audrey?


S.F.: Ehm, David è molto interessante, è molto astratto. Nello stesso modo in cui puoi incontrare un amico intimo dieci anni dopo ed è lo stesso, è così. Perchè David ha visto quacosa nella mia anima che si connette con la sua. Credo che sua figlia abbia detto che è stato come la prima cotta che abbia avuto da giovane, o qualcosa del genere. E' questo il motiv per cui il lavoro di David è così memorabile. Non è mai starno per il gusto di esserlo - tutto quanto è molto basato sull'anima. Per qquesto è tanto intenso quanto lo è. E' per questo che evoca grandi reazioni, d'amore o di odio.

Quindi tornando lì,  c'era un pezzo di strada che dovevamo fare a piedi. Perchè stava succedendo. E poi stava succedendo. E poi stava succedendo...e ho avuto un po' di frustrazione a confrontarmi con lo show, con David, avevo dei sentimenti a riguardo. Così alla fine siamo giunti a un patto con quello che stavamo facendo, e lui ha scritto questa bellissima roba da far fare a Audrey, che era fastidiosa e triste e ossessionante. Era David di nuovo. Vai nella piscina di David e ti ci butti.

Una volta dovevo fare questa scena, e non credo che fossi affatto lì, o l'ho intellettualizzata troppo. E' solo questa piccola scena in cui lei si arrabbia moltissimo e si perde. Siamo andati a girarla, e abbiamo finito la giornata, e lui sapeva inconsciamente che non andava bene. Il giorno dopo ero persa del tutto e lui disse "Bene, è questa". E non ha detto nulla, lo sapevamo e basta. E un piccolo maestro, un piccolo mago.

La comprensione con David è sopravvalutata, non cercate di capire. Non c'è un solo modo di capire - comunque la si interpreti lui ti dirà che quella è la maniera giusta, e lo crede davvero. Non è il suo ego che cerca di esprimere. E' connettere tutti noi in un livello più alto.

I: Quello che abbaimo visto sin'ora di Audrey in "The Return" è stato molto isolato, nelle scene con Charlie. Ma com'è stato riunirsi al resto del cast?

S.F.: Essendo il finale, in qualsiasi modo io reagisca vorrebbe dire qualcosa.  ma a gradi linee è bello essere tornata con quelle persone. Ci vediamo ai festivals, alle proiezioni, alle cene. E' come una belissima famiglia disfunzionale che si riunisce, anche se abbiamo perso qualcuno adesso.

 

I: Per far felici i fans, diamo qualche risposta secca...
Se potessi interpretare un altro personaggio di Twin Peaks, chi sarebbe?

S.F.: Oh, nessuno! Non vorrei intepretare nessun altro se non Audrey. Mi dispiace ma è così!

I: Hai fatto le prove della danza di Audrey davanti allo specchio prima di rifarla in "The Return"? 

S.F.: Assolutamente no, affatto! Non ho fatto niente di ciò! Ci ho pensato, ne ho parlato con un amico e ho pensato "Non ne pinificherò proprio niente". Era anche attorno al periodo in cui è morto Prince e adesso ne vedo delle immagini e sono viola e mi rende molto eccitata. Ma no, non sarebbe stato giusto. Non l'ho provato la prima volta, e non l'ho provato questa volta. Non sono la stessa, ho 52 anni, non 24, quindi ho lasciato che venisse com'era. Ero più vecchia e più grassa, e le persone hanno pensato comunque che andasse bene. Mi emoziona, è molto dolce.




I: Se David volesse fare un'altra stagione di Twin Peaks la faresti?

S.F.: Oh sì. Ha detto che se alla gente fosse piaciuta ne avrebbe fatta un'altra, e la parte più diifficile è sedersi e scriverla. Ma si è divertito molto questa volta, l'ha amato molto. E ha potuto farla nella maniera in cui voleva. E' come un film di 18 ore, quindi è felice. Restiamo positivi. E' venuta proprio come la voleva in cuor suo.

I: Cosa diresti alla giovane te stessa se potessi parlare alla Sherilyn Fenn degli anni '90?

S.F.: Le direi di rilassarsi e le direi che vale molto di più di quanto si renda conto. Quello che pensavo fosse importante allora non è così importante.

I: Quale sarebbe il ruolo dei tuoi sogni in futuro?

S.F.: Da qualche parte in un regno in un film storico. Qualcosa tipo "Le relazioni pericolose", com donna più adulta, come una madre. Non mi viene proposto molto di ciò, e questa fantasia mi intriga molto. Mettermi un abito e stare in uno di quei bellissimi set. Mi piacrebbe fare qualcosa del genere un giorno.

I: Infine, una domanda che viene da Facebook: "Gotta Light?"

S.F.: Cosa? Oh, che dico? Voi sapete molto di più di me di questa roba. I fans mettono insieme le cose che io penso "Oh, questo è molto intelligente". Io non sono proprio ferrata su questo! 
Fonte: Inews.co.uk


Fra qualche ora pubblicheremo il nostro consueto approfondimento sullo scorso episodio in attesa del gran finale, restate con noi!  

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Articolo di Simona LaFleur

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