GOTHAM - "L'Iceberg Lounge ha perso l'iceberg" Recensione degli episodi 4x02 e 4x03 "The Fear Reaper" e "They Who Hide Behind Mask"


Dopo la premiere in cui ci veniva mostrata la situazione post virus Tetch, son seguiti due episodi quasi di transizione, che intendono gettare le basi per diverse sotto trame, portando avanti in contemporanea diverse situazioni, ma così facendo, rischiano di togliere importanza alle trame principali, come nel secondo episodio.

“The Fear Reaper” doveva essere il battesimo dello Spaventapasseri, ma anziché lasciargli in giusto spazio, il tutto viene soffocato da diverse sotto trame che si muovono lente in incipit frammentati. Ovviamente queste situazioni si dipaneranno nel corso della stagione, anche perché è chiaro che gli autori stiano rivoluzionando la serie e i personaggi, anche con un certa velocità, basti pensare all’evoluzioni di Bruce e Selina (di questo parleremo poi), e questo è apprezzabile. Un tentativo di rinnovamento, in uno show che stava cominciando a esaurire le sue carte, può portare a una ventata d’aria fresca, e sicuramente e nuove alleanze e evoluzioni dei personaggi potrebbero portare a risvolti di trama interessanti in una storia che è diventate sempre più corale.
Purtroppo però, nel secondo episodio, la coralità si rivela un fattore negativo, poiché toglie tempo e importanza a quello che doveva essere il fulcro dell’episodio, ossia lo Spaventapasseri.




La sequenza nel manicomio, con Jonathan Crane che ne ha preso il controllo e Jim che gli da la caccia, è una delle sequenze più belle dell’episodio e poteva anche essere la più interessante, peccato che duri pochi minuti. Non viene lasciato spazio a quello che avrebbe dovuto essere il momento topico della puntata, e la tossina di Crane viene sconfitta fin troppo in fretta e troppo facilmente senza darci nemmeno il tempo di goderci delle atmosfere più cupe, né di apprezzare il contesto, soprattutto se confrontiamo l’opera degli autori di Gotham a una loro probabile fonte di ispirazione.

"Ma io non voglio andare in mezzo ai matti", disse Alice.
"Oh, ma non puoi farci niente!, disse il Gatto. "Qui siamo tutti matti.
Io sono matto, tu sei matta".
"Come fai a dire che sono matta?" disse Alice.
"Per forza", disse il Gatto, "se no, non saresti venuta qui".

La situazione del manicomio potrebbe essere stata ispirata da una graphic novel , “Arkham Asylum: A Serious House on Serious Earth” di  Grant Morrison e illustrata da Dave McKean. In una storia di impronta surrealista e che trae ispirazione da Carrol, da Jung e Psycho, ci vengono mostrate le origini del manicomio Arkham, attraverso di un viaggio quasi onirico di Batman attraverso il manicomio preso sotto assedio dai pazienti, in cui spesso il nostro eroe sfiora lui stesso la pazzia.
Una storia dalle atmosfere molto cupe e molto più adulte, che però non ritroviamo in Gotham. Forse perché la pazzia di Jim, le sue paure e i suoi demoni erano già stati affrontati con Tetch nella terza stagione, in una sequenza onirica molto più lunga e che esplorava molto meglio i desideri e le paure del Detective se non altro. Qui Jim sconfigge il siero di Crane molto in fretta, non c’è una vera sensazione di pericolo, e basta dell’acqua per annullare gli effetti della potente tossina. Presumo che sia quindi sufficiente tirare a Crane un bicchier d’acqua per fermarlo, oppure lui è irreversibile? Nel dubbio, la polizia oltre all’arma di ordinanza può portarsi i super liquidator.
Insomma, avevano tutte le carte in regola per creare atmosfere più cupe e mettere Jim in seria difficoltà visto quanto ne ha passate poi, eppure è come se non vogliano mai andare fino in fondo. Si prendono sul serio, forse troppo, però evitano di scendere nei fatti in profondità, di rischiare un po’, rimanendo in continuazione solo sulla superficie di una città che sappiamo essere molto più oscura di questo. Basti pensare che il nome del manicomio deriva dalla narrativa di Lovecraft, e che avrebbero numerosi fumetti da cui poter prendere ispirazione e magari prestargli un po’ più di attenzione non solo per idee superficiali, ma anche nella sostanza.



Il gap evoluzionistico subito dai personaggi di Selina e Bruce, potrebbe essere interessante sicuramente, vista l’assidua presenza del personaggio di Bruce era necessario cambiare il suo percorso e portarlo più vicino al suo destino di vigilante, ma credo ancora abbiano diversi problemi a gestirlo sul piano action perché si ritrova prima ad avere determinate competenze e poi a farsi beccare in maniera stupida cadendo da un lucernario, salvandosi poi con la scusa del rock climbing da Lucius Fox, che ovviamente non ci casca e sulla fiducia gli fornisce una tuta in modo che il futuro Cavaliere Oscuro non venga seccato prima del tempo.

  

Mi è piaciuta però per esempio la scena dell’asta, in cui Bruce impara a dissimulare e a fingere di essere il miliardario viziato e pieno di sé che tante volte ha salvato e protetto i veri scopi di Batman. Un po’ meno le conseguenze e le cause.  Come Bruce abbia scoperto del pugnale mi ha un po’ lasciato perplessa, ancora una volta troppo veloce e troppo facile e anche la scena di Selina che si introduce in casa sua, trovandolo al tavolo ad attenderla al buio, è abbastanza ridicola, e se non altro inspiegabile.




Perchè mai Bruce stava in attesa al buio proprio lì ?Non aspettava di certo Selina per il pugnale, ma Ra’s o al limite Barbara, e come poteva sapere sarebbero entrati proprio da lì?
Insomma una situazione un po’ paradossale e che regge poco, ma che hanno inscenato perché fa evidentemente sempre fico attendere qualcuno nel buio.
Ottimo e ben costruito il rapporto con Alfred, loro due insieme funzionano parecchio perché c’è un rapporto padre figlio che mi è sempre piaciuto. Alfred è infatti, l’unico reale appoggio di Bruce e colui che lo addestra per ora, insegnandogli anche a costruire un personaggio intorno a Bruce Wayne che gli possa permettere di agire senza costume, creando una maschera pubblica. Certo master Bruce è troppo giovincello per fare il playboy ma per il resto direi che ha imparato bene a passare da riccone viziato, e Alfred è una delle poche gioie, lui è il suo british accent e fare pratico.


Al contrario invece di Harvey  che mi è abbastanza caduto, segue Jim quando sbaglia, ma stavolta che ha tutte le ragioni gli volta le spalle. Onestamente la scusa di non perdere il dipartimento non regge perché tanto si fanno tutti gli affaracci propri come se comandasse il Pinguino e poco cambia che al comando ci sia lui o un altro. Diciamo più che altro che Harvey non ha avuto le ferie e si sta godendo Danesi e un po’ di tranquillità lasciando tutto il lavoro a Jim.
Jim, per una battaglia che vince, prima all’Iceberg Lounge, poi al manicomio, comunque perde terreno sul dipartimento , tanto da decidere di chiedere aiuto a Falcone.
Carmine Falcone, lo stesso Carmine che nella prima stagione gli ha rapito la fidanzata e che voleva far arrestare a tutti i costi e a cui poi in seguito ha ucciso il figlio Mario. Sì quel Carmine Falcone, che al momento è in pensione a Miami o in Messico, non si è capito e che riceve e parla a Jim come se fossero vecchi amici.
Quindi soltanto Lee per Mario se l’era presa a morte, buona a sapersi.
In ogni caso Falcone è malato e non può aiutarlo, però in compenso c’è la figlia Sofia. E fu così che Jim in trasferta batte il suo record di rimorchio di donne nel minor tempo possibile da quando le ha conosciute.
Ora, questa storyline era sul serio necessaria?

Per fortuna che al manicomio con la tossina aveva visto Lee
No, e soprattutto, dopo che nella terza stagione hanno inscenato tutto quel dramma amoroso intorno a Jim e Lee, che persino per il bardo sarebbe stato troppo (scherzo ovviamente, alla qualità drammi di Shakespeare non ci siamo manco vicini), il nostro detective come se niente fosse, si lascia andare con la prima donna che gli capita, per altro ex cognata della sua ex. Anche no. Soprattutto perché con le donne finisce sempre male.
Comunque possiamo prevedere che Lee si ritrovi a fare fuori la sua ex cognata, così lei e Jim diventano pari? Tu mi hai ucciso il marito e tu la ragazza? Così poi finiscono in uno di quei programmi trash di real time.
Senza contare che non ho ben capito se Sofia abbia le risorse di Falcone, visto che a Jim non serviva una persona, ma un esercito per dare battaglia al Pinguino, e a quanto pare lei si è trasferita all’insaputa del padre. Vabbeh, dettagli.
Oswald nel frattempo si è ritrovato il pezzo forte del suo locale scongelato, per altro in una sequenza stupida, perché un secondo spegne la luce e entra la psico fan con la fiamma ossidrica e subito dopo il Pinguino rientra per scoprire che Ed è sparito.


Io adoro Oswald, ma sta scena mi ha fatto troppo ridere
La fuga di Ed avrebbe dovuto essere un momento importante, sia per Oswald che per Nygma e viene gestita malissimo, affidando la cosa a un personaggio inutile e che nasce e muore in questo episodio, seriamente non avevano nulla di meglio che inventare una fan di Nygma per liberarlo? Potevano giocarsela in un altro modo e sicuramente dargli più importanza, soprattutto perché affidare Ed a quella pazza è stato totalmente inutile. Speravo quantomeno in una situazione pericolosa in stile Misery non deve morire, ma decisamente qui non c’è Katie Bates e non sfioriamo nemmeno Psycho, e nemmeno diventerà una delle aiutanti de L'Enigmista, Query e Echo visto che Myrtle viene uccisa da Zasazs. 


Nygma fisicamente si riprende in fretta, ma qualcosa in lui si è incrinato e non è più capace di risolvere indovinelli né di formularli. Non so come questo suo danno possa essere causato dall’ibernazione ma è disorientato ora, ha perso se stesso e il Pinguino lo sta cercando per ricongelarlo. Sono quantomeno curiosa di vedere come tornerà se stesso.




Il Sirens club non ritornerà in auge tanto presto. Selina cerca di essere al livello di Barbara e Tabitha, e vuole essere considerata per riuscire a farsi una posizione. Mentre Barbara ha da fare con il suo nuovo business che è finanziato niente meno da Ra’s Al Ghul, che l’ha resuscitata e le ha insegnato le arti marziali, oltre ad averla fatta diventare sua amante, perché Barbara un partner lo deve avere per forza…

Seriamente, fate fare team up alle ragazze e basta romance inutili
Insomma Gotham era partita bene in questa stagione, ma nei due più recenti episodi ha fatto degli scivoloni e tende a prendersi troppo sul serio, cercando di raggiungere delle tinte dark a cui non riesce ad arrivare. Sappiamo però che è una serie che ha anche sempre avuto alti e bassi e nonostante tra le serie super eroistiche non si classifica a livelli di prodotti come Daredevil o Jessica Jones, può ancora regalarci una buona stagione se riesce a sbrogliare tutte le sottotrame e a farle ingranare e a gestirle. Siamo solo all’inizio e Pax Penguina poneva delle basi interessanti che ci sono tutt’ora, gli episodi sono tanti e dovrebbero dedicare a ogni episodio solo a pochi personaggi per volta in modo da potersi concentrare pienamente senza che risultino sequenze troppo frammentate come nel secondo episodio, così da dare respiro alla narrazione e all’evoluzione dei personaggi.

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Articolo di Cristina F.

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