Dopo
i primi episodi ad alta tensione, in cui si è affrontato il tema del
cambiamento e dell’innovazione, in questa puntata la serie ha
subito una battuta d’arresto, riproponendoci nuovamente il rapporto
altalenate tra Olivia e Fitz. L’unica sorpresa dell’episodio è
stata la figura di Mellie.
Il
Presidente degli Stati Uniti si trova ad affrontare il primo summit
della sua carriera. Il
fallimento del vertice, a
causa di un colpo
di stato in Basharan e le conseguenze di una possibile guerra con
l’America, ci hanno mostrato una Mellie in grado di ricoprire
egregiamente il suo ruolo. La donna, pur dovendosi scontrare con il
trattamento riservato ad un leader
politico
donna, si è mantenuta salda al potere. Nonostante sia una donna
piena di fragilità, è riuscita ad assumere in pieno la
responsabilità delle sue azioni e a decidere quale strategia
adottare per fronteggiare il nemico.
Il
suo braccio destro, invece, si trova a dover fronteggiare il ritorno
di Fitz. L’uomo, memore del discorso di Eli, è ritornato a
Washington per salvare Olivia da sé stessa. Dopo
aver ricevuto un’accoglienza fredda da parte della donna, le
sottopone un caso importante. Alcune ragazze di varie etnie sono
scomparse, ma non
è mai
stata
aperta
un’indagine
per ritrovarle. Liv rifiuta il caso, lo vuole passare alla QPA,
perché questo non è più il suo lavoro. Ciò che disturba
maggiormente la Pope, è il ritorno di Grant a Washington. Tra i due
c’era un patto, Fitz
doveva trasferirsi in Vermont, per non interferire con la presidenza
di Mellie. Olivia non capisce il perché del suo ritorno. Anche se
non si fida dell’uomo, il caso delle ragazze non l’ha lasciata
indifferente, per questo decide di collaborare con Quinn e i suoi
associati dando visibilità al caso sfruttando il ruolo che ricopre.
Solo alla fine dell’episodio Olivia
scopre dell’incontro tra il padre e l’uomo della sua vita.
La
decisione di Olivia di partecipare al caso ci fa capire come la donna
cambi atteggiamento ogni volta che Fitz ricompare nella sua vita. Con
lui al suo fianco non è la donna forte e sicura che abbiamo visto
nelle ultime puntate, ma viene assalita dai dubbi e dalle incertezze.
Ciò che spaventa di più Olivia in questo momento è che l’uomo
della sua vita veda il suo lato oscuro, quell’aspetto del suo
carattere che tanto l’accomuna ad Eli, nonostante abbia fatto il
possibile per essere diversa. Spesso sostiene che il suo B6-13 è
diverso da quello del padre, ma in più di una
occasione
abbiamo visto una Olivia senza scrupoli, ricorrere agli stessi
trucchi. Per questo quando scopre dell’incontro preferisce
affrontare il padre, il suo alter ego, e non l’uomo che ama da
sempre.
Per
quanto riguarda gli altri personaggi, la loro presenta all’interno
della serie sembra un po' sbiadita. I membri della QPA sembrano aver
assunto il ruolo di personaggi che stemperano la tensione, con scene
leggere, senza il predominio o l’evoluzione di un personaggio
sull’altro. Anche Cyrus, l’uomo che per ottenere il potere
avrebbe fatto di tutto, appare più mesto impegnato più a costruirsi
una vita amorosa che una vita politica.
Come
evolverà la serie non è chiaro, non si sa se ci sarà la svolta di
uno dei personaggi di contorno, se Eli ritornerà ad essere l’uomo
spietato e manovratore che abbiamo conosciuto ai tempi di Commando.
Cosa certa è che il rapporto contrastato tra Olivia e Fitz occuperà
ancora una parte importante della storia. Non ci resta che vedere
come Shonda deciderà di concludere la serie giunta
alla stagione finale.
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