Continuiamo a parlare della seconda stagione di Stranger Things, stavolta dal punto di vista dell'icona più rappresentativa della serie, Undici. La sua interprete, Milly Bobbie Brown, è apparsa sulla copertina di Variety, dove sia lei che le persone con cui ha lavorato hanno parlato della sua interpretazione e di come lei concepisce il suo lavoro.
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Tutti di lei hanno detto: "Non ho mai visto una cosa simile in un'attore bambino". Ciò ci fa capire molto su come questa attrice, a soli 13 anni, sia stata così dirompente sin dall'inizio. Come racconta lei stessa in merito al suo sogno di diventare attrice, iniziato all'età di 8 anni: "Era come una pulce. So che sembra folle, ma una volta che trovo qualcosa che voglio fare, nessuno mi ferma. Se non so come cucire e avevo davvero una passione nel cucire, ecco, inizierò a cucire. La stessa cosa è stata per la recitazione. Perciò eccomi qui."
Il suo percorso non è stato così immediato; ha partecipato come guest star in serie come Once Upon a Time in Wonderland, Modern Family e Grey's Anatomy. Ha rifiutato un ruolo nel film Logan, poi toccato a Dafne Keen. Ma è stato il ruolo di Undici in Stranger Things a catapultarla nella fama.
"Sentivo che a un certo punto che non potevo più farlo, ma poi è arrivato questo ruolo e tutto è cambiato. Ora per me recitare è come respirare."
L'anno scorso per lei è stato davvero impegnativo, fra i 4 milioni di follower su Instagram in un sol colpo, il premio ai SAG Awards come miglior cast, quello per miglior serie drammatica ai PGA Awards, il suo trofeo al MTV Movie & TV Awards come miglior attrice in una serie TV, con un bellissimo e onesto discorso. Quest'anno invece l'abbiamo vista nella seconda stagione della serie Netflix e in un ruolo nel secondo film della nuova saga su Godzilla, assieme a Kyle Chandler e Vera Farmiga, che uscirà nel 2019, oltre che la nomination agli Emmy Awards come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.
"È stato un vero onore e privilegio rappresentare la giovane generazione."
"Sospetto di dare un po' troppo fumo al suo sedere ben riempito di fumo" commenta scherzosamente David Harbour, interprete di Hopper in Stranger Things "perchè sento che quando sarò in una casa di riposo, mi piacerebbe essere in grado di vedere dei film con lei a trent'anni e vederla diventare come Meryl Streep. Lei ha il potenziale per farlo accadere."
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Una questione di sguardi, nient'altro. Noi fan lo sappiamo bene, quando Undici abbassa il mento e fissa con aria di sfida chiunque o qualunque cosa sia sul suo cammino. Sin dalla sua audizione per il ruolo è emersa questa caratteristica, permettendole di ottenere la parte. All'epoca aveva 11 anni.
"Non l'ho mai dimenticato, perchè era così intuitivo" racconta il produttore Shawn Levy "che questa piccola persona avesse un così ardente potere, ecco cos'è che mi ha preso di sorpresa. Quello stesso giorno i fratelli Duffer e io sapevamo che lei era quella giusta."
Il suo personaggio, che ricordiamo chiamarsi Undici per il tatuaggio sul polso come ricordo dei terribili esperimenti del dottor Brenner che l'hanno portata ad avere dei poteri telecinetici, aveva un vocabolario limitato a causa della sua segregazione; si conta che nella prima stagione le parole che diceva erano meno di 250. Lei non fu spaventata dal suo essere non verbale: "Puoi parlare col volto. È molto facile per qualcuno dire 'sono matto, sono triste, sono arrabbiato'. Io devo farlo solo col mio volto."
Lo showrunner Matt Duffer parla di quando ha convinto l'attrice a rasarsi la testa per il ruolo, in concomitanza con l'uscita di Mad Max: Fury Road nelle sale: "Charlize non sembra cazzuta? Anche tu lo sarai!"
L'attrice ricorda anche il momento più clamoroso sul set; quando hanno girato il primo bacio fra Mike e Undici nella prima stagione: "Fu un'esperienza strana. Avere 250 persone che ti guardano mentre baci qualcuno è come scioccante" e poi continua con un dibattito avuto con Finn Wolfhard sulle sue prime esperienze amorose "lui dice che non ero la prima persona, ma io penso decisamente che lo fossi. Penso che stesse tentando di sentirsi più fico."
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I fratelli Duffer, le menti della serie, hanno avuto un vero e proprio faccia a faccia con il talento di Millie. Il ruolo di Undici è sempre stato fondamentale per la trama della serie, ma da quando lei si è unita al progetto, le possibilità di espandere la storia sono aumentate.
"Dobbiamo ancora darle qualcosa che non è in grado di fare" racconta Matt Duffer "posso lanciare a questa ragazza un incredibile palla veloce e lei riuscirebbe a prenderla. È come un cantante che può raggiungere qualunque nota. La sua gamma è semplicemente incredibile. Devo ancora trovarci dei limiti."
Lui, paragonandola a Tom Cruise nella sua fine percezione di come funziona la telecamera e di come usarla a suo vantaggio, afferma "Lei è lontana quattro anni dal sapere in quale lente millimetrica sia e come lei dovrebbe adeguare la sua performance di conseguenza. Lei non è ancora lì, ma è proprio dietro l'angolo."
Ross Duffer ricorda la scena della prima stagione in cui lei viene trascinata nel corridoio mentre urla 'Papà!' a Brenner. Persino la troupe si è fermata dallo stupore. "Quello è stato quando noi abbiamo realizzato, come brava che è, che fosse anche meglio di quanto pensavamo. Possiamo spingerla in tutti questi luoghi intensi ed emotivi." Anche nella seconda stagione ha avuto momenti forti, specialmente nella parte finale e lui racconta che "lei ne tira fuori un capolavoro".
Anche la critica concorda: "L'abilità della Brown nel provare emozioni è impressionante tanto quanto l'abilità del suo personaggio di camminare fra vari mondi." commenta l'autrice di Variety Maureen Ryan.
Man mano che l'attrice attraversa l'adolescenza, l'unica questione è se potrà evitare la maledizione dello stardom che ha colpito molti prima di lei.
"Tutti, da Tennessee Williams a Sarah Paulson l'hanno avvertita dei pericoli del successo precoce" racconta David Harbour "C'è una parte di me che è molto protettiva con lei e che sente che dovremmo tutti permetterle di essere brillante e coraggiosa e distogliere il nostro sguardo per non darle così tanta attenzione."
Lei ha sempre i suoi genitori vicino, come anche la sua sorella maggiore di 23 anni, che spesso è sul set con lei. E come se non bastasse, anche Harbour la sostiene: "Vi dico che lei ha me. E io sono il più grande musone che ci sia nei dintorni."
Ha scelto di vivere ad Atlanta, lontana dal caos di Hollywood, come racconta lei stessa: "Sento che Hollywood è un luogo dove tutto va così velocemente. Mentre la Georgia è calma, pacifica e bellissima. Lì posso stabilirmi bene con la mia famiglia, la mia casa e i miei amici. Una cosa che ho imparato, fra i mille consigli ricevuti, è vivere il momento e che fare degli errori fa parte di essere una persona. Sono ancora una ragazzina. Ho 13 anni e fare degli errori va bene."
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Lei sta provando a mantenere delle parti della sua infanzia e non correre subito a diventare un'adulta, a dispetto delle offerte dai vari magazine.
"Non mi piace mostrare la mia pelle. Se sto facendo un servizio fotografico e loro dicono 'puoi indossare un crop top?' io rispondo 'no, no, non ancora'. Quando quel giorno verrà avrò almeno 18 anni."
Fra le cose che ama fare, vi sono il canto e i lavori umanitari, ma cosa più importante Millie è sorda da un orecchio, cominciata parzialmente ma poi accentuatasi negli anni, perciò non potrà completamente ascoltarsi mentre canta: "Ho appena cominciato a cantare e se non lo faccio bene non mi importa, perchè sto facendo ciò che amo. Non devi essere bravo a cantare, come a ballare o a recitare. Se ti piace farlo, se ti diverti in modo genuino nel farlo, allora fallo. Nessuno dovrebbe fermarti."
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I fratelli Duffer sottolineano l'importanza del suo personaggio in questa stagione e anche in futuro: "Una volta che abbiamo capito che la serie avrebbe avuto molte stagioni, Undici era così nel profondo della serie che dovevamo tenerla con noi" mentre lei, che è brava nel non anticipare nulla, descrive il ritorno di Undici nel mondo reale: "È stato turbolento e semplicemente perfetto."
Abbiamo visto che nella seconda stagione, ambientata un anno dopo la prima, ha notevolmente approfondito la sua storia: "Volevamo approfondire di più il suo passato e come sia finita nel luogo in cui la vediamo. È stato un viaggio emotivo per Millie e per il suo personaggio vedere da dove proveniva. Nella scorsa stagione era come un pesce fuor d'acqua, una storia alla E.T. per lei. In questa volevamo darle un vero arco narrativo e un viaggio. Pensiamo che le persone risponderanno bene alla sua storia." raccontano i fratelli Duffer.
Abbiamo scoperto di più su sua madre e sul legame con Brenner che lei chiama papà: "Senza di lui, Undici non sarebbe tale." racconta Millie "Tutti pensano che sia malvagio, ma lui è stato una parte importante della sua vita, era il suo papà."
Ma la vera figura paterna è stata Jim Hopper, come racconta David Harbour: "Sono entrambi personaggi così forti e strani. Volevamo far adeguare questa piccola ragazza, questo gatto feroce, più saggia di quanto concerne la sua età, che ha anche queste abilità soprannaturali, con quest'uomo, molto tormentato che ha avuto dei problemi sulle sue doti come genitore. C'è una connessione che Hopper comprende sulla riemersione di Undici che entra molto in gioco in questa stagione."
In questa seconda stagione, Undici ha più capelli e più parole: "Lei non parla come se fosse vissuta e cresciuta nel mondo reale in tutta la sua vita, ma è una performance più verbale. Ma nonostante la presenza di più dialogo in questa stagione, i momenti più potenti per lei rimangono quelli senza le parole."
Ma non sarà la sola ragazza ad Hawkins; infatti in questa stagione abbiamo visto l'arrivo di Max e se nella serie non corre buon sangue fra loro, fuori dal set è tutto un altro discorso: "Adoro avere una nuova ragazza nella serie, perchè è bello non essere circondata da ragazzi." dice Millie.
Anche Sadie Sink dice la sua al riguardo: "Una ragazza è decisamente perfetto. Io e Millie ci siamo intese subito perchè eravamo le uniche ragazze del gruppo."
Nonostante ciò il suo legame coi ragazzi della serie è molto forte; Finn Wolfhard la definisce come la miglior attrice con cui abbia mai lavorato, mentre Noah Schnapp sta praticamente crescendo con lei, fra passeggiate insieme e film paurosi.
Fonte: Variety
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