Salve amici e benvenuti all'ultima receironica della settima stagione di American Horror Story, Cult. Questa stagione ci ha fatto piangere, ci ha fatto ridere, non ci ha fatto paura e poi ci ha fatto di nuovo ridere. Tutto ciò in ogni singolo episodio. Siamo ormai legati a questa serie, a questo cast che continuiamo a vedere sotto diverse sfaccettature, trama dopo trama, personaggio folle dopo personaggio. Permetteteci un po' di sentimentalismo, per inebriare nuovamente le nostre orecchie con la sigla iniziale, ci vorrà all'incirca un anno. Per rivedere il nostro Evan, ci rivorranno dieci mesi.
*Cass:ma a proposito, non se lo sa trovare un ruolo al di fuori di AHS? Giusto per vederlo un attimo di più?
Fede: Se anche facesse un calendario, mi andrebbe bene.*
L'episodio ha inizio nel futuro successivo persino a noi, che viviamo nel 2017: nel 2018 Kai è in galera, rasato, tatuato, rasato, con un suo seguito di criminali, rasato, sempre e comunque un leader e...rasato. Questa cosa ci ha scioccate. Anche se Fede tenta di nascondere a se stessa la verità, celandosi quanto siano a sveltola le orecchie di Evan Peters con quel taglio, il mondo lo vede comunque. La redazione lo sa. E anche se quelle pale ci distraggono per tutto il tempo, riusciamo a capire qualcosa dalla trama: Kai medita vendetta, ma verso chi?
Per rispondere a questa domanda, torniamo indietro dove eravamo rimasti, ai tempi in cui Kai il messia promulgava parabole, uccideva un giorno sì e l'altro pure, e insomma così avete capito in che tempi siamo, no?
Kai ha un piano, un modo per attirare finalmente l'attenzione, per screditare i politici odierni agli occhi di milioni di donne.
O almeno è ciò che abbiamo sentito tutte noi.
L'esercito di Kai è lì tutto orecchie (mai quanto lui), un po' con lo stesso sguardo con cui noi tutti guardavamo da piccoli Art Attack.
"Forbici dalla punta arrotondata?"
"C'è!"
"Carta igienica?"
"C'è!"
"Colla vinilica?"
"C'è!"
"Pistola e coltello per uccidere decine di donne incinte?"
Ovviamente c'è.
Il piano è pronto, tutti hanno il loro zainetto con il pranzo a sacco- perché si sa, la merenda è importante se vuoi uccidere diverse donne e rispettivi mariti per tutto il pomeriggio- e persino Beverly è lì inerme ad ascoltare ormai l'ennesimo folle piano del divino Kai.
Peccato che non tutti siano così imbambolati: c'è ancora qualcuno che ha un motivo per lottare, per non arrendersi, per non cedere alla follia del cult: Allyconlepalle, ci va di chiamarla così, in questo ultimo e meritato episodio. Allyconlepalle collabora con l'FBI da quando fu internata, Allyconlepalle fa il doppio gioco da maestro, Allyconlepalle ci piace mentre usa la scusa più vecchia del mondo per uscire di casa, quasi quasi poteva usare "esco un attimo a comprare le sigarette".
Attendevamo con ansia la rivalsa di Ally per poter tirar fuori questa bella immagine di Lana (tra l'altro nominata nell'episodio), perché meritava proprio la sua vendetta, perché ora "ce ripigliamm' tutt' chell che è o' nuost!". E' riuscita da sola a liberarsi del cult, noi le faremmo diversi minuti d'applauso
Ally è stato il personaggio rivelazione della stagione, l'evoluzione più difficile e inaspettata, che si fortifica con il passare del tempo, quando infatti la rivediamo a capo dell'ormai ex locale di Ivy. Ma a voi in queste scene non ha ricordato nessuno?
Ammettetelo, sono due gocce d'acqua, o sarebbe meglio dire di vino?
Tornando serie- per quanto ci riesca- assistiamo all'incontro dopo tutto ciò che era accaduto, tra Ally e Beverly:
Credibilissima, quasi palpabile, la sofferenza di Ally, che è giustamente andata avanti, trovando di meglio.
La vita di Ally va a gonfie vele: il locale funziona, ha una nuova ragazza, Oz sta bene e la "popolarità" donatale dal caso Kai, l'ha spinta insieme alla sua ritrovata sicurezza, alle elezioni.
Ally parla a nome di tutte le donne, è il volto della giustizia e del coraggio: donna in carriera, politica, e persino una brava mamma! Riesce tra i vari impegni ad organizzare anche il compleanno di Ozzy
*Fede: ma tra l'altro la fantomatica torta al the verde in onore di Ivy, dove sta?
Cass: lo fa proprio per dispetto, non è neanche una torta, sono dei cupcake!*
Beverly viene inglobata da questo fantastico mondo: lascia il suo lavoro come barista nei peggiori bar de Caracas, e diventa a tutti gli effetti la segretaria della futura eletta. Un bel salto di qualità.
In altre acque naviga Kai, che per non farsi mancare niente si fa anche la guardia della prigione. Che generoso quel ragazzo.
Ovviamente ha un suo progetto per evadere di prigione e vendicarsi di Ally, che non solo lo ha tradito, ma gli ha mentito sul reale rapporto con Oz: Kai infatti ha scoperto di non essere il suo vero padre.
Ed Ally continua a trollare tutti.
In prigione assistiamo alla formazione del nuovo seguito di Kai, in particolare c'è questo ragazzo che cerca protezione
*Cass: Comunque questo di spalle ci somiglia un sacco ad Evan, eh?
Fede: Mmm, mi sa proprio che non è del tutto casuale.
Cass: Ah. Ecco.*
Ovvio: Kai inscena la sua morte per poter fuggire di prigione, e con l'aiuto delle guardie a lui assoggettate, riesce ad arrivare alla proclamazione della vittoria di Ally.
Non appena si solleva in piedi e sovrasta la folla, segue un boato: ormai sanno tutti ciò che ha fatto, conoscono tutti la sua mente malata e soprattutto tutti sanno, o almeno hanno sentito dire, ciò che è capace di fare.
Kai si avvicina al palco, sfodera una pistola donatagli dalla sua amata guardia, e con fare sicuro comincia il solito discorso da Villain, che a risparmiarselo eviterebbero tanti lieti fine.
Il monologo di Kai riguarda nuovamente il terrore, la supremazia dell'uomo sulla donna, il suo desiderio di vendetta. A tutte vien voglia di spararlo nonostante quanto sia bello, ma nessuno lo fa. Neanche quando punta la pistola in faccia ad Ally (perché giustamente non ci sono poliziotti ad una manifestazione del genere, vero?!)
*Cass: secondo me lo spara Beverly, ho questa sensazione.
Fede: No, il mio cucciolo serial killer!*
Nessuno muove un dito, finché a muoversi non è quello di Kai, che preme il grilletto...ma la pistola è scarica. Scorgiamo lì il sorrisetto di Ally, in combutta con la guardia di Kai, sempre un passo avanti.
Sicura di sé come non è mai stata, Ally si avvicina a Kai, a mani vuote, non ha bisogno di alcuna arma, ormai sa di averlo sconfitto. E- parafrasando- dice soltanto: ti sbagliavi, c'è qualcosa di peggio di un uomo umiliato. Una donna arrabbiata.
Ed è subito dopo queste parole, che la previsione di Cass si avvera, e a sparare a Kai è proprio Beverly.
L'ordine è ristabilito, Ally ha tutto ciò che merita, addirittura la candidatura alla casa bianca- se nel 2018 non vediamo Ally in corsa come presidente, ci dovranno delle spiegazioni- ma soprattutto ha ciò che desiderava: Oz al sicuro sotto il suo stesso tetto. Poter dare tutte le sere la buona notte a suo figlio ottantenne è l'unica cosa che davvero conta per Ally... o forse no?
Con questo- prevedibile- colpo di scena ci lascia la settima stagione di American Horror Story, piena di alti e bassi, di trash, di nudo, di clown e di tutto ciò che ci si può aspettare da questa serie che ormai è una compagna di vita per noi, la terza coinquilina. Le cose potevano andare peggio: con la precedente Roanoke ci avevano fatto tremare, e non nel senso buono del termine; era stata per noi la stagione più fiacca, quella che più ci ha deluso. AHS aveva quindi con noi un conto in sospeso, ma ha saputo farci ricredere; nonostante si senta ancora la mancanza della santa Jessica Lange, la bravura straordinaria di Sarah Paulson, e il talento in crescita di Evan Peters, ci hanno fatto rimanere nuovamente incollate allo schermo, per altri 11 episodi.
Che altro dire di questa ultima puntata? Oltre i piani di Allypoliticaconlepalle, è rimasto qualcosa in sospeso secondo voi? Noi ci chiediamo soltanto, e temevamo a riguardo in ogni puntata, che senso avesse quel cane stecchito all'interno della sigla. Qualcuno ha una risposta?
Vi salutiamo con questa ultima receironica, ricorderemo in maniera positiva questo nostro primo approccio al mondo delle recensioni, ricorderemo ogni addominale scolpito, ogni lacrima di gioia versata, ogni meme creato, soprattutto ricorderemo Ally così:
Ally e il suo vinello vi fanno i loro saluti, noi diamo le ultime 45 stelle su 50 della bandiera americana, e già con un po' di nostalgia salutiamo questa settima stagione.
-TheRoomates.
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