I
film del Marvel Cinematic Universe
(quelli legati agli Avengers, per intenderci) sono spesso vittima di
una qualità altalenante; si va dai migliori, quali possono essere il
primo The Avengers, o
il capostipite della saga Iron Man,
o ancora Guardians of the Galaxy
(in base anche ai gusti), fino ai peggiori, in cui personalmente
annovero Iron Man 2,
il primo Thor e
sicuramente Thor: Ragnarok,
a mio avviso il punto più basso dei film sfornati dai Marvel
Studios.
In questa lista sempre più lunga di pellicole, dove s'inserisce l'ultima uscita, Black Panther?
In questa lista sempre più lunga di pellicole, dove s'inserisce l'ultima uscita, Black Panther?
Pericolosamente
in mezzo, con un film che finisce per essere (o non essere) né
brutto, né tanto meno bello.
Vediamo adesso nel dettaglio perché, come sempre stando attenti a eventuali SPOILER.
Vediamo adesso nel dettaglio perché, come sempre stando attenti a eventuali SPOILER.
Partiamo
innanzitutto dai (pochi) elementi positivi della
pellicola.
Ovviamente fra le cose positive abbiamo gli effetti speciali (opera dell'onnipresente Industrial Lght & Magic legata a Lucasfilm) e, accanto a questi, l'ambientazione, la costruzione da zero del piccolo e tecnologicamente avanzato stato del Wakanda, da qualche parte nell'Africa centrale, nel suo mischiarsi a elementi tribali, fantascientifici e naturali. Altrettanto apprezzabile è l'introduzione, quasi fosse il racconto di una fiaba o di un mito (un po' come già visto all'inizio di Thor: The Dark World).
A chiudere il brevissimo elenco di dettagli positivi, abbiamo la recitazione del protagonista, Chadwick Boseman/Re T'Challa/Black Panther, un po' la colonna portante dell'intero film.
Ovviamente fra le cose positive abbiamo gli effetti speciali (opera dell'onnipresente Industrial Lght & Magic legata a Lucasfilm) e, accanto a questi, l'ambientazione, la costruzione da zero del piccolo e tecnologicamente avanzato stato del Wakanda, da qualche parte nell'Africa centrale, nel suo mischiarsi a elementi tribali, fantascientifici e naturali. Altrettanto apprezzabile è l'introduzione, quasi fosse il racconto di una fiaba o di un mito (un po' come già visto all'inizio di Thor: The Dark World).
A chiudere il brevissimo elenco di dettagli positivi, abbiamo la recitazione del protagonista, Chadwick Boseman/Re T'Challa/Black Panther, un po' la colonna portante dell'intero film.
Nota:
fra le cose apprezzabili inseriamo anche il fatto che il film è
praticamente comprensibile nella sua totalità senza aver visto
neppure un film Marvel.
La
lista che segue, dopo le cose positive, raccoglie invece tutto quello
che, nella pellicola, oscilla fra il passabile e l'indecente.
Intanto
la storia e la sceneggiatura di Ryan Coogler. T'Challa deve essere
proclamato sovrano dello stato del Wakanda, dopo che il padre T'Chaka
è stato vittima di un attentato (si veda Captain America:
Civil War); il suo compito, da
sovrano, sarà importantissimo, visto che il Wakanda è l'unico
deposito al mondo del metallo (e fonte energetica) noto come
vibranio. Tuttavia c'è chi si prepara ad attaccare il Wakanda: il
trafficante di armi Ulysses Klaue (Andy Serkis) e il misterioso Erik
Killmonger (Michael B. Jordan). E qui iniziano i problemi, i “colpi
di scena” prevedibili fin dal flashback degli anni '90 in cui si
vede Re T'Chaka uccidere suo fratello per il bene del Wakanda, fino
alla “tragica” morte del neo-re T'Challa a metà film; è
difficile trovare una qualche scelta narrativa degna di questo nome e
che non sia un mero susseguirsi di cliché.
Di
fianco alla sceneggiatura, poco meglio va la regia, firmata sempre
dallo stesso Ryan Coogler: praticamente non c'è regia, ma il tutto
si limita a mostrare in maniera piatta ciò che succede, senza alcuna
direzione. Difatti le uniche inquadrature migliori sono prese pari
pari da altri film Marvel; si pensi alla scena di The
Avengers in cui l'influenza
dello scettro di Loki spinge gli eroi al litigio, tutta girata con
l'inquadratura che ruota su se stessa di 90° (presa a sua volta da
The Lord of the Rings
di Peter Jackson), e qui riproposta in una situazione simile.
Purtroppo
non possiamo essere troppo clementi neppure con la colonna sonora, in
grado di mischiare poetiche musiche tradizionali africane con canzoni
pop che ben poco si adattano al contesto.
E
se la sceneggiatura e la regia (così come le musiche) hanno delle
pecche più o meno vistose, da meno non è la scrittura dei
personaggi, e neppure la recitazione. I personaggi sono esagerati,
sono portati all'estremo delle loro caratteristiche, non hanno la
benché minima sfumatura: i cattivi sono ultra-cattivi,
i buoni sono ultra-buoni;
nel mezzo abbiamo soltanto il membro della CIA Everett Ross (Martin
Freeman), che comunque è poco più che un personaggio di contorno.
Da notare che Black Panter/Re T'Challa, da sovrano tutto d'un pezzo
quale dovrebbe essere (e quale è nei comics), è reso qui in maniera
fin troppo alla Tony Stark (per quanto con alcune differenze, per
fortuna). Nota: non aspettatevi un Re T'Challa intelligente quanto è
nei fumetti, perché a quanto pare tutto il suo genio, all'interno
del film, è stato trasferito a sua sorella Shuri.
Dicevamo
della recitazione: allo stesso modo della scrittura dei personaggi,
anche questa è vittima di un'estremizzazione totale. Dalla buona
Angela Bassett (qui madre di T'Challa) di American Horror
Story all'antagonista Michael B.
Jordan/Killmonger, fino a Andy Serkis/Ulysses Klaue e Letitia
Wright/Shuri, c'è una tendenza a estremizzare ogni stato d'animo,
ogni emozione, dando il vita talvolta a situazioni surreali e
inverosimili.
Chiudiamo
questa carrellata con un'altra pecca, questa senza alcun lato
positivo, di cui è vittima Black Panther.
Se potete, se trovate il cinema giusto, guardatelo in lingua
originale: il doppiaggio di Black Panther
è forse la cosa peggiore del film e in diversi punti della pellicola
diviene quasi una farsa, diventa ridicola proprio a causa di un
doppiaggio che definire di basso livello è un eufemismo.
Dunque,
Black Panther è
promosso oppure no?
Diciamo che sicuramente è meglio di Thor: Ragnarok (anche se non ci voleva molto), tuttavia è troppo poco per dire che è bello, anzi il “bello” è lontano anni luce; siamo su di una via di mezzo, una bruttissima via di mezzo.
Per il resto, possiamo solo sperare che i fratelli Russo risollevino le sorti del Marvel Cinematic Universe con l'imminente Infinity War.
Diciamo che sicuramente è meglio di Thor: Ragnarok (anche se non ci voleva molto), tuttavia è troppo poco per dire che è bello, anzi il “bello” è lontano anni luce; siamo su di una via di mezzo, una bruttissima via di mezzo.
Per il resto, possiamo solo sperare che i fratelli Russo risollevino le sorti del Marvel Cinematic Universe con l'imminente Infinity War.
Adesso
un paio di note finali.
Per
fortuna la famigerata “ironia” da Marvel Studios è stata tenuta
molto a freno in questo film.
Oltre a questo, dopo i titoli di coda ci sono due scene, entrambe senza alcuna rivelazione sugli sviluppi futuri (una soltanto è legata al ritorno in scena di un personaggio, ma nulla che non sapessimo già dai trailer di Infinity War).
Oltre a questo, dopo i titoli di coda ci sono due scene, entrambe senza alcuna rivelazione sugli sviluppi futuri (una soltanto è legata al ritorno in scena di un personaggio, ma nulla che non sapessimo già dai trailer di Infinity War).
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