AMAZING STORIES - Recensione della prima stagione


Era l'anno 1985 quando NBC mandò in onda il primo prodotto TV realizzato da Steven Spielberg, Amazing Stories, una serie televisiva antologica che trae ispirazione dalla famosa rivista di fantascienza con lo stesso nome. La serie andò in onda per due anni, vantando nomi eccelsi alla regia (come lo stesso Spielberg, Martin Scorsese e Clint Eastwood) e nel cast dei vari episodi (fra cui ricordiamo Kevin Costner, Patrick Swayze, Harvey Keitel, Danny DeVito e Charlie Sheen), ma nonostante questo e le diverse nomination, la serie fu interrotta nel 1987. Quasi 30 anni dopo Apple TV+ decide di ridare vita al prodotto, sempre prodotto da Spielberg, ma con la supervisione di Eddy Kitsis e Adam Horowitz (Lost, Once Upon a Time), in un revival molto contenuto ma piuttosto fedele all'immaginario proposto da Spielberg nella versione originale.


 1) THE CELLAR


Diretto da: Chris Long (The Americans)
Scritto da: Jessica Sharzer (American Horror Story)

"As much as you belong in the future... maybe this... this is where I belong. I found my place. And it was all thanks to you."


Sam (Dylan O'Brien) e suo fratello Jake vengono mandati a restaurare una vecchia casa in campagna e il primo sembra mostrare un particolare disinteresse per la vita che conduce. Durante il lavoro, Sam si trova nella cantina, quando una potente tempesta si abbatte sulla casa, facendo fischiare forte le sue orecchie. Sam si ritrova così nel 1919 e vede che la casa è abitata dalla giovane Evelyn (Victoria Pedretti), la quale mostra una particolare passione per il canto e un forte bisogno di emancipazione, scoraggiato da sua madre, la quale l'ha promessa in sposa a un uomo facoltoso. Col passare del tempo Sam e Evelyn imparano a conoscersi e si innamorano, scoprendo anche che la tempesta ha fatto sì che Sam finisse nel passato. Così i due progettano di fuggire nel 2019, ma per una serie di imprevisti, Evelyn va nel futuro, dove realizza il suo sogno di cantante e ha un figlio, mentre Sam resta nel 1919, realizzando che era quello il posto dove voleva stare.

COMMENTO: Episodio che riutilizza un tema caro al genere fantastico, il viaggio nel tempo, qui ripreso e trattato attraverso una storia d'amore dall'esito davvero insolito, con riflessioni sul ruolo della donna nel 20esimo secolo. Victoria Pedretti si conferma come una delle attrici più promettenti della scena televisiva attuale, con la sua candida espressività e anche una bella voce, mentre Dylan O'Brien se la cava piuttosto bene, nonostante non brilli del tutto.


 2) THE HEAT


Diretto da: Sylvain White (Hawaii Five-0)
Scritto da: Chinaka Hodge (Snowpiercer)

"I shoulda never left that sideshow early. I shoulda left with you. I shoulda just, for once, told you something real. We were right here next to each other, and I had a chance. I made you wait till after the race for nothing. But I waited."


Sterling (E'myri Crutchfield) e Tuka (Hailey Kilgore) sono due ragazze col sogno di diventare velociste famose, allenandosi ogni giorno insieme. Una sera le due ragazze partecipano a una festa di strada, ma mentre stanno tornando a casa, Tuka viene investita da un pirata della strada e muore. Con sua grande sorpresa, Tuka si risveglia da fantasma, assistendo al proprio funerale e non potendo essere vista da nessuno. Non accettando la sua condizione, segue Sterling, scoprendo che può parlare mentre corre e indirizzandola verso il responsabile della sua morte. Nel frattempo Tuka sfrutta il fatto di poter parlare con Sterling nella corsa e dopo aver incontrato un altro fantasma come lei, pensa che il motivo dietro la sua presenza dopo la morte sia preparare la sua amica a una gara importante. Un giorno Sterling viene colpita al ginocchio da dei tizi mandati dal pirata che ha ucciso Tuka e nonostante tutto, decide di partecipare alla gara, arrivando ultima. Disperata per quanto avvenuto, Sterling va nel tetto dove si ritrovava con Tuka e ammette alla sua amica morta di essere stata sempre innamorata di lei e questo suo sentimento fa' sì che Tuka torni in vita, come se niente fosse mai accaduto. Ricordandosi di tale esperienza Tuka e Sterling si dichiarano amore reciproco e insieme continuano a correre verso il loro sogno.

COMMENTO: Episodio che affronta il tema della vita dopo la morte e della forza dell'amore che trascende la vita stessa, con una trattazione semplice e non così banale del tema LGBTQ. Le due giovani protagoniste appaiono all'altezza del compito, specialmente nelle scene più drammatiche, la regia appare molto raffinata, come anche le scelte musicali (la presenza della struggente "On the Nature of Daylight" di Max Richter è un fiore all'occhiello).


3) DYNOMAN AND THE VOLT!!


Diretto da: Susanna Fogel (Utopia)
Scritto da: Peter Ackerman (The Americans)

"Why do you need an explanation for everything?"


Dylan (Tyler Crumley) è un giovane ragazzo con la passione per i fumetti e i supereroi, motivo per cui viene deriso dai suoi compagni di scuola. Suo nonno (Robert Forster) viene a vivere dalla sua famiglia mentre si riprende da un infortunio che gli impedisce di lavorare. Un giorno il nonno riceve uno strano pacchetto, da lui ordinato sessant'anni prima, al cui interno vi è un anello identico a quello utilizzato dal supereroe Dynoman. Una volta indossato, il nonno eredita gli stessi poteri del supereroe, come la forza e la velocità, e riesce a tornare a lavorare normalmente, al punto di dimenticarsi un impegno con Dylan. Il ragazzo, rimasto deluso, decide di costruirsi un elmetto come the Volt, la nemesi di Dynoman, con i frammenti del tavolo spezzato da suo nonno e decide di sollevare un auto per metterla sul tetto della scuola. Il nonno accorre per salvare il ragazzo, ma non ha i poteri dato che l'anello si era spento, e i due vengono salvati dal padre di Dylan, il quale volando riesce ad impedire che l'auto cada di sotto. I tre decidono di seppellire l'anello nel giardino di casa e quando se ne vanno, una piantina molto particolare esce dal terreno.

COMMENTO: Un episodio molto particolare, che affronta il tema dei supereroi nel mondo contemporaneo, visualizzato da due distinti punti di vista. Ovviamente questo episodio era il più atteso, considerata la morte di Robert Forster avvenuta ad Ottobre 2019, e il celebre attore porta avanti il tutto in un'interpretazione semplice ma diretta di un uomo che continua a lottare nonostante i limiti posti dalla vita, salutando in maniera egregia il suo pubblico. La storia si svolge piuttosto bene, anche se il finale lascia qualche quesito, ma in fondo, come da citazione del personaggio di Forster, non abbiamo bisogno di una spiegazione per tutto...


4) SIGNS OF LIFE


Diretto da: Michael Dinner (Justified)
Scritto da: Leah Fong (Once Upon a Time)


"-They're never gonna leave you alone.You know that, right? You stay here, they're gonna come for you and the girl.

-Then tell them they'll have a fight on their hands."



Sarah (Michelle Wilson) si risveglia in ospedale dopo un coma durato sei anni, non ricordando nulla del suo passato. Sua figlia Alia (Sasha Lane) viene informata della cosa e rimane sorpresa del fatto che sua madre non la riconosca. La donna le chiede di chiamare un certo numero telefonico a cui non risponde nessuno e poco dopo riceve la visita di Wayne (Josh Holloway), il quale le parla di una certa cosa da fare. Nel frattempo Alia aiuta sua madre a ricordare il suo passato, ma la donna appare sempre più distante da lei, frequentando sempre di più il misterioso Wayne e sviluppando, fra le altre cose, un udito notevole. Curiosa di capire cosa sia successo a sua madre, Alia rintraccia la moglie di Wayne e scopre che lui ha subito un terribile incidente, restando in coma per diversi anni, per poi risvegliarsi cambiato. Sarah e Wayne si preparano ad attendere un convoglio di auto del governo, dove tengono in ostaggio una certa Lexi, anch'essa risvegliatasi da un coma diversa da prima, un risveglio causato da presenze aliene che hanno posseduto i loro corpi, scegliendoli fra tutti gli altri perchè ormai irrecuperabili. Grazie alle loro capacità riescono a liberare la ragazza e si preparano a lasciare la Terra, ma Sarah sceglie di restare, nonostante i tentativi di Wayne per farla desistere. Sarah torna da Alia, la quale è sotto tiro di uno spacciatore, il quale vuole vendicarsi di un furto commesso dal fidanzato della ragazza, e con i suoi poteri la salva, per poi venire colpita alle spalle da un colpo di pistola. Alia cerca di soccorrere sua madre e la presenza aliena dentro di lei utilizza la sua energia per ridare a Sarah la sua vecchia vita. Alla fine Sarah e Alia ricominciano a vivere normalmente, con la prima che non ha memoria di quanto avvenuto dopo il suo risveglio.

COMMENTO: Episodio con un evidente tono sci-fi, messo sullo sfondo per raccontare l'amore fra una madre e una figlia e il vero significato del sacrificio per il bene altrui. La coppia Wilson-Holloway funziona molto bene, anche se il secondo meritava un po' più di screen-time, (perlomeno la sua ultima battuta è un grosso riferimento a Lost), con inquadrature cupe e ad effetto e sequenze drammatiche ben affrontate, sebbene non sarebbe dispiaciuto un approfondimento sul perchè queste presenze aliene si trovassero sulla Terra.


5) THE RIFT


Diretto da: Mark Mylod (Game of Thrones, Shameless, Succession)
Scritto da: Don Handfield e Richard Rayner (Knightfall)

"This thing, it brought you back not just here to this time, but it brought you back to this place, to your home. What if this Rift or whoever made it or whatever it is, what if it does these things for a reason? What reason could that possibly be?"


Elijah (Duncan Joiner) e la sua matrigna Mary Ann (Kerry Bishé) sono in viaggio verso San Diego e durante il tragitto vedono un aereo della Seconda Guerra Mondiale, proveniente da una strana tempesta, precipitare nel bosco. Il pilota, di nome Theodore Cole (Austin Stowell), comincia a parlare della sua missione a Burma, non realizzando di trovarsi nel futuro, così Elijah decide di aiutarlo, credendo alla sua storia, specialmente per il fatto che suo padre è morto in guerra, al contrario di Mary Ann, che è decisamente scettica al riguardo. Trovandosi alla stazione di polizia, Elijah trova una vecchia foto con Cole assieme ad altri soldati, la prova che il pilota viene davvero dal passato. Nel frattempo il governo è sulle tracce del pilota, dato che è intento a studiare la strana tempesta apparsa in cielo, chiamata da loro la Spaccatura. Elijah scopre che Mary Ann vuole affidarlo a sua zia e va in contrasto con lei, volendo aiutare Cole a capire il motivo per cui si trovi nel loro tempo, dato che lui è destinato a morire durante la guerra. Il pilota decide di ritrovare Pauline, sua moglie, ora una donna anziana, e rimane sorpresa nel vedere Cole, ballando con lui un ultima volta. Mary Ann viene a sapere grazie al governo che vi sono state altre spaccature, da cui sono uscite delle persone, e che a seguito di queste si sono verificate disastri terribili, pertanto il loro scopo è far sì che Cole ritorni nel suo tempo per evitare un altra catastrofe. Alla fine Cole, consapevole del suo destino, sceglie di attraversare la Spaccatura per tornare nel 1938, col suo destino che rimane incerto, mentre Mary Ann e Elijah si ricongiungono e partono insieme per San Diego.

COMMENTO: Tratto da un fumetto con lo stesso titolo, questo episodio ripropone nuovamente il tema del viaggio nel tempo, affiancandolo al concetto del destino inevitabile e del sacrificio per il bene comune. Austin Stowell e il giovane Duncan Joiner si fanno decisamente notare con la loro interpretazione, anche se a un certo punto la trama ha accelerato un po' troppo, portandolo ad essere l'anello debole di questa prima stagione.

VERDETTO



Si è sempre saputo che le serie tv antologiche non sono facili da rendere fruibili e adatte a un vasto pubblico. Sin dagli anni Cinquanta, quando il genere prese vita con The Twilight Zone, questo genere è sempre stato visto come di nicchia, probabilmente per il formato standalone delle singole storie proposte per ogni episodio. Con l'avvento di Black Mirror nel 2011 le cose sono cambiate e le aspettative per il genere sono notevolmente aumentate, facendo primeggiare sfumature cupe e trattazioni realistiche su tutto il resto. Pertanto rivedere una riproposizione di Amazing Stories a trent'anni dalla prima edizione, che non ebbe comunque un seguito enorme, è stato sorprendente e audace, visto che ormai quando si parla di antologia si pensa subito alla creatura rivoluzionaria di Charlie Brooker. Spielberg sceglie di dare fiducia alle grandi aspirazioni di Apple e alla coppia Kitsis-Horowitz, i quali sono decisamente pratici del genere fantastico, tirando fuori un primo ciclo molto apprezzabile. Quello che va subito all'occhio è il fatto che siano riusciti a restare sull'approccio ottimista, tipico della narrativa spielbergiana, aggiungendo anche riflessioni su tematiche sociali piuttosto attuali, il tutto notevolmente aiutato da buone scelte di cast (alcune migliori di altre), strutture narrative decenti nel complesso e una diversa identità per ogni episodio, non facendoli apparire tutti uguali. Certamente non è un prodotto che urla all'originalità, ma se si guarda al fatto di aver portato avanti storie a lieto fine in un era dove queste scarseggiano e sono, ahimè, mal viste, allora la seconda edizione di Amazing Stories si rivela un prodotto coraggioso, un bel raggio di sole nel genere fantasy, che regala emozioni ad ogni visione. Non vi preoccupate, la seconda stagione è stata confermata ed è prevista nel 2021, pertanto avremo altre storie fantastiche da sperimentare.

Continuate a seguirci per tutte le news sulla seconda stagione di Amazing Stories!

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Articolo di Ada Bowman

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