THEM: THE SCARE - Recensione della seconda stagione

SPOILER ALERT: VI CONSIGLIAMO DI LEGGERE LA RECENSIONE SOLTANTO SE AVETE VISTO LA SERIE!!!

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Dopo più di tre anni dalla prima stagione, lo scorso 25 Aprile è tornata su Prime Video una delle serie horror più affascinanti e purtroppo sottovalutate dell'attuale panorama televisivo, ovvero Them. La seconda stagione, sottotitolata The Scare, riporta gli spettatori all'interno di un mondo tanto spaventoso quanto reale, ambientando la storia negli anni Novanta del secolo scorso e proponendo un qualcosa che omaggia il passato, ma che al tempo stesso offre momenti davvero memorabili e anche un collegamento a sorpresa con la prima stagione.

EPISODI

  • 2x01: Are You Scared? (Diretto da Craig William Macneill, scritto da Little Marvin)
  • 2x02: The Devil Himself Visited This Place (Diretto da Craig William Macneill, scritto da Tony Saltzman e Malcolm M. Mays)
  • 2x03: The Man with the Red Hair (Diretto da Axelle Carolyn, scritto da Scott Kosar e Sarah Cho)
  • 2x04: Happy Birthday, Sweet Boy (Diretto da Axelle Carolyn, scritto da Beverly Okhio)
  • 2x05: Luke 8:17 (Diretto da Guillermo Navarro, scritto da Tony Saltzman)
  • 2x06: Would You Like to Play a Game? (Diretto da Guillermo Navarro, scritto da Malcom M. Mays e Matt Almquist)
  • 2x07: One of Us Is Gonna Die Tonight (Diretto da Little Marvin, scritto da Scott Kosar)
  • 2x08: The Box (Diretto da Ti West, scritto da Little Marvin e Tony Saltzman)

"Fear is pain arising from the anticipation of evil." (Aristotele)

La seconda stagione della serie horror antologica di Little Marvin riporta gli spettatori in una storia completamente diversa da quella vista nella stagione precedente, pur condividendone l'atmosfera tetra e anche qualcosina in più. La vicenda è ambientata nel 1991 e mostra due percorsi apparentemente scollegati, ma che poi si riconnettono in maniera intrigante, dando poi forma a quello che effettivamente sta accadendo. Da una parte abbiamo l'indagine di una detective, interpretata da Deborah Ayorinde, già volto principale della prima stagione, la quale deve scoprire chi si cela dietro alcune morti tanto misteriose quanto raccapriccianti, con un'atmosfera thriller fortemente esaltata e elementi che rimandano al sottogenere horror delle possessioni demoniache e che trattato, fra le altre cose, anche il tema della discriminazione razziale (come accaduto per la prima stagione), dall'altra abbiamo la storia di un giovane, interpretato da un terrificante Luke James, il quale aspira a fare l'attore nel cinema horror, ma che presenta allo stesso tempo numerosi disturbi mentali, dando modo alla serie di affrontare il tema del trauma e delle malattie mentali in maniera decisa e senza filtri. Le due storie si connettono perfettamente dopo metà stagione per poi avviarsi verso una fase finale angosciante e tecnicamente ineccepibile, con momenti davvero ben resi a livello registico (soprattutto nel settimo episodio), una colonna sonora tetra al punto giusto e una risoluzione finale molto coerente, ma che in realtà è solo l'inizio della grande rivelazione della serie, ovvero che i due protagonisti appartengono alla famiglia Emory, la famiglia protagonista degli eventi della prima stagione, a cui ci si collega con l'apparizione dello spaventosissimo Tap Dance Man. Pur avendo due episodi in meno rispetto alla prima stagione, questo secondo ciclo è decisamente riuscito, anche grazie all'interpretazione, fra cui possiamo menzionare, oltre a Ayorinde e a James, anche Pam Grier, la quale interpreta un ruolo marginale, ma comunque molto interessante. Insomma, nonostante l'attesa, Them sembra aver fatto di nuovo centro, e possiamo solo sperare che Amazon possa darle un'altra possibiltà, magari dando modo di creare una terza stagione che possa definitivamente collegare le storie viste in The Covenant e The Scare e riportare la serie alle origini, il che non sarebbe così male. Nell'attesa, potete comunque recuperare entrambe le stagioni su Prime Video, perchè ne vale davvero la pena.

IL PAGELLINO

RECENSIONE DELLA PRIMA STAGIONE

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Articolo di Ada Bowman

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