FRINGE - Joel Wyman e Joshua Jackson parlano dell'addio a Fringe


Gli addii non sono mai facili e, nel caso specifico di Fringe, l'addio si è dimostrato particolarmente agrodolce. 




Per lo sceneggiatore Joel Wyman, il doppio finale conclusivo era una specie di sfida personale: riuscire a soddisfare i fedeli appassionati della serie, che hanno seguito i loro beniamini fin dall'inizio delle loro avventure, con una conclusione intensa e genuinamente emozionante. 

"Abbiamo fatto grandi cose" ha raccontato Wyman, gettando uno sguardo al passato, a quei cinque anni trascorsi a Vancouver, ormai diventata una seconda casa per la troupe e il cast del serial, ognuno proveniente da località diverse "Abbiamo fatto dei passi falsi. Abbiamo fatto davvero molto, ma alla base di tutto ci sono queste persone, questi personaggi, che sono ciò che interessa davvero ai nostro spettatori e ai nostri fans! Se osi troppo, rischi di farti male e così ci siamo concentrati su ciò che era davvero importante...ho sempre pensato che questo show fosse un drama familiare mascherato da prodotto di fantascienza, ed è per questo che la gente ci si identifica! Una delle cose che ho imparato lavorando su "Fringe", e che credo che ogni scrittore dovrebbe imparare, è che un'eccessiva attenzione per le cose troppo "intelligenti" non regala emozioni. Dopo tutto questo lavoro, vogliamo dare a questi personaggi una fine emozionante, commuovente e significativa. Per quanto mi riguarda, Fringe è sempre stata una specie di metafora sulla difficoltà di tenere unita una famiglia al giorno d'oggi. E' difficile trovare del tempo gli uni per gli altri, riuscire a tenere insieme le cose può richiedere un immenso sforzo. Perciò, voglio che la gente guardi il finale e dica: "Sì, riesco a identificarmi con questo...amare qualcosa più di ogni altra al mondo, amare qualcuno della mia famiglia, essere disposto a tutto perché sia al sicuro!". Sono sempre stato fermamente convinto di questo..."

Joshua Jackson, l'attore canadese 34enne interprete di Peter Bishop, parlando dei suoi progetti post - Fringe, ha dichiarato di non voler dare nulla per scontato d'ora in avanti. 
"Cercherò di godermi fino in fondo l'ultimo tour promozionale della serie, l'ultimo Comic - Con...sono cose che non ti vengono offerte facilmente!" ha dichiarato l'attore.
Ritiene di aver imparato importanti lezioni, sia riguardo la recitazione sia la vita in generale,  dal suo compagno di set, John Noble, veterano attore australiano che per cinque stagioni ha vestito il ruolo del Dr Walter Bishop, l'eccentrico e geniale padre di Peter. Con lui, Joshua Jackson ha condiviso le scene più emozionanti interpretate dal suo personaggio. 

"Lavorare con lui è stato bellissimo, un vero processo di scoperta" ha ammesso Jackson" Il modo in cui abbiamo cercato di sviluppare questo rapporto padre - figlio, il suo essere un uomo meraviglioso! Quello che lui ha fatto in questo show, ciò che ha creato con il suo personaggio, Walter Bishop, è una di quelle cose che - senza offesa per le persone con cui ho lavorato in passato o con cui lavorerò - ti capita di vedere una sola volta nella vita! Se sei fortunato, riesci ad avere un paio di personaggi di questo tipo in una determinata era televisiva!"
Joshua Jackson ha inoltre ammesso di aver avuto l'occasione, nel corso delle riprese di Fringe, di poter rimettersi in contatto con il suo lato infantile
Ha letto un sacco di fantascienza da ragazzo, anche se non era uno studente modello e si era guadagnato una reputazione da studente difficile. 
"La fantascienza prende queste cose difficili da digerire e le trasforma in qualcosa di accettabile, da un certo punto di vista, è per questo che da bambino sono diventato una specie di nerd della fantascienza! Ciò che è davvero importante, per me, è il modo in cui il nostro show si è evoluto nel corso degli anni, è cresciuto. Certo, abbiamo commesso alcuni errori, ma ciò che è sempre rimasto è stato il coraggio di provare qualcosa di nuovo. Un sacco di altri serial si sarebbero riposati sugli allori dopo una o due stagioni, una volta settato il tipo di show che avrebbero portato avanti. Noi abbiamo lanciato tutto in aria e siamo entrati in un universo totalmente differente! Gli sceneggiatori cercavano costantemente di spingersi oltre i limiti, di sfidare, perché ritenevano che il pubblico fosse abbastanza intelligente, ovviamente, ma anche perché pensavano che fosse disposto a mettersi in discussione e a seguire lo show ovunque lo avrebbe condotto..."

Joel Wyman ha ammesso di essere consapevole del fatto che non tutti potrebbero apprezzare il finale della serie. 
"C'erano tre o quattro finali e tutti ci portavano a questo punto" ha detto Wyman "Ho cercato di pensare a ciò che avrei voluto vedere io come semplice spettatore, ossia vedere in che modo dei personaggi che ho seguito per ben cinque stagioni, concludono il loro percorso, vedere realizzarsi ciò che meritano! Alcune cose potrebbero essere inaspettate, altre attese...ciò che voglio è che sentano che ciò che è stato ottenuto, è stato guadagnato. Non voglio domande senza risposte che possono confondermi. Voglio poter essere in grado di avvertire la presenza di una sensazione di chiusura del ciclo. Ciò che voglio è riuscire a donare un senso di speranza, che una volta che hai finito di guardarlo, tu possa dire "Wow, è stato davvero commuovente, mi sento davvero bene!" e che il giorno dopo, mentre stai guidando nella tua auto per andare al lavoro dica a te stesso "Riesco ad immaginare cosa ne sarà delle loro vite, come andranno avanti, e che queste persone alle quali mi sono affezionato in questi anni, staranno bene!"

Fonte: canada.com

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Articolo di Unknown

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