Salve miei angeli decadenti!
Sono una combattente che veste di pelle morta e sono qui per punirvi in nome della putrefazione!!!
Oddio, ragazzi capitemi... Sono le 2 e 12 e io vi sto per riportare una bella intervistona con Glenn Mazzara, un intervistone che verte sulla terza stagione, stagione che è partita piano piano ma che è finita col botto!!!! Questa si che è una serie!
D: Hai presentato la premiere della terza stagione 'Seed' ai Grammy's. Qual è stata la scena più dura da scrivere?
R: Quello che ho amato di 'Seed' è che è stato molto divertente scriverlo. C'era un sacco di gioia in quello script. Eravamo molto eccitati per la serie. Non avevamo mai usato la parola "reboot" ma abbiamo voluto far crescere i personaggi e mostrare un po' di questa crescita, perchè sapevo che stavamo saltanto l'inverno [tra le stagioni] e avrei dovuto far vedere una crescita emotiva. La scena più difficile da scrivere è stata quella di apertura. Il concept era che il gruppo sembrasse una macchina oleata - o una forza d'attacco, se preferite - che ascolta e fa le proprie mansioni come la SWAT in un operazione anti-droga. Farlo senza dialoghi, farlo in movimento e con il solo linguaggio del corpo è stato difficile. Divertente ma difficile. Ci siamo assicurati che ognuno di loro avesse un ruolo che non possa necessariamente essere intercambiabili. Nella squadra ognuno ha un ruolo e Rick guida tutta la squadra. Abbiamo voluto mostrare che Carl e che la relazione tra Rick e Lori è cambiata. Abbiamo messo Daryl al centro di modo che apparisse un perfetto secondo per Rick, abbiamo anche voluto accentuare la tensione tra i personaggi non facendo però nulla di antipatico. Con ogni season premiere speri che nuovo pubblico si mostri ma anche che quello vecchio comprenda appieno tutto anche se non usi i dialoghi, questo è difficile. Il regista Ernest Dickerson ha girato la scena in uno o due giorni. Fortunatamente per la season premiere hai un po' di tempo in più per prepararla e poi sono tutti più rilassati di ritorno dalla pausa.
D: Qual è stato il tuo processo di scrittura per la scena d'apertura senza dialoghi?
R: E' stata una delle cose più divertenti da scrivere nella mia carriera. Erano giorni che ce l'avevo in testa e alla fine l'ho scritta sul mio quaderno a spirale e l'ho lasciata pressappoco così anche nella stesura finale. Mentre lo scrivevo mi sono sentito come se non avessi bisogno di parole per raccontare questa storia. E poi qualcuno ci ha detto che i nostri personaggi parlano un po' troppo così ho iniziato con 5 minuti di assoluto silenzio.
D: Guardando all'intera stagione, hai ucciso un paio di personaggi importanti uno dei quali è ancora vivo e vegeto nei fumetti. Come sei riuscito a gestire la morte di Andrea?
R: E' stata una decisione difficile. Abbiamo voluto dimostrare che nessuno è al sicuro, come sempre. Dobbiamo anche far vedere l'effetto che queste morti hanno sui nostri personaggi. La morte di Andrea, per esempio, fa aprire a Rick i cancelli della prigione che fino a poco prima cercava di tenere nascosta per tenere al sicuro i suoi. Gli ha permesso di capire cosa significava tutto quello: che il suo gruppo era ormai isolato e poteva essere attaccato in ogni momento e che il suo stesso figlio era sulla buona strada per diventare come il Governatore, così ha aperto i cancelli e permesso ad altre persone di entrare dimostrando compassione. Alla fine della stagione lui porta queste donne, bambini e i più vecchi di Woodbury all'interno della prigione, creando un nuovo gruppo. Un prezzo di sangue andava pagato e Andrea ha pagato questo prezzo. Il suo è stato il sacrificio finale che le ha permesso di riunire i due gruppi.
D: Quando hai capito che Andrea avrebbe pagato il prezzo più alto?
R: Si è sviluppata per tutta la stagione ma l'idea della morte di Andrea ci è venuta verso la sua metà.
D: Che tipo di feedback avete avuto nell'uccidere Andrea?
R: Ci sono stati riscontri molto positivi con qualcuno che ha detto che è stato un gran finale. Non ci dimentichiamo che è uno spettacolo via cavo e che ci aspettavamo un bel po' di spettatori. La maggior parte l'ha trovata soddisfacente, certo qualcuno invece ne è rimasto deluso ma questo dimostra che la morte di Andrea ha significato qualcosa, ha coinvolto emotivamente il pubblico. Non ho mai detto che la serie sarebbe stata uguale al fumetto e non posso credere che le persone ancora si stupiscano di ciò che non corrisponde alla graphic novel.
D: Cosa consigli al nuovo showrunner, Scott Gimple?
R: Gli dirò di scrivere quello il cui crede.
E Quant'è bello il nostro Glenn quando ci dice queste perle di saggezza!!!
Buonanotte miei putrefatti puzzosi, vi adoro!
Micaela
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