Ad ogni modo, il titolo di quest’articolo è preso da quella puntata perché credo che possa essere il nuovo soprannome di The Vampire Diaries, e cioè Doppelgängland, dato che la tematica del doppelgänger la fa da padrona, soprattutto a partire dalla seconda stagione.
Per questo, ho pensato di dedicare l’articolo di oggi di The Vampire Diaries 100 a una breve ricerca dedicata ai doppelgänger. Siete curiosi? Allora ci vediamo dopo il salto!
Doppelgänger è una parola tedesca: doppel significa “doppio”, e gänger “colui che va” (letteralmente, quindi doppelgänger andrebbe tradotto come “doppio andante”).
Stando al folclore, i doppelgänger non proiettano ombre e non possono essere riflessi. Inoltre, c’è chi pensa che essi appaiano alle loro controparti, provocando loro disagi e confusioni.
Inoltre, la figura del doppelgänger è decisamente antica, vista la presenza di miti come quello di Narciso. Come se non bastasse, poi, ci sono anche alcuni eventi storici che confermano che c’era già chi ammetteva di avere un “doppione”.
Per esempio, uno degli assassini di Giulio Cesare, Marco Giunio Bruto (esatto, QUEL Bruto, colui a cui Cesare rivolse le sue celeberrime ultime parole, anche tu, Bruto, figlio mio?), fu visitato una volta da una misteriosa figura, la quale gli disse “sono il tuo cattivo demone: ci rivedremo a Filippi”. Effettivamente, Bruto ha “visto” il suo doppelgänger poco prima della battaglia di Filippi, a lui fatale.
Ci sono, poi, anche altre leggende inquietanti, come quella del poeta britannico del cinque-seicento John Donne, che vide a Parigi una donna identica a sua moglie che gli preannunciò la morte della figlia, non ancora nata, o quella secondo cui Abraham Lincoln osservò due suoi volti allo specchio, e il secondo era pallido. Sua moglie lesse il fatto come “sarai eletto per un secondo mandato, ma morirai prima della sua conclusione”.
Inoltre, pare che, nell’ottocento, ci fu un’insegnante di francese che fu protagonista di un singolare episodio: mentre insegnava, accanto a lei c’era una figura a essa identica che mimava i suoi gesti. Essa era incorporea, ma comunque resistente al tatto.
La figura del doppelgänger ha sempre affascinato, tant’è che molti autori hanno inserito delle figure a essa simili nelle loro opere, e parliamo anche di libri importanti, come Jane Eyre (in cui il personaggio di Bertha è la doppelgänger della protagonista), o Lo strano caso del dr. Jekyll e mr. Hyde, ma quello era scontato.
Ultimamente, anche gli altri mass media stanno sfruttando questa figura: per esempio, abbiamo, ne I Cavalieri dello Zodiaco, le loro controparti “oscure”, i Cavalieri Neri. Ma abbiamo anche esempi provenienti dal cinema, come Fight Club (d’oh, ho appena infranto le prime due regole!) o Atto di forza.
Negli ultimi tempi, però, il doppelgänger sta prendendo sempre più piega in TV (prima era usato quasi come una tantum dai vari telefilm), e il merito è di The Vampire Diaries, che è riuscito a donare nuova linfa vitale alla leggenda del misterioso “doppio andante”.
Spero che questo articolo sia stato per voi abbastanza interessante. Domani avremo un altro articolo un po’ “culturale”, e cioè il significato dei nomi dei personaggi principali di The Vampire Diaries. A domani!
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