Raramente
il ritorno di una serie crea così tante domande e lascia così tanto senza
risposte. La terza stagione di Twin Peaks non ha fretta di rivelare i suoi
segreti.
In
occasione, però, del Festival di
Montecarlo, Kyle MacLachlan, l’Agente Speciale dell’FBI Dale Cooper, ci fa luce
su questo revival.
Nel
salto temporale di 25 anni dalle due precedenti stagioni, il nostro amato
Agente Speciale amante del caffè e delle torte alla ciliegia non è ancora
tornato in sé. Kyle MacLachlan però, è impegnato a interpretare due ruoli
opposti: l’inquietante Mr. C. (Bad Coop) e il catatonico Dougie Jones.
Nel
definire il doppleganger evaso dalla loggia, MacLachlan dice: “La
trasformazione nel personaggio di Mr. C., il malvagio doppleganger, è stato un
punto di partenza per me. Ero un po’ nervoso al riguardo, perché sapevo cosa
voleva David e speravo solo di riuscirci. Sapevo anche che il miglior modo per
farlo era avere David come guida, quindi parlandoci chiaro ho davvero avuto
bisogno del suo punto di vista. Non avevo mai interpretato un personaggio così
privo di morale.”
Dall’altro
lato, abbiamo lo sfortunato agente assicurativo, nonché trappola per Cooper,
Dougie Jones, a cui dobbiamo i momenti più divertenti dello show finora. Dougie
è una grande fonte di frustrazione per i fan che vorrebbero vederlo svegliarsi
e tornare a essere Dale. Ma sembra che dovremo continuare a essere pazienti.
“Interpretare
Dougie è stato divertente e difficile per altre ragioni, soprattutto per la
quantità di tempo che serve al personaggio per scoprire il mondo intorno a lui.
Uno dei più grandi doni che mi ha fatto David è stato lasciarmi la libero di
prendermi il mio tempo. Come attore tendi a voler far procedere le cose e dire
le battute velocemente, in particolare se hai molta esperienza in televisione. E
David è tutto l’opposto, perciò lascia il personaggio svilupparsi con i suoi
tempo, il che è davvero liberatorio”.
L’attore
non risparmia elogi per il suo collega e da tempo amico David Lynch, e
dichiara: “Non c’è niente come vivere l’esperienza di avere David Lynch come
regista”.
Un
rapporto che è cresciuto negli anni, i due si sono incontrati per la prima
volta nel 1983, agli Universal Studios di Los Angeles per l’audizione di
MacLachlan per Dune. Tutti e due cresciuti nel nord ovest degli Stati Uniti, l’intesta
tra loro è stata immediata.
A
quel tempo, l’attore, che aveva già lavorato in Yakima, era intenzionato a
finire prima i suoi studi alla scuola di recitazione di Washington e iniziare
poi la sua carriera sulla east coast. Ma Lynch aveva altri piani in mente.
“David
mi ha conosciuto tramite una video cassetta e io sono volato da lui a Los
Angeles. E così la mia carriera ha avuto una svolta. Senza David Lynch non
penso che avrei avuto una carriera televisiva o ruoli cinematografici. Mi ero
fissato su New York, volevo finire la scuola di recitazione, lavorare al
Shakespeare Festival a Seattle. Ma David
mi ha reindirizzato su una strada diversa”
Una
strada che non è stata poi così cattiva con MacLachlan. In seguito al successo
di Dune, è arrivato Velluto Blu, seguito poi da Twin Peaks e dal film prequel “Fuoco
Cammina Con Me”
Venticinque
anni dopo e con appena qualche ruga, Kyle MacLachlan è tornato nel mondo di
David Lynch e di Twin Peaks. Un ritorno che, secondo l’attore, è stato
possibile grazie al supporto dei fan.
“David
Lynch è l’unico modo in cui questa storia può continuare e essere giusta. Penso
che i fan abbiano contribuito molto al ritorno di Twin Peaks. Con i social
media, le persone possono far sentire la loro voce e le loro speranze, si sono
ricordati che Laura Palmer aveva detto ‘Tra 25 anni’. E penso che possano aver
spinto David e Mark a guardarsi indietro e vedere se ci fossero altre storie da
raccontare. E davvero ne hanno trovata qualcuna”.
Definita
come l’evoluzione della televisione, la terza stagione di Twin Peaks di storia
da raccontare ne ha molte.
Con
le sue numerose trame, questa serie è probabilmente la più difficile da
seguire. Quindi la grande domanda è: Kyle MacLachlan sa cosa stia succedendo?
Non del tutto pare.
“Ho qualche idea. Ma lo sto
seguendo come fate voi. Sono all’episodio sei e so che il settimo è
stato mandato in onda ieri. Mi sto divertendo a scoprire tutto episodio per
episodio ogni settimana. Io ho il vantaggio di aver letto l’intero copione. Quindi
so dove vuole arrivare, ma anche io sono confuso e affascinato dalle visioni e
dalle immagini, e dal modo in cui David Lynch riesce a raccontare una storia”.
Benvenuto
nel club, Kyle. Allo stesso tempo però, MacLachlan ritiene che l’interesse per
questa nuova stagione deriva dal fatto che non è semplicemente un operazione
nostalgia, ma una storia nuova. Questo è un altro dei fattori che potrebbero
rendere questa nuova stagione, la migliore di Twin Peaks.
Qui di seguito invece, vi riportiamo il video della conferenza stampa del festival di Montecarlo registrato da Corriere Tv
Qui di seguito invece, vi riportiamo il video della conferenza stampa del festival di Montecarlo registrato da Corriere Tv
Arte in movimento
“Ho
sempre pensato, lavorando con David Lynch che gli elementi visivi siano
fondamentali quanto le performance degli attori, e a volte ho parlato del nuovo
Twin Peaks come di “Arte in movimento” , perché il quadro che David crea è
molto complesso, molto specifico e molto denso. E muovermi in quel quadro, come
attore, mi da una sensazione di creatività, perché ti rapporti con questi
elementi che sono ovviamente molto particolari. Mi riferisco, in particolare,
al viaggio surreale che stiamo intraprendendo. Dunque trovo davvero emozionante
ritrovarmi in un immagine creata da David Lynch”.
I
Tre Cooper
“Interpreto
tre personaggi in Twin Peaks, anzi in realtà sono quattro, ma il quarto si vede
pochissimo, quindi diciamo tre. Ogni personaggio è molto particolare, molto ben
definito e molto diverso da tutti gli altri. Ho creato ognuno di loro tramite
un processo progressivo. Per il doppleganger malvagio, gran parte della sua
personalità è stata ispirata dal suo aspetto fisico e dal modo in cui abbiamo
creato il suo look. Ma anche nell’animo,
non che non sia umano, ma è quasi disumano, non prova alcun rimorso. Questo è
stato molto difficile per me da ottenere, ho pensato a me stesso come a uno
squalo nell’acqua. L’altro personaggio, Dougie, è quasi una tela bianca, è
quasi un neonato nel corpo di un adulto.
Con
lui il processo è stato come fargli scoprire il mondo per la prima volta. C’è
un senso di innocenza in lui e una concezione del tempo diversa dalla nostra. C’è
voluto molto più tempo per ottenere tutto questo, ma David mi ha lasciato la
libertà di farlo. L’ultimo personaggio è Dale Cooper, che ha 25 anni di più. È sempre
Dale Cooper, ma forse un po’ più saggio e un po’ più…non lo so…ha vissuto delle
tragedie che l’hanno segnato e forse anche calmato un po’".
Il
tempo è passato
“Credo
che questo Twin Peaks sia un paio di cose. È ripensare ai personaggi originali
ma ai giorni nostri, e quindi 25 anni dopo. E non è uno sguardo nostalgico a
Twin Peaks, un ritorno a quella città per ricreare quel contesto. Ci sono nuove
storie, nuovi potenti sviluppi, e c’è anche un certo pathos. Vediamo i personaggi come sono invecchiati, e questo è
un promemoria. Lo è certamente per me, ma anche per il pubblico: il tempo passa,
va avanti e questo è certamente triste, ma dobbiamo anche capire che è una
parte importante della vita. Credo che questo sia uno dei benefici di essere
tornati dopo 25 anni.
Twin Peaks è certamente un insieme di molte cose diverse. C’è dramma, c’è divertimento, c’è violenza, è strano, surreale. E tutti pensiamo che David sia perfetto per questo. Ha scritto un bellissimo film da 18 ore, che è stato frammentato in 18 parti, e ci ha presentato un progetto perfetto che si sviluppa in questi mondi diversi. David si trova a suo agio in tutti questi generi diversi, quindi ci affidiamo totalmente a lui e a ciò che c’è scritto sul copione. Io ho accettato Cooper, e tutto ciò che rappresenta per i fan, e ho compreso che è un personaggio che il pubblico apprezza. Come attore è un grande complimento, e sono molto fortunato ad avere un personaggio simile, che continua a vivere nella serie, e per molto tempo ancora, secondo me. Non succede molto spesso, quindi mi ritengo molto fortunato”.
Twin Peaks è certamente un insieme di molte cose diverse. C’è dramma, c’è divertimento, c’è violenza, è strano, surreale. E tutti pensiamo che David sia perfetto per questo. Ha scritto un bellissimo film da 18 ore, che è stato frammentato in 18 parti, e ci ha presentato un progetto perfetto che si sviluppa in questi mondi diversi. David si trova a suo agio in tutti questi generi diversi, quindi ci affidiamo totalmente a lui e a ciò che c’è scritto sul copione. Io ho accettato Cooper, e tutto ciò che rappresenta per i fan, e ho compreso che è un personaggio che il pubblico apprezza. Come attore è un grande complimento, e sono molto fortunato ad avere un personaggio simile, che continua a vivere nella serie, e per molto tempo ancora, secondo me. Non succede molto spesso, quindi mi ritengo molto fortunato”.
Se cercate dettagli più approfonditi sui personaggi di Kyle MacLachlan in Twin Peaks, ne avevamo parlato in questo articolo.
Kyle MacLachlan rivela dettagli sul malvagio doppleganger di Cooper
Fonte: CorriereTv Konbini
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