STAR TREK: DISCOVERY - Perchè la protagonista si chiama Michael, il cast parla in Klingon e svela il loro momento Trek preferito e protesta contro Trump!


Altre notizie e curiosità da Star Trek Discovery. Per soddisfare la vostra curiosità e non solo, ecco una serie di interviste e persino una protesta contro Donald Trump, da parte del cast e dei produttori, dove evidenziamo il motivo perchè la protagonista abbia un nome maschile, i momenti Trek preferiti e l'influenza Klingon!

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Perchè la protagonista della serie si chiama Michael Burnham? La scelta non è stata casuale dal momento che l'ex showrunner Bryan Fuller ha sempre avuto una predilizione a scegliere nomi maschili per personaggi femminili, ad esempio George di Dead Like Me, Chuck di Pushing Daisies e Jaye di Wonderfalls.
Lo sceneggiatore Aaron Harberts spiega "Abbiamo lavorato in molte serie con Bryan ed è un tema ricorrente. È la sua firma dare alle sue protagoniste femminili un nome che tipicamente viene dato a un personaggio maschile"
Poi dopo tante discussioni, si è scelto il nome Michael "Ho conosciuto delle donne di nome Michael. Ne abbiamo parlato e abbiamo pensato che fosse un nome interessante, anche perchè c'è persino l'arcangelo di nome Michael e pensavamo fosse un nome potente."
Anche l'attrice ha contribuito enormemente alla scelta, ritenendolo un "simbolo affettuoso" che le ha permesso di immedesimarsi meglio nella storia di Burnham "Ho apprezzato l'affermazione che ha fatto sì che una donna avesse un nome maschile, ci permette di parlare di un miglioramento di come vediamo uomini e donne nel futuro. Ma ho anche deciso di mio conto e ho scelto il nome in memoria di mio padre, riflettendo anche sul background del mio personaggio, dove vedremo delle interessanti interazioni familiari."


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TvGuide ha rilasciato una divertente intervista fatta al cast durante il premiere party sulle loro frasi Klingon preferite e il risultato è stato decisamente alieno! Quello più evidente è stato il commento di Jason Isaacs, che nella serie interpreta il capitano Gabriel Lorca "Quando abbiamo letto i vari copioni, loro lessero l'intera scena e io continuavo a guardare tutti come per dire 'perchè stiamo aspettando dieci minuti quando loro parlano tutti in modo incomprensibile'. Ma fu ritenuto non rispettoso e così mi hanno contraddetto."

   

Da Entertainment Weekly, ecco un video dove il cast commenta il loro momento Trek preferito e le loro risposte sono state davvero interessanti.
Shazad Latif: "Ho amato molto il primo film della nuova trilogia, in particolare il rapporto fra il giovane Kirk e Spock. Da bambino ho adorato Patrick Stewart in The Next Generation."
Sonequa Martin-Green: "Decisamente la serie classica, l'episodio "Journey to Babel", dove vediamo Sarek ed Amanda per la prima volta."
Jason Isaccs: "Ho molte puntate preferite, ma in particolare ho apprezzato "Miri", per la sua trama spaventosa, dove in un pianeta solo dei bambini sono sopravvissuti."
Michelle Yeoh: "Ho amato molto l'episodio "Amok Time", dove vediamo Spock nel rituale del pon farr con conseguente duello."
Anthony Rapp: "Della serie classica mi è piaciuto molto "Devil in the Dark", dove assistiamo alla prima fusione mentale di Spock, riprendendo anche i temi base della serie, vale a dire la compassione e l'umanità."
Mary Wiseman: "A me piaciuto molto l'episodio "The Offspring", dove Data crea una giovane androide, che considera come sua figlia, il che risalta molto i rapporti fra padre e figlio."
Doug Jones: "Ho amato moltissimo nel primo film della nuova trilogia, l'incontro fra il giovane Spock e il vecchio Spock, dove vediamo Leonard Nimoy, con tutto il fatto della sua anzianità, che tira fuori quel suo unico magnetismo e anche Zachary Quinto ha fatto un lavoro spettacolare."

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Un post condiviso da Sonequa Martin-Green (@therealsonequa) in data:
 
Poche ore dopo la messa in onda della premiere di Discovery, Sonequa Martin-Green ha postato sul suo account Instagram una foto, dove tutto il cast protesta con il "#takeaknee" contro le parole di Trump ai giocatori NFL che non hanno voluto cantare l'inno nazionale. La cosa è stata accolta bene e male, con un apprezzamento di Jason Isaacs:


Ciò riflette molto la natura politica del franchise, che ha sempre basato tutto sul rispetto e sul valore della diversità e anche Aaron Harberts ha detto la sua "Il processo di scrittura l'avevamo basato inizialmente su un commento alla nostra divisa nazione. I Klingon ci aiuteranno a guardare a certi lati di noi stessi e del nostro paese. L'isolazionismo è un grande tema, come anche la purezza della razza. I Klingon non sono un nemico, ma hanno una differente visione delle cose e ciò fa sorgere grandi domande: Dovremo fidarci degli altri? Vogliamo cambiare?"

Fonti: EW.com, TvGuide
 

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Articolo di Ada Bowman

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