Un'altra stagione di American Horror Story è passata. Un anno esatto da quando le prime voci sul settimo arco narrativo riguardavano un'ambientazione marittima. Nulla di più sbagliato! E per fortuna perché, per noi di Lost In A Flashforward, Cult è riuscito nel suo intento di affermarsi nella tradizione e nella mitologia della serie. Commentando l'ultimo episodio di American Horror Story: Cult, saggiamente intitolato Great Again, cercheremo di far luce su ciò che ha reso questa settima stagione una buona stagione, a dispetto dei molti che poi nel corso degli episodi hanno cambiato idea e dei tanti che ancora si ostinano, giustamente, ad aggrapparsi al passato.
La
prima ragione del nostro appoggio a Cult
è
l'ensemble
di attori che hanno arricchito l'intera stagione. Al fianco di re e
regina dello show,
rispettivamente (o viceversa?) Evan Peters e Sarah Paulson, abbiamo
infatti assistito a performance
coinvolgenti e alle volte sconvolgenti. Protagonista assoluta di
questa rivelazione è Billie Lourd, sì figlia d'arte, ma perfetta
nel suo (odioso) ruolo di sorella semper
fidelis. Tremendamente
adorabili poi i vicini venuti dall'inferno, Leslie Grossman, che
molti di noi non vedevamo dal lontano ma sempre nei nostri cuori
Popular,
e Billie Eichner, ospite d'eccezione tra i primi annunciati. Che dire
di Alison Pill, la fragile Ivy, e l'incredibile trasformazione,
volutamente prevedibile, del suo personaggio? Per non parlare poi di
Colto Haynes e il suo controverso detective Jack Samuels? Le new
entry
si sono incastonate alla perfezione con attori all'interno dello show
come Cheyenne Jackson e Adina Porter, protagonisti assoluti della
stagione precedente e qui non da meno. Tralasciando poi la sottile
centralità del personaggio di Francis Conroy, l'ultima leggenda di
prima generazione che, insieme ai più giovani Peters e Paulson,
sopravvive all'interno dello show
dopo
che anche Kathy Bates ha dovuto abbandonare la nave. Una mancanza,
quella della Bathes, che come per Jessica Lange eravamo convinti di
non poter superare. E invece, American
Horror Story
è finalmente riuscito nel graduale cambio generazionale a cui
ambisce almeno da due stagioni. Peccato per Emma Roberts, decisamente
sprecata nella sua precoce quanto meritata (per il personaggio)
dipartita. E peccato soprattutto per Denis O'Hare, che molti di noi
hanno sperato di vedere fino all'ultimo. All'altezza di un
personaggio degno delle passate performance
di O'Hare è certo quello interpretato da Lea Dunham nei panni di
Valerie Solanas.
Con
Valerie Solanas ci colleghiamo al secondo motivo del nostro
affiatamento nei confronti della settima stagione di American
Horror Story.
Qualche riga sopra abbiamo parlato di 'mitologia' dello show,
che di per sé e un contro senso se pensiamo alla natura antologica
di una serie come quella ideata da Ryan Murphy. Tuttavia, i continui
easter egg e
i collegamenti alle stagioni passate (e future?) non fanno che
estendere intelligentemente l'universo narrativo che a tanti di noi
aveva già convinto dopo sole due stagioni, laddove moltri altri
prodotti televisivi cominciavano i primi passi verso il declino più
assoluto. American
Horror Story
ha avuto sì degli alti e bassi (si conta almeno un basso) e tuttavia
è riuscito, anche grazie all'appoggio di questo universo in
espansione, a coinvolgere il pubblico e fare in modo che la serie non
venisse abbandonata, né dagli spettatori e nemmeno dagli autori, che
in quanto a estetica e narrazione non hanno fatto che accompagnare la
serie in una continua crescita. In Cult
si contano almeno due importanti riferimenti alle serie precedenti.
Dalle cronache di Freak
Show,
da qualcuno riproposte sotto forma di fumetto per ragazzi, alle
origini dello Zodiac che in Hotel
troviamo
al tavolo insieme a tutti gli altri grandi assassini della storia
americana. Permettendoci una battuta, l'anno prossimo a quel tavolo
ci sarà anche Charles Manson, il quale, battute a parte, è
anch'egli ormai parte integrante dello show,
nonché tra i personaggi e i temi principali della settima stagione.
Recupera la recensione di tutti gli episodi:
7x01 Election Night Recensione Receironica
7x02 Don't be Afraid of the Dark Recensione Receironica
7x03 Neighbors from Hell Recensione Receironica
7x04 11/9 Recensione Receironica
7x05 Holes Recensione Receironica
7x06 Mid-Western Assassin Recensione Receironica
7x07 Valerie Solanas Died for your Sins, Scumbag! Recensione Receironica
7x08 Winter of Our Discontent Recensione Receironica
7x09 Drink the Kool-Aid Recensione Receironica
7x10 Charles (Manson) in Charge Recensione Receironica
7x11 Great Again Receironica
7x01 Election Night Recensione Receironica
7x02 Don't be Afraid of the Dark Recensione Receironica
7x03 Neighbors from Hell Recensione Receironica
7x04 11/9 Recensione Receironica
7x05 Holes Recensione Receironica
7x06 Mid-Western Assassin Recensione Receironica
7x07 Valerie Solanas Died for your Sins, Scumbag! Recensione Receironica
7x08 Winter of Our Discontent Recensione Receironica
7x09 Drink the Kool-Aid Recensione Receironica
7x10 Charles (Manson) in Charge Recensione Receironica
7x11 Great Again Receironica
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