ONLY MURDERS IN THE BUILDING - Recensione della terza stagione

SPOILER ALERT: VI CONSIGLIAMO DI LEGGERE LA RECENSIONE SOLTANTO SE AVETE VISTO LA SERIE!!!

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Sulla scia del suo crescente successo e collezionando una marea di nomination ovunque, Only Murders in the Building è tornata su Hulu lo scorso Agosto con la terza stagione. La crime comedy più amata del momento riporta sulla scena il bizzarro trio composto da Charles, Oliver e Mabel, questa volta alle prese con un caso di omicidio nel palcoscenico di Broadway, fra improbabili connessioni, nuovi segreti e... un musical.

EPISODI

  • 3x01: The Show Must... (diretto e scritto da John Hoffman e Sas Goldberg)
  • 3x02: The Beat Goes On (diretto da John Hoffman, scritto da Ben Smith e Joshua Allen Griffith)
  • 3x03: Grab Your Hankies (diretto da Adam Shankman, scritto da Matteo Borghese e Rob Turbovsky)
  • 3x04: The White Room (diretto da Adam Shankman, scritto da J.J. Philbin
  • 3x05: Ah, Love! (diretto da Chris Koch, scritto da Tess Morris e Noah Levine)
  • 3x06: Ghost Light (diretto da Chris Koch, scritto da Madeleine George)
  • 3x07: CoBro (diretto da Cherien Dabis, scritto da Ben Philippe e Jake Schnesel)
  • 3x08: Sitzprobe (diretto da Shari Springer Berman e Robert Pulcini, scritto da Pete Swanson e Siena Streiber)
  • 3x09: Thirty (diretto da Cherien Dabis, scritto da Elaine Ko)
  • 3x10: Opening Night (diretto da Jamie Babbit, scritto da John Hoffman e Ben Smith)

RECENSIONE STAGIONE 1

"If there's one thing I know, it's that we're good at living on the edge."

La terza stagione di Only Murders in the Building dimostra come una serie possa far tesoro delle sue migliori caratteristiche e potenziarle quando necessario. Riprendendo da dove si era interrotta la seconda stagione, Charles, Oliver e Mabel si ritrovano ad indagare sulla morte di una star di Broadway, le cui dinamiche sono più intricate del previsto, giustificando così l'ingente influenza dal genere noir e soprattutto dal mondo del musical, dando modo ai vari protagonisti di sfoggiare delle notevoli abilità investigative e soprattutto, canore. Non a caso, i riferimenti al mondo degli spettacoli di Broadway e delle pellicole musicali degli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso appaiono piuttosto evidenti, arricchendo il tutto con performance emblematiche e una caratterizzazione più nitida dei vari personaggi. Su tutti, il trio di protagonisti, composto da Charles (Steve Martin), Oliver (Martin Short) e Mabel (Selena Gomez), vengono messi al centro della scena, confermando il loro ruolo di cuore pulsante della serie e rappresentando una famiglia disfunzionale a cui è impossibile non voler bene. Anche gli altri co-protagonisti sono stati decisamente all'altezza, come Michael Cyril Creighton, interprete del simpaticissimo Howard, una delle sorprese della stagione, e anche Paul Rudd, nel ruolo della vittima Ben Glenroy, e la stella Meryl Streep, la quale interpreta Loretta, attrice d'esperienza assai sfortunata, ma con una grande voce e un amore enorme per suo figlio Dickie (Jeremy Shamos), il fratellastro di Ben, fatto che porta il tema dell'amore familiare al centro del racconto, la quale riesce persino a fare breccia nel cuore di Oliver, senza dimenticare i cameo di Matthew Broderick, Mel Brooks e del nullo Jesse Williams, nel ruolo di Tobert, personaggio che a conti fatti non è servito a nulla, se non a dare un partner più giovane a Mabel. Insomma, nuovo caso, nuove emozioni, stessa qualità per Only Murders in the Building, una serie che ha decisamente ridato vita al genere crime comedy in televisione e che suscita sempre più interesse man mano che si prosegue (non a caso la serie ha ricevuto una marea di nomination sia agli Emmy che ai recenti Golden Globes); infatti, alla luce dello sconvolgente cliffhanger che vede Chez Pataky (Jane Lynch), la controfigura di Charles, venire misteriosamente uccisa da qualcuno che credeva fosse Charles, avremo una quarta stagione, la cui uscita è prevista entro la fine di quest'anno.

IL PAGELLINO

RECENSIONE STAGIONE 2

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Articolo di Ada Bowman

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