SUGAR - Recensione della miniserie

SPOILER ALERT: VI CONSIGLIAMO DI LEGGERE LA RECENSIONE SOLTANTO SE AVETE VISTO LA SERIE!!!

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Il 2024 è quasi giunto alla sua metà e sono usciti moltissimi titoli entusiasmanti sul piano televisivo, ma capitano sempre quelle serie che all'apparenza non sembrano così eclatanti, ma che poi riescono ad entrare a poco a poco nell'immaginario collettivo, nel bene e nel male. Una di queste serie è sicuramente Sugar, (mini)serie di stampo noir creata da Mark Protosevich, sceneggiatore di film noti come I Am Legend e Thor, e prodotta da Apple TV+. A guidare la serie c'è un Colin Farrell "fresco" di acclami per la nomination come miglior attore agli Oscars 2023, che ora sembra volersi alternare fra cinema e televisione, e la sua presenza è un notevole valore aggiunto a un prodotto tanto insolito quanto sorprendente.

EPISODI

  • 1x01: Olivia (Diretto da Fernando Meirelles, scritto da Mark Protosevich)
  • 1x02: These People, These Places (Diretto da Fernando Meirelles, scritto da Mark Protosevich)
  • 1x03: Shibuya Crossing (Diretto da Adam Arkin, scritto da Mark Protosevich e David Rosen
  • 1x04: Starry-Eyed (Diretto da Adam Arkin, scritto da Mark Protosevich e Donald Joh)
  • 1x05: Boy in the Corner (Diretto da Fernando Meirelles, scritto da Mark Protosevich)
  • 1x06: Go Home (Diretto da Fernando Meirelles, scritto da Donald Joh e Sam Catlin)
  • 1x07: The Friends You Keep (Diretto da Adam Arkin, scritto da Donald Joh e Sam Catlin)
  • 1x08: Farewell (Diretto da Fernando Meirelles, scritto da Donald Joh e Sam Catlin)

"A movie ending is a strange thing. You know it’s coming, and yet you spent all this time laughing, crying. You’re surprised when the credits roll. But sooner or later, when the lights come on, you put on your jacket. It’s time to go home."

Quando si inizia la visione di Sugar, ci si trova davanti una serie che riprende tutti i tratti tipici di un racconto noir di stampo poliziesco, ma adattati a un contesto contemporaneo: protagonista solitario e dall'oscuro passato che di professione fa' il detective, una narrazione che procede per momenti molto lenti, attraverso monologhi interiori e dialoghi molto corposi e un caso da risolvere che fa' da filo conduttore all'intera vicenda, con il protagonista che interagisce con una serie di personaggi in qualche modo collegati all'indagine e una serie di colpi di scena che si susseguono per tutto il corso della storia. Il tutto viene condito da un ottimo lavoro dal punto di vista tecnico-sonoro e da un approccio registico davvero interessante, che alterna scene girate con inquadrature davvero dettagliate a scorci tratti da film dell'era d'oro di Hollywood, scelta motivata dalla passione del protagonista per i film d'epoca e che da' alla serie un interessantissimo tono metanarrativo. Ma quando si arriva alla fine del sesto episodio le cose iniziano a cambiare, grazie a uno sconvolgente colpo di scena, di cui si parlerà ancora per molto tempo. Infatti il detective John Sugar è in realtà un extraterrestre, così come Ruby e gli altri membri del circolo a cui appartiene, infiltratosi sulla Terra per studiare il comportamento umano, aggiungendo una componente sci-fi davvero sorprendente e studiata molto bene, che gli appassionati del genere potrebbero vedere come un sottilissimo omaggio a The Man Who Fell to Earth. E così la storia della ricerca di una ragazza scomparsa si trasforma in una ricerca interiore per il protagonista, che si ritrova così a cercare di comprendere al meglio la natura umana, da cui è stato decisamente influenzato. E ciò ci porta a complimentarci con lo straordinario Colin Farrell, che con la sua interpretazione è riuscito a dare un tocco più enigmatico al suo John Sugar, come anche con il resto del cast, davvero ben assortito e azzeccato, fra cui possiamo menzionare Kirby, Amy Ryan, Nate Corddry, Sydney Chandler, Anna Gunn, Jason Butler Harner e James Cromwell. Insomma Sugar è la serie che non ti aspetti, con un misto di generi che potrebbe sembrare esagerato o pretenzioso, ma se analizzato a fondo nei minimi particolari, tutto torna. Trattandosi di una miniserie, ci si aspetta un finale auto-conclusivo, il che è così, ma in teoria uno spazio per un secondo atto ci sarebbe, specialmente dopo la rivelazione riguardante Djen, la sorella di John, scomparsa da lungo tempo. Chissà se Apple ha davvero intenzione di continuarla, e qualora non volesse, va benissimo così.

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Articolo di Ada Bowman

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