Siamo arrivati a metà della terza stagione di From e la serie continua la sua fase rallentata e non priva di brividi, che anche qui non sono mancati, ma non senza qualche problemino. Diretto da Alexandra La Roche (già regista di altri episodi della serie) e scritto dal creatore John Griffin e Brigitte Hales, "The Light of Day" affronta le dirette conseguenze dell'episodio precedente, mostrando come ancora una volta non bisogna mai abbassare la guardia.
"Any meeting with more than three people is basically pointless."
RECENSIONE 3x01 "SHATTER" e 3x02 "WHEN WE GO"
Randall viene portato dentro la casa coloniale e questo inizia ad accusare Boyd di averlo lasciato morire, mentre il gruppo di Kenny torna in città, portando Kristie alla clinica. Donna dice a Victor che suo padre è arrivato in città e lui inizia ad agitarsi, rifiutando di vederlo, e intanto lei mostra a Henry la stanza del figlio. Alla tavola calda viene tenuta un'assemblea cittadina e la maggior parte dei residenti, aizzati da Dale, si ribellano a Boyd e pretendono di essere condotti all'albero che ha usato Tabitha per uscire dalla città. In seguito Acosta tenta di scusarsi con Boyd, ma lui le sottolinea che ciò che ha fatto ha peggiorato la situazione, Elgin si confida con Julie sulle sue visioni e i due finiscono per bere, fumare erba e scattarsi delle foto con una vecchia polaroid, Ellis scopre Fatima mentre mangia il cibo marcio e Victor si riunisce con suo padre Henry dopo quarant'anni. Tabitha e Jade si confrontano sulle loro visioni mentre studiano l'albero con le bottiglie, ma arriva Dale, il quale decide di usarlo e, una volta addentrato, si ritrova all'interno della parete della piscina della città, dove perde la vita, e Boyd usa tale evento per dimostrare, ancora una volta, di avere ragione.
RECENSIONE 3x03 "MOUSE TRAP"
COMMENTO: La terza stagione conclude la sua prima metà con un episodio che mantiene il rallentamento visto già nel precedente, pur mantenendo alto il livello qualitativo e facendo riemergere in maniera più evidente il problema fondante della serie, ovvero l'irritante mancanza di comunicazione fra la maggior parte dei personaggi. Tale elemento era già evidenziato la scorsa settimana con la questione di Jim e della voce al telefono, ma qui abbiamo due esempi, uno dei quali fondamentale per lo sviluppo dell'episodio. Il primo è la riunione cittadina alla tavola calda, avvenuta dopo che Randall è stato recuperato e portato alla casa coloniale e il ritorno del gruppo di Kenny, dove i residenti, perlomeno quasi tutti, inclusi Ellis e Fatima (una cosa da far girare le scatole), si scagliano contro Boyd e Tabitha per la mancanza di risposte e per il loro spasmodico desiderio di voler tornare a casa (da menzionare le scuse successive fatte da Bakta a Boyd e la rabbia di quest'ultimo nei confronti dell'agente Acosta), guidati da un Dale sempre più irritante. Quest'ultimo va decisamente incontro al destino che merita, visto che, durante una notevole conversazione fra Jade e Tabitha, che sembrano confrontarsi sulle loro visioni e sull'albero delle bottiglie, le quali contengono dei biglietti con dei numeri scritti sopra (che siano le date di nascita dei vecchi residenti?), si reca all'albero e vi si addentra, ignaro di ciò che gli accadrà. Infatti Dale viene trasportato all'interno della parete della piscina della città, con Boyd e alcuni residenti che osservano sconvolti la sua dolorosa fine, che dimostri come lo sceriffo, interpretato ancora una volta maestosamente da Harold Perrineau, ha ragione a far desistere chiunque dall'utilizzare quell'albero (e qui bisogna chiedersi se la destinazione non sia data dalla sorte che toccherà ad ogni personaggio e che quindi non tutti siano destinati a tornare a casa). Intanto abbiamo dei momenti di contorno, più o meno importanti, come la scoperta da parte di Ellis che Fatima mangia il cibo marcio (il secondo esempio di cui sopra), il momento da sballo di Elgin e Julie (che potrebbe non essere casuale, visto che hanno trovato una polaroid, forse la con cui sono state scattate le foto di Victor da bambino e di Christopher) e su tutto la commovente riunione fra Victor e Henry, il quale pone anche una domanda interessante ad Ethan in questo episodio: se c'è un cartello con scritto "Motel e Piscina" e la piscina c'è, dove si trova il motel? É possibile che la città cambi conformazione in maniera casuale, spiegando così l'anomalo spostamento degli alberi evidenziato da Victor? Decisamente una domanda da aggiungere alle numerose che ci stiamo ponendo dall'inizio della serie, di cui attendiamo delle risposte.
La terza stagione di From prosegue con la sua fase di assestamento, ma regala momenti forti e un'eccessiva mancanza di comunicazione.
NEL PROSSIMO EPISODIO...
Promo per il sesto episodio, intitolato "Scar Tissue".
RECENSIONE 3x04 "THERE AND BACK AGAIN"
Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!
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