THE VAMPIRE DIARIES: recap 4x11 - Catch me if you can


La pausa natalizia ha fatto benissimo a The Vampire Diaries, che sforna dopo la strepitosa 4x10 una 4x11 che farebbe arrabbiare forse solo Gordon Ramsay. Il titolo è un chiaro riferimento al film Prova a prendermi, il cui titolo originale è questo, e ci sta tutto.

Finalmente Bonnie ha avuto una puntata decente!

L'episodio, infatti, sembra una sorta di "prova a prendermi" al contrario, dove sono i nostri (Damon, Matt e Jeremy) a scappare. Klaus, infatti, costringe Jeremy a uccidere questi vampiri in transizione (si vede anche che c'è qualcuno che li nutre) per far aumentare il marchio sul suo corpo. Kol, però, irromperà sulla scena, e userà Damon per impedire a Jeremy di far crescere il suo tatuaggio.

Ma procediamo con ordine: questa è una puntata la cui analisi va spartita tra i vari personaggi.

STEFAN SALVATORE: Stefan lo dice chiaro e tondo ad Elena che lei non lo conosce e non sa com'è quando non è innamorato di lei. Non è lo squartatore che abbiamo incontrato agli inizi della terza stagione, ma neanche il buono di turno di tutto il resto della serie: questo Stefan è diventato un perfetto mix di questi due. Lo si capisce nel finale, quando passa da un po' di sesso sfrenato off-screen (dovevano metterci Elena che parlava per dividere la scena, giusto per par condicio) al rinchiudere Damon in una maniera che ricordava molto la prima stagione (credevo che la loro cantina fosse sparita dalla casa).

DAMON SALVATORE: Quando Kol lo soggioga, Damon sembra essere tornato quello delle primissime puntate, almeno in apparenza. E' bello come cerchi di resistere al soggiogamento avvisando Jeremy che sta arrivando ad ucciderlo (fa un tanto film horror), ed è bello che non ci pensi due volte prima di dire a Jeremy di farlo fuori per salvargli la vita: ora Damon tiene ad entrambi i Gilbert, non solo a Elena.

ELENA GILBERT: Tutti si aspettavano che il suo piano per salvare Jeremy sarebbe stato banalissimo, e invece se ne esce fuori con un'idea astuta: uccidere Kol, così da far morire tutta la sua stirpe e far crescere subito il tatuaggio a suo fratello. Un'idea del genere non te l'aspetti da una che se ne esce di solito fuori con "mi sacrifico io" o "non dobbiamo fare nulla" o "seriously?", e secondo me porterà a grandi conseguenze. Inoltre, è da notare come sia stata astuta nell'usare l'asservimento che la lega a Damon al contrario: per qualche secondo sembra che il sire bond funzioni sia da un lato che dall'altro.

JEREMY GILBERT: Jeremy, bisogna ammetterlo, sembra un duro con le armi impugnate, soprattutto con la pistola in mano. Furba la scelta di farsi inseguire da Damon ferendosi per poi sparargli (quando lo schermo si annerisce non facendoti capire che è successo ho pensato per un secondo che avesse ucciso Damon, invece si è limitato a sparargli in testa. Erano due stagioni che non restavo di stucco nel vedere una scena). Quando, poi, scappa e punta la pistola alla cieca, sembrava che stessi vedendo un survival horror. Insomma, la prova di Mcqueen la trovo maiuscola, buon sangue non mente.

MATT DONOVAN: La puntata inizia con Matt che corre inseguito da un vampiro (viene anche morso). Insomma, ottimo modo di utilizzare il cliché dei film horror secondo cui l'atleta palestrato è il primo a morire. Matt in questa puntata è servito a poco, ma Roerig ci è abituato.

KLAUS: E' Klaus. La solita dose di accento che ti fa cadere ai suoi piedi mista a belle scene come quella in cui parla con Elena (e telefona Kol) e quella in cui va a casa Gilbert a ricordargli che Kol è uno che è meglio non avere come nemico. Speriamo che l'episodio pilota di The Originals funzioni così avremo 40 minuti a settimana di questo.

REBEKAH: Le interviste che Claire Holt ha rilasciato negli scorsi giorni si sono rivelate coerenti. La Rebekah che abbiamo visto è una che è stata tradita troppo perché si preoccupi di qualcuno ed è disposta a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Incredibile la scena in cui Kol è a pochi centimetri dall'ucciderla: perfino dopo tutte le volte che l'hanno pugnalata è sconvolgente vedere come suo fratello fosse lì lì per farla fuori.

KOL: Anche Kol ha un bell'accento e sembra un buon cattivo in questa puntata. Peccato che abbia i giorni contati, perché devono farlo fuori per annullare il suo soggiogamento a Damon (e TVD difficilmente farà una cosa così coraggiosa come far morire Damon).

CAROLINE FORBES: Era da tanto che Caroline non mi piaceva in una puntata. Ma non c'è stata direte voi. Appunto!

BONNIE BENNETT: Ci sono volute 76 puntate, ma finalmente vediamo Bonnie Bennett CON UN RUOLO! Finalmente la vediamo fare altro oltre che incantesimi: parla con Shane e con suo padre e le bastano poche scene per esplodere (quasi letteralmente). Bonnie ha un potenziale assurdo come personaggio, ed è un bene che se ne siano finalmente accorti.

TYLER LOCKWOOD: Giusto per precisare che, GUARDA CASO, in una puntata in cui manca Caroline manca anche Tyler. Il tutto per la gioia dei Klaroline.

GLI ALTRI: Eccellenti anche gli altri. Lo sceriffo Forbes ha poche scene, ma almeno non stona. Il sindaco, invece, si dimostra un uomo che cerca di essere sia un buon padre che un buon primo cittadino, e sembra che ci stia quasi riuscendo. Oltretutto, è anche credibile come padre di Bonnie esteticamente: chissà se la somiglianza con sua figlia sia solo estetica. Il professor Shane, infine, mi è piaciuto perché sta semplicemente mettendo un pezzo alla volta in questo gigantesco puzzle chiamato Silas. Ora sono curiosissimo di sapere che cosa accadrà!

Il 2013 di The Vampire Diaries sta proseguendo bene, quindi. Non siamo ancora ai fasti della seconda stagione, ma di certo queste due puntate sono state le migliori da Settembre 2011 a questa parte (o comunque sono nella top 5): riuscirà la nostra serie a mantenere questa costanza almeno per tutto il resto di questo capitolo, e cioè fino alla 4x14? Lo scopriremo solo vedendo le puntate. Intanto, vi invito a dire la vostra sulla puntata con un commento qui sotto!


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Articolo di Fabiano Colucci

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