PERSON OF INTEREST - Recensione 4x15 "Q&A"+ foto promo e trailer 4x16 "Blunt"


Dopo l’episodio di transizione della settimana scorsa, Nolan decide di spingere di nuovo un po’ sull’acceleratore con questo “Q&A” anche se, bisogna dire, non siamo ai livelli di adrenalina degli episodi dieci, undici, dodici e tredici e tutto risulta un po’ più prevedibile.

E’ tornata in scena, infatti, Claire Mahoney (Quinn Shephard, The Blacklist e Believe) , la geniale ragazzina assoldata da Samaritan, che cerca l’aiuto di Harold Finch, sostenendo di essere scappata dopo essere stata costretta a partecipare all’uccisione di persone innocenti. Bisogna essere onesti e dire che, anche se la parte di Claire è stata ben scritta, risulta appunto prevedibile. Troppo palesi e troppo ovvie le sue bugie dette al fine di far leva sulla bontà di Harold per riuscire a crederle fino in fondo. Lo stesso Finch dubita di lei e finisce per cederle solo perché la ragazzina ricostruisce l’incidente di una delle proprie presunte vittime.

Parallelamente, come avevamo annunciato nelle anticipazioni, seguiamo le vicende di Anna Mueller, interpretata da Bella Dayne già vista in American Horror Story,  una programmatrice che ha una doppia vita: di giorno lavora per un’azienda che ha creato un particolare software capace di fornire informazioni a seguito di una espressa richiesta vocale da parte dell’utente e, di notte, partecipa ad incontri di lotta clandestina. Sin dall’inizio non è chiaro da dove provenga la minaccia e gli autori giocano bene, intervallando le sue vicende con quelle di Claire, portandoci a credere che Anna potrebbe essere una delle diverse vittime di Samaritan. In fondo è un modus operandi già noto alla Decima e a questa intelligenza artificiale: eliminare sul nascere i possibili avversari. In realtà tutto l’episodio si muove sui binari del ‘nulla è come sembra’.



 

Claire non è la fragile fanciulla in fuga da Samaritan, così come vorrebbe apparire, e ciò che minaccia Anna, in realtà, è una vecchia e più prosaica questione di marketing e di avidità, che arriva persino a spingere al suicidio persone già depresse, invece di aiutarle, pur di trarne profitto e il che sembra purtroppo tanto agghiacciante quanto realistico. Ci sono persone per cui la vita degli altri non significa nulla.
In If-Then-Else abbiamo assistito a una parte di storia che, siamo sicuri, alla lunga si tramuterà in un punto debole per Samaritan: la Macchina di Finch ha imparato a fare scelte più “umane” grazie al suo mentore. “Q&A” ci ha mostrato in pieno il punto debole di Harold: la sua compassione. Il suo amore per l’umanità, il suo slancio empatico è stato usato a suo discapito portandolo quasi nelle mani della Decima e, dobbiamo ringraziare l’intervento di Root, comparsa dal nulla e all’improvviso, se questo non è accaduto. E’ un sollievo amaro: purtroppo per i nostri Claire è riuscito a procurarsi il portatile di Finch. Sicuramente gli adepti di Samaritan faranno tutto ciò che è in loro potere per carpire ogni possibile informazione preziosa potrebbe venire fuori da quel computer.





Il finale dell’episodio fa riemergere in maniera sinistra le parole dell’autore sul fatto che gli eventi possono precipitare e peggiorare considerevolmente: l’azienda dove Anna Mueller lavorava, quotata in borsa, ha perso considerevolmente credito e la Decima si è approfittata di questo per allungare le sue mani su un altro ambito dove Samaritan può esercitare il proprio controllo sulla gente ignara del pericolo che sta correndo.
Una puntata che ci riporta sulla trama principale e che pone diverse questioni: Finch ha mostrato in parte il suo lato duro, ma anche il suo lato più vulnerabile che potrebbe farlo cadere nelle mani di Samaritan, Root ha saputo far fronte comune pur non rinunciando, giustamente, a ritrovare Shaw, Greer si crede invulnerabile grazie a Samaritan, ma lo è davvero? Non ci è sfuggito lo sguardo che Claire gli ha lanciato. Lei così fedele alla causa, disposta a tutto pur di soddisfare l’ego di Samaritan perché convinta che possa cambiare il mondo in meglio, ha chiaramente mostrato un dubbio. Piccolo, impercettibile, ma lo ha mostrato quando Greer le ha detto, senza troppi giri di parole, che deve essere pronta anche a morire. 



E qui si torna a quanto ha detto Finch mentre era suo prigioniero:
“Devo dire che apprezzo cio' che e' stato costruito qui, e magari hai ragione.Se il mondo deve essere salvato, forse questo e' il modo piu' efficace di farlo. Ma ho ancora un dubbio.
Samaritan e' disposto a farti sparare solo per farmi credere cio' che voleva.”
Bella questione Harold. Il mondo perfetto non può considerarsi tale, giustamente, se viene imposto con violenza. Ci sembra di sentire le parole di Rosa Luxemburg:
“La libertà deve essere di tutti. Non solo dei membri del partiti. Perché la libertà non è più niente se diventa un privilegio.”
Vi lasciamo con le foto promo (per cui ringraziamo Person of Interest Italia Fans) e il trailer del prossimo episodio “Blunt”.
















Recesione redatta da Silvia Azzaroli e Simona Ingrassia.


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Articolo di Silvia Azzaroli

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