Confessioni di un fan della DC Comics


Leggendo questo articolo del nostro Fabiano, ho cominciato a pensare a cosa rispondergli, visto che è notorio che io sia un gran fan dei fumetti targati DC, dato che a questo editore appartengono i miei personaggi preferiti (Sinestro, Lanterna Verde, Black Adam, Flash e Superman).
Ma poi, mi sono reso conto che su alcune cose aveva anche ragione, e così ho deciso di scrivere un articolo in cui parlo di cosa significa, per un amante dei fumetti, essere fan della DC Comics.

Prima di iniziare, ci tengo a dire che non sono un DC-Fag. Non sono quel tipo di persona che legge SOLO fumetti di un editore, vuoi per partito preso o vuoi per stupidità. Ho letto moltissimi fumetti Marvel e ne compro ancora, ho letto fumetti di tanti altri editori come Image, Valiant, Dynamite e Warren, oltre ad alcuni manga. Ma i fumetti DC hanno un posticino speciale nel mio cuore, sebbene abbia iniziato a leggerli con abitudine abbastanza tardi, intorno ai 17 anni.

Il mio primo fumetto DC lo lessi intorno gli 11-12 anni, era un volume dedicato a Batman contenente alcune storie classiche del Crociato Incappucciato e la gestione di 12 numeri di Devin Grayson. Dopo aver lasciato stare i fumetti per alcuni anni, ripresi intorno i 16, e a 17 lessi La Notte Più Profonda, una bellissima storia firmata Geoff Johns (uno degli showrunner e sceneggiatori della serie su Flash) e disegnata da Ivan Reis, con protagonista Lanterna Verde. Da allora, iniziai a recuperare tutto quello che avevo perso in molti anni: Il Chiodo, Arkham Asylum, Origini Segrete di Superman e di Lanterna Verde, Watchmen, Crisi d'Identità, Crisi Infinita e molte, molte altre storie. Tutt'oggi, seguo almeno quattro testate al mese (perché il mio portafogli non ne sopporta di più).

Essere fan della DC Comics, però, non è tutto rosa e fiori. Specialmente se vivi in Italia. Spesso ti senti come la Pepsi: hai un buon sapore e guadagni tanto, ma sei sempre secondo alla Coca Cola. Perché ti fanno sentire così: tu sei lì in fumetteria, e stai per comprare il nuovo numero di Justice League, dopodiché vai alla cassa e vedi quello che ha preso Avengers, l'Uomo Ragno, Nuovissimi X-Men e ti guarda come dall'alto verso il basso dicendoti "ma come fai a leggere storie su Superman? E' così noioso!". E magari quella mezza calzetta non ha mai letto robe potenti come Kingdom Come.

Una delle differenze principali tra le due case editrici, forse la più palese, è il loro "carattere": la Marvel è da sempre colorata, esplosiva, divertente. I suoi eroi sono persone che potresti incontrare dal panettiere sotto casa e farci due chiacchiere, non fosse che poi si mettono un costume e fanno cose che tu potresti solo sognare. La DC è seriosa, fredda, intellettualoide. I suoi personaggi sono Dei, statue greche che no, non puoi incontrare dal panettiere, sono le persone importanti che fanno cose importanti di cui leggi sui giornali e che, un giorno, saranno venerati come leggende.
Volete un esempio? Guardate questo link che si sta diffondendo su Facebook.


A tutto ciò, si aggiunge la scarsa considerazione che si ha degli eroi DC. Superman è troppo forte, Flash è troppo veloce, Batman è troppo intelligente, Aquaman fa schifo e blablabla...
Tutte considerazioni che molte persone fanno per giustificare la loro ignoranza nei confronti della DC.
Non ve ne faccio una colpa, ero anche io così, sino a 13 anni. Come può, un ragazzino complessato e nerd di 13 anni empatizzare con un Dio come Superman, o un Re come Aquaman?
Senza dimenticarci poi, della scarsa abilità nel creare un universo condiviso cinematografico. La DC tentò di iniziare con Lanterna Verde, film orribile e fallimentare del 2011, per poi riprovarci con Man of Steel, un altro orribile film che però non fu fallimentare e diede la possibilità di cominciare questo progetto. Peccato che la Marvel ne avesse già messo uno in cantiere, molto simile e  molto tempo prima.
Ma qui, ancora una volta, si rivedono le differenze. Confrontate i trailer di Avengers: Age of Ultron e Batman V Superman. Noterete quanto sono diversi nell'impostazione, nell'epicità, nel dramma.

Essere un fan della DC significa essere un amante della mitologia, significa amare l'epicità, significa essere conservatori, essere attaccati ad un certo modo di fare le cose, significa schierarsi dal bene assoluto, rappresentato dalla giustizia di Superman e Batman, o essere affascinati dal male più torbido, esemplificato da Joker e Lex Luthor. Significa leggere di personaggi che agiscono come dittatori, come Sinestro o Black Adam, o che arrivano a credersi Dei, e personaggi che, di fatto, lo sono, Dei, ma vogliono rimanere umani, e pensare che questa differenza non esista.

Per questo, nel 2015, nonostante possa sentirmi come un fan "di nicchia", e preso in giro perché compro e apprezzo Aquaman e perché ogni 20 anni devo andare incontro ad un immotivato reboot (di quello se ne può parlare un altro giorno), io continuo ad amare la DC Comics, e continuerò ad essere fiero di avere opere come Watchmen e Kingdom Come nella mia libreria.


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Articolo di Klaus Heller

2 commenti:

Seifer ha detto...

Banalizzando il discorso all'estremo: la Marvel sa, semplicemente, vendersi meglio.

Nothing more, nothing less.

E non c'è neanche da stupirsi, considerando che dietro il marchio Marvel c'è ormai da diversi anni quello Disney.

Klaus Heller ha detto...

Esattamente.

La DC rimane invece ancorata alle sue basi, è conservatrice. Questo è vendersi peggio? Plausibile, ma è quello che mi piace.
Cambiamento e miglioramento fanno rima, ma sono parole diverse. Più spesso, a mio dire, "Cambiamento" fa rima con "peggioramento".