OUTLANDER - Primi sguardi alla seconda stagione

Mentre il cast è al lavoro sul set, Ronald Moore, produttore della serie, ci dà alcuni dettagli su quanto andremo vedere nella seconda stagione





Anche se la seconda stagione di Outlander non sarà trasmessa prima del 2016, noi vi facciamo comunque dare un’occhiata ai nuovi episodi!

Nel finale di stagione Claire e Jamie erano in fuga dalla Scozia su una nave diretta in Francia. Cosa succederà loro a Parigi? E come tutto questo influenzerà la storia? Lo abbiamo chiesto in esclusiva al produttore Ronald D. Moore che ci ha dato qualche dettaglio.

Ronald, a quale punto delle riprese siete?
Ronald: “Siamo alla fine dell’inizio, come direbbe Churchill. Siamo al secondo blocco, più o meno agli episodi 4 e 5”.



Quali città si trovano lungo il vostro percorso?
Ronald: “Parigi, innanzitutto. E’ una sorta di combinazione di tre posti base: la Scozia, dove stiamo costruendo gli interni di alcune scene e cerchiamo ancora esterni che funzionino. Poi, andremo a Praga dove gireremo le scene di strada di Parigi. Alcune località vicino Praga serviranno da scenario per Versailles. Allo stesso modo, andremo in alcune località dell’Inghilterra perché lì ci sono dei palazzi con camere in stile francese e architettura francese, con giardini e case che sembreranno quelle di Parigi. Ecco come costruiremo la storia parigina”

Dove troveremo Claire e Jamie all’inizio della seconda stagione? Li vedremo appena sbarcati dalla Scozia?
Ronald: “Beh, non dirò esattamente come si aprirà il primo episodio, ma la storia di Jamie e Claire nel XVIII secolo inizia proprio con il loro arrivo in Francia. Il punto principale è dover riprendere da dove avevamo interrotto, poi li vedremo decidere di cambiare la storia fermando la ribellione giacobina e impedire il massacro su Culloden Moor e la distruzione della cultura delle Highlands.
Questi saranno i tempi principali della stagione."

E quanto rimarrà in Jamie della violenza subita da Black Jack Randall nel finale di stagione?
Ronald: “Sicuramente ne rimarranno delle tracce. Questa parte della storia non sarà in prima linea ma è sempre importante per Jamie e così gli effetti e le conseguenze si faranno sentire sul suo rapporto con Claire”.



Dai primi scatti provenienti dal set della seconda stagione, abbiamo visto Claire e Jamie cambiare il look. Tu e Terry (costumista e moglie di Ronald), come avete ideato il guardaroba?
Ronald: “Avevamo cominciato a parlarne già a metà della prima stagione perché c’è un vero e proprio “salto” nei costumi, nella moda dell’epoca e bisognava acquistare i tessuti per tempo. Tutto a Parigi sarà diverso, soprattutto i costumi perché i due saranno in un ambiente aristocratico. Parigi è la città più alla moda in quel periodo, piena di soldi e fronzoli. La Scozia, invece, si caratterizzava per lane pesanti e colori organici. A Parigi tutti vogliono essere in bella vista, c’è una gamma più ampia di tessuti, colori e stili, un mondo completamente diverso insomma. E la cosa riguarda anche il resto. E’ stata una bella sfida per il settore artistico: ci sono carrozze, servi in livrea, oggetti di scena e mobili particolari. Sarà uno spettacolo nuovo, completamente diverso dalla prima stagione”.

Ciò significa che Jamie non indosserà il kilt?
Ronald: “Lo farà, a volte indosserà il kilt e altre volte no”.

Questa nuova impostazione sta influenzando anche le riprese?
Ronald: “Si, anche visivamente sarà diverso. Ora siamo in un contesto urbano, la qualità della luce che entra attraverso le finestre di Parigi è diversa da quella che avevamo nel castello in Scozia. Qui è tutto più luminoso, come ciò che i personaggi indossano. Ci sono più gioielli, colori, consistenza; c’è più raffinatezza negli appartamenti parigini. Sarà una sorta di tavolozza visiva più dinamica e ricca”.



Cosa hai imparato dalla prima stagione che ora ti serve per girare la seconda?
Ronald: “La portata e la dimensione della produzione. E’ uno spettacolo complesso e difficile da realizzare e produrre, anche perché la storia è in continua evoluzione. Non si rimane abbastanza a lungo in un posto per poterlo chiamare “casa”. Si perdono personaggi e se ne introducono di nuovi e ora ci stiamo trasferendo dalla Scozia a Parigi. Ho imparato a non sottovalutare tutta questa complessità. Quando si guarda lo show in tv non si pensa a quanto ci sia dietro, invece ogni episodio è come un singolo film e ogni volta si ricomincia da capo. Tutto questo rappresenta una nuova sfida: non bisogna fermarsi ma pensare tutto per la settimana seguente”

Per i fans che hanno letto il secondo libro di Diana Gabaldon, Dragonfly in Amber, cosa puoi dire di questa nuova stagione?
Ronald: “Ci sono più adattamenti rispetto al libro, più cambiamenti. I lettori sanno che la struttura scritta da Diana è molto più complessa. Il punto di vista cambia un paio di volte, la trama politica è più elaborata, quindi non è stato facile adattare il tutto allo show televisivo. La prima stagione era più semplice ma era chiaro quale fosse la struttura di base: Claire cerca di tornare a casa, incontra Jamie, si innamorano, c’è un solo conflitto. E’ tutto molto lineare. Il secondo libro è più complesso: è disposto diversamente e abbiamo faticato a capire come tradurre tutto nelle riprese. Ci sono più personaggi, il punto di vista cambia spesso. Insomma, è stato un compito grande ma ciò che mi conforta è che a Diana sia piaciuto. Conoscendo tutte le difficoltà, ha capito che cercavamo l’essenza della storia e così è stato. Non si tratta di un adattamento letterale perché non è possibile, ma la storia è la stessa, così come i personaggi, le scene principali e i luoghi."

C’è qualcosa che puoi dirci sulle scene riguardanti il 1960?
Ronald: “ Nulla. Quella è una parte fondamentale del libro e lo sarà anche nella nostra stagione”



Ci saranno scene particolarmente eccitanti da vedere per i fans?
Ronald: “Ci saranno diverse scene particolari che ai fans piaceranno. Nel complesso non vedo l’ora di vedere le strade di Parigi e Versailles! Attendo che tutto sia realizzato bene in questo ambiente urbano”


                                                                                                     Lidia Lyn

                                                                                         http://www.ew.com/

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Articolo di Lidia Lyn

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