WAYWARD PINES - recensione degli episodi 1x09 "Reckoning" e 1x10 "Cycle"

La serie più controversa dell'estate si è conclusa, con un episodio che ha fatto decisamente discutere. Continua a leggere per il commento agli ultimi due episodi di Wayward Pines.




Wayward Pines è una serie che ha fatto discutere, dopo un lancio in grande stile, non si è rivelata all'altezza delle aspettative, probabilmente il limite maggiore è stato cercare di condensare in soli 10 episodi una storia molto complessa, dovendo accelerare gli eventi, sacrificando spiegazioni e logica. Avrebbe avuto più senso forse fare due o tre stagioni da 10 episodi e cercare di sviscerare maggiormente i temi sottostanti. 

Gli ultimi due episodi sono stati, secondo me, i migliori della serie, quanto meno per intensità ed emozione, anche perché sono quelli che hanno mostrato l'intento dell'autore e il cuore della storia. Qual è l'umanità che ci si propone di salvare? Vale la pena di salvare un'umanità che non sa di essere salvata (e forse non vuole)? Fino dove ci si può spingere per un bene superiore? Quando un salvatore diventa un dittatore?

Nel penultimo episodio Ethan ha radunato tutta la cittadinanza per l'esecuzione di Kate, ma una volta che erano lì ha raccontato a tutti la verità. Pilcher sosteneva che il gruppo A non era riuscito a sopportare la verità e come biasimare queste persone che si sono ritrovate rapite e portate in un futuro tanto remoto quanto inconcepibile, a vivere una vita finta per mantenere in vita un'umanità fittizia e controllata? Come reagiremmo noi scoprendo che il nostro mondo si è irrimediabilmente ridotto e che le nostre vite non sono più sotto il nostro controllo? 

Ethan convince la popolazione con l'aiuto di Kate e di Theresa (sorvoliamo sul bunker con l'unico computer senza password che contiene tutta la verità), ma purtroppo non c'è modo di scoprire come avrebbero reagito alla notizia, se sarebbero riusciti a vivere un'esistenza "normale" con la consapevolezza della verità, ma in qualche misura liberi... 

Ethan avrebbe voluto rivelare la verità senza ulteriori morti, ma alcuni ragazzi della Prima Generazione lo hanno preceduto, giustiziando Harold e gli altri ribelli detenuti nella cella dell'ufficio dello sceriffo. E' stata una scena ad alta tensione, soprattutto perché hanno mostrato la forza del lavaggio del cervello che questi ragazzi (come sappiamo i ragazzi della Prima Generazione erano gli unici a conoscere la verità) hanno subito dalla Fisher e come siano persuasi che il progetto di Pilcher debba essere rispettato costi quel che costi. Alcuni vorrebbero evitare l'eccessiva violenza, ma altri sono determinati a portare a termine il compito che Ethan non è in grado di eseguire. Uccidere i ribelli per ristabilire l'ordine a Wayward Pines. 

Ma anche il loro intervento risulta vano, perché Pilcher in preda a delirio di onnipotenza, vistosi rovinare il giocattolo, toglie la corrente a tutta la città, compresa la recinzione e gli Abby iniziano ad entrare. 

E qui inizia l'ultimo episodio, che mostra la follia di Pilcher, che parla di gruppo C, che è disposto a lasciar morire tutta la popolazione di Wayward Pines per riprovare con un nuovo gruppo. Anche Pam si rivolta (il cambiamento di Pam è una di quelle cose che avrei voluto fosse spiegato meglio) e per tutta risposta Pilcher la fa mettere in sospensione. E' convinto che il bene superiore di salvare l'umanità vada oltre ai singoli esseri umani. Ma cos'è, in fondo, l'umanità, se non l'insieme degli esseri umani che la compongono, nella loro varietà e nella loro libertà di essere se stessi? Diversi personaggi usano il loro libero arbitrio per andare contro alle regole messe in atto da Pilcher. Dal soldato che decide di liberare Pam dalla sospensione, dalla stessa Pam che arriva ad uccidere il suo stesso fratello per il bene superiore della libertà e della vita, alla Fisher che infine rivela la via per raggiungere il centro di controllo al gruppo che si è riunito nel bunker del lotto 33 per sfuggire alla carneficina che stanno facendo gli Abby nella città. 

Quasi tutti riescono a salire al centro di controllo, rimangono indietro i ragazzi della Prima Generazione che si sono riuniti in un bunker appositamente predisposto per casi del genere e Ethan che sacrifica la sua stessa vita per consentire agli altri di sopravvivere.

Kate, Theresa e Pam prendono in mano la situazione e decidono che d'ora in poi a Wayward Pines non ci saranno più segreti, non ci saranno più telecamere, nè esecuzioni. Sembra quindi che ci sia una speranza di una vita degna di essere vissuta a Wayward Pines, che l'umanità possa davvero essere salvata, intesa sia come insieme di essere umani, che come valori che li caratterizzano.

Ma allo scoppio della bomba che Ethan fa scoppiare nell'ascensore, Ben si sporge e viene colpito in testa da un pezzo di metallo (sorvoliamo anche qui, non tanto sul gesto incosciente, quanto sull'effetto visivo della scena...).

Quando Ben si risveglia in ospadale trova l'infermiera Amy, che gli rivela che è rimasto incosciente per 3 anni e 4 mesi, tra le conseguenze dell'incidente e la sospensione. Segue una scena sconvolgente per lo spettatore: tutti gli adulti sono stati messi in sospensione, lui era sospettato di essere come il padre e quindi è rimasto a lungo in sospensione, finché è stato deciso di risvegliarlo. La Prima Generazione ha preso il controllo della città, ripristinando le regole e il terrore. La serie finisce come è iniziata, con Ben al posto di Ethan che caracolla per Main Street, incredulo e sconvolto. Incontra una statua di Pilcher, definito "visionario" e un uomo impiccato con un cartello che avverte "non cercare di andartene" (che poi andare dove, se tutti ormai sanno che cosa è Wayward Pines?)

Il finale è amaro, la storia, come al solito si ripete, ed è sempre peggio. L'umanità sopravvive, ma solo come insieme di esseri umani, che forse non sono poi tanto diversi dagli Abbies che stanno al di là della recinzione. 

I punti deboli di questa serie sono anche troppi, le incongruenze e i non-sense costellano tutta la storia, dall'inizio alla fine, ma io mi sento infine di promuovere questa serie estiva, che mi ha lasciato con tante riflessioni sulla natura umana, sulla libertà e sulle scelte. Non è un capolavoro, poteva essere realizzata meglio, dando più spazio alla caratterizzazione dei personaggi e alla loro evoluzione, ma in conclusione è una serie che ci ha tenuti impegnati, che ci ha fatto pensare, teorizzare, emozionare e in questo caldo afoso dell'estate 2015 è andata bene così.


Saluti agli amici di
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Articolo di Unknown

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