ARROW - L'eroismo tragico di Oliver Queen (III)


Bene, siamo ai titoli di coda: questa è l’ultima parte dell’articolo. Prima di fare un tuffo nella quarta stagione di cui, vi ricordo, la premiere è andata in onda ieri sera sul canale della CW (programmazione americana), ho voluto fare un piccolo appunto anche sul tema che ha caratterizzato la parte finale della terza stagione: la caduta.

Se avete avuto la pazienza di leggere l’intero saggio, vi bacio con affetto e vi ringrazio. Ho cercato di toccare i punti nevralgici delle prime tre stagioni seguendone anche il percorso cronologico. Spero di essere riuscita nell’intento e di avervi offerto magari qualche nuovo spunto di riflessione.
Arrow, ep. 3.09 "The Climb". © The CW.


* * *

LA CADUTA


Il tema della caduta è un topos letterario che mi riporta subito alla mente il Paradise Lost di Milton, che si rifà alle Sacre Scritture e alla caduta dell’uomo dallo stato di grazia divina. 

In Arrow la caduta diventa il motore dell’azione nella parte centrale della terza stagione. Nell’episodio 3.09 (“The Climb”) la caduta è letterale: Oliver combatte contro Ra’s al Ghul, viene sconfitto e Ra’s lo fa precipitare da un burrone. Contro ogni pronostico, Oliver sopravvive. Da quel momento in poi, nella sua testa c’è un solo pensiero ad ossessionarlo: 
«Ogni volta che chiudo gli occhi, tutto quello che riesco a vedere, tutto quello che posso udire, sentire, è… soltanto la caduta. Non potrei vivere così. Non potrei vivere sapendo che… c’è qualcuno in grado di battermi.» (Arrow, ep. 3.15 “Nanda Parbat”)
Arrow, ep. 3.09 "The Climb". © The CW.
La caduta fisica del suo corpo assume allora un significato metaforico. È il suo spirito, il suo orgoglio che reclama il pareggio dei conti. 

Cinque episodi più tardi, Oliver si reca spontaneamente a Nanda Parbat. Lo fa per salvare sua sorella Thea, certo, ma per questo deve pagare un prezzo alto. Rinunciare al suo essere Oliver Queen/Arrow per diventare l’erede del Demonio. Consegnatosi a Ra’s, Oliver verrà marchiato a fuoco e inizierà il suo addestramento per succedergli al comando della Lega degli Assassini.

Tralasciamo per un attimo il fatto che questo sia un piano di Oliver per distruggere la Lega dall’interno, dato che non è pertinente con il nostro discorso. Il parallelismo con il Satana di Milton è abbastanza lineare: Lucifero era l’angelo più bello, il “portatore di luce”, che ribellatosi a Dio, cadde dalla grazia divina e fu scaraventato sulla Terra, dando origine all’Inferno. È l’orgoglio la cifra del personaggio di Satana, «meglio regnare all’Inferno che servire in Paradiso». 

Nanda Parbat viene presentata come un posto quasi inaccessibile, lontano dalla civiltà: il suo ingresso è posto in una cava e il suo interno appare come una serie di cunicoli sotterranei. I colori dominanti sono i bruni della penombra, i rossi dei pesanti tendaggi e delle fiaccole e candele sparse ovunque. Insomma, non è forse una riproposizione moderna dell’abisso dell’Inferno?

E Oliver va lì, sapendo che deve rinunciare a qualcosa di davvero importante. Perde, per così dire, il suo stato di grazia, scende nell’Ade e affronta il cambiamento che gli si prospetta davanti. Lucifero, espulso dal cielo, rinuncia alla grazia divina, per diventare qualcos’altro. Il signore di un nuovo, oscuro regno. Anche se per poco, Oliver mette da parte Arrow per diventare il prossimo Ra’s al Ghul, la testa del Demonio, a capo della Lega degli Assassini.

CONCLUSIONE

Questo saggio rappresenta una sorta di compendio delle suggestioni letterarie che ho afferrato mentre guardavo e mi sono goduta la serie Arrow. Posso avere ragione o posso avere torto, ma è stato divertente focalizzare sui dettagli e metterli in comparazione con le maggiori opere letterarie.

Ho trovato abbastanza analogie con le opere menzionate, ma non ho idea di quante di essere sono volute e quante no. Sarebbe interessante conoscere la risposta degli autori e produttori. Ad ogni modo, spero abbiate apprezzato.

E con questo si conclude il nostro percorso ai limiti tra produzione televisiva e letteratura. La nuova avventura è ormai cominciata, e chissà che non ci regali qualche altro interessante spunto per analizzare questa bella serie anche da un'ottica un po' diversa da quella a cui siamo abituati di solito! A presto con la recensione del primo episodio della season 4,

Roberta


[n.d.r. Di solito, quando si scrive un saggio si cita la bibliografia di riferimento, ma in questo caso specifico, escludendo le puntate di Arrow, che come tutti sappiamo, sono proprietà della CW, per le citazioni letterarie sono andata a memoria riguardo argomenti studiati in passato, quindi onestamente, non saprei che libro indicare se non i vari ed eventuali di epica o letteratura greca o inglese che ho usato ai tempi della scuola e, più recentemente, università. L'unico documento più recente, che posso citare con esattezza, è l'Amleto, edito dalla Garzanti in traduzione con versione originale a fronte. L'introduzione (del cui autore purtroppo al momento mi sfugge il nome) è molto interessante e mi è servita come spunto per intessere la mia tesi.]



Se vi siete persi le parti I e II, cliccate sui seguenti link:
L'eroismo tragico di Oliver Queen, Parte Prima
L'eroismo tragico di Oliver Queen, Parte Seconda

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Articolo di Robbie_Carter

2 commenti:

sirjaÿmes ha detto...

Da amante della serie e della mitologia e letteratura devo assolutamente ringraziarti per questa magnifica analisi! Ho sempre sognato che qualcuno la scrivesse :) Quindi puoi immaginare quanto ti sia grata xD Guardando le tre stagioni risaltavano anche a me questi collegamenti (casuali o meno)..Amo questa serie ancora di più per questo se è possibile xD Complimenti per la scrittura! Hai scritto l'essenziale perfettamente per me ^^ Non vedo l'ora di leggere le tue/vostre recenzioni :) Grazie ancora e buon Arrow! ^^ -Roberta

Robbie_Carter ha detto...

Ti ringrazio, può sembrare retorica, ma sono realmente felice di ricevere complimenti per questo tipo di articolo.

In genere, mi tengo su uno stile di scrittura più leggero, che incontra di più il gusto del pubblico, ma in realtà mi piace molto anche approdare su sponde un po' insidiose, come può essere il confronto con i grandi classici. Lo trovo stimolante, sia per me che lo scrivo, che per chi legge. Tu sei un'appassionata e avevi avuto le mie stesse intuizioni, ma mi piace pensare anche che magari altri non conoscono queste opere e potrebbero aver imparato qualcosa di nuovo. :)

La recensione al primo episodio è già stata pubblicata. L'ho impostata con uno stile diverso, ma se ti va, la trovi a questo indirizzo: http://lostinaflashforward.blogspot.it/2015/10/arrow-recensione-episodio-4x01-green.html

Mi piace il tuo modo di salutare e te lo "rubo" un attimo, per augurare Buon Arrow anche a te!