BATMAN V SUPERMAN: DAWN OF JUSTICE è moderna mitologia



(Questa recensione NON contiene spoiler)
Ieri sera, il sottoscritto ha guardato Batman V Superman: Dawn of Justice, film che ha freneticamente atteso per due anni.
Se ne sono dette di cotte e di crude su questo film, al punto che c'è chi mise in giro la voce che la Warner Bros. volesse ritardarne l'uscita o addirittura rivedere i suoi piani per l'universo cinematografico DC.
C'è chi prima dell'uscita lo aveva già dichiarato un flop, e quasi mi è sembrato di vedere una (ingiustificata) campagna d'odio verso questo film.
Dopo averlo visto, posso assicurarvi che tutte queste persone si sbagliavano.



In parte.

Tre anni dopo il fallimento critico di Man of Steel, sembrava che la DC fosse decisa a cambiare le carte in tavola. Chris Terrio sostituiva il terribile David Goyer alla sceneggiatura, Larry Fong tornava a dirigere la fotografia di un film di Zack Snyder, ora senza l'attività di disturbo del più esperto Christopher Nolan.
Le decisioni sul cast, in particolare quella di Ben Affleck come Batman, divisero subito il pubblico, e l'apparizione di Doomsday in un trailer fece gridare al "abbiamo già visto tutto" molti futuri spettatori del film.




Invece, nonostante tutto, questo film è riuscito a sorprendermi.
Un anno e mezzo dopo la distruzione di Metropolis causata da Superman e Zod, il mondo è diviso: c'è chi ama il kryptoniano, vedendolo come una sorta di Dio in Terra, chi, invece, lo odia, credendolo soltanto un portatore di distruzione, un super essere freddo che si considera al di sopra delle leggi. Contro di lui ci sono anche il geniale scienziato Lex Luthor, che ha appena trovato un misterioso minerale alieno, e il miliardario di Gotham City Bruce Wayne, segretamente il vigilante noto come Batman. Complotti e congiure porteranno i due volti della giustizia a sfidarsi.
Sin da subito, è chiara l'intenzione di Zack Snyder di puntare su un'idea di "eroe" vicina a quella dell'epica greco-romana: nel caso i discorsi di Luthor lungo il film non ve lo facciano capire, il film tenta di replicare il confronto tra Zeus e Prometeo, in cui il primo è rappresentato da Superman, una vera e propria divinità fra gli uomini, e il secondo è allegoria di Batman, il più astuto fra gli umani, capace di ribellarsi a questo potentissimo alieno.

Stupendo anche i suoi critici più acerrimi, Ben Affleck si rivela il miglior Batman di sempre. E' un uomo ormai anziano, intollerante e violento, che usa metodi da criminale pur di soddisfare la sua interminabile sete di giustizia, allo scopo di espiare il suo senso di colpa per la morte dei genitori. Affleck, statuario, brizzolato e perfettamente a suo agio in una tuta dal design a dir poco fantastico, è il nuovo modello di Batman, lontano dal troppo fumettistico pipistrello di Keaton e dal Cavaliere Oscuro un po' blando e freddo di Christian Bale.
Gal Gadot ruba la scena. Wonder Woman è una delle note più liete della pellicola, una donna ricca di fascino ma che è tutt'altro che la solita "dama in pericolo": è una guerriera, un'amazzone, una semidea. E' un personaggio femminile di cui si aveva assoluto bisogno, in questo momento, in un mondo, quello dei supereroi al cinema, quasi del tutto maschile.
Jesse Eisenberg è totalmente dedito al suo ruolo, regalandoci un Lex Luthor psicopatico e paranoico, con poco rispetto della vita umana e divorato dalla sola ambizione di dimostrare di essere il migliore. Certo, potevano risparmiarsi certe battute che lo fanno sembrare una macchietta da due soldi, ma è senza dubbio una visione del personaggio nuova e distante da quelle di Gene Hackman e Kevin Spacey (che rimane, a mio avviso, il migliore di sempre).
Inoltre, la colonna sonora di Zimmer e Junkie XL merita una candidatura all'Oscar.




Ma distaccandoci dagli interpreti, cominciano ad affiorare i primi problemi. La sceneggiatura è carente, e non in pochi momenti. Forzature e buchi di trama sono all'ordine del giorno. Inoltre, troppi, troppi eventi sembrano rimandare ai prossimi film, lasciando un sacco di cose in sospeso. Personaggi come Lois Lane (interpretata mediocremente da Amy Adams) sono scritti malissimo, e persino lo stesso Superman, nonostante l'impegno profuso da Henry Cavill, finisce col sembrare debole e monodimensionale.
La fotografia di Larry Fong è ottima, e riesce a sopperire ai problemi manifestati nel primo capitolo da Amir Mokri, anche se i toni di grigio sono eccessivi e finiscono con lo stancare, alla lunga. La regia di Snyder è decisamente migliorata: fortunatamente non è più il ragazzo fissato con la slow-motion, ma la confusione continua a regnare sovrana in molti frangenti.
Anche la CGI non è proprio al meglio, nonostante i 250 milioni $ spesi per questo film: Doomsday è animato malissimo.

Ma, in tutta onestà, Batman V Superman mi ha dato tutto quello che desideravo vedere.
Volevo vedere un film divertente e senza impegno, che mi tenesse col fiato sospeso grazie a due supereroi iconici che si danno botte da orbi. Volevo vedere combattimenti ben coreografati, morale spicciola e, diciamolo, soddisfare il fanboy di fumetti che è in me. E sono rimasto largamente soddisfatto.
Forse troppi si aspettavano di vedere un prodotto pieno di morale, di insegnamenti e di profondità, oppure qualcosa di leggero ed umoristico. Forse dovevano capire che Batman e Superman non sarebbero stati il soggetto preferito di Stanley Kubrick, e capire che un film del genere rimane un blockbuster senza pretese.

Batman V Superman è un film pieno zeppo di difetti, che sembra più il pilota di una serie sulla Justice League che un vero film. Ma ciò passa in secondo piano quando l'azione comincia a montare e vieni travolto dagli effetti speciali  e dai colpi da maestro dei protagonisti coinvolti. E' un prodotto di consumo, non un capolavoro artistico. Ed è uno dei più bei cinecomic prodotti ultimamente.
Per cui, andatelo a vedere, è caldamente consigliato, soprattutto se, come detto, volete vedere qualcosa di alternativo rispetto al solito cinema di supereroi.

Giudizio: 7/10

PS: Ah, e comunque i trailer non spoileravano niente.
Una recensione con spoiler ed analisi verrà pubblicata prossimamente,


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Articolo di Klaus Heller

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