OUTLANDER - Terry Dresbach e il suo lavoro nello show



Bella chiaccherata con Terry Dresbach, costumista e designer di Outlander, che ci racconta qualcosa in più sui costumi della nuova stagione e sul suo lavoro in generale.










Stiamo assistendo a grandi cambiamenti in questa nuova stagione di Outlander: al posto delle rocciose e ruvide highlands scozzesi, Claire e Jamie si ritrovano tra la crème de la crème della società parigina; non indossano più tartan e maglie grosse, ma sete preziose e pizzi. Una delle artefici di questo cambiamento è stata proprio la costumista e designer Terry Dresbach che, in questa intervista, ci guida attraverso i nuovi costumi dei protagonisti (in particolare, quelli di Claire) e ci parla della sfida di adattare una serie tv da libri di successo e di come sia riuscita a produrre 10000 abiti solo per questa stagione!


Il viaggio nel tempo è un elemento fondamentale nella storia di Outlander. Per una costumista, quali sono le sfide che derivano da questo?

Terry: Rispetto alla prima stagione, stavolta è stato come andare in un altro universo, un altro pianeta, un mondo diverso. Non c'è niente che dalla Scozia si trasferisca a Parigi. Abbiamo dovuto ricominciare daccapo, è stato come lavorare per uno spettacolo del tutto nuovo e la prima stagione non era stata da poco! Questa seconda stagione è stata 10 volte più grande, un centinaio di volte più grande! Immaginavo che sarebbe stato così, quindi mi sono fatta sentire dalla produzione e ho cominciato a lavorare sui vestiti che state vedendo già a metà della prima stagione!

Hai iniziato con notevole anticipo!

Terry: Per forza, altrimenti saremmo morti! Abbiamo dovuto creare migliaia di costumi!

Ho letto che ne avete cuciti 10000 per questa stagione! Addirittura, non si conosce il numero esatto!

Terry: E' vero e non so come abbiamo fatto! E' stato necessario fare tutto in segmenti, altrimenti avremmo perso il filo dei vestiti, scarpe, cappelli. Abbiamo creato una squadra per ogni articolo. Il problema più grande è stato capire come reperire il tessuto del 18° secolo! Non lo avremmo trovato in nessun negozio, quindi abbiamo dovuto farlo noi. Ho un team molto, molto valido! Tanti dei miei collaboratori sono usciti dalla scuola d'arte e sono al loro primo lavoro, sono tirocinanti, in pratica. Alcuni sedevano davanti alla macchina da ricamo professionale e usavano le proprie abilità di pittori e scultori per ricamare, come se gli abiti fossero stati dipinti del 18° secolo. E' stato un lavoro lungo, sorprendente ma ci ha insegnato anche molto. All'inizio di ogni vestito ci siamo chiesti "Come diavolo faremo con questo?", poi la squadra tirava fuori le idee e arrivava la soluzione. In genere, funziona così, non c'è tempo per fallire.


Abbiamo visto già i primi due episodi e devo dire che il vostro lavoro ha funzionato! E dobbiamo vederne ancora tanti altri di costumi!

Terry: Ogni costume doveva essere spettacolare. Mi sono seduta con Ron (Ronald D. Moore, produttore e marito di Terry) e ho detto: "Saremo alla corte di Francia, non ci saranno vestiti "rozzi" da indossare!". Per ogni personaggio doveva esserci un costume di un certo livello e lo stesso per le comparse. Caitriona Balfe ha detto che "ogni abito è alta moda" e solo lei ha 25 abiti per mezza stagione! E' stato qualcosa di irreale.

I costumi degli uomini sono altrettanto dettagliati come quelli delle donne.

Terry: E anche di più! Per i personaggi maschili è stato ancora più difficile perchè gli abiti si dividono in due pannelli, sono pieni di pizzi, sete, bottoni gioiello e ricamati.


Parlaci di quel vestito marrone a fiori che abbiamo visto indosso a Claire nelle foto promozionali.

Terry: Claire proviene da un altro periodo, non è del 18° secolo. Caitriona ed io abbiamo sempre cercato di mantenere su di lei quella sensazione di anni '40, anche nella prima stagione dove, però, si avverte di meno. Abbiamo cucito delle tasche sui suoi vestiti e, infatti, l'abbiamo vista spesso con le mani in tasca, è un tocco moderno. Poi, ci siamo spostati a Parigi dove, in quel periodo, gli abiti erano molto ornati, esigenti e Claire non è così. Quindi, ho dovuto guardare indietro nel tempo, agli anni '40, al periodo da cui viene il personaggio. Quel vestito marrone con i fiori ha una bella storia. Il mio negozio di tessuti preferito è a San Francisco, si chiama Britex Fabrics e ci vado da anni. Un giorno ci sono entrata e ho detto:"So che avete qualcosa nel seminterrato che nessuno comprerebbe mai. Scendete a prenderlo!" Così, sono andati e tornati con quel tessuto a fiori, semplicemente magnifico! La parte migliore è che abbiamo steso quel tessuto sul tavolo e accanto c'era un altro acquirente che guardava. Ad un certo punto, dice:"Bello, vero? Avete mai visto uno show chiamato Outlander? Questa stoffa potrebbe essere usata per quei costumi!". Io mi sono girata e gli ho detto: "Indovina chi sono?".
Claire è una donna moderna, come quel tessuto che ha un aspetto e un tocco impreciso.
Tuttavia, abbiamo dovuto essere ancora più precisi sul mondo che circonda Claire, tutto doveva essere rigorosamente del 18° secolo, un periodo iconico e sorprendente in fatto di moda. Lagerfeld ci ha costruito la sua carriera su quel modello! Così, abbiamo guardato agli anni '40.


Questo rispecchia molto anche ciò che Claire sta facendo, cioè il suo tentativo di distinguersi all'interno della società di Parigi.

Terry: Esattamente! Questo è il centro della storia. Claire e gli altri hanno un obiettivo a Parigi e anche la moda doveva rispecchiare la storia. Abbiamo guardato Balenciaga, Balmain, Dior e altri progettisti e chi conosce la moda troverà nei costumi di Outlander la loro influenza. 

Su Twitter tempo fa hai scritto "I costumi raccontano la storia dei personaggi". Chi altro emerge in questa stagione oltre a Claire e Jamie?

Terry: Master Raymond è uno dei personaggi che mi ha emozionato di più. Gli abbiamo cucito un cappotto da speziale per cui la gente impazzirà quando lo vedrà.


Parliamo del vestito rosso visto nello scorso episodio. A cosa pensavi quando lo hai disegnato?

Terry: E' stato un momento iconico dello show. Ho lottato molto perchè il rosso può essere opprimente, totalitario a modo suo. Se cominci ad abbellirlo, può mettere alla berlina un personaggio femminile. Quindi, mi sono messa a studiare gli abiti rossi. Il colore rosso è la decorazione ed era necessario che non fosse annientato da altro, doveva rimanere semplice. Un abito da ballo, poi, non è molto diverso da uno del 18° secolo: deve avere il vitino da vespa, la gonna a ruota. Da sempre è così. Allora, ho messo insieme le cose e ho disegnato quell'abito che ha bisogno solo di un paio di orecchini notevoli e nulla più.

La scollatura mi ha affascinata.

Terry:  Se hai letto il libro (L'Amuleto d'Ambra), e io l'ho letto decine di volte, Jamie dice che era in grado di vedere fino alla sua terza costola. Ovviamente, quando si disegna un vestito così, è impossibile seguire queste parole, perchè sotto c'era il corsetto. E' stato un dilemma per noi, così, ad un certo punto, abbiamo deciso di togliere il corsetto. Quel vestito ha una sensibilità molto anni '40 e una silhouette da 18° secolo, specie con quella cucitura aperta sul davanti ed è stato necessario per il bene della storia.

Infatti, si distingue molto ma si avverte come un abito del 18° secolo.

Terry: Questo è sempre stato il nostro obiettivo con Claire. Se continueremo lo show per otto stagioni, lei dovrà sempre sembrare un pesce fuor d'acqua. Lo abbiamo fatto anche con Geillis Duncan nella prima stagione, perchè anche lei proveniva da un altro periodo. Giochiamo molto su questo elemento, mentre il mondo intorno a loro deve essere il più preciso possibile. Bisogna sempre guardare al contesto. 


E' sorprendente anche che le immagini di quel vestito siano uscite prima dell'inizio della stagione.

Terry: Ho lottato molto perchè non si vedessero quei vestiti prima, mi sembrava uno spoiler. Poi, ho notato che le immagini erano notevoli, molto belle, attiravano lo spettatore e, quindi, ho accettato la cosa. E' importante, nella nostra attività, sapere cosa fa bene e cosa fa male ad uno show che sta per iniziare.

Hai detto di aver letto i libri una decina di volte e così pure tuo marito, che è un grande fan di Diana Gabaldon. Non hai ragionato con il cervello della scrittrice nel tuo lavoro?

Terry: No, ho evitato di farlo. Diana mi ha dato la sua benedizione ed è felice di quello che ho fatto. Quando ho iniziato a disegnare, seguivo le descrizioni del libro, ma non sempre si potevano tradurre visivamente. Dico sempre che il libro è un modello, non la Bibbia, e ho cercato di rimanere fedele alla storia originaria. Era essenziale per me.

E' palese che gli autori siano anche fans dei libri. Significa che lo show è sentito come autentico, reale e l'integrità dei personaggi non è stata compromessa in nessun modo.

Terry: Abbiamo lottato duramente per questo. Ogni singola persona coinvolta in questo lavoro cerca di essere il più fedele possibile ai libri. E' il nostro obiettivo e cerchiamo di arrivarci attraverso strade diverse.


Sei molto attiva su Twitter e interagisci con i fans. Perchè è così importante rimanere in contatto con loro?

Terry: I fans sono fantastici! Sono il cuore di questi libri. Hanno aspettato per anni di vedere sullo schermo questa storia. Anche io sono una fan come loro. Conversiamo, discutiamo, è un po' come una famiglia allargata. Sono parte del processo dello show. Apprezzo molto i loro feedback. Io vivo in Scozia da quattro anni, mentre la mia famiglia è in California. A volte, nel cuore della notte, posso scrivere su Twitter e parlare, è un buon sistema di supporto.

Sei una femminista orgogliosa e senza peli sulla lingua. Questo influisce sul tuo lavoro nello show?

Terry: Per me, Outlander è la storia di una donna forte, moderna, che ha un'esperienza straordinaria e incontra un uomo che la ascolta e custodisce il suo segreto. Lei è un individuo, una persona indipendente. Quando ritorna al 20° secolo e pensa che Jamie è morto, non si chiude in se stessa, non cade a pezzi, ma lotta e diventa un chirurgo negli anni '60. A Diana Gabaldon non piace usare la parola femminista. ma io penso che sia una sorta di storia femminista. Questo è ciò che è rilevante e importante per me ed è questa la storia che continuo a vedere attraverso i costumi. 


E' una storia sull'emancipazione delle donne.

Terry: Esatto. Ron è un uomo eccezionale che ha sempre sostenuto e celebrato le donne molto forti. A me piace che sia così, è il cuore del nostro matrimonio. E' un riflesso di qualcosa che ho trovato nei libri e che ho portato nella mia vita personale.

Quale parte del tuo lavoro preferisci?

Terry: La parte che preferisco è aiutare la mia giovane squadra, vederli crescere, vedere quello che fanno. Questa è stata la loro prima esperienza in questo settore ed è una cosa fantastica, emozionante. Mi spingono ad andare avanti. 

                                                                                                              Lidia

                                                                                                                                         www.harpersbazaar.com

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Articolo di Lidia Lyn

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