GAME OF THRONES: cos'è che andato storto con Dorne?


Su molte cose i fan della serie e i lettori hanno pareri divergenti, ma su una cosa sono tutti d'accordo: la resa televisiva di Dorne ha fatto schifo.
Sin dal suo debutto nella quinta stagione la storyline di Dorne si è rivelata come la sottotrama più debole e peggio resa nell'opera di trasposizione dei libri di Martin portata avanti dal duo Benioff & Weiss. 
Dorne poteva essere potenzialmente una delle più belle e interessanti storyline della serie, e invece è risultata la più scadente, ma cosa è andato storto?

Il problema, secondo me, è stata fin da subito l'immagine che gli sceneggiatori hanno dato del mondo dorniano.
Una resa scialba e superficiale di uno dei regni più peculiari e moderni del continente occidentale.
Nei libri, infatti, Dorne è uno dei regni del continente occidentale più avanzato e progressista, un luogo dove la popolazione ha una mentalità molto aperta, dove i figli naturali hanno le stesse possibilità riservate a quelli legittimi e non vengono stigmatizzati per le loro origini e dove le donne hanno stessi diritti degli uomini e hanno anche la possibilità di ereditare terre e governare il regno.

Nella serie, invece, gli sceneggiatori hanno preso la strada più semplice, decidendo di rimanere in superficie, dando di questo regno solamente una visione approssimata e abbozzata, soffermandosi solo sui dettagli esteriori: un luogo dove fa sempre caldo, si beve un sacco e tutti vanno in giro mezzi svestiti, un po' la stessa immagine che gli studenti in Erasmus hanno della Spagna.
Partendo da questo è facile capire cosa possa esser andato storto: i personaggi invece di essere dinamici e approfonditi psicologicamente sono piatti e quasi stereotipati, quasi caricature rispetto a quelle che sono le loro controparti cartacee.

Ma partiamo dall'inizio. La serie si è approcciata al mondo dorniano con il piede giusto, la resa del principe Oberyn Martell, interpretato da un magnifico Pedro Pascal, è perfetta e aveva fatto ben sperare per il futuro. Un personaggio che giustamente è rimasto nel cuore di quasi tutti i telespettatori e che ha reso giustizia a quello ideato e scritto da Martin nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.
Ma l'entusiasmo dei fan della saga, approdati alla quinta stagione carichi di aspettative, era destinato a subire una brusca frenata.
Il resto della famiglia Martell, infatti, non viene reso altrettanto bene. 
Doran (il fratello di Oberyn e principe di Dorne) viene descritto nei libri come una sorta di Tywin, attento, intelligente, calcolatore e assetato di vendetta quasi quanto il fratello, infatti in tutti questi anni ha tramato insieme ad Oberyn un piano di vendetta volto a rovesciare i Lannister/Baratheon dal trono di spade, cosa che nella serie non vedrà mai la luce.
Infatti il Doran televisivo è un uomo imbelle, che si fa uccidere come un fesso da Ellaria Sand.
Anche quest'ultima subisce uno stravolgimento totale, nei libri è lei quella che invita alla pace e ad abbandonare i progetti di vendetta mentre nella serie è una pazza invasata che uccide le regazzine.
Ma soprattutto, la storyline televisiva perde di incisività rispetto a quella cartacea perché viene eliminato uno dei personaggi più interessanti ed affascinanti: Arianne Martell, la primogenita di Doran, che invece viene rimpiazzata nello show dalle Serpi di Sabbia e da Trystane. Meh.
Nei libri è proprio lei ad organizzare il piano del rapimento di Myrcella, ma con finalità del tutto differenti rispetto a quelle di Ellaria; Arianne, infatti, vuole nominare Myrcella regina dei Sette Regni, sfruttando la legge dorniana, in tal modo avrebbe sul Trono di spade un'alleata.
Colpire drittamente al cuore dei Sette regni rovesciandone il sistema patriarcale. 
Un piano completamente differente rispetto a quello della serie, che prevede l'omicidio di una ragazza innocente per vendicare un tizio morto in duello.
Nella serie la storia di Arianne, i complessi piani di vendetta di Doran e tutte queste altre cose sono state sostituite con quella storiella mal costruita e ridicola di Jaime e Bronn che vanno in soccorso di Myrcella, con combattimenti talmente finti da far invidia a quelli della serie tv dei Power renger e cose senza senso buttate lì a caso, come la scena della prigione tra Bronn e Tyene Sand.
Nel libro i due non sono neanche presenti a Dorne: il primo viene inviato a Delta delle Acque, dove giunge a compimento tutto il suo percorso di maturazione che lo porta a emanciparsi dalla presenza opprimente della sorella; e il secondo scompare per sempre dalla trama dopo il processo di Tyrion.

Dorne, quindi, si presenta come un'occasione mancata da parte degli showrunner della serie, che avrebbero potuto costruire veramente qualcosa di interessante e avvincente, ma che hanno preferito seguire una strada più "facile" dandoci personaggi piatti e stereotipati e soluzioni narrative piuttosto banali.
Soluzione che ha gettato nella disperazione i lettori che, come me, erano impazienti di vedere anche sullo schermo una delle trame più appassionanti delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Tanto che alcuni hanno addirittura deciso di far partire una campagna su kickstarter per "correggere" le scene e dare una versione degna e molto più coerente con i libri.

Forse la colpa è da imputare al poco tempo a disposizione, infatti è da sempre un problema per gli sceneggiatori riuscire a rendere a pieno una realtà così caotica come quella descritta da Martin nei suoi libri.
Fatto sta che la linea narrativa di Dorne è pessima. E deve essere stato evidente anche agli sceneggiatori, se nella premiere della sesta stagione hanno deciso di chiuderla così brutalmente.


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Articolo di Unknown

2 commenti:

Unknown ha detto...

Applausi!
Ottimo articolo, che condivido in ogni parola.
Soprattutto per la vergognosa mancanza di Arianne, il mio personaggio preferito in assoluto di tutta la saga e l'emblema del femminismo martiniano. Non è una questione di differenze tra libri e serie tv, sembra proprio che Benioff e Weiss non abbiano capito lo spirito di Dorne. Che peccato.

Unknown ha detto...

È proprio questo il punto, di solito sono la prima a giustificare i cambiamenti tra libri e serie tv, ma non a costo di uno stravolgimento completo di personaggi e situazioni.
p.s.: grazie per i complimenti (: