ORPHAN BLACK - Recensione di "Transgressive Border Crossing" (Ep. 4x02)

Si ritorna al racconto corale in questo secondo episodio di stagione.
Dopo una premiere spiazzante con Beth al centro della storia ed un salto temporale a ritroso sino alle origini (funzionale tra l'altro all'introduzione di M.K. ed al ritorno della Neolution), l'episodio si apre in Islanda, dove Sarah si nasconde insieme a Kira, Siobhan e sua madre Kendall Malone, la donna da cui hanno avuto origine i cloni Leda e Castor.


Dopo un momento di disorientamento iniziale su se seguire l'avvertimento di Mika e scappare immediatamente, o temporaggiare in attesa di ulteriori informazioni (del resto M.K. è una perfetta sconosciuta e la fiducia si sa, in Orphan Black, è bene riservarla a pochi), la situazione prende una svolta repentina quando la piccola Kira scorge all'orizzonte delle luci in avvicinamento.




Bastano pochi secondi affichè le 4 fuggitive siano fuori, non prima però che Siobhan ci ricordi di che tempra sia fatta e mostri la sua indole di combattente incendiando la baita con due taniche di benzina, pronte ad essere utilizzate in caso di fuga, e lasciandoci di fronte ad un'inquietante scimmetta - calzino tra le fiamme. 
Tornate in Canada le fuggitive ritrovano, grazie ai contatti di Siobhan, Cosima (indebolita dalla malattia) e Scott, nascosti nel sottoscala del negozio di fumetti “Rabbit Hole”.

E mentre nella tana del Bianconiglio gestita dallo Stregone del male (perché a noi questi riferimenti nerd piacciono) Sarah e Cosima si interrogano, con l'aiuto di Alison in video chat, su chi sia M.K. e sul suo legame con Beth, Siobhan chiede a Scott notizie di Delphine che, a quanto pare, è svanita del nulla (rimarremo probabilmente col fiato sospeso per un po' a questo riguardo, lasciati in preda ad agghiaccianti congetture su morti, vermi e strane mutazioni).


A Sarah quindi non resta altro che indagare, e certo a noi spettatori non sfugge nel suo successivo incontro con Art il parallelismo con Beth, proprio in quella stessa tavola calda, rafforzato subito dopo dall'incursione nell'appartamento ormai vuoto che la Leda suicida condivideva con Paul, pieno di ricordi (e flashback).
Grazie all'occhio attento del poliziotto i due ritrovano le registrazioni delle telecamere posizionate dalla stessa Beth, e riescono a ricostruire i suoi movimenti fino al momento della morte (gli ultimi fotogrammi infatti ce la mostrano vestita come quando l'abbiamo vista gettarsi sotto il treno).


Intanto la nostra (o per lo meno la mia) Leda preferita si gode le gioie della gravidanza nonostante la debolezza e le flautolenze. 
E' buffo notare come quello che inizialmente era il clone più drammatico ed inquietante sia stato ribaltato nell'elemento di leggerezza della serie, con una degna spalla quale Donnie Hendrix trasformato nel marito – fidanzato bigamo, che froda l'assicurazione mentre assiste allo spiattellamento degli improbabili dettagli della loro vita sessuale.


Grazie Helena e Donnie che ci fate dimenticare per qualche minuto quei vermi schifosi e ci regalate anche un po' di dolcezza!

Tra frammenti di flashback per noi, e spezzoni di riprese per Sarah e Art, questi ultimi riescono a scoprire che Beth stava indagando sul dottor Leekie e la Neolution. 

Da lì all'incursione di Sarah nel Club il passo è breve, ed ecco la svolta: la ragazza viene provvidenzialmente scambiata per Mika proprio da un suo informatore che le mostra un'agghiacciante ripresa sul cellulare; a quanto pare l'innesto sperimentale del delizioso vermetto ha fatto progressi in questi anni, tanto da sviluppare un meccanismo di autodifesa che uccide l'ospite in caso di tentativo di rimozione. 
A Sarah non resta che cercare spiegazioni proprio da colei che sembra essere la più informata sui fatti, M.K., che in un dialogo a distanza in una lavanderia a gettoni la mette in guardia su quanto sia pericoloso tutto quello che sta emergendo (“Ti ucciderà come ha ucciso Beth”). 
Avvertimento profetico visto che, subito dopo, i due paramedici incontrati nel bosco durante l'occultamento del cadavere di Capra entrano nella lavanderia e immobilizzano Sarah. 



Le cose sembrano mettersi davvero male per la ragazza fino a quando uno dei due, controllandole l'interno della bocca, capisce che il clone che hanno catturato non è M.K. ma Sarah Manning, e la lasciano andare.

Sarah capisce la verità e si precipita da Siobhan che, dopo un controllo, le conferma i suoi sospetti: il verme-robot è stato impiantato nella sua bocca. 

Un episodio sicuramente di minor impatto rispetto a quello scorso che giocava sull'elemento sorpresa del prequel, ma in ogni caso ben costruito sul precedente, di cui diventa complementare. 
Pur mantenendo alcuni flashback infatti, ci riallineiamo temporalmente al presente in cui sono reintrodotte tutte le nostre Leda (più o meno), incastrando e rileggendo tutte le informazioni acquisite sinora. 

Famiglia 
Di nuovo un racconto corale quindi dove il tema della famiglia torna centrale, e si contrappone bruscamente al senso di solitudine di Beth e Mika della premiere di stagione. 
Assistiamo infatti all'apertura dell'episodio con 4 generazioni di donne: Kendall Malone, Siobhan, Sara e la piccola Kira. Tutte legate tra di loro, unite da un legame di sangue, genetico oltre che emotivo. 

Kendall e Siobhan, madre e figlia alla riscoperta di una qualche forma di rapporto, dove la prima non rivela alla seconda la sua leucemia per non compromettere quel qualcosa, ed un po' ci sorprende visto il loro incipit nella scorsa stagione. 
Sarah madre della piccola Kira, ma clone dal patrimonio genetico della Malone, quindi legata a Siobhan anche biologicamente oltre che sua figlia adottiva. 
Quattro generazioni, quattro donne a loro volta unite a tutte le altre Leda. 
Welcome home, sestra” sussurra Cosima rassicurata dall'aver ritrovato Sarah. 
I have to tell my sestra” mormora un Helena emozionata davanti all'immagine dei due gemelli durante l'eco. E poi... Due gemelli! 

No gods no parents 
Parallelamente, più si consolida il legame tra le sestras e più pungente si fa il bisogno di appartenenza di Felix ad un qualcosa che lo riporti alle sue vere origini. 
Vediamo in questo episodio come il suo personaggio attraversi una evoluzione che si manifesta come un bisogno di distacco e di ricerca di qualcosa di proprio, personale, originario. 

Nonostante il suo rapporto con Sarah (e con le altre sorelle, ognuna in un suo modo differente), Felix sente che la scoperta che Kendall Malone è all'origine genetica delle Leda lo esclude un po' da tutte loro, da quella che aveva sempre considerato la sua famiglia (anche Sarah e Siobhan sono in qualche modo realmente imparentate). 

Il bisogno di soddisfare un senso di appartenenza, e forse la stanchezza di dover metter sempre in secondo piano la propria persona per supportare in tutti i modi le sestras, porta Felix ad una sorta di pausa (più nelle intenzioni che nei fatti) nei confronti del clone club. 
Staremo a vedere a cosa condurrà, e se in qualche modo si riuscirà a dare maggiore consistenza alla storyline del suo personaggio, che a parer mio è davvero riuscito e ben tratteggiato da Jordan Gavaris.


Transgressive border crossing
Per tornare al pensiero della Haraway di ispirazione ai titoli di questa stagione, abbiamo assistito in questo episodio a quel trasgressivo passaggio di confine in cui la natura viene contaminata dall'intervento umano.
Dalla manipolazione genetica e alla clonazione delle Leda ed i Castor siamo arrivati dall'innesto di un organismo estraneo, oltrepassando quel confine manifesto tra naturale ed artificiale. Ma a che pro? Quali sono i reali obiettivi della Neolution?





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Ep. 4x01 The Collapse of Nature 

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Articolo di IlRiccio

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