PENNY DREADFUL - recensione 3x02 Predators Far and Near



Il secondo episodio ci ha riservato il primo, grande colpo di scena della stagione.. Rivediamo quello che è successo! SPOILER ALERT

Titolo: Predators Far and Near (predatori vicini e lontani)
Regista: Damon Thomas 
Sceneggiatore: John Logan

Se la premiere ci aveva dato un assaggio di ciò che ci attendeva e avevamo cominciato a intuire le storyline dei personaggi, la seconda puntata ci ha sbattuto in faccia una rivelazione che, certo, non ci aspettavamo così presto. Avrete intuito tutti ciò di cui sto parlando.. ma parleremo dopo della sorpresa finale. Intanto..

Finalmente ritroviamo Dorian e Lily e proprio nelle prime scene! Entrano assieme in un luogo di dubbia legalità e moralità (se è possibile nominare la morale quando si parla di loro..) che si rivelerà essere una sorta di circolo di ricchi e perversi signori che pagano per veder massacrate davanti ai loro occhi delle vittime innocenti. La suddetta "vittima" viene fatta entrare, nuda e legata, pronta per essere torturata attraverso gli strumenti più disparati ma, nonostante ciò, la giovane non si piega e continua a reagire, cosa che colpisce molto i due nuovi arrivati. Il boia non ha nemmeno il tempo di iniziare che entrambi si alzano e, in pochi secondi, uccidono tutti i presenti e salvano la ragazza, portandola poi nella dimora di Dorian. 
Quando la giovane si sveglia è confusa, si chiede perché mai sia lì, ed è spaesata dalla ricchezza delle stanze e dallo sfarzo dei vestiti. Lily la tranquillizza, sembra molto interessata a lei e, dal dialogo che avviene fra le due, appare chiaro che, dietro alle azioni dei due amanti c'è un chiaro progetto (forse quello stesso che aveva tanto spaventato Victor durante il finale della scorsa stagione) e che la ragazza ne faccia parte in qualche modo. We shall have revenge sono le parole di Lily rivolte alla giovane, in lei rivede se stessa, com'era un tempo, prima di ricevere l'occasione di una nuova vita (che è esattamente ciò che stanno offrendo lei e Dorian alla ragazza). Ma queste affermazioni ci portano a riflettere.. sapevamo della consapevolezza di Lily riguardo alle sue origini e al ruolo di Victor nella sua nascita, ma finora non era mai stato chiaro se ricordasse o meno tutta la sua vita precedente come Brona. La risposta arriva ora e ci fa rendere conto di quanto la conoscenza di se stessa e del suo passato sia ad uno stadio superiore in Lily di quanto non lo sia, per esempio, nella Creatura. 



Intanto, in una sala da tè, i due dottori mangiano e discutono del progetto di "domare" Lily. Conosciamo meglio Jekyll e la sua storia, figlio di un ricco inglese e di una povera donna indiana, lasciata a morire sola nella sua terra, abbandonata dall'uomo che l'aveva messa incinta e privata del frutto della loro unione, di qui l'odio del giovane per il padre. Entra in gioco, proprio a partire dal suo discorso, il tema del doppio, la tensione infinita fra bene e male che, secondo il dottore, fa di ognuno di noi ciò che siamo, la dualità insomma fra luce e oscurità, tratto peculiare del personaggio che tutti noi conosciamo. 
Jekyll lavora a Bedlam, l'ospedale psichiatrico (per non chiamarla prigione), guida Victor nella discesa infernale fra le grida dei malati fino al suo laboratorio, nell'oscurità dei sotterranei, dove ha il permesso di sperimentare su di loro. A quanto pare questo non sembra terribilmente sbagliato soltanto a me, Victor infatti si dichiara restio a condurre Lily in un luogo come quello, per legarla su di una sedia da barbiere nella remota possibilità di guarirla. Si ricrede, però, nel momento stesso in cui vede gli effetti della "cura" di Jekyll, iniettata nel collo di un povero pazzo, rabbioso e urlante che, dopo un disturbante momento di violenta sofferenza, subisce una trasformazione totale. 
In una delle scene finali vediamo Victor fuori dalla casa di Dorian, mentre guarda Lily che si pettina alla finestra, morboso e disperato il suo attaccamento per lei, che lo manda via perché sa che Victor non approverebbe "quello che sta diventando" (you will not like what I'm becoming)rimanendo nell'oscurità al fianco di Dorian, a nulla servono le proteste del dottore sulla responsabilità e sull'amore, il bacio di Lily è un bacio di addio. 



Nel mentre, in America, le cose non vanno molto bene per Rusk, che si è lasciato sfuggire Ethan, rapito sul treno dagli uomini pagati dal padre del ragazzo per riportarlo a casa. Il dialogo con lo sceriffo federale non solo sottolinea la determinazione dell'ispettore, ma ci fa capire che presto incontreremo il misterioso Talbot Senior perché Ethan è diretto lì ed è lì che Rusk lo aspetterà: Cascabel. Hecate origlia la conversazione e può così mettersi sulle tracce del suo prezioso lupo.
Sir Malcom e Kaetenay sono ancora in viaggio e stanno attraversando l'Oceano. A poco a poco comprendiamo sempre di più sul passato di Ethan; l'indiano racconta di come il giovane abbia ucciso la sua famiglia e di come lui abbia deciso di risparmiarlo per assistere alla sua sofferenza, invece di ucciderlo. E' una storia già sentita, in particolare la seconda parte, quella in cui l'odio si trasforma pian piano in un attaccamento di qualche sorta, e ciò porta Sir Malcom a simpatizzare, almeno in parte, con la causa di Kaetenay (poiché è la stessa cosa che egli ha fatto con Vanessa quando l'ha tenuta vicina a sé per bearsi del suo senso di colpa, fino a quando il risentimento non ha lasciato spazio all'affetto). Con qualche strano rituale che coinvolge pietre, manufatti e una pipa, poi, l'indiano si mette in contatto con Ethan, entrambi si trovano in una dimensione onirica nella quale possono comunicare e comprendiamo così come i rapporti fra i due non siano esattamente pacifici. Ethan aggredisce Kaetenay e, alla fine della discussione, non siamo più in grado di sapere con certezza chi abbia fatto un torto a chi in quel lontano passato nel quale anche il giovane era un Apache, appartenenza che ora rinnega. Tuttavia sembra sollevato quando apprende che l'indiano sta venendo in suo soccorso (anche se lo minaccia di morte più volte). 
Ma il legame che il giovane ha con gli indiani d'America con i quali ha vissuto (da quel che sappiamo) per un periodo, sembra molto più forte di quanto lui stesso non voglia ammettere. Lo possiamo chiaramente percepire dal dialogo carico di sentimento e di riverenza che ha con una donna Apache, che lo serve nella locanda dove i suoi rapitori/ salvatori (a seconda dei punti di vista) si stanno rifocillando. Lei lo riconosce, dice che un tempo apparteneva alla "famiglia Kaetenay" e che ora gli altri membri del clan sono nelle riserve, freddi.. "non è rimasto più nessuno", dice con sguardo eloquente. Ethan la prega di andarsene e i due dunque si salutano, lei chiamandolo "figlio", lui chiamandola "madre", poi il giovane scatena la sua natura contro gli uomini di suo padre, aiutato da Hecate, comparsa improvvisamente in suo aiuto. 


A Londra Vanessa continua il suo trattamento, accolta da un ansioso e alquanto nervoso assistente, viene fatta entrare nello studio della Seward e inizia la sua prima, vera sessione medica. La dottoressa registra gli incontri, in modo da poterli riascoltare in seguito e questo sembra mettere a disagio la giovane, poiché ciò renderebbe indimenticabili le sue parole e, di conseguenza, i suoi peccati. Ed è proprio del peccato che la Seward chiede a Vanessa, invitandola a parlare della prima volta in cui ne ha commesso uno; la giovane, ovviamente, parla di Mina e della notte in cui i loro rapporti si ruppero per sempre. La dottoressa le chiede di aprirsi, di rivelarle di più, di parlare della sua storia e Vanessa, con tono quasi di sfida, chiede se davvero la donna (che comincia ad essere perplessa dal suo comportamento) voglia sapere.. volgendo lo sguardo dritto in camera, quasi come se si stesse rivolgendo a noi chiede: "se date credito alla mia storia, se credete a quello che vi dico non dormirete mai più sonni tranquilli. Non come prima. Potete crederci?" Can you believe?
Noi crediamo, e anche la Seward sembra farlo, è tanto turbata che si accende una sigaretta e versa qualche lacrima non appena Vanessa esce dallo studio. Che cosa significano quelle lacrime? Sono semplicemente quelle di una donna che prova pietà per una sua paziente oppure rappresentano il dolore della Cut-Wife per la sua protetta sofferente? 
Prima di congedarla, la dottoressa consiglia alla giovane di fare qualcosa che la renda felice, qualsiasi cosa, anche se per poco.. e dove poteva recarsi Vanessa se non al museo zoologico a cercare il Dott. Sweet? Assiste ad una sua lezione e partecipa sorridente, poi i due chiacchierano amabilmente per il museo di eroi e di avventure: Giovanna D'Arco è l'idolo della giovane mentre il Capitano Nemo è quello di Sweet. Il dottore declama il suo amore per Jules Verne mostrando, ancora una volta, la sua natura di inguaribile sognatore. Giunto il momento di salutarsi Sweet non ricorda, ancora una volta, il nome di Vanessa (con il senno di poi.. è qualcosa di voluto?) e lei, affascinata e attratta da questo giovane, dolce uomo, decide di fare il primo passo (non che sia una persona convenzionale, ormai di questo tutti ci siamo resi conto) e nel pomeriggio gli invia una lettera invitandolo fuori. La giovane stupisce il bel dottore portandolo a vedere uno spettacolo che riproduce la trama di uno dei romanzi di Verne ma poi rimane un pò delusa dal rifiuto di Sweet alla proposta di prolungare la serata in un caffè. Il dottore rimedia con un elegante baciamano e la promessa di non dimenticare più il nome di Vanessa che, soddisfatta (sebbene le sia parso di percepire qualcosa di strano), torna a casa.



Giungiamo dunque al gran finale. L'assistente della Seward, dopo aver ascoltato i nastri con le confessioni di Vanessa, torna dal suo padrone per riferire ciò che ha appreso, lo prega di nutrirlo, lo implora di dargli il sangue di cui ora, dopo che è stato morso, ha un disperato bisogno. Un pò lo sospettavamo e un pò, forse, ce lo aspettavamo anche.. Dracula non è altro che il Dott. Sweet
Vanessa, come fai a scegliere sempre gli uomini sbagliati? Avevamo intuito che il personaggio doveva avere qualcosa di oscuro, era troppo dolce e spensierato per essere vero e, inoltre, la questione del nome rimane particolarmente ambigua. Se sa come si chiama perché ogni volta finge di non ricordarlo? Pronunciarlo è, per lui, taboo? Dovrà pur significare qualcosa. 
Ancora una volta assistiamo al tentativo del Male di impossessarsi di Vanessa, nuove forze oscure la circondano subdolamente in attesa del momento opportuno per colpire ma, questa volta, si ritrova completamente sola ad affrontarle. 




Frase preferita
Lily: I need no man to save me. And I think, in a way, I created you more than you created me. Non ho bisogno che alcun uomo mi salvi. E penso che, in un certo senso, io abbia creato te più di quanto tu abbia creato me.



ALLA PROSSIMA RECENSIONE

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Articolo di Gotcha

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