Il terzo capitolo della miniserie Marvel.
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Tornano le avventure dei nostri abitanti lunari alle prese con una incomprensione familiare che, nella migliore tradizione dei regimi monarchici, si era risolta la volta scorsa con un bel colpo di stato e la fuga sulla Terra da parte della famiglia reale.
Riprendiamo la narrazione seguendo in parallelo le vicende dei singoli fuggiaschi, ciascuno alle prese con i suoi problemi e tutti ancora impossibilitati a ritrovarsi gli uni con gli altri per fare il punto della situazione e tentare di mettere insieme un piano per riprendere il potere e tornare a casa.
La vicenda meno accattivante risulta essere quella di Karnak, lo stratega amante dei tatuaggi in grado di vedere lo sviluppo degli eventi derivanti dalle proprie scelte.
Dopo la caduta che non era riuscito a prevedere e la relativa botta in testa, l'uomo sembra aver perso almeno parte dell'efficacia del suo potere, cosa che lo porta a imbattersi in un gruppo di tranquilli coltivatori di marijuana i quali prima lo fanno prigioniero, poi votano per decidere se liberarlo o ucciderlo e infine lo accolgono felicemente nella loro squadra.
Lo so cosa pensate, ma tutto il fumo del mondo non credo basti a giustificare uno sviluppo del genere, è più probabile che in seguito scopriremo che nell'acqua delle Hawaii c'è qualcosa.
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| Tutto a posto qui |
Questo spiegherebbe anche quanto avviene all'uomo con gli zoccoli, le cui avventure prendono una piega sì più interessante, ma anche parecchio più assurda.
Ricordate che la volta scorsa lo avevamo lasciato a bere assieme ai suoi amici surfisti divulgando segreti di stato?
Ebbene, adesso li ritroviamo tutti belli pronti ad accogliere la squadra mandata da Maximus per sistemare il cugino con l'unico pretesto che "siamo tutti soldati".
E così, i nostri si ritrovano ad affrontare una squadra di assassini Inumani armati di tutto punto; in effetti all'inizio sembrano quasi avere la meglio, mostrando agli Inumani che non è sempre saggio portare poteri da cartone animato in uno scontro a fuoco, ma poi le leggi delle coreografie da fumetto hanno la meglio e ai nostri non rimane che darsi alla fuga.
Ma la più divertente da seguire rimane Medusa, le cui scene sembrano essere state scritte dalla nemica giurata di una Serinda Swan che tenta in tutti i modi di dare un senso alle sue battute.
Purtroppo risulta quanto mai difficile prendere questo personaggio sul serio quando si rivolge a un bancomat e dichiara "Sono Medusa, regina di Attilan, ho bisogno di soldi". Voglio dire, per quanto questa fuggitiva possa essere spaesata e confusa, dai primi due episodi ci è parso chiaro come gli Inumani tengano d'occhio costantemente ciò che accade sulla Terra e sappiano piuttosto bene come funzionano le cose nel nostro mondo; anche ammettendo una totale ignoranza da parte della regina su qualcosa di specifico come un bancomat, però, mi lascia senza parole tentare di comprendere come costei possa sperare di ottenere alcunché dichiarando il proprio nome e rango mentre si trova in un mondo dal quale la sua società si è sforzata di restare nascosta fino a un minuto prima.
Cose del genere fanno davvero demoralizzare lo spettatore, il quale poi neanche sta troppo a sottilizzare quando la stessa persona penetra nella casa più accessibile dell'isola e successivamente all'interno del carcere meno sorvegliato del Paese, quest'ultima una sequenza degna di Hot Shots! 2, che se non avete mai visto dovreste mettere in lista assieme al primo.
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| Hmm, non lo so... |
Ma in tutto questo, cosa fa re Black Bolt?
Più o meno quello che faceva verso la fine dello scorso episodio, vale a dire guardarsi intorno spaesato e fare come gli si dice. Per sua fortuna la trama decide di muoversi attorno a lui sotto forma di misterioso individuo che ne organizza la fuga riuscendo inavvertitamente a strapparlo a Medusa prima che lei riesca a raggiungerlo.
La nostra regina però non demorde e decide di fare coppia con la cugina di Felicity Smoak, il cui contributo durante l'episodio è stato rivelarci che non lavora per la NASA ma per un albergatore spaziale.
Tutto qui? Ovviamente no, lo sappiamo chi è la star dello show.
In una serie che sembra la versione seriosa di Hercules, l'unico che sappia dare spessore al proprio personaggio è Iwan Rheon. Il suo Maximus riesce a trasmettere lo stato emotivo in cui si trova dopo aver ottenuto il tanto agognato trono a scapito del fratello, ed è specialmente nei piccoli gesti che possiamo intravedere più di quanto i dialoghi lascino trapelare.
La sua vicenda vede il tentativo di agevolare il passaggio di potere tramite un discorso al quale forza la principessa Crystal, rimasta sua prigioniera assieme al cane teletrasportante. Ovviamente la ragazza acconsente per poi tradirlo all'ultimo, scivolone dal quale il nuovo re si riprende come il più esperto dei politici.
Vediamo anche come Maximus non perda tempo nel voler riformare l'intera società degli Inumani abbattendo il rigido sistema di caste che vede i meno dotati spaccarsi la schiena nelle miniere, cosa che non trova il favore della classe dirigente.
Come si evolveranno i suoi progetti è ciò che aspettiamo di vedere la prossima settimana, assieme naturalmente a un altro episodio de "I grandi piani di Medusa", una storia nella storia che rischia di appassionarci più di quanto avessimo preventivato.
Appuntamento a presto con l'anteprima del quarto episodio.
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