“A
Beautiful Darkness” e “Reunion” hanno di nuovo ribaltato la scacchiera di
Gotham, ma stavolta sono i conflitti interiori dei personaggi a farla da
padrone, alla costante ricerca delle loro identità nell’immagine riflessa di
uno specchio rotto.
Tutti stiamo aspettando il suo fugone da Arkham |
In
questa stagione Gotham si è reinventata e hanno saputo dare nuova linfa a uno
show che era alla frutta, nonostante a volte ci siano comunque degli scivoloni
e del trash, ci hanno saputo proporre nuovi villain accattivanti come il
Professor Pyg e Sofia Falcone e hanno indirizzato verso precise direzioni i
personaggi che già conoscevamo.
Una
stagione che anche se non viene ripagata con gli ascolti, dimostra di avere
qualcosa da dire rispetto alle precedenti, mostrando anche scene un po’ più
violente e più vicine all’universo fumettistico e cartoonesco al quale siamo
abituati.
Questi
due episodi ne sono un esempio, e danno il giusto spazio alla pazzia di Jerome
Velaska e alla nuova super villain Poison Ivy e alle sue adorate piante.
Ed
è proprio Ivy, l’espediente narrativo in cui convergono quasi tutti i
personaggi, con l’esclusione di Oswald e Nygma.
Dopo
la sua piena rinascita e disgustata dagli umani, è decisa a vendicarsi di tutti
coloro che le hanno fatto del male e a salvare le piante. Per questo motivo si
mette sulle tracce di un progetto segreto della Wayne Enterprise (che
scopriremo essere un campione della fonte di lazzaro) per dare nuova linfa e
forza a suoi adorati fiori.
Riusciamo
così a vedere i suoi poteri totalmente in azione, dagli incubi che causa a
Bruce, di cui parleremo più avanti, all’ipnosi sotto cui soggioga tutto il
GCPD, con l’eccezione di Gordon.
Nonostante
l’attrice non abbia particolari doti recitative, né sia granché somigliante
alla Poison Ivy canonica, riesce a essere abbastanza credibile nel personaggio
da farmela apprezzare, aiutata dal fatto che gli autori la stanno usando molto
bene, e i suoi poteri sono mostrati con scene interessanti, come le piante che
crescono e fuoriescono dalle persone squarciandogli il petto, in un richiamo
alle scene culto di Alien.
Oltretutto,
come dicevo, le azioni di Ivy mettono Jim Gordon sulle sue tracce, e
coinvolgono Selina.
Ivy
l’ ha ricontattata in nome della loro vecchia amicizia, ma la loro alleanza è
durata poco. Selina si è subito resa conto che la piccola e ingenua Ivy è diventata
un assassina spietata, e aiuta prima Gordon nelle sue indagini, per poi
rendersi conto di volerla affrontare da sola.
Selina
non è mai stata una che si preoccupa degli altri, ma è cresciuta, come ha
dimostrato a Bruce, e non può e non vuole lasciare che Ivy uccida persone
innocenti. Una crescita per il personaggio della proto-catwoman, che dimostra
di essere conscia dei suoi limiti etici e morali e di non ignorare qualcosa di
malvagio.
Selina,
per altro, si scopre all’altezza di fronteggiare un villain “evoluto”,
battendosi ad armi pari e giocando di furbizia, riuscendo così a a togliere a
Ivy parte del suo potere distruggendo la provetta con la fonte di lazzaro.
Lo
scontro Ivy vs Selina, mi è piaciuto, non è uno scontro tipico tra villain, non
c’è una vera e propria lotta fisica, ma è più che altro una situazione di
stallo che fa emergere le intenzioni di entrambe. Selina, vuole fermare gli
omicidi di Ivy, ma non vuole essere costretta a ucciderla, e Ivy non vorrebbe
farle del male perché la considera ancora sua amica.
Il loro scontro comunque è andato più o meno così |
In
qualità di nuovo super villain, Ivy non poteva non attirare e attenzioni di
Gordon e di tutto il GCPD. Jim fallisce nel cercare di recuperare il progetto M
rubato alla Wayne Enterprise, e questo porta Ivy a aumentare il potere delle
sue piante, per utilizzarlo in una crociata contro chi le ha fatto del male.
Una delle vittime designate è proprio Harvey, colpevole di aver ucciso Mario
Pepper, per proteggere Jim. Questo riporta lui e Jim a incrociare le proprie
strade e tornare a lavorare insieme, più o meno.
Una
trama che incarna perfettamente il titolo dell’episodio “Reunion” e che ci
risulta a tratti divertente e un po’ nostalgica grazie alle battute di Harvey e
ai dialoghi tra lui e Jim. I due si ritrovano a collaborare per cause di forza
maggiore, e il caso di Ivy non è altro che un espediente perché siano costretti
a confrontarsi e ricucire il loro rapporto.
Harvey,
riesce ad ammettere i suoi errori come Capitano, e di essere sfuggito alle sue
responsabilità addossando tutte le colpe a Jim; e Gordon, dal canto suo, riesce
finalmente a confidarsi, e ad ammettere ad Harvey tutta la verità sul Professor
Pyg e Sofia Falcone.
Harvey trasuda sempre epicità |
Ora
che entrambi hanno ammesso i propri errori, forse Jim potrà di nuovo contare su
Harvey. Gli servirà tutto l’aiuto possibile visto che il suo obiettivo è la
morte di Sofia Falcone.
Sappiamo
bene che chi occupa il trono di Gotham è destinato a cadere, e spero lo sappia
anche la cara Sofia, che dopo aver dato il meglio (o il peggio) di sé nello
scontro con Oswald, si ritrova a essere un personaggio di contorno ma non privo
di bastardaggine. Il suo scopo è ottenere il totale controllo su Gordon e il
GCPD, e per farlo ha deciso di usare Lee Thompkins.
Non
ho ben capito dove voglia arrivare, perché nonostante Lee le proponga di darle
in pasto Jim e la polizia, Sofia per tutta risposta si prende il controllo
delle Narrows, rompendo con un martello la mano alla ex cognata e buttandola
per strada.
Non
so quindi se Lee le sia servita solo come provocazione per Jim, o se voglia
usare le Narrows in qualche modo, sta di fatto che Sofia forse ha fatto una
mossa di troppo.
Jim
Gordon, fino a questo momento, stava cercando di districarsi dalla sua morsa,
ma senza agire contro di lei, ora invece la vuole distruggere. Il grilletto a Jim gli deve essere partito
alla vista di Lee in ospedale, è abbastanza palese, e proprio per questo non so
quanto sia stata una mossa intelligente quella di Sofia, ma contenta lei…
Come si vede Jim Gordon nelle prossime puntate |
Mi
chiedo però che cosa diventerà il personaggio di Lee e quale dimensione avrà.
Non è più regina delle Narrows e decisamente non può nemmeno più metterci
piede, quindi che direzione daranno al suo personaggio? Una relazione tra lei e
Jim sembra impossibile, anche se sono ancora chiaramente legati l’uno all’altra,
e non so davvero qualche altra linea narrativa potrebbero darle. È obiettivamente
uno dei punti deboli della serie, per quanto mi riguarda la sua utilità è
esaurita da molto tempo e non saprei nemmeno cosa augurarmi se non che esca di
scena.
Una
delle trame più interessanti di questi episodi, si svolge ad Arkham. Le
interazioni tra il Pinguino e Jerome, non sono state quelle che mi aspettavo,
non abbiamo avuto un alleanza, ma la loro contrapposizione risulta comunque ben
riuscita e divertente da guardare, per non parlare del finale che culmina in uno scontro con delle gag, in un mix che ricorda la comicità dei Looney Tunes
unita a una violenza più esplicita.
Jerome
vorrebbe che Oswald abbracciasse la sua visione caotica e malata, che “fosse
divertente”, così come tutti i suoi seguaci, anche a costo di farlo finire come
un vegetale. Se inizialmente, vediamo Oswald venire torturato e subire queste
attenzioni sgradite e violente, in un certo senso, sono proprio il pericolo e
l’istinto di autoconservazione (oltre alla visita di Ed) a portare Oswald a
reagire, senza però arrendersi a Jerome.
Il
Pinguino riesce a farsi strada nella mente malata del Joker, battendolo e
guadagnandosi così un po’ di tranquillità e il rispetto di quello che ormai è
il capo di Arkham.
Sì,
perché è chiaro sin dalle prime scene che Jerome ha preso il controllo del
manicomio. Si prepara a scappare per riversare il suo caos nella città di
Gotham, una svolta nella trama che forse sarà cruciale e non avverrà prima del
finale.
A
quel punto però, Oswald dovrà decidere sul serio se allearsi con Jerome, a meno
che non sia già evaso grazie all’Enigmista.
Ora,
io non sono una fan della doppia personalità di Ed perché la trovo fuori luogo
associata al villain canonico, e sinceramente anche nella serie mi ha un po’
stufato, perciò sono molto contenta che Ed sia tornato a essere finalmente l’Enigmista
. Il confronto tra Nyma e Oswald è anche commuovente, col Pinguino che
finalmente pronuncia il reale nome del rivale per permettergli di prendere il
controllo. L’enigmista è di nuovo a piede libero e collaborerà con Oswald per
aiutarlo a evadere.
Gli autori la ship Ed/Oswald la toccano piano... |
Ad
ogni modo questo ritorno come partners in crime mi piace parecchio e credo che
ci possano dare un sacco di soddisfazioni.
Ho
lasciato il personaggio di Bruce appositamente per ultimo perché finalmente il
suo personaggio sembra arrivato alla svolta definitiva. In questi due episodi
riesce alla buon ora a uscire dalla parentesi playboy e il personaggio torna ad
avere anche un peso per la trama.
Incredibile
che a tirarlo fuori dalla spirale autodistruttiva in cui era caduto sia
involontariamente proprio Ivy. Il suo veleno a quanto pare, riesce a creare
anche delle allucinazioni, facendo cadere Bruce in un trip inconscio,
inizialmente un po’ assurdo, con Bullock che accarezza una gallina e Bruce che
si ritrova senza faccia e privo di identità, sostituito da qualcuno identico a
lui. Forse una metafora per indicare come Ra’s Al Ghul lo abbia portato a
cambiare fino a diventare il playboy festaiolo degli ultimi mesi e a perdere sè
stesso.
Gordon coi baffi |
In
questa allucinazione però, Bruce trova anche la sua oscurità, quella da cui è
sempre scappato, e ciò che essa comporta, in una visione dove i suoi demoni
assumono una forma molto simile al Batman che conosciamo, con tanto di caverna
e pipistrelli. Una scena che mi ha ricordato i film di Nolan (Batman Begins) e
lo stesso fumetto di Frank Miller. Una scena ben fatta e citazionistica che mi
ha fatto provare anche un brividino davanti alla sagoma di Batman. L’unico neo
è che per il momento Bruce non è legato ai pipistrelli, per cui non dovrebbero
avere significato per lui, ma pazienza.
Alla
fine di queste visioni oscure, Bruce capisce quanto fosse smarrito e solo, alla
ricerca costante di un identità non come Bruce Wayne ma, senza saperlo, come
Batman. Accetta che l’oscurità e i suoi demoni sono parte di lui, grazie anche
al conforto di Jim Gordon, che gli fa capire come chiunque abbia un lato oscuro
con cui deve fare i conti.
Così
come lo ha consolato la notte della morte dei suoi genitori, Jim Gordon, anche
se per brevi istanti, riesce a essere per Bruce una figura di riferimento, e mi
piace molto il modo in cui riescano a capirsi e a darsi forza in un certo senso,
senza bisogno di lunghi dialoghi o situazioni prolisse.
Il
percorso di accettazione di Bruce non si è ancora concluso però, e ce lo ricorda
Alfred in “Reunion”, quando respinge l’offerta di pace di Bruce, perché dice di
non poterlo aiutare. Devo dire che all’inizio questa scena mi ha lasciato un
po’ perplessa, perché non capivo dove volesse arrivare Alfred. Ovviamente in
primo luogo rifiuta anche per orgoglio, ma mi ha stupito quella che poi si
scopre essere la reale motivazione di Alfred, che nonostante tutto, non riesce
a smettere di comportarsi come un padre per Bruce e di dargli consigli. La verità
è che Alfred non vuole che Bruce accetti la sua parte oscura, o almeno non
solo. Vuole che il suo ragazzo capisca che sotto quei demoni, ancora più in
fondo, c’è un cuore, ed è per quello che ha iniziato a fare il vigilante.
La
scena del galà alla Wayne Foundation mi è piaciuta molto proprio per questo.
Bruce scopre che Ivy sta attaccando la sala, e non esista a entrare coperto da
un passamontagna e il giubbotto antiproiettile, nonostante la polizia abbia già
fatto irruzione. Ed è lì, mentre lo soccorre, che Alfred gli fa capire quello
che Bruce non era stato ancora pronto ad accettare fino a quel momento.
Parecchio figa, anche la scena in cui Gordon gli spara, pensando sia uno degli
ipnotizzati di Ivy e Bruce si ritrova a scappare dal tetto, scomparendo
all’improvviso. Spesso e volentieri Batman viene braccato o attaccato dalla
polizia nei fumetti e nei film, specialmente in quelli di Nolan, e non mi
dispiacerebbe una simile situazione anche per il Bruce di Gotham.
Due
episodi che mi sono piaciuto molto e riescono a intrattenere e a incuriosire,
cosa non da poco visto i precedenti della serie.
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