ARROW - Recensione 6x23 "Life Sentence"

Buongiorno tesori, scusate il ritardo ma sono stati giorni pienissimi. Ad ogni modo, eccoci qui con l'ultima recensione della sesta stagione di Arrow.
Nel complesso ho trovato questa puntata molto coesa, senza siparietti inutili buttati qua e là, discussioni fuori luogo o scene senza senso. Il fulcro di tutto era catturare Diaz e consegnarlo alla giustizia, e l'intero episodio è ruotato intorno a quello. Per questo penso sia un peccato che lo show sia sia tornato ad essere cazzuto e superfigo proprio negli ultimi episodi della stagione.

Sarò io, ma a distanza di più di una settimana non ho ancora percepito questa 6x23 come un finale di stagione. Siamo abituati a un villain che dura una stagione e poi sparisce, invece questa volta sappiamo già che a ottobre torneremo ad avere a che fare con il Dragone. E se da un lato ho davvero apprezzato che non abbiano scritto una chiusura forzata e troppo rapida solo per concludere il filone narrativo, dall'altro non posso evitare di chiedermi se tutto il drama inutile e fuori luogo che abbiamo visto quest'anno non potesse essere evitato a favore di una migliore gestione del cattivo. Tuttora non trovo un senso al Team dei Fessi e al litigio con John, e non voglio nemmeno contare quanti episodi abbiamo perso dietro a questi drammi adolescenziali che davvero non si addicono a un telefilm come Arrow.

Sarà interessante scoprire quali saranno le dinamiche ora che Oliver è in carcere e - ricordiamocelo - non può evadere senza mettere un bersaglio sulla schiena di tutti coloro che ama di più. Parliamo anche di questa decisione: sacrificarsi per gli altri è totalmente in linea con il personaggio di Oliver, questo è indubbio, ma allo stesso tempo mi fa incazzare da morire che continui a prendere decisioni da solo.
Nella quarta stagione Felicity ha interrotto il loro fidanzamento perché lui continuava imperterrito a non coinvolgerla nelle decisioni che riguardavano entrambi (ossia praticamente tutte, visto che stavano insieme), con mooolta fatica sono riusciti a fare pace, a rimettersi insieme, a sposarsi, e ora di nuovo Oliver torna a fare tutto di testa sua.
Mi dispiace, ma non mi va giù. Perché oltre a rischiare di intaccare una delle relazioni per me più belle delle serie tv in generale, fa anche regredire il personaggio di Oliver, o quantomeno non lo fa progredire. Però in tutto il resto è evidente quanto sia cresciuto in questi ultimi sei anni, quindi è un controsenso che stona con un'evoluzione altrimenti ben pensata e ben sviluppata.

Ora inizierò invece uno sproloquio su Quentin Lance e su quanto la sua morte mi abbia distrutta. Già da un po' sapevo che sarebbe uscito dallo show, complice instagram e didascalie ben trasparenti, ma ho sperato fino all'ultimo in un errore o in un'uscita momentanea, con la speranza di rivederlo in futuro. Un po' come Roy, insomma. Invece così non è stato e ancora non riesco ad accettarlo. Gli attori hanno tutto il diritto di stancarsi e voler interpretare nuovi ruoli, quindi la mia non è rabbia, è solo immensa tristezza. Il detective Lance è uno dei personaggi storici dello show, ma non solo: è un personaggio che tutti, credo, siamo partiti con l'odiare o sopportare poco, per poi pian piano affezionarci fino a farlo diventare uno dei nostri personaggi preferiti. Di sicuro per me è successo così.
Quentin Lance è umano in tutti i modi possibili, e l'abbiamo visto affrontare la perdita delle figlie tre volte in questi sei anni. Ogni volta è caduto più a fondo e ogni volta, grazie all'aiuto delle persone che gli volevano bene e grazie alla sua enorme forza di volontà, è riuscito a uscirne e a rimettere in piedi la sua vita. Per quel che mi riguarda è uno dei più bei esempi di uomo ma anche di padre che ci siano sul piccolo schermo. Si tende sempre a evidenziare il dolore della madre e il legame di lei con i suoi figli, perché le crescono in grembo e li porta con sé per nove mesi, ma in Arrow abbiamo potuto vedere come un padre non sia da meno nel costruire un legame forte e indissolubile con i figli. La natura forse lo priva di qualcosa, ma la volontà e l'amore gli restituiscono tutto.
Mi infastidiva quest'anno vederlo fidarsi di Black Siren anche quando era palese che lei lo stesse solo raggirando, ma anche questo era espressione del suo essere padre non quando gli faceva comodo o era facile, ma sempre e comunque e anche se quella ragazza aveva solo l'aspetto di sua figlia e nient'altro. Quando Oliver gli parla per l'ultima volta e gli fa capire quanto sia stato un esempio per lui come uomo e come padre non ho potuto evitare di commuovermi perché è la verità pura e semplice. Oliver non sarebbe la persona che è adesso se Quentin non avesse fatto parte della sua vita. E io continuo a non essere pronta a ricominciare a vedere Arrow senza il detective Lance e la sua incrollabile forza.

Potrei andare avanti a parlare ancora per molto, ma mi fermerò qui. L'episodio mi è piaciuto, solo che non è un finale. Gli altri anni ero devastata e in depressione per l'attesa infinita da qui a ottobre, mentre quest'anno sono tranquillissima e non è così che dovrebbe essere. Non per me.

Concludo ringraziandovi di cuore per aver seguito con noi questa stagione e per aver sopportato i miei scleri di settimana in settimana. Vi auguro una buona estate e vi do appuntamento a ottobre per la settima stagione. Un bacio enorme a tutti <3

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Articolo di Anna

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