THE HANDMAID'S TALE - Recensione 2x05 "Seeds"


Il quinto episodio della seconda stagione di The Handmaid's Tale rallenta l'andatura, ma senza uscire fuori dai binari percorsi finora, ritornando a una narrazione su due fronti. L'episodio si intitola "Seeds", parola con un riferimento estremamente azzeccato per il contesto della serie e per le dinamiche che avvengono al suo interno. La regia ritorna a Mike Barker (June, Unwomen), mentre la sceneggiatura è stata affidata a una dei produttori della serie, Kira Snyder, in un episodio che ci mostra una June insolitamente "passiva" e ci riporta nuovamente nelle Colonie.


-Passiva: L'episodio si apre con June che si alza nel cuore della notte, nell'intento di bruciare le lettere affidatale dai ribelli. Nick la coglie sul fatto e le chiede perchè lo sta facendo e lei risponde freddamente che non è previsto che le abbia e che sia in giro a notte tarda, lasciando Nick più perplesso di quanto non lo fosse prima.


-Progressi: Il giorno dopo Zia Lydia fa prendere le misure per il bambino, annotandole sul suo quaderno. Lei consiglia a June di fare il bagno più spesso e poi si mette a chiacchierare con Serena, dicendo che anche lei una volta fumava (non mi dite che non vi è scattata la meme, coraggio) e che è felice che tutto sta andando per il verso giusto riguardo al bambino, ma le ricorda allo stesso tempo che per permettere il benessere del bambino, bisogna avere un ambiente confortevole sia per l'ancella che per la famiglia. Serena sostiene che June ha un atteggiamento insolito e Lydia le promette che farà l'impossibile per farla rigare dritto, al fine di garantire la sicurezza del nascituro. Alla fine lascia la stanza e si incontra con Fred, il quale si offre per aiutarla a portare i bagagli, dicendo di essere incredulo all'idea di avere un bambino nella loro casa.


-Lavorare e morire: Alle Colonie Janine e Emily lavorano assieme alle altre donne e le due parlano di una loro compagna, Sally, che dice di essere stata un rabbi prima di Gilead. Emily propone a Janine di ottenere qualcosa in più a colazione in cambio di qualche dettaglio sulle altre donne, ma lei è fortemente convinta che Dio la aiuterà, una cosa sorprendente date le circostanze. Emily scherza sul fatto che potrebbe aiutarla anche in un posto migliore, come Bora Bora, ma Janine sostiene che aiuterà tutte loro, stando alle parole di Zia Lydia. Intanto un'altra donna, Kit, cade a terra e Emily va a soccorrerla, ma lei rifiuta le medicine, dicendo che ci sono altre persone che ne necessitano. Lei lo dice alla sua compagna e Janine chiede se Kit ce la farà; la risposta di Emily mette in evidenza la loro vera condizione:

"We come here, we work, we die."



-Passeggiata: June nota che sta sanguinando e intanto viene chiamata per prendere parte a una passeggiata assieme a Serena, la quale spettegola finemente su una delle ancelle. Poi si imbattono in Naomi Putnam e la "sua" bambina, Angela, conversando sulla festa per il bambino di Serena e sui primi denti di Angela. Serena e June continuano a camminare e la prima sottolinea che Naomi si lamenta sempre per la bambina e che questa passeggiata serve al bambino, cosicchè possa sentire la voce di sua madre, invitando June ad aprirsi. June risponde solo di sì e la cosa irrita Serena, che le chiede se ci sia qualcosa che non va e lei dice che va tutto bene, in maniera fredda e distaccata.


-Preoccupazioni: June e Serena ritornano dalla passeggiata e mentre la prima torna nelle sue sue stanze, la seconda viene fermata da Nick, il quale esprime la sua preoccupazione per la salute mentale di June, sottolineando il fatto che nessuno si occupa di lei in maniera adeguata e alla fine Serena gli dice di non immischiarsi nella faccenda. Il giorno dopo Serena va nello studio di Fred, raccontandogli della passeggiata e del fatto che Nick ha un particolare interesse per June, cosa che sembra non toccare minimamente Fred.


-Un favore: Fred si rivolge al suo superiore, impegnato nell'inaugurazione di un nuovo Centro Rosso, chiedendogli di offrire una promozione al suo leale autista Nick, proponendo come destinazione la città di Washington, poichè teme che il suo potenziale vada sprecato e lui sostiene che dovrebbe trovare una soluzione per tenerlo con se', viste le sue particolari doti.


-Colpo basso: June continua a sanguinare, ma nonostante tutto continua ad agire normalmente e passivamente. Serena le ricorda di prepararsi per un'importante cerimonia e Rita prova ad aiutarla, anche se invano. La cerimonia in questione prevede la promozione degli autisti, fra cui Nick, al ruolo di mariti, dando loro delle donne (ragazzine) da prendere in moglie. La cosa sembra soddisfare Serena e Fred, mentre June inizia a dare i primi segni di cedimento e cerca di trattenersi.


-Fede incrollabile: Janine e Emily cercano di prendersi una pausa dal duro lavoro delle Colonie e commentano il fatto che quando erano ancelle, l'erba scarseggiava; Janine riteneva quel periodo perfetto, perchè non importava loro chi fosse e soffia sulla pianta, esprimendo un desiderio. Emily le chiede perchè pensa che Dio stia vegliando su di lei e Janine da' una risposta estremamente convincente:


"He saved my life. Twice now. There's got to be a reason." 

Kit sviene di nuovo, stavolta non riuscendo a rialzarsi, e viene portata via dalle zie, che invitano le altre donne a tornare al lavoro, e Janine decide di cambiare il suo desiderio.


-Tagliata fuori: Nick recita un discorso di presentazione per la sua nuova sposa ai Waterford e Fred e Serena accolgono la ragazza, decidendo di festeggiare il lieto evento. Ma puntualmente escludono June, rimandandola nelle sue stanze. Lei viene raggiunta da Rita, che le chiede se ha bisogno di qualcosa, ma June dice di stare bene e va in camera, togliendosi il suo abito da ancella e fissando l'armadio con una spaventosa passività.


-La dura realtà: Le donne stanno celebrando il matrimonio fra Kit, ormai morente, e la sua compagna Fiona, e Janine partecipa all'evento. Emily, dopo aver perso un dente, la nota e la porta via in un luogo appartato, dicendole che le zie potrebbero scoprirle e che le farebbero morire di fame, ricordandole che lei cerca di tenerla in vita. Janine le dice che non dipende da lei proteggerla, ma Emily ritiene che Dio non stia facendo un bel lavoro, vista la loro situazione e le espone la dura realtà dei fatti: le Colonie non sono un bel posto e che sono destinate a diventare carne da macello, a prescindere da tutto, e Gilead le ha portato via una parte di loro, ma Janine è inamovibile e continua a rimanere nella sua posizione.


-Gesto estremo: Serena cerca di conoscere meglio la moglie di Nick, dandole dei consigli per essere una buona consorte e futura madre, menzionandole anche del piacere che si può avere nel stare insieme al proprio marito. Intanto Fred si congratula Nick per il suo nuovo status, spiegandogli che ha dovuto fare delle pressioni per ottenere tale promozione, un modo per mostrargli la sua gratitudine per i servizi resi. Poi Nick si reca verso la sua abitazione, ma nota qualcosa di anomalo: infatti June è stesa a terra, sanguinante e bagnata e lui accorre subito in suo aiuto.


-Ennesimo funerale: Le donne celebrano il funerale di Kit con una preghiera ebraica e Janine si unisce a loro, come anche Emily, che offre dei fiori per la defunta, definendo il matrimonio una bellissima cerimonia. Poi escono per seppellire il cadavere di Kit, uno fra gli innumerevoli già sepolti nell'immenso cimitero, immortalato in un'inquadratura decisamente potente.


-Consapevolezza: June viene portata in ospedale e Serena è rimasta con lei finchè non si è svegliata. Approfittando della sua assenza, June si nasconde sotto la coperta e parla al suo bambino, facendogli un'importante promessa, che chiude l'episodio con le note di Heading Home di Julianna Barwick:

"Now, you listen to me, 'kay? I will not let you grow up in this place. I won't do it. Do you hear me? They... They do not own you. And they do not own what you will become. Do you hear me? I'm gonna get you out of here. I'm gonna get us out of here. I promise you. I promise."


VERDETTO

La seconda stagione prosegue rimanendo nella sua atmosfera più cupa e penetrante, rendendo la presunta involuzione dello scorso episodio una cosa volutamente necessaria, un mezzo per poter mostrare il significato di accettare uno stato di oppressione, senza manifestare un risentimento e tenendo tutto dentro, ma come dimostrato dalla vicenda di June, ognuno ha un punto di rottura e i Waterford hanno vilmente giocato la loro carta, tentando di allontanare Nick dalla sua vita, cosa che non è avvenuta, visto che proprio lui ha soccorso June sotto la pioggia. A questo punto June si ritrova incinta di un bambino, con cui man mano crea un legame, al punto da tale di promettergli che non nascerà e crescerà secondo le loro regole, prova che dopotutto June non ha mai smesso di combattere. Altro tema di questo episodio è la vicenda nelle Colonie, dove vediamo il conflitto fra la credente e sempre solare Janine, nonostante la sua precaria lucidità, e la profondamente scettica Emily, la quale usa la rabbia e l'odio che prova per la realtà di Gilead per andare avanti, sanato infine dal suo tentativo di poter sembrare umana omaggiando la defunta Kit, forse consapevole che la sua ora è ormai vicina, come per tutte le non-donne che lavorano nell'ambiente malsano delle Colonie. Questo episodio non porta avanti la storia in maniera sostanziale, ma ci conferma quanto sia duro e tedioso il contesto narrato in The Handmaid's Tale, che si avvicina all'attualità più di quanto sembri, rendendola una serie estremamente vivida, che angoscia ma emoziona allo stesso tempo.

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Articolo di Ada Bowman

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