STAR TREK - L'universo di Star Trek al SDCC 2019!



La giornata del 20 Luglio 2019, oltre che essere stato il 50esimo anniversario della missione Apollo 11, ha portato una ventata di importanti novità nell'universo di Star Trek e forse gli organizzatori avranno ben pensato di piazzare il panel in una delle commemorazioni più importanti nella storia della scienza e dei viaggi nello spazio. Il panel, denominato "Enter the Star Trek Universe", è stato articolato in tre momenti distinti; l'anteprima della terza stagione di Star Trek: Discovery, il cui interesse è decisamente elevato visto il balzo nel futuro che ha chiuso la scorsa stagione, l'anteprima di Star Trek: Lower Decks, prima produzione d'animazione a quasi cinquant'anni da Star Trek: The Animated Series, e la presentazione di Star Trek: Picard, che ha generato grande clamore e portato diverse sorprese. E ora addentriamoci nell'universo di Star Trek, per vedere cosa ci riserva il futuro...





Il panel di Star Trek: Discovery ha visto la presenza dei membri del cast Sonequa Martin-Green e la new-entry David Ajala (Nightflyers), con intervento a sorpresa di Ethan Peck e Rebecca Romijin, assieme agli sceneggiatori Alex Kurtzman, Michelle Paradise e Heather Kadin, con moderazione di Geoff Boucher, giornalista di Deadline e fan della saga. Ecco quanto è stato rivelato:

-Gli sceneggiatori hanno confermato che alla fine della seconda stagione la USS Discovery, guidata da Michael Burnham, ha compiuto un balzo nel futuro, ma più lontano di quanto possiate pensare; infatti la storia si sposterà a mille anni dopo i fatti che conosciamo, un secolo avanti rispetto a quanto calcolato dalla traiettoria stabilita dalla tuta, ponendo le vicende di questa stagione incredibilmente vicine a quelle dello Short Trek "Calypso". Questa rivelazione arriva alla luce delle indiscrezioni rilasciate da Heather Kadin in una recente intervista riguardo alla possibilità di un collegamento fra lo Short Trek e la terza stagione, non escludendo un ritorno di Craft, il personaggio interpretato da Aldis Hodge nel corto, e includendo la possibilità di un collegamento fra questa stagione e la serie incentrata su Philippa Georgiou, dato che quest'ultima si trova nel futuro assieme all'equipaggio della Discovery.


-David Ajala interpreterà un personaggio di nome Cleveland "Book" Booker, descritto come un uomo intelligente e capace, con un carisma naturale e un atteggiamento spregiudicato che tende a condurlo nei guai più di quanto vorrebbe. Durante il panel, l'attore ha commentato così sul suo personaggio: "È decisamente un piacere essere parte di questa fantastica saga. Book sarà un personaggio che infrangerà un po' le regole ed è sempre divertente infrangere le regole e all'inizio di questa stagione lo facciamo veramente bene. È un personaggio che esattamente non vi aspetterete di vedere."

-Alex Kurtzman spiega come il loro lavoro, sebbene sia a volte un po' controverso, resti fedele al disegno generale di Star Trek, promettendo grossi cambiamenti nella terza stagione: "Abbiamo fatto un salto nel futurro piuttosto radicale. Andremo circa mille anni avanti nel futuro nella terza stagione, il che è folle, oltre ogni altra serie di Star Trek. Le persone si stanno chiedendo come sarà il mondo nel futuro e se si tenderà all'oscurità. Comprendo tutte queste domande. La cosa che vorrei evidenziare è che ogni discussione che abbiamo sul come creare Star Trek viene filtrata attraverso la visione essenziale di ottimismo portata da Gene Roddenberry, la quale non potrà mai cambiare. È lo spirito e l'anima di Star Trek per tutti noi, è più importante che mai. Perciò ci saranno molti grossi cambiamenti in questa stagione. Ci saranno cose che riconoscerete e altre no. Parte del divertimento e che noi cerchiamo di onorare il canone, ma lo scuoteremo un po'. Non cancelleremo nulla, non preoccupatevi. Ma scuoteremo un po' le cose. Penso che il divertimento nel portare dell'ottimismo sia metterlo alla prova. Ognuna di queste serie lo ha fatto in vari modi. Voglio solo assicurarvi che questo innanzitutto è Star Trek e lo sarà sempre, nel modo in cui Roddenberry voleva." Poi commenta il problema posto da diversi fan sul fatto di aver in qualche modo cancellato l'equipaggio della Discovery dalla storia: "Mentre le loro azioni sono state cancellate dagli archivi storici, lo spirito Trek vivrà con loro. E stiamo portando proprio questo aspetto nel futuro, un futuro che ne ha molto bisogno. Andremo a spingere su questo anche di più nella terza stagione. Perciò noi non cancelleremo quanto abbiamo fatto. È molto importante per noi in generale che Star Trek porti un messaggio."


-Sono state rilasciate delle prime immagini della season premiere, le cui riprese sono in corso dai primi giorni del mese, e, secondo quanto riportato da Trekmovie, questa è stato girata in Islanda. Riguardo a dove ritroveremo i nostri eroi a seguito del balzo temporale, Sonequa Martin-Green racconta come le cose non siano proprio andate secondo i piani: "Non siamo su Terralysium... non attereremo lì come avevamo pianificato. Siamo riusciti a girare in Islanda, il che è fantastico. È stata una vera benedizione. È stato incredibile e mozzafiato. Sento che questa avventura nel futuro è così potente perchè noi, come compagnia e anche come equipaggio sulla Discovery, siamo diventati una famiglia alla fine della seconda stagione. E ora stiamo forgiando questo percorso che non è mai stato forgiato prima, coraggiosamente. Andremo a un livello più profondo di scoperta nella terza stagione perchè siamo in questo nuovo posto insieme e dobbiamo scoprire dove siamo e chi siamo ora. Adoro molto questa cosa dalla prospettiva di un personaggio, il fatto che il tutto si stia svelando in questi modi così intensi." Anche Alex Kurtzman ha commentato su come si svolgeranno le cose per i protagonisti e su come verrà mostrato il futuro in cui si troveranno: "Quando arriveranno dall'altra parte del tunnel spaziale avranno grandi problemi. Infatti, anche ritrovarsi potrebbe essere difficile, dato che potrebbero non essere atterrati tutti nello stesso posto. Ci sarà un'intera esplorazione di quello che il mondo sarà a mille anni da ora. Quando voi chiedete dell'aspetto cinematico di questo mondo, beh, abbiamo un lavoro fatto apposta per noi. Il team del design è impegnatissimo perchè stiamo costruendo un futuro che è complicato. La cosa che io penso definisca Star Trek sia il prestare sempre attenzione ai momenti piccoli di un personaggio all'interno del quadro più grande. Si tratta sempre delle piccole cose. Si tratta degli umani, dell'interazione umana, dell'interazione interspecie. Perciò quello deve essere il centro della serie. Quello che non vogliamo è una cosa del tipo <<ora ci sono tante delizie per gli occhi, con grandi città fluttuanti tutte al loro posto>> e tutti i clichè che avete visto un millione di volte. Si, avrete molte delizie per gli occhi, ma il nostro focus è sempre su cosa significhi e cosa porta ai personaggi."

-Un altro tema fondamentale emerso è il futuro della Discovery dal punto di vista del comando, dato che al momento non si sa esattamente chi siederà sulla poltrona del capitano. Alex Kurtzman fa' il punto della situazione, ponendolo anche dal punto di vista di colei che ha condotto l'equipaggio nel futuro, vale a dire Michael Burnham: "Penso che quello che Burnham porti con se' è questa tremenda responsabilità di prendersi cura di tutti, il che è affascinante. Quello è un fardello davvero grande da sopportare. C'è molto da esplorare per il suo personaggio su cosa significhi e fino a che punto questo peso diventi troppo gravoso da portare. Lei attraverserà moltissimi cambiamenti in diversi modi, come tutti gli altri personaggi. Ovviamente abbiamo lasciato in sospeso alla fine della seconda stagione la domanda su chi sarà il capitano della Discovery. E il capitano sarà... qualcuno di cui scoprirete quando guarderete la terza stagione."

-Gli sceneggiatori hanno sottolineato come il tono leggero, già visto nella seconda stagione, verrà mantenuto, nonostante i protagonisti si troveranno ora ad affrontare un futuro oscuro e pieno di incognite: 
Heather Kadin: "Nella seconda stagione, più che nella prima, siamo stati in grado di spingere nel tono di quello che molte persone si aspettavano da Star Trek e di avere molto più divertimento e avventura con il dramma. Ovviamente la terza stagione sarà prevalentemente drammatica perchè il nostro equipaggio ha lasciato andare la loro famiglia e ha scelto la famiglia con cui ora si trova. Perciò c'è un dramma pertimente in questo, ma ci sarà anche divertimento e humor e avrete ancora i personaggi che amate."
Michelle Paradise: "Riguardo all'andare nel futuro e sul come potrebbe essere un po' difficile, la cosa che la serie originale ha fatto così bene è concentrarsi sulla famiglia. Penso che questa stagione ci da' l'opportunità di portare la famiglia di questo equipaggio, della Flotta Stellare e della Federazione."
Alex Kurtzman: "La grande cosa della terza stagione di ogni serie tv è che la prima riguarda queste persone che si ritrovano insieme e devono scoprire chi erano come famiglia, mentre la seconda riguarda la solidificazione del loro legame. Ma poi si scelgono a vicenda per l'eternità e si lasciano alle spalle le loro famiglie d'origine. Star Trek è sempre stata una serie sull'equipaggio come famiglia e adoro che in questa stagione iniziamo a mescolare e ad accoppiare i legami fra i diversi personaggi. Le persone che avete incontrato, ma di cui in verità sapete solo perifericamente, saranno al centro della scena in un modo completamente diverso. Ci saranno molti nuovi personaggi."

-Michelle Paradise, ha spiegato come sarà l'approccio narrativo agli episodi della nuova stagione, presagendo una natura sempre più stand-alone rispetto alle passate stagioni: "Stiamo provando a fare ogni episodio come un mini film."




-Durante il panel è stato mostrato un video che annuncia l'arrivo di sei nuovi Short Trek. Tre di questi, come confermato da Ethan Peck e Rebecca Romijn, saranno ambientati sulla U.S.S. Enterprise, e almeno in uno di questi tre rivedremo Anson Mount nel ruolo del capitano Christopher Pike in una situazione di apparente prigionia, mentre gli altri due vedranno il primo giorno di Spock a bordo dell'Enterprise, dove è protagonista di una claustrofobica disavventura con Numero Uno, e la scoperta da parte di alcuni membri dell'equipaggio dei soffici Tribboli (dove a quanto pare vedremo Rosa Salazar nel ruolo di un giovane capitano e il comico H. Jon Benjamin nel ruolo di colui che trova i Tribboli). Gli altri tre saranno di diversa ambientazione, nello specifico uno sarà un teaser per Star Trek: Picard e i restanti due saranno d'animazione. Alla fine del video vengono svelati i titoli dei futuri corti Trek: "Ask Me Not", "Q&A", "The Trouble with Edward", "The Girl Who Made The Stars", "Ephaim and Dot" e "Children of Mars".

-Alex Kurtzman ha commentato come questo nuovo approccio all'universo di Star Trek, sotto forma di corti, sia stato un esperimento decisamente riuscito e un modo per raccontare le molteplici storie che la saga può offrire: "Gli Short Trek che abbiamo fatto la scorsa stagione sono stati un esperimento interessante, perchè sapevamo di non poter rilasciare la seconda stagione in tempoe volevamo prenderci del tempo per fare al meglio la stagione, in particolare perchè per gli effetti speciali ci vuole molto tempo. Ci vogliono circa otto mesi per renderli al meglio. Perciò abbiamo creato questi Short Trek, che erano come un esperimento molto interessante in cui abbiamo raccontato delle storie che altrimenti non si potrebbero raccontare nella trama principale, concentrandosi su personaggi che non vedreste necessariamente in un episodio. Erano una sorta di piccoli assaggini, ma la rivelazione è stata che alcuni di questi si sono ricollegati alla storia principale della seconda stagione. Sembravano così indipendenti, ma hanno davvero funzionato. Perciò lo faremo di nuovo." Poi spiega i temi dei prossimi corti: "Dunque alcuni di questi vedranno Spock, Numero Uno e Pike e poi ci saranno tre nuove storie. Due di loro saranno animati e non saranno nello stile delle prossime serie animate, nella fattispecie Star Trek: Lower Decks, e la serie di Nickelodeon, sono piuttosto diversi. Uno sarà diretto da Michael Giacchino, che ha diretto le musiche della trilogia Kelvin. Un'altro sarà diretto da Olatunde Osusanmi, già regista in Discovery, ma in modo completamente diverso. E l'ultimo sarà un teaser per Picard. Vi darà un idea di quanto è accaduto a Jean-Luc quindici anni prima che entriamo nella serie. Tutto si connette, ma ci sono anche storie stand-alone molto divertenti, come avrete visto nel trailer."

-Visto l'interesse sui tre corti incentrati su Spock, Pike e Numero Uno, Kurtzman decide di anticipare qualcosa in merito: "Spock e Numero Uno bloccati in un turboascensore sarà una cosa molto interessante, ed è anche scritto da Michael Chabon, autore di "Calypso" e showrunner di Star Trek: Picard."

-Ethan Peck ha espresso il suo entusiasmo nel continuare ad interpretare Spock a seguito della seconda stagione di Discovery: "È uno strato di surrealismo dopo l'altro. È così folle. È un esperienza di vita così rara. Sto vivendo un sogno. È fantastico."

-Sull'interpretare un personaggio così importante come Numero Uno, Rebecca Romijin commenta con grande sorpresa la sua presenza in Star Trek: "Sono eccitata per essere parte di questo universo e parte della famiglia di Star Trek. È un momento di pizzicotti dietro l'altro. Camminare sull'Enterprise per la prima volta? Voglio dire, è pazzesco."

-Alla fine del panel Alex Kurtzman commenta l'importanza di questi personaggi e sulla scelta di riportarli negli Short Trek: "Non possiamo esagerare su quanto Pike, Numero Uno e Spock siano stati vitali per la scorsa stagione di Discovery. Li avremmo portati con noi, ma avrebbero spezzato il canone. Perciò siamo emozionati nel fare degli Short Trek con loro." A questo proposito decide di stuzzicare il pubblico: "C'è speculazione circa il fatto che possano ottenere una serie tutta per loro. Perciò immagino che la domanda per voi sia se volete questa serie..." Ovviamente i boati non sono mancati e Kurtzman dice sorridendo: "Ok, ci penseremo..."

VIDEO CON INTERVISTE AL CAST


EW.com


IGN.com



LA Times



ET



 



Il panel della serie d'animazione, nata dalla mente di Mike McMahan (Rick and Morty), ha visto la presenza di quest'ultimo assieme a Alex Kurtzman e Heather Kadin e a tre delle voci che sentiremo in questa serie, vale a dire Tawny Newsome, Jack Quaid e Jerry O'Connell, quest'ultimo anche nelle vesti di moderatore. Ecco quanto è stato svelato sul prossimo prodotto d'animazione in casa Trek:

-Il creatore Mike McMahan ha aperto il panel spiegando cosa è Lower Decks e quando sarà collocata nell'universo Trek: "Lower Decks è una serie d'animazione con episodi da mezz'ora, perciò con una lunghezza simile a una puntata de I Simpson. È incentrata su quattro guardiamarina che prestano servizio su una nave poco importante nella Flotta Stellare. E hanno delle storie che vedo molto inerenti alla Flotta Stellare. Sono storie riguardo al lavorare su una nave e sulle persone con cui si lavora. Sono storie sociali, emozionanti, mescolate con fantascienza, perchè Star Trek è sulla famiglia e la nostra serie parla di una famiglia, ma non è lo stesso tipo di famiglia che avete visto prima. È ambientata nel 2380, proprio dopo Star Trek: Nemesis. Sono un tipo da The Next Generation. Io lo guardavo per le cosiddette sotto-storie. Ad esempio: Riker è intrappolato su un pianeta con un clone, grande, lo adoro. Ma, Data e Geordi stanno scrivendo una commedia e litigano per questo? Ecco cosa voglio. Adoro quel genere di cose. E scrivere una serie che ha principalmente il tipo di storie sociali su una nave, che abbiano anche fantascienza e commedia allo stesso tempo. L'animazione aiuta a costruirla dalla prima immagine, come dire <<sì, è questo che mi piace>>, ma si approfondisce e si intensifica una cosa che ho sempre saputo essere lì, ma non era sempre la cosa principale nella serie."

-Sulla natura stessa della serie, McMahan ci ha tenuto a sottolineare che sarà una commedia che non prenderà in giro Star Trek e i suoi valori: "Ci saranno molte cose familiari a Star Trek. Era molto importante per me il fatto che anche se stiamo facendo una commedia, non si debba canzonare Star Trek, o divertirsi sulle immagini. Ogni episodio appare come un episodio di Star Trek, ma ci concentriamo sulle persone nella nave che sono divertenti, e che amerete. È abbastanza divertente e abbastanza chiaro che se non avete mai visto Star Trek finora, questa potrebbe essere la vostra prima serie e arrivare a dire <<magari c'è qualche Star Trek in live-action>>. Ma se amate Star Trek, questa si trova in un universo condiviso. Perciò ci saranno battute e alcune di queste che voi capirete, come quella del "secchio" di Odo. Non serve conoscere Odo e il suo "secchio" affinchè crediate che i personaggi nella serie lo conoscano."



-Riguardo ai quattro protagonisti, Tawny Newsome apre le danze, presentando al pubblico il guardiamarina Beckett Mariner: "Lei è come penso di essere nella mia testa tutto il tempo. Lei è sempre molto irriverente, cazzuta e non segue le regole. Sono davvero una buona a nulla che va a velocità massima. È molto brava nelle cose della Flotta Stellare, solo che a lei non importa. È stata demossa parecchie volte. Lei sarebbe dovuto essere molto avanti nei gradi di quanto sia ora. Lei è una sorta di strana regina della festa rock'n'roll che vuole soltanto correre sullo skateboard e mangiarsi un pezzo di pizza."


-Jack Quaid prosegue parlando del suo personaggio, il guardiamarina Brad Boimler: "Io interpreto il guardiamarina Brad Boimler e quell'espressione nel poster dice tutto. Lui è praticamente l'opposto di Mariner. Lui è molto standard. Vuole davvero essere un capitano. È molto intellettuale ma si trova costantemente a trovarsi per conto suo. Lui fa quello che gli passa per la testa. Dico sempre che lui potrebbe inchiodare la parte scritta del test di guida con colori volanti ma una volta che lui si trova davvero in macchina, sarebbe un disastro totale. E lui e Mariner si scontrano... lui si mortifica molto."


-McMahan parla per conto dei protagonisti non presenti al panel, introducendo prima il guardiamarina Tendi, doppiata da Noël Wells: "Nell'episodio pilota è il suo primo giorno sulla nave, perciò esploreremo questa nuova nicchia del mondo di Star Trek attraverso i suoi occhi. Era una grande ammiratrice della Flotta Stellare, anche attraverso l'Accademia. Perciò essere sulla nave ogni giorno le appare pazzesco. Non c'è lavoro... lei è in infermeria e non c'è alcuna schifosa malattia aliena per cui lei non sarebbe assolutamente emozionata nell'averci a che fare. Lei è del genere che se si trovasse su una nave, penserebbe <<Sì, vabbene. Avrò a che fare con tutto, voglio solo essere qui>>. Tendi è così, è anche simpatica e una vera fonte di gioia."


-Lo showrunner presenta il quarto protagonista, il guardiamarina Rutherford, doppiato da Eugene Cordero: "Lui è il nostro ingegnere. Come Geordi La Forge è favoloso sulle questioni di ingegneria. Ma a differenza di lui, non risolve i problemi alla fine di ogni episodio. Perchè sta imparando e qualche volta la scienza è sull'apprendere e commettere degli errori. Ha questo impianto cyborg nella sua testa, appena installato, ed è come quando compri un telefono nuovo e si sono sbarazzati del bottone e ti domandi <<che faccio?>>. Ma è così che la pensa. È un adottato dell'era The Next Generation."

-Sulla nave in cui sarà ambientata McMahan da' dei riferimenti sul luogo dove vivranno i nostri protagonisti: "Voi tutti sapete che uno dei personaggi più importanti in queste serie è la nave. Abbiamo un nuovo design di nave, chiamato classe California. (in quel momento mostra una foto del ponte ologrammi stile Next Generation) Questo ponte ologrammi si guasta tutte le volte. Non funziona mai bene. Non vi mostreremo la nave oggi, ma volevo dirvi che è della classe California. Abbiamo un'intera classe di navi che opera tanto quanto quelle più grandi, ma fanno lavoro di supporto. Perciò noi andiamo ad esplorare. E la serie sarà ambientata su una nave chiamata USS Cerritos."


-McMahan conferma che, anche se la serie si incentrerà sui guardiamarina, ci sarà anche l'equipaggio di plancia: "Era importante per me che la nostra nave sembrasse come una nave operante nella Flotta Stellare e che ci fossero dei personaggi sulla nave, gli ufficiali anziani, che pensano che la serie è su di loro, anche se non è così. Perciò abbiamo un arricchito equipaggio di plancia." Poi presenta gli ufficiali anziani della USS Cerritos: "Abbiamo il tenente Shaxs (Fred Tatasciore), un grosso Bajoriano muscoloso che vuole espellere il nucleo di curvatura tutte le volte. Abbiamo il capitano Freeman (Dawnn Lewis), che un classico capitano della Flotta Stellare, stoico, legato all'etica. E poi abbiamo il comandante Jack Ransom (Jerry O'Connell), una sorta di bel ragazzo. È come Riker se gli dai un po' più di velocità e un po' meno vergogna. E poi c'è il dottor T'Ana (Gillian Vigman), una Caitiana. Il dottor T'Ana è il nostro ufficiale medico capo. È davvero pessima nel parlare con le persone, ma molto brava nel risolvere misteri spaziali."

-Jerry O'Connell ha apprezzato in particolare modo il suo lavoro come doppiatore nella serie: "Non penso di aver mai avuto tanto divertimento a livello professionale quanto in una sessione di registrazione con Mike McMahan. So soltanto che vi divertirete altrettanto nel guardarlo." Tammy Newsome interviene parlando del lavoro con Jack Quaid, dato che i loro personaggi stanno spesso assieme: "È folle, è così grande. Adoriamo farlo assieme. Occasionalmente Jack e io registriamo insieme il che è così ridicolo. Non penso che diciamo la maggior parte delle parole che sono nel vostro bel copione. Permettemi di scusarci, signore. Quello che tendiamo a fare è prenderci di mira e canzonarci l'un l'altro. Chissà cosa userai, ma la libertà di farlo come attore e come improvvisatore, è un dono così favoloso di cui puoi essere fiducioso. Lo rende anche più divertente." Anche il suo collega Quaid si trova d'accordo, aggiungendo un suo commento: "La parte che preferisco dei nostri battibecchi sono gli ultimi dieci secondi dove diciamo <<non c'è modo che questo possa finire nella serie>> ma qualcun'altro dice <<facciamoli andare avanti, vediamo come va a finire>>."

-Heather Kadin e Alex Kurtzman raccontano al pubblico cosa ha spinto la CBS a dar vita al progetto Lower Decks: "Molti di noi in ufficio sono fan di Rick and Morty. E il nostro collega Aaron Baiers, vicepresidente della Secret Hideout, ci disse che dovevamo incontrare il creatore di quella serie, Mike McMahan, poichè lui è un grande fan di Star Trek. Così, Mike venne da noi e disse <<Non so se voi sareste interessati a fare il tipo di Star Trek che voglio fare. Sono fan della serie da tutta una vita, ma sono curioso di fare una serie su quello che accade nei ponti inferiori di una nave.>> E noi rispondemmo sì, fummo davvero sorpresi. Puoi sentire l'amore per Star Trek dal modo in cui Mike ne parla. Sapemmo dal secondo in cui lui entrò che dovevamo prendere la serie. Lui disse: "Voi probabilmente non vorrete farlo, ma voglio fare una serie sulle persone che portano la cartuccia gialla al replicatore affinchè ne possa uscire una banana.>> E noi: <<Basta, dobbiamo trovarti un ufficio, subito!>>"

-Alex Kurtzman sfrutta il panel del futuro prodotto animato per sottolineare come Star Trek può essere esteso ad ogni forma di intrattenimento, rendendolo adatto a tutte le età e i tipi di pubblico, come giusto che sia: "Ovviamente Star Trek: The Animated Series è molto apprezzato dai fan. Così abbiamo cercato di espandere il mondo Trek e come potete vedere l'animazione è in un' incredibile rinascita al momento. Alcune delle migliori storie vengono raccontate nello spazio dell'animazione. Fra Spiderman: Into the Spider-verse e Rick and Morty si sta vivendo un incredibile momento nel genere. La cosa che è più divertente per noi è che ci troviamo a sperimentare con differenti stili di animazione e differenti toni. Penso che le persone abbiano percepito che Star Trek sia limitato in quello che può essere. La nostra tesi è che deve essere quello che è sempre stato per tutti, ma può essere anche di più. Può espandersi. Deve essere una serie per i fan, sopratutto per loro, ma vogliamo portarlo a molte altre persone. Parte di questo è di portarlo ai più giovani, perchè non c'è mai stata un iniziativa per arrivare ai bambini quando sono più giovani. Star Trek è una cosa fantastica che insegna come essere persone migliori nel mondo e ha valori incredibili e discussioni sull'importanza della diversità e l'importanza di prendersi cura delle altre persone e tutte queste cose molto essenziali che le persone dovrebbero ascoltare e sapere da subito nelle loro vite, così da rendere il mondo un posto migliore. Perciò, prendete questo e aggiungete Mike McMahan, e otterrete qualcosa di davvero strano."







 
Per ultimo, ma non per questo meno importante, c'è stata la presentazione ufficiale di Star Trek: Picard, introdotta da un trailer emozionante e ricco di interessanti scorci su quello che concernerà la prima stagione. Il video si apre proprio con il vigneto della famiglia Picard, dove Jean-Luc è tornato a vivere dopo aver lasciato la Flotta Stellare. Una voce fuori campo domanda a Picard se si è mai sentito un estraneo per se stesso e lui risponde di sì, mentre le immagini mostrano lui, dentro la sua casa, che osserva il vecchio badge che aveva come capitano della USS Enterprise-E. Poi l'attenzione si sposta su di lui insieme a una donna, i quali osservano un androide di manifattura Soong, proprio come Data, sacrificatosi vent'anni prima nell'epilogo del film Star Trek: Nemesis, come raccontato dallo stesso Picard. La scena torna nuovamente alla tenuta Picard, che lui cerca di tenere in piedi, nonostante non senta quel luogo come la sua casa, dato che di notte contempla il cielo stellato assieme al suo nuovo amico a quattro zampe, Numero Uno. A un tratto una giovane ragazza, chiamata Dahj, si presenta da Picard, chiedendo il suo aiuto e il fatto che lo abbia cercato, fa' presagire un collegamento fra loro. Così Picard chiede supporto alla Flotta Stellare, ma le cose si complicano, dato che la ragazza è d'interesse per altre persone, da cui lei si difende con grande abilità, sotto gli occhi di Picard. Proprio su di lei Picard afferma che se è chi pensa che sia, è in serio pericolo, rendendo l'identità di Dahj un punto centrale della trama. Il video prosegue con una flotta di navi, presumibilmente Romulane, un corpo di un Borg che viene esaminato, Picard che ritrova lo striscione a lui dedicato nell'episodio di The Next Generation "Pegasus", una prigione Romulana dove si può notare la criptica scritta "5843 giorni senza assimilazione", all'interno della quale si trova anche Dahj. Una donna romulana si rivolge a Picard, dicendogli che loro non hanno dimenticato chi era, per il fatto che lui con i Romulani stabilì delle trattative alla fine di Nemesis e per l'impatto che la distruzione di Romulus ha avuto su di lui. Così Picard inizia a reclutare un gruppo di persone, non della Flotta Stellare, per la sua missione concernente Dahj, la quale sembra essere oggetto di studi per un gruppo di scienziati Romulani, che la definiscono la distruttrice, e viene inquadrato un cubo Borg che non si ripara da se', a quanto pare nelle mani dei Romulani. A un tratto Picard riceve l'inaspettata e graditissima visita di Sette di Nove, la quale gli chiede se sta salvando la galassia. Fra sequenze d'azione e momenti veloci, il trailer si conclude con un altro piacevolissimo ritorno: Picard gioca a poker con Data, il suo caro amico e collega androide.



Al panel hanno partecipato, oltre all'indiscusso protagonista Sir Patrick Stewart, anche i membri del cast Santiago Cabrera, Michelle Hurd, Alison Pill, Isa Briones, Harry Treadway, Evan Evagora, Brent Spiner, Jeri Ryan e Jonathan Del Arco, assieme allo showrunner Michael Chabon e i produttori Akiva Goldsman, Kirsten Beyer, Heather Kadin e Alex Kurtzman, con moderazione dello scrittore di Deadline Dominic Patten. Ecco quanto è stato svelato sull'attesissima serie:

-Dopo essersi scusato per l'assenza del suo cane, nominato nella serie Numero Uno, Patrick Stewart, accolto con grande entusiasmo dal pubblico, ha spiegato perchè mai, dopo aver detto tante volte di no, abbia scelto di tornare ad essere Jean-Luc Picard dopo sedici anni: "Mentre l'argomento di questa nuova serie diveniva sempre più chiaro per me e ho cominciato ad incontrarmi col nostro incredibile e distinto team di sceneggiatori e a partecipare con loro alle sessioni, sapevo che stava per accadere qualcosa di inusuale e volevo farne parte. Immaginare che qualcosa del genere potesse andare avanti e che io non ci fossi stato sarebbe stato troppo disfattista e io sono davvero felice di essere qui."

-Michael Chabon mette in evidenza come Stewart lavori a stretto contatto col team creativo, essendo anche produttore esecutivo: "Patrick è stato un collaboratore con gli sceneggiatori sin dall'inizio, ma non si è fermato ai primi giorni quando mettevamo le cose in chiaro sulla serie e non si è fermato nei momenti successivi, quando lui veniva e ci aiutava, criticando, revisionando e formando la storia, è una collaborazione che continua. Ho imparato a fidarmi del giudizio di Patrick sul personaggio di Jean-Luc Picard su base giornaliera, a volte in base a una battuta, implicitamente." Anche Heather Kadin commenta su questo aspetto: "Abbiamo tutti visto The Next Generation e abbiamo la nostra opinione di quello che accadeva nella serie, ma ovviamente Patrick l'ha vissuto dall'interno. Avendolo con noi, portando la sua prospettiva su quello che Jean-Luc farebbe o no o su quello che avrebbe voluto nell'evoluzione del suo personaggio, è inestimabile. Non solo non voleva fare quanto ha fatto su The Next Generation, ma sia noi che lui non volevamo fare quanto fatto su Discovery. Sento che il mondo che abbiamo rappresentato sia molto specifico e unico nel suo genere. Con speranza, tutti guarderanno e leggeranno quanto Kirsten Beyer, Akiva Goldsman, Michael Chabon e Alex Kurtzman stanno scrivendo e sentono che questa sia una piece più lirica, più salda, a volte più drammatica, e rispettarla come una cosa propria."

-Alex Kurtzman definisce la serie un nuovo tipo di storia Trek: "Picard è totalmente diversa da Discovery e le altre serie. In verità tutto è cominciato con Patrick. Quando siamo andati da lui, lui era reticente per dei motivi tutti giusti, per lo più non voleva ripetere quanto aveva già fatto, il che ha fatto perfettamente, perciò perchè farlo ancora? Abbiamo avuto diverse conversazioni e lui ci ha davvero messi alla prova, in un modo bellissimo. Ci ha costretti a pensare fuori dagli schemi e ancora ci ha costretti anche a guardare a ciò che è importante sullo schema che è esistito per le persone che hanno amato The Next Generation. Cos'è di questo grande capitano che le persone hanno amato così tanto? Così Kirsten, Michael, Akiva, Patrick e James Duff ci siamo tutti riuniti e ci siamo chiesti cosa significasse Star Trek per ognuno di noi e per Patrick e da questo, hanno iniziato ad emergere queste storie davvero interessanti su Picard."

-Akiva Goldsman evidenzia come questa serie non è un sequel di The Next Generation, almeno nello stile: "Abbiamo voluto puntualmente non fare un sequel di The Next Generation. A livello di tono questa serie è un po' un ibrido. La vedrete come più lenta, più gentile, più lirica. È certamente più basata sui personaggi. Si basa anche su quello che la serie originale, The Next Generation e Discovery hanno portato, cioè una speranza per un futuro per molti versi migliore del mondo in cui viviamo oggi. Star Trek rimane ambizioso. Quello che vogliamo fare, che Deep Space Nine ha già fatto e anche un po' Discovery, è raccontare storie più serializzate e in questo genere di storie i personaggi possono evolversi in una maniera che lo rende unico. Perciò pensiamo che sia un nuovo tipo di serie Trek fatto da molte persone che amano le vecchie serie."



-Su come ritroveremo Picard e su come la serie si distanzierà da The Next Generation, Alex Kurtzman commenta la cosa in modo dettagliato, senza far trapelare troppo sulla trama: "Picard è in un punto dove sta mettendo in discussione molte delle scelte che ha fatto, ma lui è anche molto certo su molte di queste. Penso che ci abbia permesso di scuotere il personaggio al punto da avere nuove cose da interpretare, al tempo stesso onorando e rispettando tutto quello che è stato fatto. Picard rappresenta il capitano ideale, non solo come filosofo, ma come essere umano, che pensa soprattutto allo spirito umano e alle sue conseguenze nel tempo. Le scelte che fa non sono solo scelte che lui compie a vuoto. Lui è il leader che tutti vogliamo e ragazzi abbiamo bisogno di lui più ora che mai... ogni frase che Picard dice deve rappresentare una filosofia e un ideale. The Next Generation rifletteva, immagino, un periodo più innocente. Raccontava grandi storie, vicende complicate e parabole moderne. Ma ora viviamo in una realtà molto più complicata e oscura. E Star Trek al suo meglio è sempre stato uno specchio che ha riflesso il mondo in cui viviamo. Perciò, penso nel miglior modo che Picard sia una persona che ancora lotta per quello che conta. Lui sta ancora lottando per gli ideali in cui noi crediamo. L'età non ha cambiato la sua risolutezza, ha solo cambiato le circostanze della sua vita. Questa serie è fatta da persone che amano The Next Generation. Non cerchiamo di reinventarlo. Non cerchiamo di dire che il nostro lavoro è migliore e che stiamo facendo la versione dark di The Next Generation. Niente di ciò è vero. Ma Picard deve compiere una ricerca interiore, e questa ha bisogno di una notte oscura affinchè l'anima possa arrivare dall'altra parte più luminosa. E per rendere il mondo più radioso, deve affrontare quella parte di se stesso. Lui sta ancora lottando per tutte quelle cose per cui aveva combattuto in The Next Generation, ma poichè le circostanze della sua vita sono cambiate, non ha le stesse risorse. Perciò dovrà scavare più a fondo in se stesso per arrivarci. E io penso che questo è il motivo per cui lui rimane di così aspirazione e un capitano favoloso. Perchè tutti noi vogliamo credere che la migliore parte di noi possa emergere e così anche Picard."


-Tre vecchi volti che torneranno nella serie hanno partecipato al panel, nella fattispecie Brent Spiner, Jeri Ryan e Jonathan Del Arco, i quali commentano come è stato per loro tornare a far parte di questo universo:
Brent Spiner: "Quando ho saputo che ci sarebbe stata questa serie, ho chiamato i produttori e gli dissi se avevano già qualcuno per il ruolo e mi hanno riattaccato. Ho parlato con Patrick e lui disse che c'era una possibilità e mi ha chiesto se pensavo di poter tornare in qualche modo. E io gli dissi che non pensavo di poterlo fare e lui ha cominciato a piangere, non potevo sopportarlo. In realtà ho parlato con i poteri che gestiscono la serie, un incredibile gruppo di sceneggiatori e produttori. La possibilità di stare accanto a Patrick sul set ancora una volta era molto di più di qualcosa da poter dire no. E ho dovuto considerare anche i fan. Pensare che questo stava per accadere e che c'era una possibilità che fossi lì, non avrei mai potuto rifiutare. Dunque, eccoci qua."
Jeri Ryan: "Più di un anno fa ero seduta al Hollywood Bowl, ero con Jonathan Del Arco e uno dei creatori, che era un nostro buon amico, e lui, dopo quattro bicchieri di champagne, ha deciso che era un buon momento per proporlo. Lui disse <<ecco a cosa sto pensando>>. E io dissi che poteva essere divertente, ma non pensavo che ne sarebbe venuto qualcosa. E poi ho continuato a sentire dagli altri creatori della serie nel corso dell'anno ed io fui nuovamente menzionata. Pensavo ancora che fosse splendido, ma non pensavo sarebbe mai avvenuto. E poi arriviamo ad oggi. È decisamente surreale."
Jonathan Del Arco: "La mia esperienza è stata come quella di Jeri. Siamo compagni e i Borg condividono tutto. È una collettività! Quella conversazione iniziò e noi pensavamo <<Avverrà?>> Poi arrivo alla realizzazione che stava per avvenire e che avrei dovuto fare un calco facciale, il che praticamente è cemento gettato in faccia. E dissi a Jeri <<Non posso farlo. Non posso fare il lavoro. Non posso fare il calco perchè sono piuttosto claustrofobico. Lei disse <<Tesoro, prendi una pillola e io ti guiderò>>. E lei è rimasta con me per cinque ore come una mamma Borg e si è assicurata che stessi bene. Ne valeva la pena al cento per cento. Non possiamo parlare del design del trucco, ma è di James McKinnon, il capo make-up artist, nominato con un Emmy per Star Trek: Discovery. Così, l'abbiamo fatto. È successo, ma non ci credevo finchè non ero sul set, ad essere onesti. Oh mio dio. Tornare nuovamente a lavorare di nuovo con Patrick, quello valeva il calco."

-A quanto non saranno gli unici personaggi a tornare nell'universo Trek con questa serie. Come confermato dallo showrunner Michael Chabon, riavremo anche Jonathan Frakes, già regista di due episodi, e Marina Sirtis: "Avendo osservato la gioia sul volto di Patrick nei giorni in cui avevamo i membri del cast che tornavano e in particolare di qualcuno che era parte già della serie come regista di due episodi, ma che tornerà assieme a Marina Sirtis, cioè Jonathan Frakes. E vedere Jonathan e Patrick insieme, andrei sul set solo per vedere i sorrisi sui loro volti e il divertimento. Jonathan Frakes porta gioia e luce ovunque va, ma mi sembrava che tu Patrick fossi pieno di gioia." Lui conferma decisamente le parole di Chabon: "Devi mettere a posto l'equipaggiamento da sorriso, questo è sicuro. Ci siamo divertiti più di quanto permessoin una serie molto costosa."


-Ovviamente un punto di fondamentale interesse nella serie saranno i nuovi volti che accompagneranno Jean-Luc Picard in questa storia e a questo proposito Patrick Stewart si dice impressionato dalla chimica creatasi fra lui e il nuovo cast: "Sì, tutto quello che Michael ha detto sui veterani sul set è vero, quando mi trovo faccia a faccia con Brent, Jeri, Jonathan e presto anche con Jonathan e Marina. Ma qui con noi abbiamo anche un team nuovo, un nuovo equipaggio se preferite, nel senso di cast nella serie. Sono sorpreso e grato della velocità con cui siamo diventati una squadra, un'unità coesa che lavora insieme. Ho pensato che ci sarebbe voluta tutta la prima stagione, ma abbiamo ancora tre episodi da girare e già siamo cementati assieme. Questo mi rende felice e fiero." Anche Michael Chabon commenta al riguardo, sottolineando la sfida posta nello scegliere il nuovo cast: "Sapevamo che dovevamo avere un cast che fosse degno di poter tenere testa a un attore incredibilmente dotato come Patrick Stewart, e lo abbiamo ottenuto."

-I nuovi membri del cast si presentano, parlando brevemente dei loro personaggi e sulla loro connessione con la saga:
Alison Pill: "Agnes Jurati è una ricercatrice. Interpreto una persona che è profondamente confusa sul suo posto nel mondo, che sta sognando di qualcosa che accada per sempre e che sta a galla a lungo attendendola. Penso che la cosa molto interessante su questo cast come insieme e che tutti sono spezzati nei loro personaggi, in modi molto interessanti e molto diversi da quanto abbiamo visto. È solo un gruppo di poveracci."
Michelle Hurd: "Raffi è un personaggio delizioso da portare in vita. Aveva una precedente relazione indiretta con parte del passato di Picard. Anche lei lotta con qualche demone. Penso che una delle cose più eccitanti e deliziose nel lavorare a questo progetto è che è così stratificato. C'è molto in cui immergersi."
Santiago Cabrera: "Io interpreto Chris Rios, un ex della Flotta Stellare e anche lui uno con qualche demone interiore. Qualcosa nel suo passato ha creato un guscio duro attorno a quest'uomo. Perciò è piuttosto riluttante ad aiutare Picard quando lo incontra."
Isa Briones: "Dahj è una giovane donna che sta per entrare in un nuovo ed emozionante capitolo della sua vita, ma un'orribile tragedia la colpisce. Ed è questo che la manda in un viaggio per trovare Picard, cercando risposte e aiuto."
Evan Evagora: "Ho guardato Star Trek da quando ero piccolo. Incontrare Patrick e lavorae con uno dei tuoi idoli ogni giorno è assolutamente incredibile. Mi sveglio ogni giorno andando al lavoro e me ne vado felice. Grazie per l'opportunità ed è stato un vero piacere lavorare con te Patrick."
Harry Treadway: "Il mio migliore amico con cui andavo al doposcuola ogni sera, suo padre era un super fan e aveva gli episodi in videocassetta. Perciò, sì conosco Star Trek."


VIDEO CON INTERVISTE AL CAST


Tv Line



IGN


ET


EW.com



Insomma possiamo dire di vivere un bel momento per l'universo di Star Trek e non possiamo che aspettarci di meglio, d'ora in avanti.

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Articolo di Ada Bowman

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