FOUNDATION - Recensione della seconda stagione


SPOILER ALERT: VI CONSIGLIAMO DI LEGGERE LA RECENSIONE SOLTANTO SE AVETE VISTO LA SERIE!!!

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Poco più di due anni fa, sulla piattaforma streaming Apple TV+ arrivò la prima stagione di Foundation, adattamento televisivo dell'omonima e famosa trilogia letteraria di Isaac Asimov, che fu accolta in maniera perlopiù positiva. Questo ha portato Apple a dare il via a una seconda stagione, arrivata sui nostri schermi la scorsa estate e che ha sancito un netto miglioramento per l'ambiziosa creatura di David S.Goyer e Josh Friedman, che l'ha resa uno dei prodotti più notevoli del palinsesto Apple, nonchè della fantascienza televisiva attuale.

EPISODI

  • 2x01: In Seldon's Shadow (Diretto da Alex Graves, scritto da David S. Goyer e Jane Espenson)
  • 2x02: A Glimpse of Darkness (Diretto da David S. Goyer, scritto da David S. Goyer e Jane Espenson)
  • 2x03: King and Commoner (Diretto da David S.Goyer, scritto da Leigh Dana Jackson e Jane Espenson)
  • 2x04: Where the Stars are Scattered Thinly (Diretto da Mark Tonderai, scritto da Leigh Dana Jackson e David S. Goyer)
  • 2x05: The Sighted and the Seen (Diretto da Alex Graves, scritto da Joelle Garfinkel e Jane Espenson)
  • 2x06: Why the Gods Made Wine (Diretto da Alex Graves, scritto da David S. Goyer e Jane Espenson)
  • 2x07: A Necessary Death (Diretto da Mark Tonderai, scritto da Eric Carrasco e David Kob)
  • 2x08: The Last Empress (Diretto da Roxann Dawson, scritto da Liz Phang, Addie Manis e Bob Oltra)
  • 2x09: Long Ago, Not Far Away (Diretto da Roxann Dawson, scritto da Jane Espenson e Eric Carrasco)
  • 2x10: Creation Myths (Diretto da Alex Graves, scritto da David S. Goyer e Liz Phang)


"When I was a child, I used to ask my mother endless questions. What happens after we die? Where does our energy go? And what about the universe? Can it die? How was it ever born? How could there be nothing and then suddenly something?"

Quando poco più di due anni fa la prima stagione approdò su Apple TV+, quello che balzò subito all'occhio degli spettatori, soprattutto di quelli che avevano già letto la trilogia letteraria, fu la coraggiosa scelta degli sceneggiatori di non aderire del tutto al materiale originale, preferendo piuttosto un approccio che mescolava i tipici canoni delle storie di Asimov, come la presenza di esseri cibernetici e la grande quantità di concetti filosofici, a una storia più dinamica, adatta a un pubblico più vasto. Il risultato finale, almeno per la prima stagione, fu più che soddisfacente, ma in questo secondo ciclo, Goyer e Friedman hanno fatto davvero le cose in grande, amplificando notevolmente quanto di buono era stato fatto. Riprendendo il tutto dalla scioccante conclusione della prima stagione, la storia si estende maggiormente, mostrandoci una galassia più sfaccettata e vasta, compiendo un ottimo lavoro di worldbuilding, con cui vengono presentati nuovi gruppi, come i seguaci della chiesa di Seldon e i Mentalisti di Ignis, e dando vita a nuovi e affascinanti ambienti, grazie a un potente uso degli effetti speciali e a una resa scenica sempre ben curata, senza dimenticare il fantastico lavoro musicale di Bear McCreary. Come già menzionato prima, la sceneggiatura della serie mescola sapientemente elementi asimoviani, sopratutto quelli filosofici e politici, soffermandosi in particolar modo nella lotta fra predeterminismo e libero arbitrio, con un azione più dinamica, intrighi di potere e momenti più leggeri, dando modo ad essa di svilupparsi in modi inaspettati, con una struttura dialogica sempre ricca e mai noiosa e non badando a spese quando si tratta di offrire strazianti colpi scena. Per quanto riguarda il cast, questo risulta decisamente azzeccato, proprio come nella prima stagione, con alcune interpretazioni degne di nota. Fra questi ricordiamo l'Hari Seldon di Jared Harris, il cattivissimo Imperatore Giorno, interpretato da Lee Pace, Lou Llobell nel ruolo di Gaal Dornick, Leah Harvey, che ha dato il volto alla compianta Salvor Hardin, la spietata robot Eto Demerzel, interpretata da Laura Birn, Terrence Mann e Cassian Bilton, nei rispettivi ruoli di fratello Tramonto e fratello Alba, senza dimenticare le new-entry, ovvero Kulvinder Ghir, nel ruolo di un Poly Verisof adulto, Ella Rae-Smith nel ruolo della regina Sareth, Ben Daniels, che ha dato il volto al noto personaggio del libro Bel Riose, Dimitri Leonidas nel ruolo di Hober Mallow e Rachel House, nel ruolo dell'odiosissima Tellem Bond. Insomma Foundation è una serie sci-fi di tutto rispetto, che con questa seconda stagione ha dimostrato di essere in grado di raccontare una storia complessa e vasta, pur andando oltre il racconto originale. Per la terza stagione, attualmente in pre-produzione, la serie subirà dei cambiamenti, con David S. Goyer che ha lasciato il ruolo di showrunner a Bill Bost, già produttore esecutivo (con la speranza che la qualità del prodotto non cali) e con l'arrivo di due nuovi membri del cast, ovvero Alexander Siddig, già apparso in un piccolo ruolo nella prima stagione, e il premio Oscar Troy Kotsur, entrambi interpreti di due personaggi chiave per la storia della serie. Ci toccherà aspettare almeno un anno per rivedere Hari, Gaal e gli altri protagonisti, con la speranza che la serie non perda il suo tocco.

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Articolo di Ada Bowman

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