La canzone è incentrata principalmente su quando, nella prima metà del 1927, in seguito alla Grande Alluvione del Mississippi, più di 13.000 persone fuggirono dalla cittadina di Greenville nei pressi di un vicino argine ancora integro. Il tumulto che sarebbe stato causato se questo ed altri argini avessero ceduto è il filo conduttore della canzone.
L'episodio 19 della stagione 2 di The Originals è stato diretto da Bethany Rooney e scritto da Marguerite MacIntyre.
Episodio ricco e intenso.
Tutto ruota principalmente alla scarsa fiducia che tutti i personaggi hanno nei confronti di Klaus. Una serie di eventi si susseguono e la situazione degenera in modo quasi irreparabile.
Innanzitutto Dahlia uccide Aiden, proprio con l'intento di farlo sembrare un omicidio compiuto da Klaus.
Ora, io devo scusarmi con Aiden e con tutti i fans di Aiden/Josh, perché ho passato le precedenti recensioni a dire quanto mi sembrassero "sicuri" i due personaggi, a parlare del futuro di Aiden senza il minimo dubbio. Quanto posso avergli portato sfiga? LOL
Mi dispiace molto che questa sia la fine del suo personaggio, non solo per la coppia, ma anche e soprattutto perché lo trovavo molto interessante,
Klaus accusato di qualcosa che non ha compiuto, reagisce come prevedibile, prendendosi la colpa, come già era successo nella 1x07.
"How can I be anything but the lesser brother? The Liar. The manipulator. Bastard.”
E gli altri purtroppo non hanno imparato niente.
Non ha imparato Hayley, che si fida di Jackson e del suo piano che, diciamo la verità, fa piuttosto acqua da tutte le parti. Non ci pensa due volte a credere che Klaus, il padre di sua figlia, che l'ha difesa, protetta e fatta entrare in una cerchia di persone a lui care (cosa rara per l'ibrido), abbia compiuto un gesto del genere e soprattutto possa mettere qualcos'altro di fronte alla salvezza di Hope.
Rebekah e Marcel lo tradiscono di nuovo.
Elijah si fida più di Hayley e di Freya che di lui.
Lo stesso Elijah che ha passato episodi a temere che Klaus non potesse perdonargli l'omicidio di Tatia, come può ora pensare che possa superare un gesto di questo tipo? Una pugnalata alle spalle, letteralmente. Nel momento in cui la cosa più cara a Klaus è in pericolo.
E' un punto di non ritorno, o meglio, prima o poi riusciranno anche a risolvere, ma ci vorrà tanto di quel tempo.
Come dicevo, il piano della fuga (ed ecco che torna il tema della canzone del titolo), fa acqua da tutte le parti. Ok che il braccialetto può nascondere i poteri di Hope, ma forse non si rendono conto di quanto Dahlia sia potente e di quanto lo sia anche la bambina. Li troverà.
Questa recensione non vuole essere una difesa totale di Klaus, che anzi è il primo a sbagliare, a non condividere le strategie con i fratelli. Ma continuo a pensare che il modo in cui viene trattato sia piuttosto ingiusto. Dichiararlo colpevole prima ancora che possa difendersi.
Che poi a livello di sceneggiatura, isolare il protagonista funziona, soprattutto perché ci sia avvicina al finale di stagione e quindi allo scontro definitivo con Dahlia.
Il momento più intenso della puntata è senza dubbio il confronto con Cami, un personaggio piuttosto sotto sfruttato, ma che ha molto potenziale e la chimica da Leah Pipes e un Joseph Morgan sempre più immenso, è alle stelle.
“It would be better for you if you did, for you to believe I am the monster they paint me as. And then one day when all this was past, I might find you, and profess my innocence. And because you’re you, you would believe me. And we would pass a perfect afternoon in a corner cafe together, and I would wish for nothing more… A better man would protect you with that lie, but I am not that man. And so I leave you with the burden of a truth that no one would believe.”
Un episodio piuttosto importante. Un punto di non ritorno che vede Klaus messo fuori gioco e tutti gli altri pronti, o quasi, per una battaglia contro Dahlia.
Le cose non possono che peggiorare e dai prossimi tre episodi della stagione mi aspetto grandi cose.
Recensione di Lisa Marrucci.
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