GAME OF THRONES - Recensione 6x10 "The Winds of Winter"


Purtroppo ci siamo, anche quest'anno l'appuntamento con Game of Thrones è giunto al termine e ora ricomincia la lunga attesa e la caccia spietata a news e spoilers nella speranza di avere qualche piccola anticipazione sulla settima stagione. A consolarci di questo abbiamo il fatto che The Winds of Winter sia stata una puntata davvero grandiosa, secondo me la migliore della sesta stagione, probabilmente una delle migliori in assoluto, e si può dire che abbia chiuso questa stagione col botto (sì, l'hanno fatta tutti questa battuta, ma non potevo esimermi!).

Non so a voi, ma a me sono serviti parecchi giorni per metabolizzare tutti gli eventi di questo season finale, anche se in buona parte me li aspettavo. Inizierò dicendo che ha portato un grande lutto per me, fan di Margaery, e rimango convinta che la giovane regina avrebbe potuto fare tanto per i Sette Regni. Ma la vita spesso è ingiusta e noi tutti sappiamo bene cosa succede a chi perde al gioco del trono, anche se in questo caso aveva di fronte un'avversaria talmente consumata dalla follia da giungere a mosse difficilmente accettabili per chi conserva un briciolo di sanità mentale. Comunque onore al merito per essersene resa conto, anche se troppo tardi e per aver cercato di salvare anche gli altri, pagando con la vita. Mi mancherai. Fortunatamente però questa è stata l'unica morte, in mezzo a tante, ad essermi dispiaciuta (a parte un pochino quella di Loras), quindi chiudiamo con un bilancio positivo.


Ammetto che non so bene da dove cominciare, quindi inizierò dicendo che questa puntata è stata semplicemente perfetta, una realizzazione davvero degna di un Emmy, soprattutto se confrontata a quella dell'anno scorso la cui qualità era decisamente inferiore. L'uso delle musiche, stupende, è stato magistrale, in particolar modo nella prima parte, caratterizzata da un'assenza quasi totale di dialoghi. La sequenza di apertura è poetica, ci mostra tutti i personaggi che si preparano ad una giornata che potrebbe cambiare per sempre le loro vite e fa da sottofondo una musica che quasi fa presagire la tragedia. Ci sono pochissime parole, ma la tensione è presente in ogni istante negli occhi dei protagonisti: Cersei sa di stare per ottenere la sua vendetta, Tommen crede di stare agendo per il giusto, ma al contempo tentenna perché ama la madre, Margaery che sa di stare scommettendo con la sua vita e infondo non è certa di aver fatto la cosa giusta, l'Alto Passero, sicuro di essere nel giusto e protetto dagli dei. Tutti questi personaggi troveranno la morte, ad eccezione di Cersei, vero architetto di tutta la trama di King's Landing, che guadagnerà il potere che aveva sempre desiderato al prezzo di perdere tutto ciò che aveva sempre amato e che la teneva debolmente ancorata a questo mondo.

A proposito di Cersei, voglio dire che se non danno un Emmy a Lena per l'interpretazione li vado a cercare di persona. A parte nella scena con Septa Unella, comunque magistrale, Lena riesce a trasmettere tutte le emozioni di una donna che scivola definitivamente nella follia con le semplici espressioni del volto e riesce insieme a farsi odiare e a far provare profonda pena per quello che è ormai un personaggio molto simile a quello di una tragedia: maledetta dal destino, la donna non piange nemmeno per il suo ultimo figlio, che pure ha cercato di salvare, riconoscendo nella sua morte la certezza del compiersi della profezia. La morte di Tommen segna la sua totale perdita di ogni sentimento positivo, il suo cadere del tutto nella lucida follia che l'ha sempre tormentata da vicino, dandole il potere che aveva sempre sognato ad un prezzo troppo alto; lo sguardo vuoto e freddo della scena dell'incoronazione vale da solo tutta la puntata, gli occhi morti con cui guarda perfino il fratello, che da lontano si rende conto di cosa lei abbia fatto, ci fanno capire che sa di essere completamente sola, ma ormai è rassegnata e non le importa più nulla. La sua incoronazione sembra più un funerale, con i colori cupi, il terribile silenzio e gli sguardi tristi e terrorizzati della corte e infondo sappiamo che il suo regno durerà poco, giusto fino al compimento della profezia del Valoqar, che io credo sempre di più essere Jaime.

Spostiamoci un attimo per parlare di questo personaggio, che forse finalmente ha trovato l'evoluzione che abbiamo visto nei libri ma che mancava nella serie. Fin dal discorso con Walder Frey vediamo che qualcosa non va in lui, che inizia a rendersi conto di come la gente lo consideri e non vuole essere accostato ad un personaggio tanto disgustoso, ma vuole invece tornare ad essere il cavaliere che sognava di diventare da ragazzino. E come reagirà sapendo che la donna che ama e per cui ha sempre fatto di tutto ha compiuto proprio quello stesso gesto che gli era costato il suo onore di cavaliere impedire, il gesto minacciato da Aerys il Folle per cui Jaime ha condannato se stesso ad una vita di sdegno e disgusto da parte di tutti? Secondo me nel suo sguardo nella sala del trono si leggono il dolore per il tradimento e la comprensione che l'unica persona che contava per lui è ormai insalvabile, una fredda macchina di morte scivolata del tutto nella follia. Proprio per questo credo che sarà lui il valoqar della profezia, a questo punto sarebbe molto più significativo di Tyrion o della stessa Arya, per cui ho fatto il tifo fino ad ora.

Ma parleremo di Arya più tardi, voglio prima fare le ultime considerazioni sul pezzo relativo a King's Landing, secondo me il più bello della puntata, anche se non il più soddisfacente. Infatti anche gli altri attori sono stati eccezionali, a partire da Natalie (Margaery), che esprime molto bene i dubbi del suo personaggio, così come la tragica realizzazione di essere stata sconfitta. Si vedeva già da qualche puntata l'incertezza di Margaery, che sapeva di stare giocando a un gioco pericoloso con una posta molto alta da entrambe le parti, ma la realizzazione di non aver calcolato tutti i fattori arriva solo negli attimi finali, quando capisce il piano di Cersei e si rende conto che l'Alto Passero è troppo fanatico per ascoltare la voce della ragione e intende continuare ciecamente nella via che ritiene l'unica possibile. Proprio qui la regina realizza l'errore che le è costato la vita: ha giocato pensando come una persona razionale, che ha, sì, in mente il desiderio di potere, ma che comprende che non si può regnare sul nulla, che è necessario l'ordine e il benessere di tutti, mentre nessuno dei suoi avversari la pensa così; Cersei infatti è ormai del tutto accecata dalla vendetta e dall'odio, mentre l'Alto Passero si conferma un folle fanatico che non vede altro che i suoi dei ed entrambi sono abbastanza folli da usare ogni mezzo, incluso quello che porta distruzione e rovina, pur di raggiungere il loro scopo. Comunque complimenti a Natalie che è riuscita fino alla fine ad esprimere i sentimenti di questo personaggio che di certo avrebbe meritato di più e avrebbe potuto dare ancora molto.

Un momento di plauso anche per Tommen, personaggio che non mi era troppo simpatico, ma che in fondo meritava di meglio. Nella sua morte conferma il suo essere infondo troppo buono, troppo ingenuo per sedere sul trono di spade, il che non dovrebbe essere una colpa, ma nei Sette Regni equivale ad una condanna a morte. Infondo avrebbe potuto essere un buon re, con accanto Margaery ad occuparsi delle parti più scomode, ma solo nelle mani della madre non sarebbe potuto sopravvivere. Ed è proprio questo secondo me che lo spinge al suicidio: ormai sa di aver perso tutto, dalla donna che amava alla fede in cui credeva, per mano dell'unica persona adesso ancora in vita per cui provava un affetto sincero e questo è davvero troppo per un ragazzo dall'animo candido come lui; nel dimostrare senza ombra di dubbio la sua mostruosità Cersei ha firmato la condanna a morte del suo ultimo figlio. Forse un po' troppo rapida la scena del suicidio, ma bella nella sua semplicità: anche Tommen ha perso tutto e non riesce più nemmeno a piangere; invece posa la corona, ultimo simbolo della sua sconfitta, e pone termine ad una vita che ormai sarebbe insopportabile, visto che dovrebbe mostrargli ogni giorno la follia dell'ultima persona che ama ancora in vita.

Un po' di coriandoli e esclamazioni di gioia per la morte di personaggi che non vedevo l'ora di veder morire e che ci hanno finalmente lasciato: il fanatico Alto Passero, altra interpretazione degna di nota di questa puntata, che ci mostra fino all'ultimo la convinzione con cui persegue le sue idee e crede di non poter fallire, fino all'attimo finale in cui viene colpito in pieno dall'esplosione e si disintegra in un fuoco verde; terribilmente crudeli e cruente le morti di Pycelle, Septa Unella e Lancel, tutti personaggi che avevano un conto personale con Cersei per cui il semplice morire nell'istante di un'esplosione non è stato giudicato abbastanza. Nonostante questo, vederli morire mi ha dato una certa soddisfazione (che io stia impazzendo come Cersei?) e di certo non li piangerò.

Ma parlando di soddisfazioni, passiamo alla vera soddisfazione delle puntata: Walder Frey! Quando l'ho visto nel promo ho iniziato ad avere una pallida speranza che il momento delle gioia fosse arrivato, ma finché non l'ho visto da solo con la servetta non ho osato crederci: ninja-Arya è finalmente tornata nei Sette Regni ed ha cancellato un nome dalla lista. E con che stile! Altri richiami alla tragedia classica e ai suoi topoi più disturbanti, una vendetta servita in piena regola e nel vero senso della parola; il volto dell'odioso Frey mentre si rende conto che gli sono stati serviti i suoi figli e che lui stesso sta per morire è qualcosa che volevo vedere dai tempi del Red Wedding, ma allo stesso tempo è qualcosa di mostruoso, qualcosa che Arya non avrebbe mai fatto prima del tempo trascorso a Braavos. La giovane Stark non è più la ragazzina irruenta che conoscevamo, ma è diventata uno spirito di pura vendetta, tornato per uccidere i suoi bersagli con più sofferenza possibile. La morte di Frey non è stata solo meritata, ma anche ampiamente soddisfacente, però a questo punto mi chiedo cosa farà Arya quando avrà cancellato tutti i nomi dalla sua lista e dunque avrà perso il proposito che l'ha tenuta in vita finora. È possibile che decida di tornare a Braavos e che sia questo il motivo per cui Jaqen l'ha lasciata andare così facilmente? Staremo a vedere.

Finalmente abbiamo visto Sam arrivare alla Cittadella, in una scena pensata per spezzare il tono da tragedia che ha caratterizzato la maggior parte della puntata, ma che non sono sicura che abbia fatto bene alla narrazione. Di certo ho gioito nel vedere l'estasi del ragazzo di fronte alla biblioteca e la scena mi ha aiutata a riprendermi dalla pesantezza delle scene precedenti, ma una parte di me pensa che avrebbero dovuto lasciare solo toni epici a questo season finale, che ha dato alla storia la svolta più importante dai tempi del Red Wedding. Comunque sono felice per Sam e non vedo l'ora di sapere cosa riuscirà a combinare nel suo tentativo di diventare Maestro e soprattutto se ne avrà davvero il tempo con gli Estranei alle porte.

Grandiose soddisfazioni al Nord, dove un'immensa Lyanna Mormont si riconferma il personaggio migliore guadagnato dalla serie in questa stagione. Oltre alla bravura dell'attrice, non ho potuto che esultare nel vederla da sola rimettere a posto uomini grandi e grossi che avevano dimostrato molto meno coraggio e molta meno lealtà di una ragazzina di fronte alla richiesta di aiuto della famiglia Stark. Finalmente il Nord ha ricordato davvero e l'acclamazione di Jon come nuovo King in the North mi ha messo i brividi; speriamo solo che il titolo gli porti più fortuna di quanta non ne abbia portata a Robb. Unica nota stonata lo sguardo di Ditocorto, che di certo non ha rinunciato ai suoi piani per ottenere il potere e ha svelato a Sansa il suo desiderio: il trono di spade. Non che questa sia una novità, la sua scalata è partita molto dal basso ma sembra ben lontana dall'essere finita e di certo questo ambiguo quanto geniale personaggio porterà non pochi problemi al Nord.

Ancora un applauso a Sansa, che sembra non essere caduta nelle grinfie di Ditocorto e che sembra al contempo essersi resa conto molto bene del pericolo rappresentato dall'uomo. Io rimango della mia idea che alla fine di tutto sarà lei a sedere sul trono degli Stark, ma non credo affatto che sarà per mano di Baelish; ha chiarito nella bellissima scena familiare tra lei e Jon quanto porti in stima il fratello e il fatto che lo consideri uno Stark e non credo proprio che basteranno le parole di un uomo viscido che l'ha tradita più volte a farla cambiare idea. Come lei stessa ha ricordato, Petyr ha giurato alleanza ad altri prima di loro e sappiamo tutti come è andata a finire. Vedere quanto lo sguardo di Sansa si oscuri quando incontra quello di Ditocorto negli ultimi istanti dell'acclamazione mi fa ben sperare che la ragazza abbia davvero capito qualcosa del terribile gioco del trono e che tenterà in tutti i modi di non essere lei la prossima perdente. Per adesso godiamoci il nostro King in the North!

Altra soddisfazione, sebbene ben lontana dall'essere una sorpresa, è stata la conferma definitiva della R+L=J, ipotesi sostenuta da molti da lunghissimo tempo. Da lettrice mi ha fatto moltissimo piacere vedere finalmente la scena alla Torre della Gioia tra Ned e la morente sorella Lyanna, finora solo accennata dalle parole "Promise me, Ned", che abbiamo sentito ripetere così tante volte. Adesso anche i pochi scettici dovranno accettare che Jon sia effettivamente il figlio di Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen, il figlio del ghiaccio e del fuoco e per questo un ottimo candidato ad essere il Principe che fu promesso della profezia dei Preti Rossi. Sebbene io non abbia mai creduto al fatto che Jon potesse essere davvero figlio di Ned, né che quello di Lyanna fosse stato davvero un rapimento, la scena è riuscita comunque a trasmettermi un certo carico di emozioni; sarà stato il sentire finalmente pronunciate da lei le parole di Lyanna, o lo sguardo di sofferenza negli occhi della donna mentre il piccolo Jon viene porto allo zio, ma la scena è stata molto bella. Ottima sebbene non originalissima anche la trovata di passare dall'inquadratura del volto del neonato a quella di Jon, nel caso qualcuno ancora non avesse capito. 

Rasenta il miracolo anche il fatto che io sia riuscita a guardare una scena di Dorne senza farmi salire troppo la pressione; la cosa è probabilmente dovuta alla presenza di uno dei miei personaggi preferiti, Olenna Tyrell, che è stata una vera soddisfazione veder rimettere a posto quelle tre insopportabili Serpi delle Sabbie (che amo nei libri ma odio nella serie). L'anziana Tyrell ha dimostrato il suo innegabile stile anche nel lutto, grande prova di tempra per il personaggio e di bravura per l'attrice. Di fronte ad un Olenna che dice di avere come unico proposito la vendetta io correrei e correrei anche molto velocemente! Bella la trovata di far uscire Varys all'ultimo come risposta alla domanda sul come ottenere vendetta: al "With Fire and Blood" volevo mettermi a fare la ola, cose che nemmeno allo stadio! (Per la cronaca, alla morte di Walder Frey è stato fatto, ed erano le quattro di mattina.) Unica nota stonata nel vedere questa alleanza che sognavo da tanto è la consapevolezza che tanti dei personaggi che amavo sono morti (alcuni nemmeno mai esistiti, ma lasciamo perdere), ma almeno il vedere la vendetta di nonna Olenna mi basterà come soddisfazione.

Passiamo infine all'evento che tutti attendevamo da ben sei stagioni: Daenerys finalmente ce l'ha fatta a partire per Westeros (rumore di fischi, applausi e grida di giubilo)! La parte di Mereen è stata finora una delle più deboli di questa stagione, caratterizzata per lo più dai filler e dalla noia, ma in questa puntata finale è riuscita a riscattarsi almeno in parte. Il momento in cui Daenerys lascia indietro Daario non è stato il migliore della puntata, ma è servito a far capire che la Madre dei Draghi è pronta ad ascoltare i consigli di persone più sagge di lei e potrebbe avere davvero una speranza di governare i Sette Regni (oltre a confermare che con lei nessuno è al riparo dalla friendzone). La mancanza di esperienza e il carattere impulsivo e bellicoso sono le caratteristiche più pericolose di Daenerys, ma vediamo che vengono sempre più mitigate dalla sua capacità di ascoltare e dal desiderio di fare la cosa giusta. Speriamo che continui su questa strada.

Molto bello il momento con Tyrion e la sua investitura come Mano della Regina, finalmente è stata data al bravissimo Peter Dinklage un'occasione di mostrare le sue qualità e come sempre non ha deluso. Il discorso di Tyrion è stato commovente, sono stata davvero felice di vedere uno dei miei personaggi preferiti trovare nuovamente uno scopo, vederlo credere in qualcosa. Credo che la sua alleanza con Daenerys abbia le potenzialità di portare davvero qualcosa di buono, Tyrion non ha mai voluto regnare, ma come Mano della Regina può essere invece molto capace e forse anche un po' felice, ma non diciamolo a voce troppo alta.

Della scena conclusiva di questa stagione non posso che dire una singola parola: epica. Vedere la flotta unita di Targaryen, Martell, Tyrell e Greyjoy (che non sono tutti, ma pazienza) che si allontana verso i Sette Regni è stata una soddisfazione immensa, che mi fa desiderare di vedere cosa succederà il prima possibile e che mi fa disperare all'idea che invece dovrò aspettare un anno. Anche qui costruzione splendida della regia, senza nessuna parola ma con una panoramica che si allarga su tutti gli alleati che vanno a prendersi il trono di spade, accompagnati dal volo dei draghi, finalmente liberi. Una scena di speranza e di promessa di un futuro messa subito dopo la scena dell'incoronazione, che mostra invece la fine di un epoca e la distruzione della speranza. Non fraintendetemi, penso ancora che il futuro dei Sette Regni sia molto incerto e credo che dovranno succedere ancora molte cose, ma l'era della guerra dei Re è finita, adesso all'orizzonte, con lo spettro degli Estranei che si avvicina sempre di più. si prospetta la guerra delle Regine, che dubito fortemente sarà meno sanguinosa.

Dopo questo immenso papiro lo avrete capito, ho amato questa puntata, e non solo per la gioia che mi ha portato vedere alcuni personaggi che odiavo morire o vedere l'alleanza delle mie casate preferite diventare realtà, ma anche e soprattutto per la costruzione dell'intero episodio, per la scelta superba di musiche adeguate oltre che splendide, per le interpretazioni spettacolari di alcuni attori e per l'estrema cura nella scelta dei colori, delle luci e dei costumi che hanno accompagnato tutte le scene. Un finale splendido per un'ottima sesta stagione, che per quanto mi riguarda ha riscattato in pieno la delusione per la quinta. Voi cosa ne pensate?

Come sempre, un saluto alle affiliate!



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Articolo di Venere B.

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