Le
Narrows sono diventate protagoniste a
Gotham. Scenari di degrado e povertà dove il crimine di Gotham si sedimenta e
cresce. Hanno fatto da sfondo agli ultimi episodi, tra trame più impegnate come
quella che vede protagonisti Jim Gordon e il Professor Pyg e più divertenti e
bizzarre, ambientate sul ring del Cherry’s dove Nygma e Solomon ormai la fanno
da padroni.
La
stagione, con qualche piccolo scivolone continua a regalarci degli episodi
niente male. Ricordiamoci che Gotham non pretende di essere una serie
autoriale, né di nicchia. Non aspira a qualità come quella di Daredevil della
Marvel e si rivolge anche a un pubblico poco avvezzo del genere. Dopo una
decadenza sempre maggiore della serie, questa stagione sembra aver ritrovato un
po’ di linearità e dignità. È un opera corale, non tutte le trame possono
essere portate aventi contemporaneamente e la presenza dei personaggi varia a
seconda della trama, l’unica costante è quasi sempre Jim Gordon, effettivo
protagonista e principale antagonista dei villain della città.
“Stop Hitting Yourself e Let Them Eat Pie”
sono due episodi diversi, ma tutto sommato ben riusciti.
“Stop
Hitting Yourself” è un episodio “colorato”, divertente e abbastanza grottesco.
Le scene al Cherry’s sono kitch e un po’ splatter. Funzionano e divertono. La
nuova versione di Butch convince a sufficienza e Solomon Grundy ha una sua
dimensione mentre strappa arti ai suoi avversari e mena a destra e a manca. Per
non parlare dei teatrini di Ed, che si sarà instupidito, ma sa come vendere il
suo “protetto”, facendosi anche beffe del suo nemico. Questo causa una reazione a catena di
“sfortunati eventi” che portano a uno scontro tutti contro tutti abbastanza
assurdo, con la gerarchia del Cherry’s che si rivoluziona completamente.
Il tutto viene combinato e alternato in maniera fluida alle altre trame e
personaggi, senza stonare con quella più cupa che vede protagonista Jim
Gordon e le conseguenze dei crimini del
Professor Pyg alle Narrows.
Lo
scontro tra Jim e il Professor Pyg è in effetti il filone principale di questi
episodi, a loro, e soprattutto a Michael Cerveris, è affidato l’aspetto più
dark e serio delle puntate. La saga di Pyg viene portata avanti soprattutto in
“Let Them Eat Pie”, in cui il villain riesce sempre a impostare l’episodio su toni
più adulti, come solo Jerome era riuscito a fare, se non anche meglio.
Ed è un
buon antagonista, per Jim, ha delle motivazioni precise, e un progetto
“utopico” per Gotham. E sono quindi sempre molto contenta che sia in scena e
che lo stiano sfruttando così tanto e bene. Spero riescano a fare lo stesso per
villain come lo Spaventapasseri che ha avuto un impatto minore di quanto
pensassi e avrei voluto fosse utilizzato in maniera migliore. C’è tempo per
rifarsi ad ogni modo, a meno che non chiudano la serie. Il villain tanto amato
da Benjiamin Mckenzie, lo vedrei bene contrapposto a un giovane Bruce, ancora
incapace di affrontare i suoi demoni, potrebbe essere una buona occasione di
crescita e sviluppo. Vedremo come lo rimetteranno in gioco, intanto io mi
accontento volentieri del Professor Pyg.
“Let
Them Eat Pie” al contrario del precedente episodio tocca toni più cupi, e
l’assurdo e il farsesco, piuttosto che divertenti, diventano creepy di fronte
al sadismo malato del Professor Pyg che stavolta colpisce uno dei suoi
obiettivi principali, il Pinguino, insieme alla gente benestante di Gotham,
proponendo pasticci di carne umana, a citazione del famoso Sweeney Todd. È un
episodio che alterna meno trame e lascia indietro altri personaggi per portare
avanti il filone di Pyg e la trama “gangster” con Sofia e Oswald. La parte che
convince di meno, forse, ma a cui viene anche dato poco spazio è la trama che
coinvolge Bruce, punto debole dell’episodio, anche perché il filone principale
risulta ben più interessante. Di Bruce però parleremo in seguito, andiamo con
ordine.
Dopo
il disastro alle Narrows, e la morte dei poliziotti, Harvey Bullock non può più
essere il Capitano del GCPD, lui stesso ne è consapevole, ha le sue colpe e
sembra quasi che getti la spugna. Secondo la tradizione dovrebbe presenziare
alla commemorazione per gli agenti feriti sul posto di lavoro, consegnando loro
i proiettili. Harvey, non ce la fa, sa di aver fallito e deluso tutti, ma come
Capitano doveva farsi forza, presentarsi e consegnare ogni proiettile, anche
quello di Patel, a cui lui ha sparato per errore. È comprensibile ad ogni modo
la sua reazione, è un momento terribile
per lui, sente di aver fallito in tutto e per tutto e la distanza tra lui e Jim
non aiuta. Capisco che Harvey abbia sbagliato, ma Jim ha forse dimenticato
quanto il collega e amico abbia fatto per lui? Lo ha salvato più volte dai guai
e gli è sempre rimasto accanto. Non dico che Jim avrebbe dovuto rinunciare al
posto di Capitano (anzi sì, perché non è che sia proprio guadagnato) ma restare
vicino all’amico senza giudicarlo, e aiutarlo. Ce li ricordiamo tutti i tuoi
eccessi Jim, e cosa ha fatto Harvey per te. In ogni caso temo che il
personaggio di Bullock sia arrivato a un punto morto, non ha più molto da dire
e spero riescano a rianimarlo un po’, altrimenti temo abbia fatto il suo tempo
e si potrebbe dare più spazio a detective come Harper che mi pare abbia del
potenziale. Mi dispiacerebbe comunque molto per Harvey, perché lo adoravo, ma
come Capitano ha perso troppi colpi, mi auguro si possa ridargli un po’ di
dignità.
Comunque
sono proprio le mancanze di Harvey a portare Jim ad accettare il posto da
Capitano, nonostante sappia benissimo che lo ha ottenuto solo grazie al nome
dei Falcone. Certo, è l’unico che ha intenzione di schierarsi apertamente
contro il Pinguino, ma ottenere il ruolo per intercessione di un mafioso non mi
sembra il modo giusto per scalare le gerarchie. Se non altro si è deciso a
staccarsi del tutto da Sofia, anche se ormai ha usufruito del suo aiuto.
E
giusto per iniziare bene il primo giorno di lavoro come Capitano, il suo
mandato viene inaugurato dal Professor Pyg, che continua a portare avanti il
suo piano per ripulire la città, sfidando apertamente il GCPD e lo stesso
Gordon. Il tendone che piazza fuori dal
GCPD coi corpi di due dei senza tetto che ha ucciso ne è la prova. Certo, come
abbia potuto allestirlo così vicino al GCPD senza che nessuno lo notasse e
beccasse è un mistero. Va bene che la gente, visto il tendone avrà pensato a
uno spettacolo ma i poliziotti che passavano di lì buttare un occhio no?
Insomma
al GCPD sappiamo già che mangiano pane e volpe, tant’è che neanche il loro
capitano si fida troppo del suo dipartimento.
Jim
ha ottenuto la carica che voleva, ma non ha perso il vizio di voler fare tutto
da solo. Stavolta gli è andata bene, ma il ruolo di Capitano consiste anche nel
gestire i detective e i poliziotti, non solo correre dietro ai criminali.
Naturalmente Jim voleva soltanto proteggere i poliziotti e evitare morti
inutili, ma gettarsi all’inseguimento di Pyg e stanarlo al ricevimento di Sofia
era una cosa che poteva benissimo fare e avrebbe fatto anche da detective.
Visto il suo nuovo ruolo sarebbe invece interessante vedere anche un
cambiamento e una maturazione nel suo modo di approcciarsi alle indagini,
altrimenti questo titolo più che un occasione di crescita risulta soltanto un
espediente narrativo atto a rimescolare le carte e privo di qualunque sostanza.
Vedremo
adesso che il nostro Pigmalione è dietro le sbarre come si comporterà il nuovo
capitano.
Dopotutto
come primo giorno è stato impegnativo. Pyg è riuscito a uccidere sventrare e
cucinare diversi poveri senza tetto, per servire le sue Gotham Meat Pie alla
cena di Sofia, con tanto di numero musicale ispirato al musical Chicago.
Ammetto
che il numero musicale non me lo aspettavo, ma le scene di Pyg hanno oscillato
tra il creepy e il divertente in un buon connubio. Non esita a uccidere, ma allo stesso tempo
mostra di avere una sorta di morale e non eccede (per modo di dire) nella
violenza, con morti inutili per i suoi scopi, per esempio lasciando illesi i
bambini e lo staff della cucina, anche perché voleva colpire le persone
benestanti e il Pinguino. È arrivato al suo obiettivo principale.
Naturalmente
il suo diabolico piano viene sventato da Jim che riesca a salvare tutti, non
prima però che tutti abbiano assaggiato un po’ di carne umana (tutti tranne
Sofia), per altro non mi aspettavo che Oswald fosse così scioccato, ricordo non
fosse estraneo alla carne umana cucinata.
Con
la conclusione (o così sembra) della saga di Pyg, anche la trama gangster viene
portata avanti. Già in “Stop Hitting Yourself”, avevamo visto l’alleanza tra
Sofia e Oswald cominciare a vacillare. Non so come Oswald non se ne sia accorto prima,
ma finalmente c’è arrivato a sospettare della sua nuova amica.
Sofia
è stata abbastanza brava, ha anche provato a sviarlo proponendogli un hobby. Io
pensavo si mettesse ad allevare pinguini, e invece prende sotto la sua
protezione un bimbo dell’orfanotrofio vittima di bullismo. Va detto che il
piccolo Martin è inquietante, è muto, scrive e disegna i suoi pensieri su un
blocco di carta, e sembra da subito un piccolo killer in erba, vista la
velocità col quale segue gli ordini di Oswald, che gli insegna pure a pugnalare le persone . Il mentore che ogni bambino vorrebbe avere insomma.
Non
ho ben chiaro come la conoscenza di Martin lo abbia portato a dubitare di
Sofia, ma il bambino si rivela utile e una spia leale a Oswald. è proprio lui a
trovare infatti le prove concrete del tradimento di Sofia. Ormai è stata
beccata, e credo avrà vita breve.
È
stato interessante come il piccolo Martin si riveli essere una debolezza di
Oswald, ma allo stesso tempo una forza utile, più di tanti suoi sottoposti. Il
Pinguino si dimostra effettivamente affezionato al piccolo, lo dimostra
mangiando carne umana e obbligando tutti a fare lo stesso pur di salvare il
bambino. E addirittura l’affetto per
Martin lo porta a perdonare Sofia la prima volta, pur avendo scoperto che è
stata proprio lei a far eleggere Gordon.
E
per questo Oswald mi fa abbastanza tenerezza, poveretto, lui ci prova a
fidarsi, a fare amicizia e a lasciarsi andare, ma puntualmente rimane fregato.
Spero che almeno il piccolo Martin non lo deluda, intanto credo che Oswald si
rifarà su Sofia e non vedo l’ora. Dopotutto non ha ancora recuperato Ed,
diamogliela una soddisfazione.
Una
grave mancanza però è stata l’assenza di Victor, è ancora in visita dalla nonna
? Ho l’impressione che se ci fosse stato lui le cose alla cena e al Cherry’s
sarebbero andate diversamente.
Il
tutti contro tutti, scoppiato nel locale più frequentato delle Narrows, come
già detto, è molto divertente e kitch. A innescare il tutto i teatrini di
Nygma, che fa una parodia del suo acerrimo nemico, con tanto di ombrello e becco
da pinguino.
Lo
scontro che ne esce, tra Ed Solomon, Lee le Sirene e Firfley è un delirio, dove
Ed alla fine si salva per fortunate circostanze e Lee diventa il capo delle
Narrows.
Non
so bene cosa pensare di questa scelta, non so come Lee potrebbe mai tornare con
Jim se la coinvolgono così tanto nella criminalità, cosa fa, diventerà una
sorta di nuova Fish Mooney della prima stagione? Sta di fatto che abbiamo
conferma che le ex di Jim si danno alla criminalità, chissà perché…
Le
Sirene sono state un po’ una delusione, Tabitha si è persa nel cercare di farsi
riconoscere da Butch (e d’accordo) e Barbara è voluta andare a punzecchiare
Lee, praticamente l’unica ad aver svolto il lavoro e che si è preoccupata di
catturare Ed è stata Selina, che ci sarebbe pure riuscita se Solomon non
l’avesse beccata mentre voleva rapire il suo amico. Insomma, da loro mi
aspetterei ben altro, a quanto pare ora non lavoreranno più per il Pinguino, ma
mi piacerebbe vedere qualcosa di concreto. Hanno buone potenzialità e al momento
fanno un po’ troppo da tappezzeria.
Solomon
Grundy, in compenso sta ricordando qualcosa della sua vita, tanto è vero che
Tabitha è riuscita a metterlo k.o. Quando si ricorderà di ciò che gli ha fatto
Ed in passato?
Per
altro, le sedute con Lee sono cominciate? Perché non mi pare che Nygma abbia
fatto nessun miglioramento in intelligenza e spero non rimangano indietro su
questo aspetto.
Però è tenero vedere che anche Ed in qualche modo tenga a Grundy quando lo soccorre e lo rassicura mentre il Big Boy è terrorizzato e a terra.
E
in tutto ciò, Bruce? Il nostro Bruce è in piena crisi adolescenziale, lo
avevamo lasciato a fare festa e scopriamo che durante il suo periodo di assenza
dallo schermo non ha fatto altro. La sua parte da playboy, festaiolo si sta
sviluppando direi. Non sa come affrontare tutto ciò che gli è successo, e a
rimetterci è il povero Alfred a cui Bruce manca di rispetto. Lo tratta come un
maggiordomo e scappa dalla consueta gita nel bosco in onore di suo padre
lasciando Alfred senza macchina. Una fase forse obbligatoria, ma che io avrei
concluso in questo episodio, si sono spinti molto in là con l’evoluzione di
Bruce in vigilante per poi bloccarla di colpo. Ripeto, avrei utilizzato il suo
personaggio molto meno perché arrivati a questo punto, Bruce dovrebbe essere
ben più maturo visto il suo percorso da vigilante, mentre ora, inspiegabilmente
è tornato a fare il ragazzino. Questa rabbia, e questo comportamento
adolescenziale lo avrei visto bene come conseguenza più diretta della morte dei
genitori, mentre fatta ora risulta un po’ incoerente, come se avessero cambiato
direzione all’improvviso per tergiversare, perché hanno corso troppo.
Due
episodi riusciti insomma, Gotham cerca faticosamente di risalire la china e ci
sta riuscendo in parte. Se paragonata alla seconda o terza stagione, per il
momento questi episodi risultano per me migliori nella loro totalità, eccetto
per il personaggio poco riuscito di Ra’s. Vedremo se gli autori riusciranno a
mantenere questi standard. Intanto direi di mangiare qualche danese in onore di
Harvey, perché non so che fine farà il suo personaggio.
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