SPECIAL OPS: LIONESS - Recensione 1x06 "The Lie is the Truth"

A due episodi dalla conclusione della prima stagione, Special Ops: Lioness si rivela essere appena abbozzata dal punto di vista narrativo, il che non è proprio positivo. Diretto da Paul Cameron (Westworld) e scritto, come sempre, da Taylor Sheridan, "The Lie is the Truth" porta una svolta rischiosa per la missione di Cruz, come anche qualche "sviluppo" per Joe e gli altri protagonisti.

RECENSIONE 1x01 "SACRIFICIAL SOLDIERS" e 1x02 "THE BEATING"

"For me to choose love would be the death of me."

Cruz si incontra con Aaliyah per uno "spa day", fra massaggi, confidenze e film strappalacrime, mentre Joe e Kaitlyn vengono convocate per un briefing alla Casa Bianca in merito all'operazione condotta a San Antonio. Il team di Joe riceve la visita di un gruppo di rapinatori, Joe e Kaitlyn partecipano al briefing, assieme al direttore Westfield, Kyle e il segretario di Stato Edwin Mullins, il quale è molto duro per gli eventi accaduti a San Antonio, con Westfield che ammette di aver ordinato lui stesso di agire per impedire conseguenze ancora peggiori. Mullins chiede a Joe dell'operazione Amrohi, e lei afferma di avere già una risorsa sul luogo, ma che non può accedervi in alcun modo e che colpiranno durante un matrimonio, la cui località è ancora ignota, e Mullins annuncia che una volta messo in atto il piano l'operazione la comanderanno a distanza, un fatto che Joe non potrà riferire a Cruz, rendendo la sua risorsa di fatto sacrificabile. Joe viene contattata dal suo team per la faccenda dei rapinatori e lei chiede a Kyle di occuparsi della questione, il quale paga i malfattori per il loro silenzio. Joe torna a casa e si riavvicina a Neal, mentre Cruz e Aaliyah finiscono per baciarsi, dopo che la seconda viene a sapere che il matrimonio avrà luogo a Mallorca.

RECENSIONE 1x03 "BRUISE LIKE A FIST"

COMMENTO: Dopo sei episodi, la serie si trova ancora in una sorta di limbo narrativo, una caratteristica tipica della scrittura di Taylor Sheridan, almeno nelle sue produzioni meno western. La trama, anche se presente, procede troppo lentamente, soprattutto per una serie dove l'azione dovrebbe essere più presente, con una serie di elementi giustapposti nel quadro generale, ma perlopiù abbozzati o potenzialmente utili. Da una parte abbiamo Joe, fra una lavata di testa per l'operazione San Antonio, il suo timore per Cruz e la sua missione, la quale, una volta messa in moto, verrà gestita dai piani alti, e i suoi problemi familiari, ritrovando (forse) il sostegno di suo marito Neal; dall'altra abbiamo Cruz, a tutt'oggi il personaggio più interessante della serie, la quale si avvicina ad Aaliyah, fra confidenze sul passato e desideri per il futuro, finendo per baciarsi, un elemento che potrebbe compromettere Cruz in modo definitivo. Attorno a questi due poli contraddistinti, abbiamo la solita vicenda di contorno alla Sheridan, trattasi dell'irruzione dei rapinatori nella safe-house, la quale da' anche modo a Kyle di farsi più del solito, la presenza sempre più rilevante di Kaitlyn Meade, come del direttore Westlake e lo spietatissimo cameo di Morgan Freeman (non proprio uno qualsiasi...), il tutto condensato in 41 minuti di episodio, portando ad assistere di nuovo a un minutaggio irrisorio per una serie del signor Sheridan (proprio come visto nella seconda stagione di Mayor of Kingstown o in Tulsa King), fatto non positivo considerato quanto poco sia stato raccontato finora. Speriamo che nella fase finale le cose migliorino...

A pochi passi dalla conclusione del suo primo ciclo, Special Ops: Lioness continua a raccontare poco e a non smuoversi dal punto di vista narrativo, nonostante i buonissimi spunti al suo interno.

NEL PROSSIMO EPISODIO...

Nel settimo episodio, intitolato "Wish the Fight Away", Cruz e Aaliyah si avvicinano sempre più mentre fanno shopping per il matrimonio, Kate torna a casa solo per dire nuovamente addio a sua madre e Joe aiuta Cruz a superare i suoi dubbi in merito alla missione.