THE LORD OF THE RINGS: THE RINGS OF POWER - Recensione 2x08 "Shadow and Flame" (SEASON FINALE)


La seconda stagione di Lord of the Rings: The Rings of Power è giunta al termine, concludendosi con un finale molto buono e denso, anche se non privo di difetti. Diretto dalla fedelissima Charlotte Brändström e scritto dagli showrunner J.D. Payne e Patrick McKay, "Shadow and Flame" porta a compimento tutte le varie storyline stagionali, preparando la strada all'interessante futuro della serie.



"And the sun yet shines."

A Khazad-dûm Durin III continua a scavare e trova una vasta miniera di mithril, ma anche il Balrog, e il re decide così di sacrificarsi per salvare il regno, nominando suo figlio Durin IV come successore al trono. A Rhûn, lo Straniero affronta il Mago Oscuro, rifiutando la sua richiesta di sostenere Sauron, e il secondo distrugge il canyon dove dimoravano gli Stroots, costringendoli così a migrare, con Nori e Poppy che si uniscono alla spedizione e lo Straniero che trova un bastone proprio nel canyon e, tornato da Tom Bombadil, afferma di ritenere che il suo nome sia Gandalf. A Númenor, Pharazon scopre grazie al palantir che Halbrand è Sauron e accusa Miriel di essersi alleata con lui, annullando il risultato della sua prova e iniziando la persecuzione dei suoi sostenitori. Elendil riceve in dono da Miriel la spada Narsil e riesce a scampare all'arresto grazie alla figlia, che lo avverte del pericolo. A Pelargir, Kemen reclama l'insediamento come avamposto militare di Númenor e chiede a Isildur di tornare in patria con lui e questo chiede di portare con se' anche Estrid, ma si trova costretto a lasciarla dopo il rifiuto da parte di Kemen. A Eregion Celebrimbor viene ucciso da Sauron, Galadriel riesce a scappare con alcuni superstiti e trova Adar, il quale subito dopo viene ucciso da alcuni orchi, e Sauron riesce a prendere i nove anelli a Galadriel, ferendola gravemente. Durin IV manda le sue truppe in aiuto a Elrond, il quale, assieme a Gil-galad, Arondir, Galadriel e gli altri superstiti, riesce a scappare da Eregion, rifugiandosi in una valle a nord della città, dove si preparano per affrontare Sauron.

COMMENTO: Il finale di questa seconda stagione è decisamente molto buono, con alcuni momenti importantissimi e molto ben eseguiti, ma vi è un problema nella gestione dei tempi narrativi, dato che la maggior parte delle storyline sono state mandate avanti in maniera troppo repentina rispetto a dove le avevamo lasciate, frutto anche di un possibile taglio dell'episodio. Ma non per questo è un finale da buttare via, poichè i bei momenti non sono davvero mancati, a partire dalla sequenza iniziale a Khazad-dûm, dove il re Durin III continua a scavare nella montagna e vi trova il mithril che tanto desiderava, ma anche il Balrog, e, realizzando il grande errore da lui commesso, si toglie l'anello e nomina Durin IV suo successore, in un momento molto toccante fra padre e figlio, per poi scagliarsi contro il Balrog e facendo crollare la grotta. Tale evento porterà non poche conseguenze nel regno nanico, ora che Durin IV è sovrano, visto che suo padre aveva degli accordi con gli altri regni nanici, di cui alcuni membri non vedono di buon occhio il nuovo sovrano, incluso suo fratello. A Rhûn, lo Straniero arriva subito ad affrontare il Mago Oscuro (qui il passaggio del tempo è reso malissimo, visto che fra l'ultima apparizione di Nori e Poppy, e anche dello Straniero, dovrebbe essere passata almeno una settimana, o forse più, dato che a Nori i capelli sono cresciuti parecchio), il quale gli propone di sostenere Sauron, ma lui rifiuta, così il Mago Oscuro fra crollare il canyon sull'insediamento degli Stroots, e lo Straniero usa la magia per salvarli. Rimasti senza una dimora, i Stroots si trovano costretti a partire e questi iniziano a salutare lo Straniero chiamandolo "Grand-elf", con Nori e Poppy che decidono di unirsi alla loro ricerca di una nuova casa (che sarà probabilmente lo Shire) e in quel momento lo Straniero trova il bastone. Così ritorna da Tom Bombadil e gli svela di aver capito quale è il suo nome, ovvero Gandalf, elemento tanto palese quanto incredibilmente gradito. A Númenor Pharazon scopre, grazie al palantir, che Halbrand era in realtà Sauron e in quattro e quattr'otto monta un castello, inventandosi che Miriel ha cospirato con Sauron e che quindi la sua prova non è valida, dando inizio a una violenta persecuzione dei suoi seguaci. Eärien avverte suo padre Elendil del pericolo, il quale riceve in dono dalla regina Miriel la spada Narsil (che i fan sanno benissimo di che arma si tratta), per poi fuggire dal regno prima di venire arrestato, mentre suo figlio Isildur ha trovato l'amore con Estrid (che ricordiamo aver ritrovato il proprio fidanzato due episodi prima), ma si ritrova costretto a lasciare Pelargir, dato che Kemen si è presentato in città e l'ha dichiarata avamposto di Númenor, invitandolo a tornare a casa, ma senza di lei, e Theo decide di guidare quello che resta del suo popolo. E arriviamo al cuore della faccenda, ovvero Eregion, dove vediamo Celebrimbor oggetto delle torture di Sauron da diverso tempo (anche qui, altro problema di gestione del tempo, dato che sembrano essere passate ore da quando Galadriel è scappata con i nove anelli), per poi ucciderlo non prima che il fabbro interpretato da Charles Edwards gli sveli il proprio destino. Intanto Galadriel scappa insieme a un gruppo di superstiti dell'assedio e con i nove anelli, ma trova Adar, il quale, grazie al potere di Nenya, ha ritrovato il proprio aspetto originale e, in un momento molto importante per il suo personaggio, lui afferma di non avere alcun legame col proprio passato, incluso il nome con cui è nato, ma in quel momento alcuni orchi, manovrati da Sauron, lo uccidono, pugnalandolo più volte come fecero con la precedente forma di Sauron. Così Sauron e Galadriel si ritrovano faccia a faccia, ingaggiando un intenso duello, dove lui tenta di manipolarla in tutti i modi, e alla fine Sauron ferisce gravemente Galadriel e le sottrae i nove anelli. Intanto l'esercito di Durin IV accorre in aiuto degli elfi e Elrond, Gil-galad, Arondir (magicamente guarito dalle ferite subite nello scontro con Adar) e altri residenti di Eregion, fugge dalla città, portando con loro anche Galadriel, e nascondendosi in una valle a nord, dove alla fine si preparano per la prossima mossa contro Sauron. Al netto di qualche difetto, questa stagione si è conclusa nel migliore dei modi possibili.


IL PAGELLINO

The Lord of the Rings: The Rings of Power è decisamente uno dei migliori prodotti fantasy degli ultimi anni, nonchè uno dei migliori titoli del sempre più vasto catalogo di Prime Video e i risultati confermano tale affermazione. In questa seconda stagione le cose non sono poi tanto cambiate rispetto alla prima, la quale aveva già fatto capire quanto questa serie fosse incredibilmente ambiziosa, a dispetto delle ingiuste critiche a cui la serie è sottoposta, e il risultato finale è un contenuto ricco e molto sostanzioso. Dal comparto tecnico, sempre all'altezza, con una regia davvero ben studiata, effetti speciali davvero incredibili, una colonna sonora davvero magnifica, offertaci dal bravissimo Bear McCreary e una storia che, al netto di qualche problemino di tempi narrativi (già presente nella stagione precedente), è davvero complessa e molto vasta, coprendo in maniera più approfondita alcuni punti fermi della mitologia di J.R.R. Tolkien, alla faccia di chi afferma il contrario, e aprendo la strada a quello che poi sarà il preludio degli eventi de Il Signore degli Anelli. Dal punto di vista recitativo abbiamo ancora una volta un cast vasto e molto ben utilizzato, dove ogni interprete ha almeno un momento dove spicca di più, e fra questi possiamo menzionare la Galadriel di Morfydd Clark, Charlie Vickers, che ha interpretato tutte le sfumature di Sauron in maniera eccellente, l'Elrond di Robert Aramayo, il Gil-galad di Benjamin Walker, l'Arondir di Ismael Cruz Cordova, Charles Edwards, che ha dato vita a Celebrimbor, uno dei personaggi più affascinanti della serie e di cui sentiremo sicuramente la mancanza, Markella Kavenagh, Daniel Weyman, un degno di erede di Sir Ian McKellen per il ruolo di Gandalf, Owain Arthur e il suo Durin IV, la Disa di Sophia Nomvete, Lloyd Owen, che da' vita a un altro grandissimo personaggio, ovvero Elendil, la Miriel di Cynthia Addai-Robinson, l'Adar di Sam Hazeldine, che ha sostituito molto bene il suo precedente interprete, ovvero Joseph Mawle, interpretando un altro personaggio che ci mancherà, senza dimenticare le interessanti new-entry, ovvero Ciarán Hinds e Rory Kinnear, nel ruolo del famoso personaggio tolkeniano Tom Bombadil. Insomma non possiamo che essere soddisfatti di questa seconda stagione, la quale continua in maniera superba a ricostruire la storia della seconda era della mitologia tolkeniana e come accade per le grandi serie, ci toccherà pazientare per vedere la terza stagione, la quale verrà presto confermata da Prime Video e che potrebbe vedere la luce non prima del 2026.

RECENSIONI DEGLI SCORSI EPISODI:

2x01: ELVEN KINGS UNDER THE SKY/2x02: WHERE THE STARS ARE STRANGE/2x03: THE EAGLE AND THE SCEPTRE

2x04: ELDEST

2x05: HALLS OF STONE

2x06: WHERE IS HE? 

2x07: DOOMED TO DIE

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Articolo di Ada Bowman

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