La terza stagione di Star Trek: Strange New Worlds ha deciso di mettere in pausa la trama orizzontale presentata due settimane fa, aprendo una piccola fase verticale, ma che continua a coinvolgere e a confermare i punti forti della serie, e questa volta sceglie di utilizzare un approccio molto peculiare. Diretto da Sharon Lewis (FBI: Most Wanted, Ginny & Georgia) e scritto da Kathryn Lyn (già dietro diversi episodi della serie) e Alan B. McElroy (Star Trek: Discovery), "What is Starfleet?" ripropone una delle tante missioni dell'Enterprise, ma narrata con un particolare punto di vista.
"What is Starfleet? It's the people. All of us. We make Starfleet what it is. Not the other way around."
Come anticipato in apertura, in questo settimo episodio si continua con un percorso di trame verticali, il tipo di racconto che ha reso Star Trek il franchise amato che è, ed è una scelta ammirevole, considerando come la serialità è vissuta ai giorni d'oggi, dove vi sono persone, non abituate al racconto settimanale, che avrebbero già urlato allo scandalo per la mancanza di risposte riguardo al mistero introdotto in "Through the Lense of Time". E, rimanendo fedele a questa verticalizzazione del racconto, se la scorsa settimana abbiamo avuto il focus su uno dei personaggi più emblematici della saga, qui ci troviamo di fronte a una celebrazione dei valori della Flotta Stellare e, in termini più generali, del senso di Star Trek, un qualcosa che non è mai stato dimenticato. Tale celebrazione viene veicolata attraverso il racconto di una delle tante missioni dell'Enterprise, narrata dal punto di vista di Beto Ortegas (Mynor Lüken), fratello di Erica, il quale intendeva girare un documentario sulla vita a bordo di una nave federale, scegliendo proprio l'Enterprise come soggetto. E, non a caso, l'episodio ha un approccio fortemente documentaristico, con inquadrature in primo piano stile intervista, alternate a riprese ottenute con le telecamere dell'astronave, che mostrano anche una certa peculiarità nel comparto tecnico, rendendo questo episodio un po' più cinematografico degli altri. Al centro abbiamo una missione estremamente rischiosa per l'equipaggio dell'Enterprise, il quale deve evitare un conflitto con i Lutani, una razza aliena prossima a trattare con la Federazione, ma sceglie infine di aiutare una forma di vita aliena, nota come Jikaru, a liberare i suoi simili dalla schiavitù. Beto sceglie di mostrare tutto questo nel documentario, puntando in primo luogo a screditare le attività della Flotta Stellare, per via di quello che è successo a sua sorella nello scontro con i Gorn sul sistema Parnassus (luogo anche della dipartita della migliore amica di Uhura, di cui lei non aveva avuto più notizie), per poi capire che la rabbia gli aveva impedito di vedere che la Flotta Stellare è in verità le persone che ne fanno parte. Questo elemento viene posto al centro del discorso di fondo, con i personaggi che si aprono e si confidano sia fra loro che con la telecamera di Beto, raccontando cosa è per loro la Flotta Stellare e cosa significa per ognuno di loro farne parte, dando modo di umanizzarli ancora di più. Un episodio particolare e che sicuramente può spiazzare, ma pregno di quel senso di umanità e ottimismo di cui Star Trek non si è mai privato.
Che cos'è la Flotta Stellare? Questa è la domanda che muove il settimo episodio della terza stagione di Star Trek: Strange New Worlds, che si dimostra particolare per l'approccio narrativo, ma profondo nel suo significato.
Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!
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