Star Trek: Picard introduce la seconda metà di stagione con un episodio che finalmente fa incontrare le due distinte vicende che hanno caratterizzato la trama finora. "The Impossible Box" porta i nostri protagonisti nel famigerato cubo Borg, dove la tensione è già in aumento a causa della presenza losca della Tal Shiar al suo interno. Diretto da Maya Vrvilo (regista di un episodio di Star Trek: Discovery e di uno Short Trek) e scritto da Nick Zayas (Major Crimes), l'episodio mostra Picard rivivere il suo trauma da ex-drone Borg e salvare finalmente Soji, la quale ha appena realizzato di non essere la persona che credeva, lasciando l'equipaggio de La Sirena in una situazione tesissima.
-Sogni: L'episodio si apre con la piccola Soji svegliarsi nel cuore della notte e incamminarsi nel corridoio, in cerca di suo padre. La bambina entra in una specie di laboratorio, dove un uomo la chiama improvvisamente per nome. Soji si risveglia nel suo alloggio a bordo del cubo Borg, in compagnia di Narek, al quale racconta del sogno. Il Romulano vuole saperne di più, spiegando di voler conoscere ogni cosa di lei. Soji gli ricorda dei sospetti che lui aveva sulla sua presenza sul cubo e dei suoi segreti, ricordandogli che anche lui le nasconde molte cose, fra cui il suo vero nome, noto solo alle persone care. Narek continua a domandarle del sogno, chiedendole se è tale o se è un ricordo alterato, ma lei non sa rispondere, così la invita a parlarne con sua madre, consapevole delle conversazioni che ha con lei ogni sera. Soji chiede a Narek se è quello il suo vero nome e lui risponde di no, lasciando la stanza.
-Carnefici: A bordo de La Sirena, Jurati spiega a Picard che le ferite subite da Maddox erano troppo gravi, al punto da morire. Picard capisce che sta vivendo un brutto momento e lei sottolinea che è più difficile di quanto immaginasse. Jurati ricorda del fatto che Soji si trova sul cubo Borg e Elnor chiede di più in merito, Picard dice che è un vecchio vascello abbandonato dalla Collettività. Jurati aggiunge che Maddox aveva detto che Soji e Dahj erano state inviate in missione al fine di scoprire la verità dietro il bando dei sintetici e Elnor si domanda come potrebbero stabilire se Soji è ancora viva. Picard afferma che non possono saperlo con certezza, motivo per cui sono diretti verso il cubo. Il giovane Romulano nota del disagio in Picard in merito alla loro prossima destinazione e lui spiega che la sua ultima "visita" a bordo di un cubo non fu volontaria. Jurati dice a Picard di sapere dell'assimilazione da lui subita, dato che la natura dei Borg fa' parte dei suoi studi, sottolineando che, dato che il cubo è sconnesso dalla Collettività e ora sotto il controllo Romulano, è possibile che siano cambiati. Picard non prende bene il commento della Jurati ed espone il suo punto di vista sull'argomento con un ardore più che legittimo:
"Changed? The Borg? They coolly assimilate entire civilizations, entire systems, in a matter of hours. They don't change! They metastasize."
Jurati si scusa per quanto ha detto e Picard si allontana dalla plancia, con Elnor che afferma che nemmeno Picard riesce a vedere che la dottoressa è perseguitata da qualcosa che vuole dimenticare, mettendo Jurati ancora più a disagio.RECENSIONE 1x01 "REMEMBRANCE"
-Traumi: Nel suo studio olografico, Picard chiede al computer tutti i file inerenti al cubo Borg e scorrendoli, vede due immagini di Hugh, nel periodo in cui si sono incontrati e come è attualmente, per poi arrivare a un immagine di quando era Locutus, con Picard che la osserva con terrore, mettendo la mano nel punto in cui aveva gli impianti Borg, in un inquadratura efficace e terrificante. Intanto Rios si allena con un pallone da calcio, quando Jurati entra nella stanza. Lui si scusa per averla svegliata, pensando che stesse dormendo. Jurati gli chiede perchè gli piaccia lo spazio, da lei definito freddo, vuoto e disposto ad uccidere. Rios le offre un drink, invitandola a parlare di quanto successo a Maddox, ma lei lo bacia. Jurati ammette di non aver mai dormito con un capitano,che ha una sorta di superpotere, vale a dire di percepire un errore prima di commetterlo, e che si sente sola e spaventata, baciando Rios di nuovo. Lui le chiede se questo la aiuta e Jurati risponde che potrebbe farlo per qualche ora, invitando Rios nel suo alloggio.
-Come una scatola: Narek torna nella sua stanza, dove vi trova sua sorella Narissa giocare con un "tan zhekran" (una sorta di rompicapo Romulano), ordinandole di posarlo, visto che per lui non è un giocattolo, ma un modo per pensare. Lui le riferisce dei progressi con Soji, in particolare del suo sogno ricorrente, domandandosi perchè sia stata programmata a tal fine. Narissa lo deride, chiedendogli se sogna di stare con Soji, notando come lui si sia innamorato di lei, il che la porta a dover prendere in mano la situazione. Narek la fa' riflettere sulla possibilità che i sogni di Soji non sono casuali, ma parte della sua natura sintetica e propone di usare il suo metodo di apprendimento, basato sull'unione fra umano e meccanico, per raggiungere i suoi centri neurali senza attivarla, al contrario di quanto avvenuto con Dahj. Narissa gli domanda quanto tempo deve ancora temporeggiare fra le lenzuola con lei e Narek le fa' un paragone con la regola principale del tan zhekran, dove bisogna capire cosa lo tiene chiuso e che una volta mossi i pezzi in maniera giusta, la scatola svelerà il suo contenuto.
RECENSIONE 1x02 "MAPS AND LEGENDS"
-Diplomazia: La Sirena sta per addentrarsi nello spazio Romulano, che a detta di Rios è una violazione del trattato, sottolineando che è una cosa da nulla almeno che Picard non abbia un piano. Jurati propone di usare le sue credenziali scientifiche, ma Picard dice che non funzionerà, dato che se non saranno i Romulani a notarlo, di sicuro lo faranno i Borg. Così suggerisce di essere completamente onesti, spiegando che il progetto di reclamazione è indipendente per via del trattato e che se riuscisse ad ottenere credenziali diplomatiche, i Romulani non esiterebbero a farlo entrare pur di evitare un incidente diplomatico. Rios chiede perchè mai dovrebbero dargli tale accesso e Picard afferma che non lo daranno a lui, ma a Raffi. Convocata in plancia, Raffi, decisamente ebbra, contatta una sua amica, capitano al comando di Flotta, chiedendole delle credenziali diplomatiche per Picard al fine di salire sul cubo Borg. La donna dice di non poterlo fare, dato che la zona è raggiungibile solo da personale scientifico e la presenza Romulana non rende le cose più facili. Raffi le fa' notare che sono a tre ore di distanza dal cubo e il capitano le ricorda che se entrerà nella zona, verrà considerato un atto di guerra. Raffi ne è consapevole e proprio per questo vuole fare le cose per bene, chiedendo l'accesso a Picard, una personalità ancora rilevante nonostante il suo allontanamento dalla Federazione. Il capitano autorizza un accesso di ventiquattro ore e invita Raffi a non contattarla più. L'equipaggio fa' un applauso a Raffi, mentre Rios la riaccompagna nel suo alloggio.
-Anomalia: Soji racconta a Narek di aver fatto di nuovo il sogno e che voleva parlarne a sua madre, ma si è addormentata. Narek le chiede se le succede spesso e Soji risponde di non saperlo, così il Romulano le svela che ogni comunicazione dal cubo è monitorata e che grazie a ciò, ha appreso che le conversazioni fra lei e sua madre durano esattamente settanta secondi, lasciando Soji molto perplessa. Su La Sirena Rios aiuta Raffi a tornare nel suo alloggio e lei gli chiede da quanto la conosce, riferendosi al fatto di non avergli mai parlato di suo figlio Gabriel e del fatto che non potrà mai conoscere sua nipote. Rios prova a confortarla, dicendo che non tutti ottengono le cose giuste, prima di toglierle la bottiglia e tornare in plancia.
RECENSIONE 1x03 "THE END IS THE BEGINNING"
-Automatismo: Soji contatta sua madre per parlarle del sogno, chiedendole se suo padre si trova lì. La madre risponde che è in laboratorio e che non vuole essere disturbato. Soji pensa che qualcosa non quadra e la madre pensa che sia solo stress da lavoro, invitandola a riposarsi. A un tratto Soji si sente esausta e per evitare di addormentarsi, si pugnala una mano con un attrezzo, ma non riesce a restare sveglia, mentre la conversazione con sua madre si chiude.
-Tre anni: La Sirena arriva davanti al cubo e Rios comunica la certificazione che conferma l'autorizzazione per Picard a salire a bordo, limitato solo a un incontro col direttore. Alla vista del cubo Picard rivive il suo periodo da Borg e Rios gli dice che non possono atterrare, ma possono farlo teletrasportare in coordinate prestabilite. Elnor vuole unirsi a Picard, ma lui vuole andare da solo, spiegando a Rios che resterà sempre in contatto. Così Picard sale a bordo del cubo con in mano la collana di Dahj. Soji si risveglia e comincia a cercare fra i suoi effetti personali e usando lo scanner, scopre che questi oggetti sono vecchi di circa tre anni, rendendola sempre più frustrata.
RECENSIONE 1x04 "ABSOLUTE CANDOR"
-Un volto amico: Picard sale sul cubo e si ritrova da solo, in balìa dei suoi ricordi della Collettività. A un tratto Picard si sente stordito e due ex-droni cercano di tirarlo su, ma lui si agita, chiedendo loro di lasciarlo andare. Hugh gli urla che lo stanno aiutando a non cadere e Picard lo riconosce. Hugh afferma a Picard di non aver creduto alla sua presenza sul cubo e pur non sapendo le motivazioni che lo hanno condotto lì, gli offrirà tutto l'aiuto che occorre, abbracciandolo. Picard gli dice che è sollevato di vedere un volto amico all'interno del cubo e Hugh capisce la sua riluttanza nel tornarci. Picard gli chiede come può sopportare di stare in un posto simile e Hugh racconta del fatto che il progetto aveva bisogno di un direttore e che come cittadino della Federazione, può andar via quando vuole, al contrario degli altri ex-droni. Hugh dice di non aver dimenticato quanto ha imparato sull'Enterprise riguardo alla sua individualità e che ora si trovano sull'Artefatto, come viene chiamato dai Romulani, e che Picard non è più Locutus. Picard gli dice che sta cercando Soji e che Hugh capisce che la ragazza è in pericolo, vista la strada fatta da Picard per trovarla e la presenza di una giovane spia Romulana che fa' troppe domande e così i due decidono di cercarla.
-Vittime: Soji racconta a Narek che tutti i suoi oggetti sono vecchi di solo tre anni e non ne capisce il perchè. Narek le dice che qualcuno le ha impiantato falsi ricordi, al fine di nasconderle qualcosa che la riguarda. Soji ammette di essere spaventata e Narek le suggerisce di utilizzare un metodo di meditazione Romulano, noto come "zhal makh", al fine di capire cosa sta succedendo. Hugh guida Picard all'interno del cubo, mostrando come gli ex-droni vengono riabilitati dall'assimilazione. Picard è meravigliato dalla precisione di tale lavoro e dal fatto che i Romulani abbiano fatto una cosa del genere, mentre osserva un ex-drone emozionato per la ricostruzione del suo volto. Questo porta Picard a cambiare prospettiva sui Borg, o meglio su quello che erano prima dell'assimilazione:
"H: The outcomes are far from ideal.
P: What you're doing is good, Hugh. There's no need for it to be perfect. After all these years, you're showing what the Borg are, underneath. They're victims. Not monsters.
H: Still, we remain the most hated people in the galaxy. Just as helpless and enslaved as before. Only now our queen is a Romulan."
Picard ringrazia Hugh per avergli mostrato tutto questo e lui gli risponde che nessuno come lui può capire il lavoro che sta svolgendo, arrivando a proporgli di essere un avvocato per i Borg liberati. Dopo aver consultato il computer, Hugh nota che Soji lo ha cercato e insieme vanno dalla ragazza.-Manipolazione: A bordo de La Sirena, Rios sveglia Raffi, riferendole che Picard ha fatto rapporto e che Soji è viva, scherzando sul fatto che lei gli deve due strisce di latinum per via di una scommessa fatta in merito alla missione. Raffi si domanda perchè mai la Tal Shiar vorrebbe tenere in vita un sintetico, consci della sua natura e a seguito della morte di Dahj e della caccia a Maddox su Freecloud, sospettando che cercano in Soji qualcosa di specifico. Narek conduce Soji in una stanza di meditazione, opportunamente liberata, e appena entrati lui dice a Soji di togliersi gli stivali, spiegando che ha evitato di dirle se teneva a lei o meno per il fatto che certe cose sono pericolose da svelare in pubblico, cominciando a dirle il suo vero nome, Hrai Yan. In seguito la invita ad iniziare il rituale chiudendo gli occhi, al fine di poter scorgere le verità più nascoste di se stessa. Soji si ritrova nel sogno dove lei da bambina cammina nel corridoio, spaventata dai fulmini e mentre Narek le fa' delle specifiche domande, Narissa osserva il tutto da una sala di sicurezza. Durante il rituale Narek chiede a Soji di guardare dove non aveva mai osato prima e di varcare la porta del laboratorio di suo padre, dove si trova la verità. Picard e Hugh controllano l'alloggio di Soji, notando gli oggetti sparsi nella stanza, segno che è vicina a capire chi sia davvero. Hugh non riesce a rintracciarla con i sensori interni e Picard afferma che forse qualcuno la sta nascondendo. Soji continua a camminare nel sogno e teme che se guarda oltre le orchidee, suo padre possa rimproverarla, ma Narek la spinge ad andare oltre. Lei cerca il volto di suo padre, ma questo è offuscato e dietro le orchidee rivede se stessa, ma fatta a pezzi come una bambola. Poi il suo sguardo va al cielo, dove nota due lune rosse circondate dai fulmini. Narissa si complimenta con Narek per aver scoperto la verità e si mette alla ricerca di un pianeta con le stesse caratteristiche menzionate da Soji. La ragazza non capisce perchè abbia visto tali immagini e Narek, sprezzante, le dice che non è mai stata reale, rinchiudendola nella stanza, mentre il tan zhekran si apre, rilasciando vapore radioattivo. Soji inizia a colpire violentemente il pavimento e riesce a fare un enorme buco, saltandoci dentro.
RECENSIONE 1x05 "STARDUST CITY RAG"
-In fuga: Hugh nota che Soji è riapparsa sui sensori, fra due livelli del cubo. Picard capisce che la ragazza è stata attivata e dice a Hugh di condurlo subito da lei. Anche Narek è sulle sue tracce, ordinando alla sicurezza di fermarla. Mentre Picard e Hugh cercano Soji, un ex-drone chiama il primo Locutus, quando Soji cade dal soffitto. Picard si presenta a lei come un amico di suo padre e le mostra la collana di Dahj, spiegandole di sapere cosa le succede. Hugh li informa che i Romulani stanno arrivando e li guida verso una via d'uscita. Raffi nota che sono nei guai e che Picard non risponde. Hugh conduce Picard e Soji nella stanza della regina e mostra loro un traiettore spaziale, tecnologia che i Borg hanno assimilato dai Sikariani (popolo incontrato dalla USS Voyager nel quadrante Delta), usata dalla regina in caso di emergenza, con un raggio di quarantamila anni luce. Picard dice a Raffi di fare rotta a Nepenthe e intanto Rios nota che Elnor non è con loro. Il Romulano si è infatti teletrasportato sul cubo, salvando Picard, Soji e Hugh da tre Romulani. Soji sente che ne arrivano altri e Hugh lo conferma, invitandoli a mettersi in salvo, mentre lui terrà a bada i Romulani. Elnor dice a Picard di voler restare con Hugh, ma lui non vuole perderlo di nuovo. Il Romulano gli ricorda che deve proteggere Soji e così i due usano il traiettore. Hugh spegne il congegno e sigilla la stanza, pronto con Elnor a respingere i Romulani, chiudendo l'episodio.
VERDETTO
In questo sesto episodio vediamo le due storyline centrali della stagione collidere, in un risultato abbastanza appagante, che ha portato alla luce dinamiche interessanti, vecchi ricordi e qualche difetto. La destinazione di questa missione, dimostratasi già pericolosa nei passati episodi, ha portato Picard a rivivere il suo trauma del periodo in cui la sua mente era assimilata ai Borg, ormai parte del suo essere nel bene e nel male, e allo stesso tempo rivedersi e capire lo stato d'animo, le difficoltà e le conseguenze che comportano un ex-Borg a tornare ad essere un individuo, aspetto che nella saga è stato già esplorato da altri punti di vista. Questa evoluzione in Picard viene favorita dal suo ritrovarsi con Hugh, l'ex-drone che lui stesso fra gli altri aveva avvicinato all'individualità e le scene fra di loro hanno un valore incredibilmente profondo proprio per questa reciprocità, come anche avvenuto con Sette di Nove. Altra dinamica che andrebbe approfondita è quella fra Rios e Raffi, i quali sembrano uniti da una forte amicizia, che fa' mostrare al pilota un lato più umano di se stesso, al contrario della possibile relazione fra questo con la dottoressa Jurati, forzata in ogni aspetto, dato forse dal fatto che la nostra giovane scienziata possa rappresentare un peso per la trama, specialmente se non svelato nell'immediato il movente che l'ha spinta ad uccidere Maddox. Purtroppo il difetto più rilevante è tutta la vicenda concernente Soji e Narek, la quale sembra aver fatto tornare indietro la sceneggiatura invece di mandarla avanti, visto che i sospetti della ragazza sorti in "Absolute Candor" sembravano inesistenti, portandola infine a realizzare che il suo compagno di letto non era così sincero come pensava e che in realtà lei sia molto di più che una comune persona. Si spera che essersi incontrata con Picard sul cubo e che insieme ora si trovano in un altro luogo, il personaggio di Soji possa essere sviluppato in maniera diversa. Con la sorte in sospeso di Hugh e Elnor, deciso a salvare Picard, il quesito sul pianeta con due lune rosse visto nel sogno di Soji, la natura della destinazione scelta da Picard per la fuga e molto altro, Star Trek: Picard si prepara ad assestare un colpo dopo l'altro, con la speranza che la storia prosegui in modo lineare sensato e più libera da certi pesi.Il settimo episodio, intitolato "Nepenthe", vedrà Picard e Soji ritrovarsi in un luogo popolato da volti familiari e amichevoli, trattasi di William Riker e Deanna Troi, un modo anche per far sì che la ragazza venga a patti con la sua natura sintetica, mentre l'equipaggio de La Sirena cerca di raggiungerli e Narissa ha in ostaggio Hugh e Elnor.
Ci vediamo con la recensione del prossimo episodio! Continuate a seguirci!
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