STAR TREK: STRANGE NEW WORLDS - Recensione 2x10 "Hegemony" (SEASON FINALE)


La seconda stagione di Star Trek: Strange New Worlds volge al termine con un epilogo intensissimo, che riporta alla mente i classici finali a cui il franchise ha sempre abituato il proprio pubblico. Con la regia di Maja Vrvilo (già regista del secondo episodio della prima stagione) e sceneggiatura dello showrunner Henry Alonso Myers, "Hegemony" riporta l'Enterprise di nuovo faccia a faccia con i temibili Gorn, i quali sembrano essere pronti a dar battaglia alla Federazione.

"-<< Monster >> is a word to describe those who don’t understand us.

-And sometimes a monster’s just a monster."

La USS Cayuga si trova nei pressi della colonia umana su Parnassus Beta per consegnare dei rifornimenti, ma i Gorn arrivano nella zona, attaccando sia la nave che la colonia. L'Enterprise accorre sul luogo e trova i detriti della Cayuga, ma anche un dispositivo Gorn che impedisce ogni forma di comunicazione e di teletrasporto. Alla luce di questo fatto, l'ammiraglio April ordina al capitano Pike di non oltrepassare nello spazio occupato dai Gorn, ma il secondo organizza una missione di ricognizione segreta assieme a Ortegas, La'an, M'Benga e Sam Kirk. La squadra scende su Parnassus Beta, trovando il capitano Batel ed altri sopravvissuti, fra cui un giovanissimo ingegnere della Flotta Stellare, trattasi di Montgomery Scott, il quale ha costruito un dispositivo di occultamento che permette di non essere individuati dai Gorn. Pike scopre che Batel è stata infettata dai Gorn, Spock installa dei razzi sul detrito più grande della Cayuga per distruggere il dispositivo Gorn, ma a bordo ritrova l'infermiera Chapel, la quale era a bordo della Cayuga per raggiungere il dottor Korby, che salva il Vulcaniano da un Gorn. Il dispositivo Gorn viene distrutto con successo, l'Enterprise riesce a teletrasportare Pike, Scott e Batel, la quale viene subito portata in infermeria, e i Gorn riescono a catturare il resto della squadra di ricognizione e i coloni sopravvissuti, portando Pike di fronte a una scelta difficile.

COMMENTO: Come da tradizione nel franchise, questo finale di stagione chiude il secondo ciclo di avventure della USS Enterprise in maniera intensa, con un atmosfera degna degli epiloghi stagionali che hanno caratterizzato Star Trek sin dalla serie classica. I Gorn ritornano al centro della scena, invadendo una colonia umana e portando la Federazione sempre più vicina a un inevitabile conflitto, e l'Enterprise viene incaricata di salvare quante più vite possibile senza confrontarsi col nemico, in una situazione davvero tesa e difficile. Pike decide di disobbedire per una buona causa, conducendo una squadra di ricognizione su Parnassus Beta, dove si ritrova col capitano Batel, la quale è stata purtroppo infettata dai Gorn, e altri sopravvissuti, fra cui un giovanissimo Montgomery Scott (interpretato dall'emergente Martin Quinn), una piacevolissima sorpresa per i fan, i quali hanno potuto finalmente assistere all'esordio dell'ingegnere dei miracoli. Nel frattempo Spock porta avanti un pericoloso piano per distruggere il dispositivo Gorn utilizzando i detriti della Cayuga e si ritrova con l'infermiera Chapel, la quale si trovava su quella nave per raggiungere il dottor Korby, momento che lega nuovamente i due personaggi dopo la doccia fredda dell'episodio precedente. E dulcis in fundo, quando sembra che le cose si siano messe bene, ecco che i Gorn riescono a catturare quasi tutta la squadra di Pike e i restanti coloni, portando il capitano dell'Enterprise davanti a una difficilissima decisione, dando origine a un cliffhanger tanto amaro quanto efficace, che ci fa' desiderare di più.

IL PAGELLINO

Star Trek: Strange New Worlds si è rivelata essere la serie Trek che tutti desideravano, coniugando alla perfezione l'avventura e l'esplorazione a uno studio dettagliato della natura umana, riuscendo così ad unire fan vecchi e nuovi. In questa seconda stagione le cose non sono tanto diverse, nonostante Myers e soci abbiano puntato sulla varietà e sulla sperimentazione, dando vita a episodi singolari, ma anche a qualche scelta discutibile, nel bene e nel male. E così, fra viaggi nel tempo, tanti Klingon, anomalie di vario genere, un musical fra le stelle e un improbabile cross-over, la serie si muove in maniera agevole, anche se l'approccio in generale appare meno massivo rispetto alla prima stagione, ma ciò non costituisce affatto un problema. Il maggior punto di forza della serie, oltre all'uso di storie e temi che fanno sempre riflettere, è la coesione dell'intero cast, il quale sia in gruppo che singolarmente riesce a conferire spessore ai loro rispettivi personaggi, ed è impossibile non menzionare il bel lavoro fatto da Anson Mount, Rebecca Romjin, Ethan Peck, Christina Chong, Jess Bush, Babs Olusanmokun, Celia Rose Gooding e Melissa Navia, accompagnati da new-entry di spicco, come Carol Kane e Paul Wesley, che incarna piuttosto bene il ruolo del futuro capitano dell'Enterprise. Insomma, pur non essendo potente come il primo ciclo, la seconda stagione riesce a distinguersi, grazie a un fattore di imprevedibilità e storie coinvolgenti, portando un enorme gioia per i fan di Star Trek. Ora bisogna solo aspettare l'arrivo della terza stagione, tutt'ora prevista per il 2024, ma con il doppio sciopero in corso ad Hollywood l'attesa potrebbe essere più lunga.

RECENSIONI DEGLI SCORSI EPISODI:

2x01: THE BROKEN CIRCLE

2x02: AD ASTRA PER ASPERA

2x03: TOMORROW AND TOMORROW AND TOMORROW

2x04: AMONG THE LOTUS EATERS

2x05: CHARADES

2x06: LOST IN TRANSLATION/2x07: THOSE OLD SCIENTISTS

2x08: UNDER THE CLOAK OF WAR

2x09: SUBSPACE RHAPSODY

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Articolo di Ada Bowman

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