LOKI - Recensione 2x06 "Glorious Purpose" (SEASON FINALE)

La seconda stagione di Loki volge al termine con un epico epilogo che conclude un importantissimo viaggio iniziato più di dodici anni fa, aprendo a nuovi ed intriganti scenari. Curato dal consolidatissimo team creativo, composto dai registi Justin Benson e Aaron Moorhead e dallo sceneggiatore Eric Martin, "Glorious Purpose" vede Loki realizzare quale sia il suo vero scopo, sacrificando tutto per proteggere i suoi compagni nonchè il tessuto stesso del tempo.

"I know what I want. I know what kind of god I need to be for you. For all of us."

Loki usa il time slipping per tornare al momento precedente all'esplosione del flusso temporale e nonostante i numerosi tentativi, il disastro non può essere evitato. Così Loki torna a poco prima che Sylvie uccide Colui che Rimane, il quale gli svela che il flusso è una misura di sicurezza per proteggere la sacra linea temporale a scapito di tutte le altre e gli suggerisce di uccidere Sylvie, ma lui si rifiuta. In seguito Loki torna a quando fu interrogato dalla prima volta da Mobius e dopo all'incontro avvenuto con Sylvie prima della disintegrazione delle varie linee temporali, realizzando quale sia il suo scopo. Alla fine Loki torna a prima dell'esplosione del flusso ed esce al posto di Victor Timely e, con le sue capacità e le conoscenze acquisite nei vari salti temporali, Loki prende su di se' tutte le linee temporali, rinvigorendole e intrecciandole come rami di un albero, il cui centro è nel trono alla Fine del Tempo, salvando la TVA e ogni forma di vita di ogni linea temporale. La TVA, ora guidata da B-15, si è messa sulle tracce delle varianti di Colui che Rimane, Mobius decide di dare uno sguardo alla sua vita prima della TVA assieme a Sylvie, Ouroboros riprogramma Miss Minutes e scrive un nuovo manuale assieme a Timely, il quale, in una delle linee temporali, non ha mai ricevuto il primo volume, Renslayer finisce nel Vuoto e si ritrova di fronte ad Alioth e Loki siede sul trono alla Fine del Tempo, custodendo ogni linea temporale.

COMMENTO: Proprio come pronosticato in queste ultime settimane, la seconda stagione di Loki si conclude con un finale a dir poco epico, che attinge al passato per orientarsi verso il futuro. Non è un caso che l'episodio sia intitolato "Glorious Purpose", proprio come il primo capitolo della serie, scelta che sottolinea la conclusione di un lungo e fondamentale percorso iniziato tredici anni fa e che ha trovato una svolta importantissima proprio all'interno della serie. Tale percorso ha portato Loki a passare dall'essere l'ingannatore per eccellenza a colui che preserva il tempo e ogni persona che vive all'interno di esso (proprio come quando nei fumetti veniva soprannominato "God of Stories", capace di viaggiare in ogni luogo, tempo e universo possibili), sacrificando tutto ciò che si era conquistato nel tempo, come l'amore per Sylvie e l'affetto di Mobius e degli altri suoi compagni, al fine di dare la libertà che la TVA e Colui che Rimane avevano tolto con la creazione del flusso temporale (la sequenza dove Loki prende le varie linee temporali con se' è degna di essere considerata come una delle migliori scene dell'intero Marvel Cinematic Universe). Questa presa di coscienza viene esplorato con dei salti temporali in momenti chiave dell'episodio, come la morte di Colui che Rimane o il primo interrogatorio di Mobius, dando modo a Loki di realizzare a poco a poco quale fosse il suo posto nella storia. E grazie alla straordinaria scelta di Loki, gli altri protagonisti ritrovano la libertà, come Sylvie e Mobius, deciso ad esplorare la sua vita prima della TVA, oppure ottengono ruoli che meritano, come B-15, ora nuova guida della TVA, orientata a scovare le varianti di Colui che Rimane nel Multiverso (con tanto di riferimento ad Ant-Man & The Wasp: Quantumania), e Ouroboros, ora autore di un secondo libro della TVA assieme a Victor Timely, oppure trovano una sorte negativa, come Renslayer, scaraventata nel Vuoto al cospetto di Alioth.
Alla luce di questi incredibili eventi, c'è solo una domanda da porsi: la storia di Loki è davvero finita qui?

IL PAGELLINO

Dopo più di due anni dalla fine della prima stagione, Loki si ripresenta al pubblico con un secondo ciclo, tanto avvincente quando il primo. Infatti, nonostante il passaggio del tempo e il cambio di regia, con Kate Herron che cede il posto a Justin Benson e Aaron Moorhead, che avevano già lavorato con la Marvel in Moon Knight, la serie è rimasta sempre la stessa, migliorandosi là dove serviva e mantenendo alti i toni e lo stile bizarro e affascinante che l'ha resa una delle migliori produzioni televisive dell'universo in rosso. Sceneggiatura intricata, ma sensata se si seguono tutti i passaggi, fotografia ed effetti straordinari, colonna sonora da pelle d'oca, come sempre offertaci da Natalie Holt, ed interpretazioni da manuale, fra cui spiccano senza dubbio Tom Hiddleston, il Loki che abbiamo imparato tutti ad amare, il quale è decisamente maturato rispetto al suoi esordio in Thor, il sempre simpaticissimo Owen Wilson, la carismatica Sophie di Martino, la quale conferisce anima a Sylvie, nonostante qualche sfumatura ridondante a inizio stagione, Gugu Mbatha-Raw, Tara Strong e la sua inquietantissima Miss Minutes, Jonathan Majors, Wunmi Mosaku, Fred Tatasciore e la new-entry Ke Huy Quan, i quali si sono rivelati tutti degli ottimi comprimari, a prescindere dal minutaggio a loro riservato. Ora che la stagione è finita, è lecito chiedersi se la storia di Loki e soci continuerà con una terza stagione, ancora non confermata, oppure in altri film e serie del Marvel Cinematic Universe, e dato che la Multiverse Saga è ancora in corso, bisogna aspettarsi davvero di tutto. Un possibile punto di arrivo per gli eventi visti in questa stagione potrebbe esserci in Avengers: Kang Dynasty e/o Avengers: Secret Wars, ma con lo sciopero SAG-AFTRA da poco concluso e molti dubbi su alcuni aspetti dell'universo di Kevin Feige, toccherà aspettare e capire cosa avverrà. Intanto possiamo goderci produzioni gloriose come Loki, nella speranza che possano arrivarne altrettante, sia sul grande che sul piccolo schermo.