ECHO - Recensione della miniserie



SPOILER ALERT: VI CONSIGLIAMO DI LEGGERE LA RECENSIONE SOLTANTO SE AVETE VISTO LA SERIE!!!

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Fra grosse delusioni e casi isolati di prodotti riusciti, il Marvel Cinematic Universe continua il proprio percorso tanto al cinema, quanto in televisione, dove ha iniziato ad estendersi verso nuove direzioni. Una di queste diramazioni è il Marvel Spotlight, una collana di produzioni appartenenti al MCU ma che non pertengono alla storyline del Multiverso. Il Marvel Spotlight è stato inaugurato da Echo, miniserie creata da Mayron Dayre (Better Call Saul) ed incentrata su Maya Lopez, noto personaggio dei fumetti già introdotto in Hawkeye, che rappresenta, purtroppo, l'ennesima promessa non mantenuta da Kevin Feige e soci.


EPISODI

  • 1x01: Chafa (Diretto da Sydney Freeland, scritto da Marion Dayre, Josh Feldman, Steven Paul Judd e Ken Kristensen)
  • 1x02: Lowak (Diretto da Sydney Freeland, scritto da Marion Dayre, Josh Feldman, Ken Kristensen, Steven Paul Judd, Rebecca Roanhorse, Bobby Wilson e Ellen Morton)
  • 1x03: Tuklo (Diretto da Catriona McKenzie, scritto da Ken Kristensen, Jason Gavin, Shoshannah Stern e Marion Dayre)
  • 1x04: Taloa (Diretto da Sydney Freeland, scritto da Ken Kristensen, Josh Feldman e Chantelle M. Wells)
  • 1x05: Maya (Diretto da Sydney Freeland, scritto da Amy Rardin, Steven Paul Judd, Ellen Morton e Chantelle M. Wells)


"You aren't alone. All of us that came before are a part of you because we echo through you."

A seguito del suo esordio in Hawkeye, il personaggio di Maya Lopez è diventato oggetto di grande interesse da parte del pubblico, innanzitutto per il fatto che è un personaggio fumettistico di origini native americane, e perlopiù sordomuto, il che permetteva di ampliare il discorso di inclusività già operato nel Marvel Cinematic Universe in maniera genuina. Quasi tre anni dopo arriva questa miniserie, che vede il personaggio, nuovamente interpretato da Alaqua Cox, cercare vendetta contro Kingpin e tentare di ricongiungersi con la sua famiglia, una premessa dal grande potenziale, anche perchè, stando al materiale promozionale, la serie doveva essere più matura e violenta rispetto ai prodotti medi del Marvel Cinematic Universe. E in realtà una certa maturità la si può riscontare, almeno nei primi tre episodi, dalla struttura dei flashback iniziali, alla costruzione delle scene di combattimento, alla rappresentazione più che dignitosa della cultura nativa americana, fino a una buona dose d'ironia in alcuni dialoghi e l'abilità nel rendere efficaci interazioni fra i personaggi sordomuti (specialmente quelle fra Maya e sua madre), ma andando verso la fine si realizza come in realtà la serie sia stata tagliata con l'accetta. La colpa di tutto questo va al reshooting deciso in sede di post-produzione, dato che la serie doveva inizialmente durare otto episodi, ridotti a cinque dopo le nuove riprese, e gli effetti di tale decisione si vedono. Infatti tutta la mitologia della serie, soprattutto quella che concerne l'origine dei poteri di Maya, è affrontata in maniera superficiale, non vi è una costruzione dei momenti clou, per non parlare dell'assenza di coesione narrativa, elemento riscontrato negli ultimi due episodi, e di alcune scelte registiche strane e anticlimatiche, specialmente per quanto riguarda il personaggio di Kingpin, brillantemente interpretato da Vincent D'Onofrio. Non si può dire nulla dal punto di vista recitativo, sia per quanto riguarda la Cox e D'Onofrio, sia per il resto del cast, fra cui possiamo menzionare Chaske Spencer, Tantoo Cardinal, Devery Jacobs, Zahn McClarnon e Graham Greene, con il cameo del Daredevil di Charlie Cox a completare il tutto. Nonostante qualche presupposto per il futuro, come la scena mid-credit dell'ultimo episodio che vede Kingpin aspirare al ruolo di sindaco di New York (che con tutta probabilità fungerà da trampolino di lancio per Daredevil: Born Again), Echo rappresenta un'occasione sprecata, nonchè uno dei punti più bassi del Marvel Cinematic Universe, il che è proprio un peccato.

IL PAGELLINO


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Articolo di Ada Bowman

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