MAYOR OF KINGSTOWN - Recensione della seconda stagione

SPOILER ALERT: VI CONSIGLIAMO DI LEGGERE LA RECENSIONE SOLTANTO SE AVETE VISTO LA SERIE!!!

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Lo scorso 15 Gennaio Mayor of Kingstown, una delle creazioni più apprezzate di Taylor Sheridan, è ritornata su Paramount+ con la seconda stagione, dopo il buonissimo successo della precedente. Ripartendo dalle scioccanti vicende che avevano concluso lo scorso ciclo, la serie continua a raccontare la storia della famiglia McLusky e della città di Kingstown, fra importanti conseguenze e momenti decisivi, con tutti i pregi e i difetti del caso, e un alone di incertezza per il futuro.

RECENSIONE DELLA PRIMA STAGIONE

EPISODI

2x01: Never Missed a Pigeon (Diretto da Stephen Kay, scritto da Dave Erickson e Taylor Sheridan)
2x02: Staring at the Devil (Diretto da Stephen Kay, scritto da Taylor Sheridan)
2x03: Five at Five (Diretto da Tasha Smith, scritto da Keli Goff)
2x04: The Pool (Diretto da Tasha Smith, scritto da Evan Ball)
2x05: Kill Box (Diretto da Guy Ferland, scritto da Leon Hendrix III)
2x06: Left with the Nose (Diretto da Guy Ferland, scritto da Christian Donovan)
2x07: Drones (Diretto da Stephen Kay, scritto da Regina Corrado)
2x08: Santa Jesus (Diretto e scritto da Stephen Kay e Hugh Dillon)
2x09: Peace in the Valley (Diretto da Stephen Kay, scritto da Christian Donovan e James Arcega Tinsley)
2x10: Little Green Ant (Diretto da Stephen Kay, scritto da Regina Corrado e Dave Erickson)

"The consequence of a riot is dismantling the illusion that prison is controlled by the guards. The consequence of putting down the riot is dismantling the leadership structure within the inmates. All that remains is chaos until a new leadership structure is created, and when there are no leaders inside, there are no leaders outside. All gangs are from prison because that's where all gangsters end up. And so is our new reality, and that reality is chaos."

La seconda stagione di Mayor of Kingstown riprende dalle conseguenze della rivolta avvenuta nel penitenziario di Kingstown, mostrando un nuovo e più violento status quo sia fra le sbarre che nel mondo esterno, in un ondata di aggressioni e delinquenza senza controllo. Questa nuova realtà viene tratteggiata in maniera diretta e senza troppi filtri, anche se ciò pregiudica lo sviluppo di alcuni aspetti della trama, già inficiato dalla durata irrisoria di alcuni episodi (fra i 34 e i 39 minuti!!), che affettano un po' troppo il ritmo narrativo. Come per la prima stagione, anche in questo secondo ciclo la maggior parte dei co-protagonisti non è minimamente caratterizzata, ad eccezione di Mike McLusky, indiscussa anima della serie e ben rappresentato in tutte le sue sfumature da Jeremy Renner, Bunny Washington (Tobi Batemfa), la cui storyline stagionale lo vede sempre più vicino a diventare un intrigante antagonista, le protagoniste femminili Iris (Emma Laird) e Mariam McLusky (Dianne Wiest), nonostante siano troppo volubili per una storia di questo tipo, la guardia carceraria Kareem (Michael Beach), traumatizzato a causa delle violenze subite durante la rivolta e l'antagonista Milo Sunter (Aidan Gillen), usato davvero poco e con una sorte davvero incerta, visti gli eventi del finale di stagione. Insomma, con alcuni difetti di caratterizzazione congeniti e altri difetti strutturali e di durata, Mayor of Kingstown sembra trovarsi a cavallo fra notevole potenzialità, anche alla luce di alcuni punti lasciati in sospeso, come il destino di Mariam McLusky e di Milo Sunter, o l'avvicinarsi al lato oscuro di Bunny, e una serie di problemi che potrebbero snaturare il prodotto, qualora questo continui. Infatti la terza stagione non è ancora stata confermata da Paramount, anche a causa del brutto incidente avuto da Jeremy Renner lo scorso Gennaio, e con il doppio sciopero ancora in corso ad Hollywood, il futuro della serie è piuttosto incerto. Non ci resta che aspettare per capire cosa avverrà di una delle serie dell'impegnatissimo Taylor Sheridan.