Si cala il sipario sulla seconda stagione di Severance, la quale si conferma come una delle migliori serie televisive in circolazione. In un percorso stagionale fatto di momenti più concitati e episodi più lenti e fortemente concettuali, il finale rappresenta un importante punto di svolta dal punto di vista narrativo, ma sopratutto dimostra il magnificenza del comparto tecnico dietro questa serie. Diretto dall'ormai onnipresente Ben Stiller e scritto dal creatore Dan Erickson, "Cold Harbor" chiude (quasi) tutto quello che è stato mostrato finora, aprendo le porte alla bizzaria e all'incertezza più totale per il futuro.
"They're gonna turn us off like fսcking machines. You've seen them do it. I know you've lost friends too. And you could be next. You could be next. They give us half a life and think we won't fight for it."
Alla baita scissa, l'outie e l'innie di Mark avviano una conversazione attraverso delle videoregistrazioni, con il primo che chiede all'altro aiuto per salvare Gemma, ma il secondo non si fida di lui, realizzando che se lo aiuterà perderà la sua vita e soprattutto Helly, ma Cobel interviene per convincerlo ad accettare. Dylan torna alla Lumon e il suo innie legge la risposta del suo outie alla sua richiesta di dimettersi, in cui gli chiede di non andarsene. Mark si reca alla Lumon e, supportato da Helly, completa Cold Harbor, momento celebrato in puro stile Lumon, con una banda di suonatori e i numeri di danza di Milchick. In seguito Helly, con l'aiuto di Dylan e poi dei musicisti della banda, intrappolano Milchick nel bagno, dando a Mark il tempo per raggiungere il testing floor. Nel frattempo Gemma viene indirizzata nella stanza di Cold Harbor, dove le viene ordinato di smontare la culla che troverà all'interno, e lei esegue senza provare alcuna emozione, e Drummond convoca Lorne per sacrificare una delle sue caprette, ma viene fermato da Mark, il quale è riuscito ad entrare nell'exports hall. Drummond tenta di uccidere Mark, ma viene fermato da Lorne, e Mark, mentre è nell'ascensore, uccide accidentalmente Drummond nel momento in cui passa al suo outie. Mark si ricongiunge finalmente con Gemma e i due cercano di scappare dal piano scisso, ma, arrivati all'uscita, l'innie di Mark chiude Gemma fuori e sceglie di restare con Helly, con cui fugge mentre il piano scisso è nel caos più totale.
COMMENTO: La seconda stagione di Severance si conclude con un finale molto ben confezionato, dove il lato tecnico della serie cresce in maniera intrigante, e vi è un misto di potenza, stravaganza e tanta incertezza per ciò che accadrà in seguito. Ma andiamo con ordine, perchè le cose di cui discutere sono davvero tante. Partiamo dalla parte più tecnica, dove questo finale ha raggiunto vette registiche davvero pazzesche, con dei passaggi a inquadrature più fisse nel mondo esterno a sequenze più frenetiche e serrate all'interno della Lumon, dove avviene la maggior parte dell'azione, con una colonna sonora dal gusto epico e che tiene alta la tensione fino alla fine. E a una regia e un montaggio così dettagliati e altamente cinematografici, non si poteva non abbinare una narrazione che si adegua al ritmo offerto dalla storia. E così l'episodio riparte proprio da dove ci aveva lasciati "The After Hours", con Mark che si ritrova la propria volontà fondamentalmente divisa e questo si ricollega perfettamente con l'implicazione filosofica portata avanti dalla serie in questa stagione: gli innie si possono considerare come delle persone? Oppure sono una parte della personalità che viene risvegliata ogni otto ore? Da questo episodio si capisce che gli innie sono persone, con volontà e sentimenti propri, visto che l'innie di Mark decide di non fidarsi in prima battuta del suo outie, convinto che questo, una volta salvata Gemma, lo ucciderà, allontanandolo per sempre dalla sua vita e da Helly. E così, in uno scambio di battute videoregistrate (che risulta essere un po' troppo dilatato), la psiche di Mark entra in un conflitto, dove l'innie e l'outie si annientano a vicenda con le proprie motivazioni (ricordate quando Gemma spiega a Mark il concetto del chikhai bardo qualche episodio fa?), finchè Cobel non deve intervenire per convincere l'innie ad acconsentire a salvare Gemma, spiegandogli quale è il suo vero scopo alla Lumon. E in tutto questo Helly viene a sapere da Jame Eagan che lui non ha mai amato Helena come figlia, qualcosa di piuttosto ovvio, ma comunque struggente per il suo outie. Una volta entrati alla Lumon, la lentezza cede il posto alla tensione e alla frenesia, con l'innie di Dylan che riceve in maniera stramba da Milchick la risposta alle sue dimissioni (la corsetta che fa' Milchick per uscire dall'ufficio è già iconica), in cui il suo outie, arrabbiato per l'infedeltà di Gretchen, respinge la sua richiesta, poichè il suo innie rappresenta il suo lato migliore (in un certo senso Dylan rappresenta una posizione neutra riguardo all'identificare gli innie come persone). E arriviamo alla fase culminante dell'episodio, dove l'innie di Mark, supportato da Helly, completa Cold Harbor, momento celebrato come solo la Lumon sa fare, con siparietto comico fra Milchick e un animatronic di Kier seguito da una banda musicale che suona al trionfo, con Milchick che ci regala, ancora una volta, una performance di ballo da non dimenticare. E approfittando del caos, Helly, aiutata poi da Dylan e dalla banda, motivata ad agire dopo il suo bellissimo discorso, rinchiudono Milchick nel bagno, mentre Mark riesce ad addentrarsi nel testing floor. Nel frattempo Gemma viene indirizzata nella stanza di Cold Harbor, all'interno della quale vi è la stessa culla rotta da Mark, un modo per dimostrare se Gemma sia davvero incapace di provare emozioni, visto che quella culla rappresenta il momento più doloroso della sua vita, e lei inizia a romperla, non mostrando alcuna reazione emotiva, come da piani. Intanto Drummond convoca Lorne, che gli porta una piccola capretta da offrire in sacrificio, il cui corpo avrebbe accompagnato quello di Gemma nella morte (abbiamo scoperto lo scopo delle capre?), ma Mark, quasi arrivato a destinazione, interrompe il macabro rito, con lui e Drummond che si azzuffano, finchè Lorne non decide di aiutare il povero Mark, rendendo il personaggio di Gwendoline Christie ancora più intrigante (chissà se la rivedremo in futuro). Ma non finisce qui, perchè Mark e Drummond entrano nell'ascensore per accedere al testing floor e, nel momento in cui Mark passa al suo outie, questo spara accidentalmente a Drummond, uccidendolo. Arrivato nella stanza di Cold Harbor, Mark cerca di portare via Gemma e ci riesce, con i due che si ricongiungono una volta che lei ha lasciato la stanza, e si recano verso l'uscita. Una volta arrivati, l'innie di Mark decide di chiudere Gemma fuori e sceglie di restare con Helly, mentre al piano scisso è scattato l'allarme e il caos sta dilagando, con i due che iniziano a correre verso un destino incerto e impervio, sulle note di "The Windmills of Your Mind" di Mel Tormé, con un fermo immagine emblematico che chiude la stagione all'insegna del rosso e dell'incertezza più totale. Alla luce di quello che abbiamo visto, le domande sono ovviamente tantissime e quello che forse incuriosisce di più è sapere se la storia di Irving è davvero finita nell'episodio precedente, perchè se così fosse sarebbe un grosso peccato. Togliendo questo nodo, non si poteva chiedere finale migliore per questa seconda stagione.
IL PAGELLINO
Dopo un attesa durata quasi tre anni, Severance torna con una seconda stagione che prometteva di essere più potente e travolgente della prima, un compito non facile visto l'incredibile successo portato dal primo ciclo di episodi. In questa seconda stagione assistiamo a una struttura narrativa sicuramente più dilatata (oggetto di critica da parte di numerosi telespettatori), complice anche la presenza di un episodio in più rispetto alla stagione precedente, ma il risultato finale è parecchio soddisfacente. La seconda stagione riprende le conseguenze di quanto avvenuto nella precedente e crea uno stato confusionario (fortemente voluto), che sembra voler rimettere in discussione determinati aspetti della storia, ma man mano che si va avanti, capiamo che l'intento di questa stagione era porre l'accento sul fatto che gli innie sono in realtà persone distinte dai loro outie, con le proprie volontà e i propri desideri. Sulla base di questo elemento possiamo analizzare in maniera più precisa le storie dei vari protagonisti, i quali vedono il loro proprio punto di vista cambiare a causa di questa fondamentale dicotomia, anche grazie a un lavoro tecnico-registico che in questa stagione ha raggiunto vette stratosferiche (in particolare nel quarto, nel settimo e nel decimo episodio) e a una straordinaria capacità recitativa da parte degli interpreti. In questa stagione vediamo un cast più coeso e ormai in sintonia con i propri personaggi, fra cui possiamo menzionare Adam Scott, Britt Lower, Zach Cherry, John Turturro (che speriamo di vedere nella prossima stagione), Tramell Tillman (Milchick è un personaggio iconico, che vi piaccia o no), Christopher Walken, che ha tirato fuori i propri colori, Patricia Arquette, Dichen Lachman, una grandissima sorpresa in questa stagione, e Jen Tullock, e le new-entry Gwendoline Christie e John Noble, un personaggio che suscita molto timore anche se apparso davvero poco. Insomma Severance fa' di nuovo centro, confezionando una stagione di grande televisione e generando molta curiosità per come si evolverà la storia, ora che avremo una terza stagione la quale, stando a Ben Stiller, potrebbe arrivare molto prima di quel che pensiamo. E, visto che siamo in tema. occhio agli Emmy di quest'anno...
RECENSIONI DEI PRECEDENTI EPISODI:
2x01: HELLO, MS. COBEL/2x02: GOODBYE, MR. SELVIG
2x03: WHO IS ALIVE?
2x04: WOE'S HOLLOW
2x05: TROJAN'S HORSE
2x06: ATTILA
2x07: CHIKHAI BARDO
2x08: SWEET VITRIOL
2x09: THE AFTER HOURS
Un saluto alle affiliate
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