THE HANDMAID'S TALE - Recensione 3x13 "Mayday" (SEASON FINALE)


Finalmente nel mondo di The Handmaid's Tale le cose iniziano a cambiare in meglio, in un season finale come mai visto di recente in una serie TV. "Mayday" ha concluso di fatto le vicende centrali che ci hanno accompagnato negli ultimi episodi della stagione, ma ha aperto la porta a uno scenario radicale per il tessuto stesso della storia così come l'abbiamo vista finora. Con regia di Mike Barker (uno dei registi chiave della serie) e sceneggiatura dello showrunner Bruce Miller, il finale mostra il compiersi dell'epica impresa di June, anche se con qualche imprevisto, e l'inizio della fine per Fred e anche per Serena.


-Spietata: Il finale si apre con un flashback che ci riporta a pochi attimi dopo che June è stata separata da Luke e Hannah. Infatti lei, assieme ad altre donne, viene condotta in una specie di magazzino (simile a quello delle marte mostrato dal comandante Lawrence a June), dove assiste a delle scene spaventose, come una corsia per ragazze disabili, denudate come bestie, ragazze che venivano maltrattate, e urla e lamenti a non finire. Una volta che vengono rinchiuse attorno a una recinzione, June chiede a uno dei guardiani di poter sapere dove si trova Hannah, ma lui non le risponde e la conduce assieme al gruppo su un camion, dove vi salirà Janine qualche istante dopo. Tornando al presente, June cammina per strada, sorvegliata da un guardiano e si trova a rivivere quel momento, riflettendo su quanto furono spietati con lei e le altre quel giorno, decidendo di voler essere altrettanto spietata con loro, in vista del suo piano di fuga per i bambini:

"Ruthless, I remember thinking. They are fucking ruthless. Where does it come from, this talent for ruthlessness? It seems so easy for them. For these men. For men like these. That's how they won, I suppose. It isn't about being right, or having the people or God on your side. It isn't anything that grandiose. In the end, victory goes to the hardest heart. To the ruthless go the spoils. Fifty-two kids will be brought to the Lawrence House after sunset. We will move in darkness. We can hide in the dark, at least. We have a chance, at least. If there is actually a Martha network. If this all isn't a trap, set by the Eyes. I will get the children to the airport. The plane leaves at midnight. Because I am ruthless." 

Durante la passeggiata, alcune ancelle, fra cui Alma e Janine, lasciano nella busta di June delle scatole, segno del loro coinvolgimento nel piano. Zia Lydia nota l'eccessiva vicinanza delle ancelle a June, e chiede alla diretta interessata di cosa si tratta. Lei dice che non è nulla e Lydia la osserva, dicendo che spera che lei non abbia preso qualche cattiva abitudine in casa Lawrence e chiedendole se nota come le altre ancelle la guardano. Lei risponde di sì e Lydia le propina un altro dei suoi consigli spiccioli su come la sua popolarità potrebbe costituire un pericolo per le sue compagne. June promette che non avverrà e Lydia è soddisfatta della sua risposta, dato che col prossimo comandante non dovrà agire in modo sovversivo.


-Troppo presto: Tornata a casa Lawrence, June aiuta Beth a preparare i viveri per il viaggio e la marta dice a June che Beth si comporta in modo strano, rifiutando ogni aiuto e invitando Sienna a badare al comandante. Dopo una piccola discussione fra le due, il comandante entra in cucina, rimanendo solo con June dopo che le marte portano i viveri in cantina. Lawrence nota l'effervescenza di Sienna e lo sottolinea a June e lei dice che forse ha dimenticato come è una donna forte, chiedendo come sta Beth. Il comandante dice che ha una crisi di nervi, forse perchè ha paura di morire, una cosa che non sembra turbare June, a suo dire, ma lei si definisce una donna di fede. Il comandante le dice che ha convocato un meeting, al fine di tenere i guardiani lontano dalla zona. Così June e le marte si apprestano ad organizzare la casa per accogliere i cinquantadue bambini, pensando ad ogni piccolo dettaglio. Mentre June sparge del grasso sul cancello, nota l'arrivo di una marta con una bambina in pieno giorno e decide di farle entrare in cucina. La marta chiede a June, Beth e Sienna se loro sono del Mayday e June, avvicinandosi a lei, le risponde di sì.


-Diritti: In Canada, Serena riceve la visita di Tuello e lui le comunica che la commissione vorrebbe avere un altro colloquio con lei circa la sua testimonianza scritta. Lei le dice che va bene, aggiungendo che dovrà avere anche un incontro con l'intelligence americana la settimana dopo. Tuello commenta dicendo che è una donna molto impegnata e alla sua domanda sulla possibilità di poter disdire qualche appuntamento, lui risponde che ha rinunciato a tale diritto nel momento in cui ha compiuto la sua scelta di fuggire in Canada. Lei capisce e decide di accettare questa condizione, ma Tuello dice che forse potrebbe fare qualche eccezione per un colloquio o due. Serena dice che non ha rinunciato ai suoi diritti, ma li ha scambiati con la possibilità di restare vicino a Nichole e Tuello le da' un badge, che le da' il diritto di uscire dalla struttura di detenzione, un privilegio concessole in seguito alla sua collaborazione con la commissione e un'occasione per visitare un luogo liberamente, senza qualcuno a controllarla.


-Liberi di essere: Nella cantina di casa Lawrence, June medica una ferita al piede della bambina arrivata poco prima. Lei le dice che è una bambina forte, specialmente per essersi fatta tutta la strada da Lexington assieme alla marta. Dopo che l'ha medicata, la bambina, Kiki, ringrazia June per quanto ha fatto e apre un interessante discussione con lei su cosa troverà quando sarà fuori da Gilead:

"K: Do you know what it's like? Out. 

 

J: Well, it's like things were before Gilead. 

 

K: I don't remember before. 

 

J: You'll be free. You can wear whatever you want. No one's gonna hurt you for reading. Or tell you what to think, or who to love, or what to believe in. And, you know, you don't have to be a wife. Or a mother, if you don't want to. 

 

K: Then what would I be? 

 

J: You. 

 

K: Will God still love me then? 

 

J: Yes." 

June le chiede se ha fame e dopo la preghiera, quando stanno per iniziare a mangiare, la marta che aveva accompagnato Kiki corre a riprenderla spaventata, dicendo che sono state via per troppo tempo e che le troveranno. June e Beth cercano di convincerla a desistere, ma lei dice che ci mettono troppo e che la famiglia la perdonerà se torneranno. June si irrita e decide di prendere la pistola dalla sua stanza e torna in cucina, puntandola alla marta, mentre Beth cerca di fermarla. La marta dice che riporterà Kiki a casa, ma June non vuole sentire ragioni, minacciando di spararle se fuggirà. La marta spaventata fugge, lasciando la bambina, e June sta per spararle, ma a un tratto, presa dalla tensione, si volta puntando la pistola verso Kiki. Beth recupera la bambina, rimproverando June, la quale è sconvolta per quanto avvenuto.


-Chi comanda: June è in sala da pranzo a pensare a quanto successo con la marta. Il comandante Lawrence la raggiunge, raccontandole che ha fatto un uscita orribile al meeting. June gli suggerisce di tornare lì. Lui le dice di non preoccuparsi, chiedendo come sta Kiki. June le dice che starà bene, dato che presto lascierà Gilead. Il comandante risponde che dovrebbe tornare a Lexington, dato che qualcuno ha visto una marta e una bambina allontanarsi da quella zona in pieno giorno. A causa di questo, i guardiani potrebbero arrivare alla loro casa e potrebbero indire posti di blocco in tutto il distretto. June dice che troveranno un altro modo, ma Lawrence decide di chiamarsi fuori, dicendo che Kiki deve tornare a casa. Così June gli fa' sapere cosa ne pensa:


"J: I am not doing that. I am not sending her back so that she can get raped and maimed in this insane fucking world that you helped to build. 

 

L: She's a Commander's daughter. She'll be protected. 

 

J: So she's not gonna get her clit cut off when she falls in love? No. It's too much. Mrs. Lawrence, Ofmatthew, Frances. Too many. 

 

L: The universe doesn't have a balance sheet, I'm afraid. 

 

J: Yes, it does. Yes, it fucking does. I almost shot her. For crying. I almost shot a ten-year-old girl for crying. My Hannah's ten. This can't have been for nothing. 

 

L: I've made my decision. 

 

J: It's not your decision. Men. Fucking pathological. 

 

L: You are not in charge. 

 

J: I am. So, go to your office and find me a fucking map. Thank you. 

 

L: You're still in my house! My house. Young lady.

 

J: You really think this is still your house?"



-Un'altra pugnalata: Fred è nel mezzo di un interrogatorio con la commissione canadese, dove espone i dettagli su come viene curata l'amministrazione di Gilead e sul suo ruolo nel governo. Alla fine del colloquio, Tuello lo incontra e Fred gli parla di uno dei membri della commissione, una donna che lui definisce intelligente. Tuello lo ringrazia per il suo contributo, ma Fred decide di aggiungere dell'altro su quanto succedeva a Gilead, specialmente riguardo a Serena. Tuello afferma che quanto Serena ha fatto a Gilead non fa' testo considerato che lei era costretta a compiere quegli atti, ma Fred afferma che quanto dirà sono cose che Serena ha fatto di sua spontanea volontà, andando oltre le cosiddette leggi di Gilead.


-Si comincia: June, Beth e Sienna si organizzano in vista della traversata che dovranno fare con i bambini per raggiungere l'aeroporto e loro concordano sul fatto che dovranno camminare, per evitare di fare troppo avanti e indietro. A un tratto i bambini con le marte iniziano ad arrivare e sono molti più di quanto si era previsto all'inizio. Una volta fatti entrare tutti June, Beth e Sienna si introducono nel bosco e approfittando del buio legano dei nastri bianchi attorno ai tronchi di alcuni alberi, per segnare il sentiero da percorrere per arrivare all'aeroporto.


-Si paga tutto: Serena è in compagnia di Nichole e Tuello avanza spedito verso di lei, ordinando all'assistente sociale di riprendere la piccola. Serena è sorpresa e chiede spiegazioni e Tuello le comunica che verrà arrestata per il crimine di schiavitù sessuale, in riferimento allo stupro di June. Serena non comprende e Tuello le spiega che non si tratta di quanto ha fatto Fred, ma del fatto che lei abbia ordinato al suo autista Nick di mettere incinta June al fine di far credere al comandante di essere il padre del bambino. Serena afferma che Nick e June avevano una relazione, ma Tuello le sottolinea che quell'azione nello specifico rappresenta comunque uno stupro e ordina alle autorità di portare via Serena in detenzione.


-Ultimo saluto: June, Beth e Sienna rientrano dal bosco e vedono che il comandante Lawrence intrattiene i bambini, che sono decisamente molto più di cinquantadue, con la lettura di un libro. Poco dopo June viene a sapere da Janine, unitasi al gruppo, che la marta che ha accompagnato Kiki è stata arrestata dai guardiani e che ora stanno cercando la piccola. Questo porta un accelerazione nei piani, dato che dovranno partire al più presto per evitare di essere scoperti. Lawrence raggiunge June e i due si congedano in modo molto profondo, segno che il loro legame si è rafforzato moltissimo:

"L: You said you weren't gonna be any trouble. 

 

J: Yeah. I lied. 

 

L: Women. 

 

J: Come with us. You can get out. Eleanor would've wanted that. 

 

L: I'm not a big fan of flying or children. Eleanor would've wanted me to stay, clean up my own mess. 

 

J: Well, may God grant you peace Joseph. 

 

L: And you, June Osborn."



-Odissea: June conduce il gruppo composto dalle marte, fra cui Rita, Beth e Sienna, Janine e moltissimi bambini nel bosco in piena notte, e tutto sembra procedere bene, finchè una macchina dei guardiani non passa parallela a loro, a fari accesi, e il gruppo deve nascondersi fra i cespugli aspettando il loro passaggio. La traversata prosegue e il gruppo arriva a destinazione, ma si presenta un grosso problema; l'intera zona è presidiata dai guardiani. June prende l'iniziativa e decide di creare un diversivo assieme a Beth, Sienna, Janine e alcune marte, mentre Rita si offre di condurre i bambini all'aereo. Le due si scambiano un tristissimo saluto, con June che si avvicina all'auto più esterna dei guardiani e assieme al suo gruppo iniziano a tirare dei massi ai guardiani a turni, e Rita che inizia a far strada ai bambini. I guardiani si avvicinano al gruppo di June e iniziano a sparare, colpendo a morte delle marte e finendo per dividere il resto del gruppo. June inizia a correre nel bosco e un guardiano la insegue, sparandole alla schiena. June cade a terra, ma riesce a reggersi abbastanza per sparare alla gamba del guardiano e invitandolo a dire agli altri che va tutto bene. Il guardiano esegue, ma June non si fida di lui e gli spara in testa, uccidendolo. Alla fine June si accascia a terra sanguinante e osservando l'aereo levarsi in cielo e allontanarsi, scoppia in lacrime, fiera di aver portato a termine la sua missione (sicuramente avrete notato che la scena è un' omaggio a Lost!).


-Finalmente liberi: L'aereo arriva in Canada e all'aeroporto molti residenti, fra cui Moira, Emily e Luke, si preparano per dare assistenza ai nuovi arrivati. Moira sale per prima sul velivolo e rimane decisamente sorpresa nel vedere che come passeggeri vi sono una marta e moltissimi bambini e così li fa' scendere per ricevere le cure mediche. Mentre Moira sta visitando Kiki, uno dei residenti la riconosce e lei lo riconosce come suo padre e Moira assiste alla loro riunione. Emily riconosce Rita e le due si abbracciano, quando Luke osserva la scena. Rita lo riconosce come il marito di June e le dice come è arrivata qui assieme ai bambini:

"June. Your June. She she did this. She did... she did everything." 

Luke la guarda sconvolto e l'abbraccia, ripensando a June e a quello che è riuscita a compiere.


-Come un condottiero: Sulle note di "Into Dust" di Mazzy Star, June è ancora cosciente ed è stesa a terra nel bosco, quando un gruppo di ancelle, fra cui Janine e Alma, la soccorrono e la trasportano in barella, mentre lei ripensa a una giornata nel parco con Hannah e Luke. Mentre viene trasportata dalle ancelle, June recita un famoso passo tratto dal libro dell'Esodo, che chiude questa terza stagione:

"And the Lord said, I have seen my people in bondage, and I have heard their cry. I know their sorrows. And I am come to deliver them from the hand of evil men, and to lead my people out of that sorrowful place to a land flowing with milk and honey."


VERDETTO

La terza stagione si chiude con un finale perfetto in ogni dettaglio, sotto ogni punto di vista. L'episodio ha visto la conclusione delle vicende che hanno caratterizzato "Sacrifice". Al centro di questo finale epico e profondo abbiamo la missione di June, portata finalmente a compimento, anche se con qualche imprevisto lungo la strada, in particolare la scissione del gruppo, che ha visto Rita condurre in salvo i bambini, mentre June si sacrifica per assicurare la riuscita della missione. Grazie a quest'impresa, June si eleva completamente, in linea col percorso turbolento che ha vissuto finora, a leader al cento per cento, con tutti i pregi e i difetti del caso (non a caso gli sceneggiatori hanno giocato sull'analogia con un'altro leader telefilmico, nella fattispecie Jack di Lost), guidando il gruppo di donne rimaste a Gilead e meritando completamente tale ruolo, il tutto impreziosito da un interpretazione sublime di Elisabeth Moss. Il suo gesto fa' accendere la speranza nel mondo della serie, come anche l'arrivo dell'aereo in Canada, visto dalle persone più giuste, cioè Moira, Luke e Emily, ora consapevoli del ruolo che la loro comune conoscenza sta avendo a Gilead, e l'inizio della fine per Fred Waterford, come anche per Serena, uno scenario che potevamo anche prevedere, viste le colpe di cui anche lei si è macchiata. Un epilogo degno di questo nome, che forse può non aver dato abbastanza soddisfazioni in merito di chiusura, almeno per la vicenda dei Waterford, oppure per la "scomparsa" di Nick Blaine (che francamente a noi non pesa, considerata la sua inutilità all'interno della trama, tanto in questa stagione quanto nelle scorse, se non fosse per il legame con June), ma ha lasciato aperta la porta a degli scenari sconvolgenti all'interno del mondo della serie, che noi attendiamo con ansia tremenda.

IL PAGELLINO


A dispetto del ritardo di programmazione e dell'ingiusta eclissazione subita dalla serie nel corso del tempo, The Handmaid's Tale non ha perso il suo fascino, trasportando il pubblico ancora una volta in un contesto narrativo che ogni giorno si fa' più vicino alla realtà in cui viviamo. Diversamente dalla prima stagione, introduttiva e base per il proseguimento, e una seconda stagione più dettata dall'emancipazione dei protagonisti e dalle lotte interne fra di loro, nella terza stagione assistiamo a un ampliamento dell'universo narrativo e anche un approfondimento del concetto di resistenza. Il percorso emotivo e morale di June, descritto nelle sue sfumature più cupe e tediose, è servito proprio per permetterci di capire come opera la resistenza all'interno di Gilead, come allo stesso tempo abbiamo visto la capitale Washington D.C., rappresentazione in tutto e per tutto dell'orrore e dell'oppressione operata dal regime, dove gli alti vertici usano i metodi più estremi per ottenere l'obbedienza, niente di più attuale in fondo. Dal punto di vista strutturale abbiamo avuto delle dinamiche interessanti, come quella fra June e Joseph Lawrence, o degli excursus di valido interesse, come quello su Zia Lydia, senza dimenticare che vi è stata una fase più emotiva che narrativa a metà stagione, apprezzata più da alcuni che da altri, ma utile al fine di portare finalmente il cambiamento che tanto attendevamo. Riguardo alle interpretazioni ovviamente Elisabeth Moss ha dato davvero prova di se' per tutti gli episodi, incarnando le fatiche e i dolori di June in modo perfetto, ma non bisogna dimenticare gli altri protagonisti, facendo riferimento particolare a Amanda Brugel, Bradley Withford (fresco di nomination agli Emmy Awards), O-T Fagbenle, Samira Wiley, Alexis Bledel, Ann Dowd e Yvonne Strahovski. Ora, a seguito dell'epica impresa di June, il mondo di Gilead assisterà a un radicale cambiamento, come promesso dallo showrunner Bruce Miller, il quale ha testualmente detto che nella prossima stagione si scatenerà l'inferno. Non ci resta che attendere il 2020 con grande soddisfazione e plauso per quanto abbiamo visto finora.

Rileggete le recensioni degli scorsi episodi:

3x01: NIGHT/3x02: MARY AND MARTHA/3x03: WATCH OUT

3x04: GOD BLESS THE CHILD

3x05: UNKNOWN CALLER

3x06: HOUSEHOLD

3x07: UNDER HIS EYE

3x08: UNFIT

3x09: HEROIC

3x10: WITNESS/3x11: LIARS

3x12: SACRIFICE


Grazie per aver seguito la terza stagione di The Handmaid's Tale insieme a noi!

Un saluto alle affiliate  
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Articolo di Ada Bowman

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