La seconda stagione di The Handmaid's Tale volge al termine nella maniera più spettacolare e dirompente possibile, in un season finale che mette in moto una serie di eventi che hanno sconvolto la struttura di Gilead. L'episodio, dal titolo "The Word", inizia a porre uno stato di cambiamento nell'inferno vissuto dalle nostre protagoniste, con un finale che potremmo definire a sorpresa se non avessimo ben delineato la trama di fondo della serie. Diretto da Mike Barker (June, Unwomen, Seeds e First Blood) e scritto dallo showrunner Bruce Miller, il finale vede le conseguenze degli eventi visti nell'episodio precedente e parliamo di vere conseguenze, di quelle che scottano davvero.
-Nessuna identità: L'episodio si apre con June e Rita che raccolgono i panni stesi di Eden e la prima riflette su quello che rimarrà di lei dopo la sua tragica morte:
"This is all she leaves behind. There won't be a marker anywhere. Heretics don't get to rest in peace. Here, they use them as animal feed. Aunt Lydia told us that at The Red Center. Waste not, want not. All we leave behind is the uniform. Wife. Handmaid. Martha. Mother. Daughter. Girlfriend. Queen. Bitch. Criminal. Sinner. Heretic. Prisoner."
Una volta rientrate, June e Rita controllano gli abiti di Eden e la prima chiede se li avesse cuciti da se'. Rita risponde che probabilmente è così e June le racconta la bravura di sua madre nel cucire. Rita tristemente dice che Eden era solo una ragazzina e che non è mai stata gentile con lei, ma June le dice che non è vero, confessandole di aver dormito con Nick. Alla fine Rita dice che avrebbe potuto aiutarla e se ne va, così June resta sola a preparare gli effetti personali di Eden, fra cui nota una Bibbia. In seguito va a trovare Serena nella serra, la quale le parla di quello che stava facendo con Nichole. June le mostra la Bibbia di Eden, facendole notare che prendeva annotazioni per ogni pagina letta. Serena dice che Eden era una ragazza dai molteplici peccati e che non era abbastanza forte e intelligente per nasconderli. June si irrita, ricordandole che aveva solo quindici anni e che cercava di capire Dio, di leggere la Bibbia. Serena la invita a non arrabbiarsi di fronte a Holly e June continua, chiedendole come potrà mai tenerla al sicuro, se non potrà nemmeno comprendere la parola di Dio, e alla fine Serena la caccia via, ma non restando impassibile alle sue parole.-La bocca di una donna: Il padre di Eden viene ricevuto dai Waterford e all'incontro sono presenti anche Nick e June. L'uomo dice di essere davvero dispiaciuto e che se potesse, rimedierebbe ai danni fatti da Eden e ringrazia i Waterford per averla accolta amorevolmente nella loro casa. Serena gli dice che spesso Eden parlava della sua famiglia e della fattoria in cui viveva e di quanto le mancasse la vita di prima e l'uomo dice di avere un'altra figlia. Fred lo invita ad educarla affinchè comprenda gli errori di sua sorella e l'uomo afferma che era in casa quando Eden e Isaac erano arrivati, così lui ha chiamato subito le autorità, una rivelazione che sconvolge June, portandola a chiedergli se l'ha consegnata a loro. Fred afferma che quel genere di fede, come quella mostrata dal padre di Eden, è estremamente rara e benevola, augurandogli ogni bene. Alla fine tutti escono e June resta immobile, chiedendo a Fred cosa accadrà quando toccherà a Holly. Fred non risponde e si avvicina come se stesse per uscire, ma poi chiude bruscamente la porta e dice a June di tenere a freno la lingua, schiaffeggiandola. June si riprende e lo schiaffeggia a sua volta e Fred la blocca sul divano, definendola la miseria di ogni uomo.
-Tutti insieme: Rita medica June e sente Holly piangere, ma intanto arriva Nick in cucina e Rita gli dice che June è davvero tosta. Nick le chiede se sta bene e lei dice di sì e insieme vanno nella stanza di Holly, dove Rita la sta cullando. Poi gliela porge e June presenta ad Holly il suo papà, in un momento tenero come pochi in questa serie.
-Confidenze: Il giorno dopo June fa la solita passeggiata assieme a Janine e Emily, parlando della morte di Eden. Janine sottolinea il fatto che June è troppo pessimista e che Eden è morta per l'amore che aveva per Isaac. June svela loro di aver trovato una Bibbia fra le cose di Eden, una cosa davvero coraggiosa secondo loro. Emily annuncia che presto avrà la prima cerimonia nella sua nuova casa, sentendosi agitata, e Janine cerca di sdrammatizzare. Poi Emily confida a June di continuare a sognare suo figlio Oliver e che presto compirà sette anni e Janine propone di festeggiare con della tequila. Alla fine Emily dice di essere contenta di essere tornata e June dice lo stesso per essere di nuovo insieme.
-Per i figli: Serena è a casa di Naomi insieme alle altre mogli e dopo aver visto Charlotte, le due si appartano. Serena chiede a Naomi se si è mai preoccupata del futuro dei loro figli e lei risponde che ogni madre dovrebbe, affinchè i loro figli possano vivere in modo sano e felice. Serena chiede se anche le altre mogli sono d'accordo e Naomi dice che alcune di loro hanno espresso la loro opinione, che Serena vorrebbe conoscere.
-Non cerimonia: Sulle note di Itchycoo Park degli Small Faces, Emily si prepara per la sua prima cerimonia in casa Lawrence. Così entra nella stanza del comandante e si inginocchia per la preghiera, quando a un tratto entra Lawrence, chiedendo di sua moglie. Emily dice di non averla vista e lui si lamenta del fatto che non riesce a motivare le persone come vorrebbe. Poi le chiede cosa sta facendo e Emily risponde che si sta preparando per la cerimonia, ma lui le dice di alzarsi, perchè non farà nulla con lei, rimandandola nella sua stanza.
-Parola di Dio: Serena e le altre mogli si presentano al cospetto dei comandanti, capeggiati da Fred. Serena propone loro di apportare un cambiamento alle leggi di Gilead, permettendo ai bambini di poter leggere e apprendere le Sacre Scritture. I comandanti ritengono tale proposta radicale e promettono di prenderla in esame, ma Serena prende l'iniziativa e apre la Bibbia di Eden, leggendo l'incipit della Genesi:
"In the beginning was the Word, and the Word was with God, and the Word was God. In Him was life, and life was the light of men. And the light shineth in the darkness."
Naomi e le altre mogli dicono a Serena che non avrebbe dovuto agire in questo modo, sperando che non accada nulla a nessuna di loro. Fred esce fuori e dice che ha apprezzato il loro interesse e che hanno dato molto su cui riflettere, invitando le altre mogli ad andarsene. Una volta soli, Serena chiede che cosa ne pensino gli altri e Fred dice che Warren sembrava interessato e lei spiega che lo ha fatto solo per la loro figlia, ma alla fine Fred fa chiamare i guardiani per prelevare Serena e punirla per il suo reato.-Soddisfazione: Zia Lydia va a trovare Emily, dicendo che il comandante ha raccontato che la prima cerimonia è stata un successo. Emily non risponde ma realizza che Lawrence ha mentito, così Lydia le dice che le è stata offerta una grande opportunità in questa casa, per redimersi per i propri peccati, ma Emily continua a non parlare. Lydia commenta in modo sarcastico il suo silenzio e se ne va, ma a un tratto Emily prende un coltello e la pugnala alla schiena, facendola cadere dalle scale. Poi Emily si avvicina e comincia a prenderla a calci, ma la marta la vede e chiede di chiamare un'ambulanza, sbattendo Emily nella sua stanza. La sua reazione, fra la soddisfazione e la disperazione, è liberatoria e straziante allo stesso tempo.
-Basta compromessi: Fred e Serena tornano a casa e June dice loro che Holly dorme, notando che Serena è abbastanza sconvolta. Fred la porta nella loro stanza, appoggiando la fede nuziale sul comodino, e le dice che preparerà del te' e esce, dando a June l'occasione per entrare. Lei le chiede cosa è accaduto e Serena le mostra che le hanno tagliato il dito per aver provato a convincere loro a cambiare le cose. June si siede accanto a lei, prendendole la mano e soffrendo per lei. Intanto Fred cerca Rita e June entra in cucina per affrontarlo, dicendogli di non sapere dove si trovi Rita. Fred si lamenta del fatto che nessuna donna gli obbedisce e June lo incolpa per aver permesso che sua moglie venisse punita. Lui le spiega che ognuno ha un ruolo e che Serena non aveva rispettato il suo, offrendole di restare in casa se rimarrà obbediente. June dice che non è permesso, ma Fred dice che per un comandante come lui non è un problema infrangere le regole, promettendole che potrà restare con Holly e vedere Hannah più spesso, ma June da' la sua risposta:
"Go fuck yourself, Fred."
-Ansia: Nel cuore della notte, Lawrence prende Emily e la porta via dalla sua casa, facendola salire sulla sua auto. Appena messo in moto, le chiede se le piace la musica e fa' partire Walking on Broken Glass di Annie Lennox. Emily inizia ad avere una forte ansia, temendo che la sua ora è vicina e dice a Lawrence di spegnere la musica.
-Via dall'inferno: June sta accudendo Holly quando a un tratto nota delle fiamme dagli edifici di fronte. Rita entra velocemente nella stanza e dice a June che le marte si sono unite per farle scappare, ma devono sbrigarsi. Così June va nella sua stanza e prende le sue cose, fra cui la foto di Hannah. Una volta raggiunta Rita le dice dove deve andare e nota che Nick è fuori, il quale cerca di trattenere i guardiani. June riesce a uscire dal retro della casa e intanto Fred chiede a Rita dove sia June e lei risponde di non averla vista. Così sale nelle sue stanze e scopre che sia lei che la bambina sono scomparse, notando un piccolo omaggio lasciato da June lasciato sulla parete. Infuriato chiede a Nick di iniziare le ricerche, ma lui lo invita a restare dentro casa, mostrandogli la pistola. June e Holly escono dalla casa e Serena le vede, chiedendo a June di darle la piccola. June le spiega che può farla fuggire da questo posto, non adatto alla sua crescita, consapevole dell'affetto che prova per lei. Serena comprende questo e chiede di poterla salutare un ultima volta e June gliela da' in braccio. Serena piangendo le dice che Dio le darà pace e restituisce la piccola a June, la quale deve andarsene prima che sia troppo tardi.
-Scelta estrema: June e Holly seguono un determinato percorso per lasciare Gilead, aiutate da una marta diversa per ogni zona di passaggio. Così arrivano vicino a una galleria e attendono l'arrivo di qualcuno. In un breve flashback, June canta una dolce ninna nanna ad Hannah, osservate da Luke. Nel presente June mostra la foto di Hannah a Holly, ma a un tratto arriva un auto verso di lei. All'interno vi sono Lawrence e Emily e una volta arrivati, il comandante la lascia andare via per poi ripartire. In seguito arriva un camion, che dovrebbe portare via June, Holly e Emily lontane da Gilead per sempre. Emily sale e vede che June non si muove, invitandola a salire. A un tratto June le porge Holly, dicendole di chiamarla Nichole e di ricordare il suo amore per lei, decidendo così di restare. Emily parte con la piccola verso il mondo esterno, mentre June, in una sequenza da brivdi, si mette il cappuccio e si incammina verso il sottopassaggio, chiudendo la seconda stagione con le note di Burning Down The House dei Talking Heads.
VERDETTO
Non ci si poteva aspettare un finale migliore per questa seconda stagione, in un episodio ben articolato e ricco di sequenze devastanti e liberatorie. Finalmente, dopo che l'angoscia ha riempito ogni angolo di Gilead, vi è uno spiraglio verso la libertà, verso un futuro migliore. Le due eroine dell'episodio, vale a dire June e Emily, hanno afferrato questo spiraglio in modo estremamente differente e radicale. Da una parte abbiamo June, che ormai satura del dolore e delle violenze, fisiche e non, inflitte dallo spietato Fred, e sempre più vicina alla sofferenza di Serena e della sua lotta come moglie e madre, riceve l'aiuto di Rita e delle altre marte per fuggire per sempre da quell'ambiente oscuro e violento, arrivando infine a sacrificare quell'occasione per preservare la piccola Holly e sicuramente vi sarete chiesti perchè abbia fatto una scelta simile. La risposta si trova nel breve flashback che precede la sua decisione, perchè non dimentichiamoci mai che il suo scopo è riprendersi Hannah e la sua decisione di rimanere a Gilead è volta a conseguire questa missione ardua, ma non impossibile per lei. Dall'altra parte abbiamo Emily, la quale è una fonte di soddisfazione, per aver inflitto un dolore atroce alla spietata Lydia, e di grande sorpresa, specialmente per la figura del comandante Lawrence, il quale fa esattamente l'opposto di quello che ci aspettavamo, risultato forse di un forte senso di colpa per essere stato l'artefice di un sistema così sporco. Insomma, un season finale degno di questo nome, che lascia tutto nell'incertezza e fa porre molteplici domande, a cui avremo risposta nella prossima stagione, che noi attendiamo con lo stesso entusiasmo con cui ci siamo goduti questo incredibile epilogo.
The Handmaid's Tale non è la classica serie che si segue con la facilità con cui si potrebbe fare in un prodotto televisivo qualunque. La serie narra una storia di una società non tanto distante dalla nostra, dove la libertà e l'uguaglianza vengono messe in seria discussione, rendendo il tutto più papabile e vicino alla realtà in cui viviamo. Lo sviluppo della storia si è adeguato a tale realtà e se nella prima stagione avevamo un prologo decisamente denso, dove i personaggi e le situazioni venivano riproposti nell'incarnazione più cupa e estrema proposta dalla versione cartacea di Margaret Atwood, in questa seconda stagione le cose si ampliano in modo notevole. A favorire tale estensione è il fatto che si vada oltre al materiale proposto dall'autrice canadese, la quale quest'anno è divenuta produttrice della serie, offrendo la sua visione letteraria a una trama già ben resa a suo tempo. A questo proposito lo sviluppo dell'intreccio è stato ben distribuito e accelerato in maniera adeguata nei tredici episodi, ponendo momenti forti e intensi in un involucro più che funzionale alla struttura della serie in se', regalando fasi apparentemente distaccate, che costituiscono invece pezzi di un tessuto più grande. Altro aspetto migliorato rispetto alla passata stagione sono le interpretazioni, tutte di grande livello, a cominiciare da Elisabeth Moss, straordinaria e potente, fino alle altrettanto intense performance di Yvonne Strahovski, Ann Dowd, Samira Wiley, Alexis Bledel, Amanda Brugel e Madeline Brewer, senza dimenticare le poche controparti maschili, fra cui ricordiamo Max Minghella, O-T Fagbenle e lo spietato Joseph Fiennes. Se possiamo evidenziare un difetto è che sfortunatamente non c'è stato spazio adeguato per personaggi come Moira e Luke, una cosa che speriamo si possa risolvere nella prossima stagione. Detto questo, The Handmaid's Tale fa' nuovamente centro, proponendo un racconto di oppressione e lotta continua, vicino a noi più di quanto crediamo, e ricordando che la speranza è sempre lì, anche se in piccolissime dosi.
2x03: BAGGAGE
2x04: OTHER WOMEN
2x05: SEEDS
2x06: FIRST BLOOD
2x07: AFTER
2x08: WOMEN'S WORK
2x09: SMART POWER
2x10: THE LAST CEREMONY
2x11: HOLLY
2x12: POSTPARTUM
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IL PAGELLINO
The Handmaid's Tale non è la classica serie che si segue con la facilità con cui si potrebbe fare in un prodotto televisivo qualunque. La serie narra una storia di una società non tanto distante dalla nostra, dove la libertà e l'uguaglianza vengono messe in seria discussione, rendendo il tutto più papabile e vicino alla realtà in cui viviamo. Lo sviluppo della storia si è adeguato a tale realtà e se nella prima stagione avevamo un prologo decisamente denso, dove i personaggi e le situazioni venivano riproposti nell'incarnazione più cupa e estrema proposta dalla versione cartacea di Margaret Atwood, in questa seconda stagione le cose si ampliano in modo notevole. A favorire tale estensione è il fatto che si vada oltre al materiale proposto dall'autrice canadese, la quale quest'anno è divenuta produttrice della serie, offrendo la sua visione letteraria a una trama già ben resa a suo tempo. A questo proposito lo sviluppo dell'intreccio è stato ben distribuito e accelerato in maniera adeguata nei tredici episodi, ponendo momenti forti e intensi in un involucro più che funzionale alla struttura della serie in se', regalando fasi apparentemente distaccate, che costituiscono invece pezzi di un tessuto più grande. Altro aspetto migliorato rispetto alla passata stagione sono le interpretazioni, tutte di grande livello, a cominiciare da Elisabeth Moss, straordinaria e potente, fino alle altrettanto intense performance di Yvonne Strahovski, Ann Dowd, Samira Wiley, Alexis Bledel, Amanda Brugel e Madeline Brewer, senza dimenticare le poche controparti maschili, fra cui ricordiamo Max Minghella, O-T Fagbenle e lo spietato Joseph Fiennes. Se possiamo evidenziare un difetto è che sfortunatamente non c'è stato spazio adeguato per personaggi come Moira e Luke, una cosa che speriamo si possa risolvere nella prossima stagione. Detto questo, The Handmaid's Tale fa' nuovamente centro, proponendo un racconto di oppressione e lotta continua, vicino a noi più di quanto crediamo, e ricordando che la speranza è sempre lì, anche se in piccolissime dosi.
Rileggete le recensioni degli scorsi episodi:
2x01: JUNE e 2x02: UNWOMEN2x03: BAGGAGE
2x04: OTHER WOMEN
2x05: SEEDS
2x06: FIRST BLOOD
2x07: AFTER
2x08: WOMEN'S WORK
2x09: SMART POWER
2x10: THE LAST CEREMONY
2x11: HOLLY
2x12: POSTPARTUM
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